La visita medica più lunga del mondo
di
Racconti D'Inconscio
genere
prime esperienze
Marta era una ragazza di 18 anni da poco compiuti, una delle tante, snella, ne troppo magra ne fuori forma, alta circa sul metro e 70 o forse un po’ meno, taglio di capelli a caschetto corto, moro, di due dita sopra le spalle e una rasata dietro, sopra il coppino che si vedeva solo quando, indaffarata si tirava un po’ su i capelli. Quella mattina la giovane ragazza era un po’ agitata, al collegio dove studiava, la sua tutrice le aveva posto l’obbligo di sottoporsi ad una accurata visita medica, “nulla di inopportuno” le aveva detto, “una visita di routine per il nostro istituto”, ma qualcosa, quell’alone di mistero che circondava il fatto di non sapere cosa le avrebbe fatto il medico la metteva un po’ in agitazione.
Erano da poco passate le 08.30 del mattino e Marta era seduta nella sala d’aspetto, era sola visto che era lì sotto appuntamento. D’un tratto la porta dello studio medico si apri ed usci un uomo sulla cinquantina, brizzolato e alto con un camice bianco addosso che sembrava appena stirato dal gran che non aveva pieghe.
“ tu devi essere Marta dell’istituto Sayes “ disse l’uomo con voce rassicurante
“ si, sono io “ rispose la ragazza, “lei è il Dottor Giorgi? “ aggiunse
“ esatto! “ rispose il medico sorridendo, si capiva che voleva farla sentire a suo agio “ forza entra! Il tuo istituto richiede una visita medica dopo il compimento della maggiore età, vieni, siediti sulla sedia e iniziamo a fare due chiacchiere, così poi sarai libera di andare senza altri impegni!” il Dottor Giorgi le sembrò subito un tipo molto tranquillo, la mise a suo agio…” era il suo mestiere dopo tutto “ penso la ragazza rassicurandosi un poco.
Una volta entrati nello studio il medico fece le solite domande di routine a Marta, malattie, allergie e problemi vari, dopo di ché le chiese di alzarsi e andare verso il metro da muro posto sul fondo dello studio, quando fu spalle contro il muro il dottore fece scorrere l’asta verso il basso fino a toccare i capelli di Marta e ne segnò l’altezza, le chiese poi di voltarsi per pesarla…fece scorrere i pesetti sull’asta orizzontale della bilancia e annotò tutto.
“ora Marta” disse il Dottor Giorgi “passeremo alla visita vera e propria, per cominciare daremo un occhiata ben approfondita ai tuoi capelli, poi guarderemo gli occhi e in fine controllerò la tua gola, le orecchie e il naso “. Marta annui e si diresse verso il lettino che il medico le aveva indicato mentre le parlava.
La ragazza prese posto sul lettino, seduta, il dottore tirò fuori da un cassetto una lente d’ingrandimento e iniziò a guadare tra le ciocche dei capelli della giovane, chiedendole di abbassare la testa in avanti, controllando la riga in mezzo alla testa, spostò la frangetta corta che aveva davanti per controllare i capelli nella zona anteriore della testa, poi in fine alzò i cappelli dietro lasciando scoperta la sua rasata che tanto piaceva ai maschietti e con il pollice le spostava i capelli cortissimi mentre con il resto delle dita le teneva leggermente inclinata la testa, mentre il medico faceva ciò Marta sentì come un brivido scivolarle lungo la schiena.
Il medico avvicinò un carrello degli attrezzi al lettino, era pieno di strumenti metallici di cui Marta ignorava l’uso…”ora Marta ti controllerò gli occhi” disse il Dottor Giorgi mentre prendeva l’oftalmascopio, ne accese la piccola luce e la puntò prima in un occhio e poi nell’altro della sua paziente, gli era veramente vicino, lei poteva sentire il suo profumo e il suo respiro mentre lui passava lo strumento da un occhio all’altro e le dava alcuni ordino su dove guardare.
Appoggiato lo strumento, il dottore si mise una sorta di luce frontale, di quelle da otorino, poi prese un abbassalingua di legno “ora voglio che apri la bocca più grande che puoi e tiri fuori la lingua “ disse Giorgi mentre appoggiava la mano libera sulla testa della ragazza per tenerla leggermente rivolta verso l’alto, Marta eseguì e sentì presto il sapore del legno sulle proprie papille, sentì il legno stesso inumidirsi e la sua lingua andare verso il basso vista la pressione che esercitava il dottore, “adesso di aaaaa” disse quest’ultimo
“aaaaaaaa” rispose Marta, sentiva quasi il senso del vomito salirle, mentre il medico ora muoveva l’abbassalingua da una parte all’altra della bocca per controllarle anche i denti “molto bene” disse “la gola è a posto e anche i denti, hai una bocca sanissima”
Ora appoggiò sul lettino un otoscopio, con la mano ancora appoggiata sui capelli della ragazza le girò leggermente la testa verso destra, le scostò i capelli lasciando libero l’orecchio, le afferrò dolcemente il lobo e lo tirò verso il basso per guardare meglio dentro poi, prese l’otoscopio e con la mano libera infilò la punta dello strumento dentro l’orecchio illuminandone l’interno “molto bene” disse, poi tolse il piccolo cono e lo infilo nell’orecchio opposto facendo girare la testa della sua paziente “hai le orecchie con vari piccoli peletti dentro e non è troppo facile visitarti ma sembra tutto ok, niente cerume o catarro”
“ora voglio che guardi in alto, devo vedere cosa c’è dentro questo tuo bel nasino”Giorgi aveva già preso in mano un divaricatore nasale e mentre parlava aveva iniziato a portare indietro la testa della ragazza portandosi le narici della stessa ad altezza occhi, inserì il piccolo divaricatore e allargo una narice, Marta emise un piccolo gemito mentre il medico illuminava dentro al naso con la luce che aveva in testa; guardò dentro, poteva vedere i peli neri presenti nel naso della sua paziente, la narice libera che si dilatava e stringeva a ritmo del respiro, poi, fece lo stesso proprio in quella, dilatando ora quella che non aveva ancora visitato e rimanendo un po’ fermo a guardare il volto di quella giovane ragazza anche se per poco inerme.
“molto bene Marta ora voglio che ti togli la maglietta, devo ascoltarti” disse Giorgi
La ragazza eseguì, senza troppi problemi visto che sapeva sarebbe successo
“seduta bene sul lettino” disse il medico mentre appoggiava il gelido stetoscopio sulla schiena della ragazza, Marta sussultò “adesso fammi dei bei respiri profondi a bocca aperta per favore”
La giovane eseguì di nuovo gli ordini mentre il dottore le passava lo strumento su tutta la schiena e mentre faceva ciò gli aveva appoggiato la sua mano calda sulla pancia e così facendo poteva sentire lo stomaco andare su e giù ad ogni respiro, al primo tocco Marta trattene per un secondo il fiato, “molto bene, ora qualche colpo di tosse per favore”
“coff coff” tossi Marta
“Ancora uno forte”
“coff”
“ora di 33 un paio di volte” le disse Giorgi dopo di che iniziò a tamburellare qua è la per la schiena della sua ragazza.
“coricata ora” disse “ascoltiamo il cuore” e appoggio lo stetoscopio appena sotto il reggiseno della sua paziente “perfetto! Un orologio” commentò il medico
Subito dopo si sfregò le mani e iniziò a palpare con delicatezza l’addome della giovane, premeva qua e la ora sopra e ora sotto l’ombelico, poi con un dito premetto proprio nel centro della sua pancia “tossisci per favore”
“coff”
“molto bene” disse il medico, dopo di che indosso ancora una volta lo stetoscopio e auscultò la pancia di Marta, “abbassa leggermente gli slip per favore, appena sotto l’elastico”
Marta diventò rossa in volto ma eseguì, il dottore ora andò a mettere la piastra dello stetoscopio nella zona inguinale, nel farlo senza volere si abbassarono appena un po’ di nuovo i piccoli slip della ragazza e fuori uscì un ciuffo di peli neri, il medico capì che Marta non era assolutamente depilata la sotto.
Ora si rimise lo strumento al collo e iniziò a tastare con le dita sempre nella zona inguinale “ hai male se premo qui?”
“no” rispose la ragazza
Giorgi premeva con cura a destra, a sinistra, in centro, ovunque tra il basso ventre e l’inguine della sua paziente, dopo di ché le impartì un ordine che avrebbe portata Marta ad un primo senso di umiliazione
“ora voglio che ti alzi in piedi di fronte al lettino Marta” disse “ e che ti abbassi completamente gli slip, controllo le ernie, è un controllo che magari non avrai mai fatto ma è estremamente necessario per questa visita di oggi “
Marta divenne bordeaux in volto, si alzò, provo a controbattere con un piccolo” ma…” ma si rese subito conto che era inutile, con entrambe le mani si abbassò gli slip mostrando a pieno il suo organo sessuale, con una folta peluria nera e dopo aver portato l’intimo ai piedi, con entrambe le mani provò a coprirsi come poteva
Il dottore intanto aveva indossato un paio di guanti bianchi chirurgici, come se tutto fosse normale per lui “tranquilla Marta, sono medico, non devi vergognarti! Fa parte del mio mestiere vedere pazienti nudi, togli quelle manine, mettile lungo i fianchi, rilassati”, la ragazza eseguì non senza qualche imbarazzo, il medico le arrivò accanto, le mise due dita a destra dell’inguine, tra la coscia e la folta peluria del suo sesso e premette verso l’alto “ tossisci forte “ le disse
“coff”
“ancora per favore”
“coff, coff”
Ora mise le due dita dalla parte apposta, a sinistra e fece la stessa identica cosa, spinse un po’ verso l’alto e chiese alla ragazza di tossire di nuovo un paio di volte, Marta diede ancora un paio di colpi di tosse soffocati, era in imbarazzo totale, i guanti bianchi del medico erano a contatto con i suoi peli e questo la faceva sentire molto imbarazzata
“sei vergine Marta?” le chiese il medico
“ehm…” prese tempo la ragazza “s…si…” rispose poi
“molto bene” disse Giorgi “torna a coricarti sul lettino, e metti le gambe nella posizione del ranocchio”
Marta torno dov’era prima, sentì la carta del lettino toccare la sua schiena e il suo sedere e mi mise le gambe nella posizione che le aveva detto il medico, con i piedi uniti in fondo, il dottore intanto si accingeva a dilatare le grandi labbra della giovane, che a volte mugugnava un po’, le allargò bene e controllò che tutto fosse a posto, pur senza rischiare di rubargli la verginità
“ora vorrei che portassi le tue ginocchia al petto” disse il dottore
Marta era esausta, stanca dalla situazione, si prese le ginocchia tra i palmi delle mani e se le portò in avanti
Il medico intanto si cambiò i guanti on un nuovo paio “ mai avuto problemi di emorroidi? Quando vai di corpo va tutto bene o c’è qualche dolore? “
“n..no…” gemette la paziente “tutto…tutto regolare direi” ormai Marta era così esausta che faticava a dare risposte concrete e non vedeva l’ora che questa giornata finisse
Giorgi allargò le natiche della ragazza, il suo fiore rosa apparve e dallo stress sembrava quasi che pulsasse
“ora scendi, piegati in avanti e appoggia i gomiti sul lettino per favore cara…” le disse
Marta scese, sentì il freddo pavimento dello studio medico a contatto con i suoi piedi nudi e le fece salire un grosso brivido
Il dottore si mise dietro di lei, si andò ad ungere il dito medio con della vasellina “ fai respiri profondi ora”
Marta respiro a fatica, il medico inserì con cautela il dito nell’ano della giovane, mentre faceva ciò Marta sussulto e fece un movimento in avanti “buona…ferma così” le disse il dottore che ora si apprestava a fare girare in senso orario il suo dito medio dentro il sedere della paziente, le mise l amano libera sulla schiena nuda e spinse il dito ancora più a fondo, la ragazza sobbalzò ancora e gemette, era umiliata
“adesso tossisci ancora Marta, qualche colpo di tosse forte…”
“coff…coff…coff coff…” Marta tossi svariate volte, nel farlo le partì dalla bocca qualche filamento di saliva dal gran che non ne poteva più, tossì, finché il medico tolse il suo dito
“carponi sul lettino ora…” disse Giorgi
Marta era succube della situazione, voleva che finisse e si chiedeva quanto ancora potesse durare questa tortura, salì sul lettino ginocchia piegate e gomiti dritti, il medico si sedette dietro di lei e tornò a metterle il dito nell’ano senza dirle nulla stavolta, la ragazza chinò la testa mentre lo sentiva entrare, senza volere, come in segno di rassegnazione
Il dottore spinse ancorai il suo dito più in fondo possibile nelle viscere della ragazza, tenendole sempre una mano sulla schiena “ora Marta voglio che, rimanendo sempre con le gambe piegate sul lettino, porti la tua schiena indietro, come se dovessi inginocchiarti..”
Marta eseguì e senti il dito di Giorgi muoversi dentro di lei nel fare quel movimento, si senti il vomito quasi…e iniziava ad avere una forte tensione ai muscoli dell’ano…”ora torna nella posizione di prima per favore” le disse mentre estraeva il dito “abbiamo quasi finito”
Giorgi sparì per qualche secondo e torno con uno speculum rettale, lo unse, Marta lo vide e non riusci più a respirare “ma…dottore…” disse
“tranquilla tranquilla, voglio solo controllare visivamente le tue pareti” la rassicurò il medico
Il dottore torno dietro di lei e piano piano iniziò a inserire il divaricatore nell’ano della sua giovane paziente, una volta inserito girò la piccola vite dello strumento e dilatò l’orifizio di Marta, intanto lei era muta, a bocca aperta, spalancata come se soffocasse un urlo e a tratti chiudeva la bocca per mordersi il labbro
Il medico illuminò l’interno dell’ano di Marta con una la torcia frontale che aveva ancora in testa, scrutò il suo interno meticolosamente, era rosso e umido, ma era sano dopo di ché tolse quello strumento che tanto impensieriva Marta
“abbiamo finito ragazza mia” disse “ sei sanissima, puoi rivestirti, ti scrivo subito il referto così lo patri consegnare subito a scuola, sono molto precisi e premurosi alla Sayes lo sai…”
Marta si rivestì, sedette sulla sedia e non rispose, quando il medico le consegnò il referto, fece fatica a guardarlo in faccia dalla vergogna che aveva
“buona giornata Marta”
“buona giornata Dottore…” si alzò e chiuse la porta dietro di se, lasciando nello studio il medico ma non il suo imbarazzo e la sua vergogna.
si rese conto che per lei quella era stata...la visita medica più lunga del mondo
Erano da poco passate le 08.30 del mattino e Marta era seduta nella sala d’aspetto, era sola visto che era lì sotto appuntamento. D’un tratto la porta dello studio medico si apri ed usci un uomo sulla cinquantina, brizzolato e alto con un camice bianco addosso che sembrava appena stirato dal gran che non aveva pieghe.
“ tu devi essere Marta dell’istituto Sayes “ disse l’uomo con voce rassicurante
“ si, sono io “ rispose la ragazza, “lei è il Dottor Giorgi? “ aggiunse
“ esatto! “ rispose il medico sorridendo, si capiva che voleva farla sentire a suo agio “ forza entra! Il tuo istituto richiede una visita medica dopo il compimento della maggiore età, vieni, siediti sulla sedia e iniziamo a fare due chiacchiere, così poi sarai libera di andare senza altri impegni!” il Dottor Giorgi le sembrò subito un tipo molto tranquillo, la mise a suo agio…” era il suo mestiere dopo tutto “ penso la ragazza rassicurandosi un poco.
Una volta entrati nello studio il medico fece le solite domande di routine a Marta, malattie, allergie e problemi vari, dopo di ché le chiese di alzarsi e andare verso il metro da muro posto sul fondo dello studio, quando fu spalle contro il muro il dottore fece scorrere l’asta verso il basso fino a toccare i capelli di Marta e ne segnò l’altezza, le chiese poi di voltarsi per pesarla…fece scorrere i pesetti sull’asta orizzontale della bilancia e annotò tutto.
“ora Marta” disse il Dottor Giorgi “passeremo alla visita vera e propria, per cominciare daremo un occhiata ben approfondita ai tuoi capelli, poi guarderemo gli occhi e in fine controllerò la tua gola, le orecchie e il naso “. Marta annui e si diresse verso il lettino che il medico le aveva indicato mentre le parlava.
La ragazza prese posto sul lettino, seduta, il dottore tirò fuori da un cassetto una lente d’ingrandimento e iniziò a guadare tra le ciocche dei capelli della giovane, chiedendole di abbassare la testa in avanti, controllando la riga in mezzo alla testa, spostò la frangetta corta che aveva davanti per controllare i capelli nella zona anteriore della testa, poi in fine alzò i cappelli dietro lasciando scoperta la sua rasata che tanto piaceva ai maschietti e con il pollice le spostava i capelli cortissimi mentre con il resto delle dita le teneva leggermente inclinata la testa, mentre il medico faceva ciò Marta sentì come un brivido scivolarle lungo la schiena.
Il medico avvicinò un carrello degli attrezzi al lettino, era pieno di strumenti metallici di cui Marta ignorava l’uso…”ora Marta ti controllerò gli occhi” disse il Dottor Giorgi mentre prendeva l’oftalmascopio, ne accese la piccola luce e la puntò prima in un occhio e poi nell’altro della sua paziente, gli era veramente vicino, lei poteva sentire il suo profumo e il suo respiro mentre lui passava lo strumento da un occhio all’altro e le dava alcuni ordino su dove guardare.
Appoggiato lo strumento, il dottore si mise una sorta di luce frontale, di quelle da otorino, poi prese un abbassalingua di legno “ora voglio che apri la bocca più grande che puoi e tiri fuori la lingua “ disse Giorgi mentre appoggiava la mano libera sulla testa della ragazza per tenerla leggermente rivolta verso l’alto, Marta eseguì e sentì presto il sapore del legno sulle proprie papille, sentì il legno stesso inumidirsi e la sua lingua andare verso il basso vista la pressione che esercitava il dottore, “adesso di aaaaa” disse quest’ultimo
“aaaaaaaa” rispose Marta, sentiva quasi il senso del vomito salirle, mentre il medico ora muoveva l’abbassalingua da una parte all’altra della bocca per controllarle anche i denti “molto bene” disse “la gola è a posto e anche i denti, hai una bocca sanissima”
Ora appoggiò sul lettino un otoscopio, con la mano ancora appoggiata sui capelli della ragazza le girò leggermente la testa verso destra, le scostò i capelli lasciando libero l’orecchio, le afferrò dolcemente il lobo e lo tirò verso il basso per guardare meglio dentro poi, prese l’otoscopio e con la mano libera infilò la punta dello strumento dentro l’orecchio illuminandone l’interno “molto bene” disse, poi tolse il piccolo cono e lo infilo nell’orecchio opposto facendo girare la testa della sua paziente “hai le orecchie con vari piccoli peletti dentro e non è troppo facile visitarti ma sembra tutto ok, niente cerume o catarro”
“ora voglio che guardi in alto, devo vedere cosa c’è dentro questo tuo bel nasino”Giorgi aveva già preso in mano un divaricatore nasale e mentre parlava aveva iniziato a portare indietro la testa della ragazza portandosi le narici della stessa ad altezza occhi, inserì il piccolo divaricatore e allargo una narice, Marta emise un piccolo gemito mentre il medico illuminava dentro al naso con la luce che aveva in testa; guardò dentro, poteva vedere i peli neri presenti nel naso della sua paziente, la narice libera che si dilatava e stringeva a ritmo del respiro, poi, fece lo stesso proprio in quella, dilatando ora quella che non aveva ancora visitato e rimanendo un po’ fermo a guardare il volto di quella giovane ragazza anche se per poco inerme.
“molto bene Marta ora voglio che ti togli la maglietta, devo ascoltarti” disse Giorgi
La ragazza eseguì, senza troppi problemi visto che sapeva sarebbe successo
“seduta bene sul lettino” disse il medico mentre appoggiava il gelido stetoscopio sulla schiena della ragazza, Marta sussultò “adesso fammi dei bei respiri profondi a bocca aperta per favore”
La giovane eseguì di nuovo gli ordini mentre il dottore le passava lo strumento su tutta la schiena e mentre faceva ciò gli aveva appoggiato la sua mano calda sulla pancia e così facendo poteva sentire lo stomaco andare su e giù ad ogni respiro, al primo tocco Marta trattene per un secondo il fiato, “molto bene, ora qualche colpo di tosse per favore”
“coff coff” tossi Marta
“Ancora uno forte”
“coff”
“ora di 33 un paio di volte” le disse Giorgi dopo di che iniziò a tamburellare qua è la per la schiena della sua ragazza.
“coricata ora” disse “ascoltiamo il cuore” e appoggio lo stetoscopio appena sotto il reggiseno della sua paziente “perfetto! Un orologio” commentò il medico
Subito dopo si sfregò le mani e iniziò a palpare con delicatezza l’addome della giovane, premeva qua e la ora sopra e ora sotto l’ombelico, poi con un dito premetto proprio nel centro della sua pancia “tossisci per favore”
“coff”
“molto bene” disse il medico, dopo di che indosso ancora una volta lo stetoscopio e auscultò la pancia di Marta, “abbassa leggermente gli slip per favore, appena sotto l’elastico”
Marta diventò rossa in volto ma eseguì, il dottore ora andò a mettere la piastra dello stetoscopio nella zona inguinale, nel farlo senza volere si abbassarono appena un po’ di nuovo i piccoli slip della ragazza e fuori uscì un ciuffo di peli neri, il medico capì che Marta non era assolutamente depilata la sotto.
Ora si rimise lo strumento al collo e iniziò a tastare con le dita sempre nella zona inguinale “ hai male se premo qui?”
“no” rispose la ragazza
Giorgi premeva con cura a destra, a sinistra, in centro, ovunque tra il basso ventre e l’inguine della sua paziente, dopo di ché le impartì un ordine che avrebbe portata Marta ad un primo senso di umiliazione
“ora voglio che ti alzi in piedi di fronte al lettino Marta” disse “ e che ti abbassi completamente gli slip, controllo le ernie, è un controllo che magari non avrai mai fatto ma è estremamente necessario per questa visita di oggi “
Marta divenne bordeaux in volto, si alzò, provo a controbattere con un piccolo” ma…” ma si rese subito conto che era inutile, con entrambe le mani si abbassò gli slip mostrando a pieno il suo organo sessuale, con una folta peluria nera e dopo aver portato l’intimo ai piedi, con entrambe le mani provò a coprirsi come poteva
Il dottore intanto aveva indossato un paio di guanti bianchi chirurgici, come se tutto fosse normale per lui “tranquilla Marta, sono medico, non devi vergognarti! Fa parte del mio mestiere vedere pazienti nudi, togli quelle manine, mettile lungo i fianchi, rilassati”, la ragazza eseguì non senza qualche imbarazzo, il medico le arrivò accanto, le mise due dita a destra dell’inguine, tra la coscia e la folta peluria del suo sesso e premette verso l’alto “ tossisci forte “ le disse
“coff”
“ancora per favore”
“coff, coff”
Ora mise le due dita dalla parte apposta, a sinistra e fece la stessa identica cosa, spinse un po’ verso l’alto e chiese alla ragazza di tossire di nuovo un paio di volte, Marta diede ancora un paio di colpi di tosse soffocati, era in imbarazzo totale, i guanti bianchi del medico erano a contatto con i suoi peli e questo la faceva sentire molto imbarazzata
“sei vergine Marta?” le chiese il medico
“ehm…” prese tempo la ragazza “s…si…” rispose poi
“molto bene” disse Giorgi “torna a coricarti sul lettino, e metti le gambe nella posizione del ranocchio”
Marta torno dov’era prima, sentì la carta del lettino toccare la sua schiena e il suo sedere e mi mise le gambe nella posizione che le aveva detto il medico, con i piedi uniti in fondo, il dottore intanto si accingeva a dilatare le grandi labbra della giovane, che a volte mugugnava un po’, le allargò bene e controllò che tutto fosse a posto, pur senza rischiare di rubargli la verginità
“ora vorrei che portassi le tue ginocchia al petto” disse il dottore
Marta era esausta, stanca dalla situazione, si prese le ginocchia tra i palmi delle mani e se le portò in avanti
Il medico intanto si cambiò i guanti on un nuovo paio “ mai avuto problemi di emorroidi? Quando vai di corpo va tutto bene o c’è qualche dolore? “
“n..no…” gemette la paziente “tutto…tutto regolare direi” ormai Marta era così esausta che faticava a dare risposte concrete e non vedeva l’ora che questa giornata finisse
Giorgi allargò le natiche della ragazza, il suo fiore rosa apparve e dallo stress sembrava quasi che pulsasse
“ora scendi, piegati in avanti e appoggia i gomiti sul lettino per favore cara…” le disse
Marta scese, sentì il freddo pavimento dello studio medico a contatto con i suoi piedi nudi e le fece salire un grosso brivido
Il dottore si mise dietro di lei, si andò ad ungere il dito medio con della vasellina “ fai respiri profondi ora”
Marta respiro a fatica, il medico inserì con cautela il dito nell’ano della giovane, mentre faceva ciò Marta sussulto e fece un movimento in avanti “buona…ferma così” le disse il dottore che ora si apprestava a fare girare in senso orario il suo dito medio dentro il sedere della paziente, le mise l amano libera sulla schiena nuda e spinse il dito ancora più a fondo, la ragazza sobbalzò ancora e gemette, era umiliata
“adesso tossisci ancora Marta, qualche colpo di tosse forte…”
“coff…coff…coff coff…” Marta tossi svariate volte, nel farlo le partì dalla bocca qualche filamento di saliva dal gran che non ne poteva più, tossì, finché il medico tolse il suo dito
“carponi sul lettino ora…” disse Giorgi
Marta era succube della situazione, voleva che finisse e si chiedeva quanto ancora potesse durare questa tortura, salì sul lettino ginocchia piegate e gomiti dritti, il medico si sedette dietro di lei e tornò a metterle il dito nell’ano senza dirle nulla stavolta, la ragazza chinò la testa mentre lo sentiva entrare, senza volere, come in segno di rassegnazione
Il dottore spinse ancorai il suo dito più in fondo possibile nelle viscere della ragazza, tenendole sempre una mano sulla schiena “ora Marta voglio che, rimanendo sempre con le gambe piegate sul lettino, porti la tua schiena indietro, come se dovessi inginocchiarti..”
Marta eseguì e senti il dito di Giorgi muoversi dentro di lei nel fare quel movimento, si senti il vomito quasi…e iniziava ad avere una forte tensione ai muscoli dell’ano…”ora torna nella posizione di prima per favore” le disse mentre estraeva il dito “abbiamo quasi finito”
Giorgi sparì per qualche secondo e torno con uno speculum rettale, lo unse, Marta lo vide e non riusci più a respirare “ma…dottore…” disse
“tranquilla tranquilla, voglio solo controllare visivamente le tue pareti” la rassicurò il medico
Il dottore torno dietro di lei e piano piano iniziò a inserire il divaricatore nell’ano della sua giovane paziente, una volta inserito girò la piccola vite dello strumento e dilatò l’orifizio di Marta, intanto lei era muta, a bocca aperta, spalancata come se soffocasse un urlo e a tratti chiudeva la bocca per mordersi il labbro
Il medico illuminò l’interno dell’ano di Marta con una la torcia frontale che aveva ancora in testa, scrutò il suo interno meticolosamente, era rosso e umido, ma era sano dopo di ché tolse quello strumento che tanto impensieriva Marta
“abbiamo finito ragazza mia” disse “ sei sanissima, puoi rivestirti, ti scrivo subito il referto così lo patri consegnare subito a scuola, sono molto precisi e premurosi alla Sayes lo sai…”
Marta si rivestì, sedette sulla sedia e non rispose, quando il medico le consegnò il referto, fece fatica a guardarlo in faccia dalla vergogna che aveva
“buona giornata Marta”
“buona giornata Dottore…” si alzò e chiuse la porta dietro di se, lasciando nello studio il medico ma non il suo imbarazzo e la sua vergogna.
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