Sognando la tennista
di
marcofiori
genere
etero
Mi alzo non resisto e voglio scrivere questo sogno, da molto tempo che non mi svegliavo così turgido. Mi masturberei ma preferisco scrivere, anni fa nella mia giovinezza sarei venuto nel sonno , avrei sentito le pulsazioni di un orgasmo come vere e mi sarei travato bagnato.
La tennista è bellissima , italiana, e porta sempre dei completini molto corti a volte color carne. Quel giorno aveva le trecce ed un amico che non conosco l’avvicina, si piacciono e li osservo mentre si strusciano sono , confidenti e sicuramente hanno già scopato ma lei quel giorno forse non vuole. Allora lui la prende per un braccio, lo stringe e la obbliga ad entrare nell’androne di un palazzo, io osservo e poco dopo li seguo, lui comincia a prenderla in piedi sollevandole una gamba , mi eccito e vengo invitato, ora lei gode e desidera anche il mio cazzo . Lui c’è l’ha più grande ma io noto che quando la penetro il suo viso si rilassa, la prendiamo in due io da dietro e lei gode con classe, la cosa mi eccita sempre di più. Decido di venire, la metto a pecorina, un filo di luce entra nell’androne del palazzo, siamo al sud, fa caldo, forse a pochi kilometri c’è il mare, poi farò un bagno. Intanto spingo , sto per esplodere, sento il mio orgasmo salire e sento la sua figa sempre più bagnata , vengo ripetutamente e lei gode con me ad ogni spinta. Esco dall’androne ora dovrà concludere l’amico ma non mi interessa, adesso è un loro affare.
Incontrerò la tennista qualche giorno dopo, sempre bellissima indossa un vestito rosso, ci sorridiamo e da vera porca mi racconta del piacere che l’orgasmo multiplo e contemporaneo le aveva lasciato. Sono stato fantastico dice, ero io quello che voleva scopare quel giorno ,non l’amico. Le piaceva il sapore del mio baffo quando la baciavo e mi racconta un piccolo fotogramma che non potevo immaginare…. “ogni tanto abbassando la testa mentre era a pecorina osservava le dita dei miei piedi e ricorda che durante i nostri orgasmi le dita si alzavano , seguivano gli spasmi , indipendenti.” L’amico invece era stato rozzo nel venire e lei con questo piccolo dettaglio confermava la mia passione , non l’avevo scopata , avevo fatto l’amore.
La tennista aveva capito, ero stato passionale e voleva farlo ancora subito in quel momento , in quell’incontro pomeridiano. Mi bacia , vuole ancora il mio odore, poi alza il vestito rosso e si gira, le sue cosce muscolose ed abbronzate, vuole ricominciare da dove avevamo lasciato, siamo all’aperto in centro paese oggi non ci interessa non serve nascondersi nell’androne. Lei ha classe ,è sensualissima e si rimette a pecorina sopra ad una panchina di marmo a fianco ad un muro antico, entro, la sua figa è stretta e spingo lentamente, poi si lubrifica ed aumento la portata delle spinte, la desidero moltissimo e lei è li per me per la seconda volta.
Ecco sento l’erezione è totale, ancora non sono venuto, manca pochissimo ma ora non sono più nel sogno, e non sono più un ragazzo , o forse lo sono ed ho deciso di non venire subito o di godere diversamente , scrivendo.
La tennista è bellissima , italiana, e porta sempre dei completini molto corti a volte color carne. Quel giorno aveva le trecce ed un amico che non conosco l’avvicina, si piacciono e li osservo mentre si strusciano sono , confidenti e sicuramente hanno già scopato ma lei quel giorno forse non vuole. Allora lui la prende per un braccio, lo stringe e la obbliga ad entrare nell’androne di un palazzo, io osservo e poco dopo li seguo, lui comincia a prenderla in piedi sollevandole una gamba , mi eccito e vengo invitato, ora lei gode e desidera anche il mio cazzo . Lui c’è l’ha più grande ma io noto che quando la penetro il suo viso si rilassa, la prendiamo in due io da dietro e lei gode con classe, la cosa mi eccita sempre di più. Decido di venire, la metto a pecorina, un filo di luce entra nell’androne del palazzo, siamo al sud, fa caldo, forse a pochi kilometri c’è il mare, poi farò un bagno. Intanto spingo , sto per esplodere, sento il mio orgasmo salire e sento la sua figa sempre più bagnata , vengo ripetutamente e lei gode con me ad ogni spinta. Esco dall’androne ora dovrà concludere l’amico ma non mi interessa, adesso è un loro affare.
Incontrerò la tennista qualche giorno dopo, sempre bellissima indossa un vestito rosso, ci sorridiamo e da vera porca mi racconta del piacere che l’orgasmo multiplo e contemporaneo le aveva lasciato. Sono stato fantastico dice, ero io quello che voleva scopare quel giorno ,non l’amico. Le piaceva il sapore del mio baffo quando la baciavo e mi racconta un piccolo fotogramma che non potevo immaginare…. “ogni tanto abbassando la testa mentre era a pecorina osservava le dita dei miei piedi e ricorda che durante i nostri orgasmi le dita si alzavano , seguivano gli spasmi , indipendenti.” L’amico invece era stato rozzo nel venire e lei con questo piccolo dettaglio confermava la mia passione , non l’avevo scopata , avevo fatto l’amore.
La tennista aveva capito, ero stato passionale e voleva farlo ancora subito in quel momento , in quell’incontro pomeridiano. Mi bacia , vuole ancora il mio odore, poi alza il vestito rosso e si gira, le sue cosce muscolose ed abbronzate, vuole ricominciare da dove avevamo lasciato, siamo all’aperto in centro paese oggi non ci interessa non serve nascondersi nell’androne. Lei ha classe ,è sensualissima e si rimette a pecorina sopra ad una panchina di marmo a fianco ad un muro antico, entro, la sua figa è stretta e spingo lentamente, poi si lubrifica ed aumento la portata delle spinte, la desidero moltissimo e lei è li per me per la seconda volta.
Ecco sento l’erezione è totale, ancora non sono venuto, manca pochissimo ma ora non sono più nel sogno, e non sono più un ragazzo , o forse lo sono ed ho deciso di non venire subito o di godere diversamente , scrivendo.
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