Badante per caso - seconda parte
di
Asdomar
genere
prime esperienze
Jolanda é appoggiata al lavandino e io dietro di lei.
"Reggimi mentre mi sfilo la camicetta"
Appoggio le mani ai suoi fianchi, delicatamente...
"Reggimi forte, eh! Non vorrei trovarmi in terra!"
Sorride e mentre stringo la presa lei si toglie la camicetta lasciandomi davanti la schiena nuda, un po' ingobbita ma non troppo, qualche macchiolina sulla pelle e qualche neo, soprattutto sui fianchi.
"Pensi tu a slacciarlo?"
"Si..." e le mie mani vanno al reggiseno, bianco, sporgo un po' la testa e allo specchio vedo che il seno é più grande di quel che pensavo, tenuto su a fatica da un reggiseno da anziana, che com'é ovvio mira alla comodità e non al sex appeal.
Sgancio la clip, lei con molta naturalezza sfila le spalline e lo lascia cadere a terra, lasciando il seno in piena vista.
Lei é tranquilla, io imbarazzato, anche perché la sotto il cazzo dà segno di aver sbirciato anche lui.
E quel birbante ha visto due poppe imponenti, che scendono fino ad appoggiarsi sulla pancia, ancora belle piene dopotutto, con i capezzoli piccoli, quasi senza aureola, che guardano verso il basso.
Jolanda interrompe la mia analisi: "che dici, proseguiamo?" E intanto sgancia il bottone, cala la zip e muove i fianchi per far scendere a terra i pantaloni.
A quel punto, mentre lei si riappoggia al lavandino, mi abbasso, tiro giù i pantaloni e li sfilo, prima una gamba e poi l'altra.
Nessun colpo di scena.
Gambe magre con pelle bianchissima, capillari a vista, calzettoni beige contenitivi e mutande - per intenderci - alla bridget jones.
Sostengo con una mano la gamba piegata all'indietro e sfilo un calzettone e poi l'altro, e i problemi circolatori si mostrano chiaramente.
Mi tiro un po' su, ho la faccia davanti al culo, né io né lei abbiamo più detto nulla, ma ormai mi sono sciolto e procedo: acchiappo le mutande ai fianchi e le sfilo rapidamente.
Ho ancora gli occhi sul culo, vicinissimo, tanto vicino che quasi lo sfioro col naso, mentre mi viene voglia di fare una cosa che non avrei mai pensato: baciarlo, baciare quel culone bianco, piatto e un po' mencio che mi si offre davanti con tanta naturalezza, come se pensasse di non poter suscitare alcuna emozione né alcuna reazione.
Invece è il contrario, ho voglia di appoggiarci la bocca, leccarlo, allargare le chiappe e concedermi la vista del buchetto di una donna di 76 anni...sarà per l'improbabilitá della situazione, ma vorrei affondarci la faccia, e il cazzo é chiaramente d'accordo con me, duro più che mai dentro i pantaloni, implora di uscire e fare a modo suo.
Invece, accorgendomi di aver indugiato fin troppo in quella posizione, mi tiro su e incrocio allo specchio lo sguardo di Jolanda.
Mi sorride, non dice niente e sorride, e capisco che ha "sentito" perfettamente i miei pensieri.
Il mio imbarazzo è enorme.
"Hai visto eh, come ci si riduce da vecchi!"
Non rispondo, non so che dire, la verità è che ho appena avuto voglia di avvinghiarmi a lei e baciarle il culo, magari - penso - le farebbe piacere sentirselo dire, ma é meglio non rischiare.
Taccio, sorrido e mi avvicino ai rubinetti, apro l'acqua, miscelo calda e fredda, mi giro verso di lei: "siamo pronti".
Lei allunga il braccio verso di me, le stringo la mano, si avvicina con un passo lento e...è nuda cazzo, ho una donna anziana e nuda davanti a me, con le tettone in bellavista, la pancia e..cazzo! Cazzo! La passerona! Un po' nascosta dalla pancia, un ciuffo spelacchiato di peli bianchi...se l'era descritta perfettamente....e chissà com'è sotto!
Rialzo lo sguardo, Jolanda mi sta guardando, mi sorride con dolcezza, poi é lei che abbassa lo sguardo e nota la mia erezione, evidenziata dai pantaloni eleganti ed attillati.
"Ma sei sicuro di aver già fatto questo lavoro? Perché sembra la prima volta che vedi un'anziana nuda.."
"Si si...certo...ma è comunque una cosa che...non lascia mai indifferenti, ecco!"
"Davvero? Ma guarda..." e aggrappandosi a me alza una gamba e mette un piede nella vasca, le metto le mani sotto le braccia e così sorretta porta in vasca anche l'altra gamba.
Di nuovo di fronte, la voglia di spostare le mani sulle poppe e sentirne la consistenza...
"Là ci sono la spugna e il sapone", mi dice indicando il cestello appeso al muro.
Mi sporgo, li prendo e li appoggio sul bordo, la spugna cade, la raccolgo e intanto cade il sapone, lo lascio in terra, provo ad agguantare la doccia e mi rendo conto che così l'impresa è quasi impossibile.
Se resto fuori non ce la faccio.
"Chi lo fa di mestiere resta fuori e fa tutto perbenino, ma in questo caso....mi sa che non ce la facciamo".
"Mi sa che ha ragione..." mi guardo attorno, che faccio? Incontro di nuovo il suo sguardo, ancora una volta é lei a indicare la strada: "amore mio, bisogna che ti spogli e vieni qui"
Già.
Jolanda indica la strada...o guida il gioco? Ma stiamo giocando? E da quando? Da quando mi ha chiesto se volevo farmi un caffè? O prima, addirittura quando si è seduta accanto a me sulla panchina? Da quel momento, se ci penso bene, ho fatto tutto quello che ha voluto lei, fino a trovarmi nudo con lei nella vasca...é questo che lei voleva fin dall'inizio?
Oppure lo fa perché ha capito che è quello che voglio io?
Oppure lo facciamo semplicemente perché è quello che vogliamo entrambi?
Non lo so, ma so che se mi tolgo le mutande viene fuori un cazzo duro e dritto e non so se è il caso.
"Guarda che un uomo nudo e...un po' eccitato l'ho già visto in vita mia eh, non mi scandalizzo...anzi....fa anche piacere!"
E ridacchia...e rido anch'io...questa donna sa sempre cosa dire e come sciogliere la tensione...non ci penso un secondo di più, sbottono la camicia, la getto a terra, tolgo le scarpe, sfilo i pantaloni, le mutande mostrano chiaramente quanto sia eccitato, tanto vale toglierle..et voilà: nudo, di fronte a lei, nuda.
"Sei proprio bello amore mio! Ormai che ci sei girati, fatti vedere tutto e poi vieni qui."
Obbedisco.
"Si si, proprio bello...e che bel pisellone!"
Ormai siamo proprio "lanciati"...non sento più nemmeno l'imbarazzo, anzi, mi sento fiero della mia erezione e la raggiungo nella vasca.
Chissà come va a finire....
"Reggimi mentre mi sfilo la camicetta"
Appoggio le mani ai suoi fianchi, delicatamente...
"Reggimi forte, eh! Non vorrei trovarmi in terra!"
Sorride e mentre stringo la presa lei si toglie la camicetta lasciandomi davanti la schiena nuda, un po' ingobbita ma non troppo, qualche macchiolina sulla pelle e qualche neo, soprattutto sui fianchi.
"Pensi tu a slacciarlo?"
"Si..." e le mie mani vanno al reggiseno, bianco, sporgo un po' la testa e allo specchio vedo che il seno é più grande di quel che pensavo, tenuto su a fatica da un reggiseno da anziana, che com'é ovvio mira alla comodità e non al sex appeal.
Sgancio la clip, lei con molta naturalezza sfila le spalline e lo lascia cadere a terra, lasciando il seno in piena vista.
Lei é tranquilla, io imbarazzato, anche perché la sotto il cazzo dà segno di aver sbirciato anche lui.
E quel birbante ha visto due poppe imponenti, che scendono fino ad appoggiarsi sulla pancia, ancora belle piene dopotutto, con i capezzoli piccoli, quasi senza aureola, che guardano verso il basso.
Jolanda interrompe la mia analisi: "che dici, proseguiamo?" E intanto sgancia il bottone, cala la zip e muove i fianchi per far scendere a terra i pantaloni.
A quel punto, mentre lei si riappoggia al lavandino, mi abbasso, tiro giù i pantaloni e li sfilo, prima una gamba e poi l'altra.
Nessun colpo di scena.
Gambe magre con pelle bianchissima, capillari a vista, calzettoni beige contenitivi e mutande - per intenderci - alla bridget jones.
Sostengo con una mano la gamba piegata all'indietro e sfilo un calzettone e poi l'altro, e i problemi circolatori si mostrano chiaramente.
Mi tiro un po' su, ho la faccia davanti al culo, né io né lei abbiamo più detto nulla, ma ormai mi sono sciolto e procedo: acchiappo le mutande ai fianchi e le sfilo rapidamente.
Ho ancora gli occhi sul culo, vicinissimo, tanto vicino che quasi lo sfioro col naso, mentre mi viene voglia di fare una cosa che non avrei mai pensato: baciarlo, baciare quel culone bianco, piatto e un po' mencio che mi si offre davanti con tanta naturalezza, come se pensasse di non poter suscitare alcuna emozione né alcuna reazione.
Invece è il contrario, ho voglia di appoggiarci la bocca, leccarlo, allargare le chiappe e concedermi la vista del buchetto di una donna di 76 anni...sarà per l'improbabilitá della situazione, ma vorrei affondarci la faccia, e il cazzo é chiaramente d'accordo con me, duro più che mai dentro i pantaloni, implora di uscire e fare a modo suo.
Invece, accorgendomi di aver indugiato fin troppo in quella posizione, mi tiro su e incrocio allo specchio lo sguardo di Jolanda.
Mi sorride, non dice niente e sorride, e capisco che ha "sentito" perfettamente i miei pensieri.
Il mio imbarazzo è enorme.
"Hai visto eh, come ci si riduce da vecchi!"
Non rispondo, non so che dire, la verità è che ho appena avuto voglia di avvinghiarmi a lei e baciarle il culo, magari - penso - le farebbe piacere sentirselo dire, ma é meglio non rischiare.
Taccio, sorrido e mi avvicino ai rubinetti, apro l'acqua, miscelo calda e fredda, mi giro verso di lei: "siamo pronti".
Lei allunga il braccio verso di me, le stringo la mano, si avvicina con un passo lento e...è nuda cazzo, ho una donna anziana e nuda davanti a me, con le tettone in bellavista, la pancia e..cazzo! Cazzo! La passerona! Un po' nascosta dalla pancia, un ciuffo spelacchiato di peli bianchi...se l'era descritta perfettamente....e chissà com'è sotto!
Rialzo lo sguardo, Jolanda mi sta guardando, mi sorride con dolcezza, poi é lei che abbassa lo sguardo e nota la mia erezione, evidenziata dai pantaloni eleganti ed attillati.
"Ma sei sicuro di aver già fatto questo lavoro? Perché sembra la prima volta che vedi un'anziana nuda.."
"Si si...certo...ma è comunque una cosa che...non lascia mai indifferenti, ecco!"
"Davvero? Ma guarda..." e aggrappandosi a me alza una gamba e mette un piede nella vasca, le metto le mani sotto le braccia e così sorretta porta in vasca anche l'altra gamba.
Di nuovo di fronte, la voglia di spostare le mani sulle poppe e sentirne la consistenza...
"Là ci sono la spugna e il sapone", mi dice indicando il cestello appeso al muro.
Mi sporgo, li prendo e li appoggio sul bordo, la spugna cade, la raccolgo e intanto cade il sapone, lo lascio in terra, provo ad agguantare la doccia e mi rendo conto che così l'impresa è quasi impossibile.
Se resto fuori non ce la faccio.
"Chi lo fa di mestiere resta fuori e fa tutto perbenino, ma in questo caso....mi sa che non ce la facciamo".
"Mi sa che ha ragione..." mi guardo attorno, che faccio? Incontro di nuovo il suo sguardo, ancora una volta é lei a indicare la strada: "amore mio, bisogna che ti spogli e vieni qui"
Già.
Jolanda indica la strada...o guida il gioco? Ma stiamo giocando? E da quando? Da quando mi ha chiesto se volevo farmi un caffè? O prima, addirittura quando si è seduta accanto a me sulla panchina? Da quel momento, se ci penso bene, ho fatto tutto quello che ha voluto lei, fino a trovarmi nudo con lei nella vasca...é questo che lei voleva fin dall'inizio?
Oppure lo fa perché ha capito che è quello che voglio io?
Oppure lo facciamo semplicemente perché è quello che vogliamo entrambi?
Non lo so, ma so che se mi tolgo le mutande viene fuori un cazzo duro e dritto e non so se è il caso.
"Guarda che un uomo nudo e...un po' eccitato l'ho già visto in vita mia eh, non mi scandalizzo...anzi....fa anche piacere!"
E ridacchia...e rido anch'io...questa donna sa sempre cosa dire e come sciogliere la tensione...non ci penso un secondo di più, sbottono la camicia, la getto a terra, tolgo le scarpe, sfilo i pantaloni, le mutande mostrano chiaramente quanto sia eccitato, tanto vale toglierle..et voilà: nudo, di fronte a lei, nuda.
"Sei proprio bello amore mio! Ormai che ci sei girati, fatti vedere tutto e poi vieni qui."
Obbedisco.
"Si si, proprio bello...e che bel pisellone!"
Ormai siamo proprio "lanciati"...non sento più nemmeno l'imbarazzo, anzi, mi sento fiero della mia erezione e la raggiungo nella vasca.
Chissà come va a finire....
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