Badante per caso - prima parte

di
genere
prime esperienze

Una panchina all'ombra nei giardinetti lungo la strada, sono solo le undici e mezza, ma in questa mattina di giugno é già molto caldo e una sosta al fresco è quello che ci vuole.
La giornata é iniziata presto, ma l'appuntamento di lavoro è andato bene e l'accordo lo abbiamo raggiunto più in fretta del previsto: di fatto, adesso mi ritrovo con la giornata libera, a 30 chilometri da casa e devo decidere cosa fare.
Do' un'occhiata al cellulare per vedere se c'è un buon ristorantino in zona, controllo con calma le news, le mail, faccio una partita a burraco...mentre sono concentrato a testa china sulla mossa da fare (scarto il quattro o la donna?) sento ansimare qualcuno accanto a me, alzo la testa e mi vedo davanti una signora anziana, immagino sui 70 anni, con una stampella al braccio destro e una borsa della spesa nella mano sinistra.
"Mi scusi ma anche se sono quasi arrivata a casa ho proprio bisogno di sedermi sennò finisce che casco in terra"
"Venga signora" le dico mentre mi alzo e sorreggendole il gomito la aiuto a sedersi, poi mi risiedo anch'io.
"Grazie, uuh...guardi, se continua così non lo so mica se ci arrivo all'autunno"
"Ma che dice signora.."
"Eeh dico, dico, lei è un giovanotto ma alla mia età ci si pensa sa?! Vede in che condizioni sono?"
"Beh, un po' affaticata ma con queste temperature lo siamo un po' tutti"
"No no, io faccio fatica a muovermi anche col freddo, le ginocchia non mi reggono più"
La guardo e un effetti mi rendo conto che la signora ha delle gambe piuttosto magre mentre il busto é bello corpulento, un pancione notevole, seno importante e braccia grassocce...non mi stupisco se quelle povere ginocchia iniziano a dare segni di insofferenza.
Intanto la signora continua "....infatti da una anno mi tocca dividere casa con una badante, non avrei mai pensato di doverlo fare, ma quando non puoi stare un piedi per più di dieci minuti...."
"Capisco, ma...mi tolga la curiosità, se ha la badante perché é uscita da sola??"
"Aaah non me ne parli di quella là, inaffidabile, non c'è mai da fidarsi di quelle, l'altra sera se ne è venuta fuori dicendo di dover tornare subito al suo paese per un problema gravissimo a casa, non ho nemmeno capito cosa...vai a sapere che giri hanno...comunque ieri mattina è partita e m'ha lasciata sola...spero solo che torni presto...mi ha anche detto che mi mandava una sua amica a sostituirla ma che l'ha vista lei? Ecco, io nemmeno! Aaah ma quando torna mi sente, eh se mi sente!"
"Incredibile, e ora come fa?"
"Come faccio? M'arrangio, che devo fare? Sono sola...compro qualcosa alla bottega là e sto in casa...ma guardi, non so quanto reggo, nelle mie condizioni é difficile fare qualunque cosa, anche la più semplice...mi creda, anche andare in bagno é un'impresa"
"Ci credo, ci credo, anzi complimenti per il suo spirito e per come affronta questa situazione, ma la badante le ha detto quando torna?"
"Macché, é stata molto vaga...chissà se la rivedo, anzi chiamerò la misericordia per sentire se ce n'è un'altra disponibile per sostituirla....ma senza farsi illusioni, tanto son tutte uguali, tutte inaffidabili!"
Insomma, alla signora tremavano le ginocchia, ma non la voce, e dimostrava un bello spirito battagliero
"Sono davvero dispiaciuto, mi farebbe piacere poterla aiutare..."
"Grazie lei é un giovanotto davvero gentile, ma ci mancherebbe altro...in qualche modo vado avanti"
"Non ho dubbi, ma almeno mi permetta di accompagnarla a casa"
La proposta mi era uscita d'impulso, nasceva dalla simpatia che la signora mi aveva suscitato, ma aveva stupito anche me, onestamente non sono il tipo che di norma aiuta le vecchiette ad attraversare la strada.
"Ma non vorrei farle perdere tempo...." "Si figuri, per l'appunto mi ritrovo con la giornata libera da impegni, davvero lo faccio con piacere!"
"Allora, che le devo dire, grazie!"
"Di nulla, e la prego mi dia del tu. Mi chiamo Fabrizio"
"Bene Fabrizio, io sono Iolanda, abito in quella casa là - indica con la mano - ci avviamo?" "Volentieri" rispondo mentre raccolgo la busta della spesa e prendo la signora sottobraccio.
Mentre procediamo molto lentamente verso casa, Iolanda riparte con i soliti discorsi su come va male il mondo, sull'indifferenza tra le persone ecc...discorsi che fortunatamente si interrompono quando mettiamo piede nell'ingresso di casa.
"Eccoci arrivati, la busta la puoi appoggiare qui sul tavolo grazie, io mi fermo subito e mi metto sulla mia poltroncina...aaah, non ce la facevo più, per cortesia mi puoi allungare un bicchiere d'acqua?"
Insomma, a suo agio tra le mura di casa la signora si dimostra bella "comandiera", indicandomi anche dove disporre le cibarie appena acquistate. Sinceramente, mi ha fatto piacere aiutarla, ma di certo non sono qui per fare il maggiordomo...e sto già pensando a come congedarmi al più presto, quando Jolanda mi dice "vorrei offrirti almeno un caffè, ma ti giuro che ora non riesco ad alzarmi, se ti va puoi fartelo, la macchinetta è la e il barattolo lo trovi quel mobiletto, credimi Fabrizio, la tua gentilezza mi ha commosso e mi dispiace tanto non poter far nulla per ringraziarti"
E ad un'anziana signora che ti dice così non puoi che volerle bene...
"Sarebbe bello avere un nipote come te..."
Va a finire che mi commuovo anch'io
"Ma io non ho figli, é il mio grande cruccio, come lo era per il mio povero marito"
Sto zitto, non so che dire, tanto parla lei per entrambi
"E il risultato è che mi ritrovo a 69 anni e sola come un cane"
Beh, sull'età ci avevo dato.
"E pensa te, mi vergogno anche a dirlo, ma una rimane sola, dall'oggi al domani, e..guarda, basta che ti affacci di là, vedi, il letto sfatto..e come faccio a rifarlo? I piatti sporchi nell'acquaio...non posso neanche dare il cencio per terra, passare l'aspirapolvere....non lo so mica quanto posso andare avanti"
Dice le ultime parole con un tono molto più mesto, abbassa il capo e mette il viso tra le mani.
Io sono imbarazzato, non so che fare, che dire, mi avvicino, le appoggio una mano sulla spalla.
"Jolanda, non so, io non abito nemmeno da queste parti, ma per oggi che sono qui e sono libero, se c'è qualcosa da fare me lo dica!"
Pensavo a fare la spesa al supermercato, a spostare un divano, a mettere i piatti in lavastoviglie...
"Grazie Fabrizio, sei davvero caro, ma...dovresti.... dovrei, cioè io avrei da fare ..però ... capito, non è il caso, ma grazie davvero, grazie"
"Jolanda, sinceramente, non ho capito"
Abbozza un sorriso
"Eh, c'è una cosa per cui avrei bisogno di una mano, ma davvero non é il caso, e mi .... no, davvero lascia stare"
"Ma via, ormai mi dica, se è una cosa che posso fare la faccio volentieri"
"No no..."
"Via Jolanda, non mi faccia insistere"
"Avrei bisogno...avrei bisogno di fare una doccia, ma con la vasca che ho, da sola non riesco nemmeno a entrare...poi anche stare lì in piedi...ma vedi? Lascia stare, ci mancherebbe...sei stato anche troppo gentile"
Cazzo, alla doccia non ci avevo pensato, la prima immagine è stata quella di ritrovarmi a fare il "badante della vecchia" immagine che non mi é piaciuta per nulla....ma cosa le rispondo? Dopotutto ho insistito io...vabbè ma tanto se lo aspetta che io rifiuti...e mentre apro la bocca per fa uscire il più rispettoso dei "mi dispiace, ma non posso" mi accorgo che le sto dicendo "e qual è il problema?"
É la seconda volta che rispondo d'impulso e inizio a preoccuparmi...
"Davvero mi aiuteresti?"
"Certo!" E non mi limito a confermare la disponibilità, mi invento anche un passato da volontario della pubblica assistenza! Incredibile...
"Meglio...almeno sei abituato, per un giovanotto trovarsi davanti una vecchia ignuda può essere uno shock"
E ride mentre io sorrido...lei ora è contenta, sta risolvendo alcuni dei suoi problemi, io invece inizio a realizzare quello che sta per succedere, anzi, quello che sto per vedere! E non so se sono preparato.
"Lo sai no? Se l'hai fatto lo sai come ci si riduce...tutto ciondola, i peli spuntano nei posti sbagliati e ti lasciano spelacchiata dove ci vorrebbero...insomma, mi hai capita, no?" E lo dice con un sorriso che non so dire se è rassegnato o malizioso...ma intanto continua: "per non parlare delle poppe che t'arrivano all'ombelico, la buzza, il sedere sempre più grosso..."
In pratica mi descrive una situazione disastrosa, io però inizio a pensare a quello che sto per vedere con una certa curiosità...
Intanto però ho finito di bere il caffè che mi sono preparato e Jolanda mi fa: "ci togliamo subito il pensiero?"
"Va bene..."
"Sei sempre sicuro di volerlo fare?"
"Certo...perché no? Andiamo"
La riprendo sottobraccio e entriamo nel bagno, molto anni 70, come tutto l'appartamento del resto, con tanto di vasca. La signora dovrebbe chiamare una di quelle ditte che in tre ore ti sostituiscono la vasca con una con lo sportello e la seduta interna, a cose fatte glielo dirò.
Jolanda, evidentemente abituata alla prassi con la badante si appoggia al lavandino accanto alla vasca, dandomi le spalle. Io le vedo il viso riflesso nello specchio, un viso tondo, con la pelle abbastanza tesa per l'età, sono piuttosto i lobi delle orecchie a ciondolare, così come la pelle sotto il mento, piuttosto cadente, alla pari delle braccia, che ballonzolano mentre lei cerca di tenersi in piedi nel modo più dignitoso possibile.
C'è un momento di silenzio, non so cosa devo fare..."Apro l'acqua?" "Dopo, ora dammi mano a spogliarmi"
Il momento é arrivato, facciamoci coraggio....


scritto il
2019-09-15
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