Elizabeth viene consegnata a una donna e poi imprigionata
di
padronebastardo
genere
dominazione
chi mi vuole contattare può scrivere a padronebastardocontatti@gmail.com
Elizabeth sta aggiornando il suo diario, descrivendo l’incarico svolto nel fine settimana. Era nuda dato che Peter il suo padrone era in casa. Aveva scopato con lei due volte da quando avevano fatto colazione, una solo con lei e l’altra insieme ad Aiko. La padrona sarebbe tornata a casa per le otto le aveva però già scritto su Whatapp gli ordini per quel giorno: sbrigare le faccende di casa, fare sesso col padrone, esercizi vari.
Quando finì di compilare il diario, controllò il suo programma e vide un incarico per mercoledì alle diciannove dove sarebbe stata riconsegnata a casa Giovedì alle otto. C’era anche una sfilata di moda che sarebbe iniziata alle diciassette di Venerdì e il ritorno a casa era previsto per le sedici di domenica.
Le sembrava un avventura, ma si chiedeva soprattutto cosa fosse il suo incarico del mercoledì. Aiko intanto salì le scale con il viso raggiante, dopo aver fatto una sessione col padrone, ma non era una sorpresa aveva sempre quello sguardo dopo un orgasmo.
“Il padrone ci vuole in giarrettiera e calze per le venti quando tornerà la padrona, è meglio che tu venga a fare la doccia sorella.” disse agitando il suo culo nudo verso Elizabeth, facendole segno di seguirla.
“Sculaccerò quel culo se non lo fermi” disse Elizabeth. Aiko sorrise beffarda mostrandole la lingua. Elizabeth le cose dietro per tutto il corridoio dove riuscì a prenderla e a sculacciarla. Aiko allora le mise le braccia attorno al collo baciandola appassionatamente.
“Scusami sorella, sono stata una ragazza cattiva….”
Elizabeth la baciò, stringendo forte il suo corpicino e le disse”è meglio che ci prepariamo, prima di fare qualcosa per cui non abbiamo il permesso.”
Incontrarono la padrona alla porta del garage, tenendosi per mano come al solito e abbracciandola non appena arrivò.
“Abbiamo tutta la notte, ma mi siete davvero mancate, immagino che mio marito vi abbia tenute occupate.” disse la padrona.
Dopo aver fatto il bagno, la padrona fece sesso con suo marito. Elizabeth e Aiko erano ai piedi del letto, mano nella mano che osservavano la coppia fare un sesso scatenato e appassionato. Quando ebbero finito Aiko pulì il cazzo del padrone dalla sborra ed Elizabeth lecco la figa della padrona. Si distesero l’uno nelle braccia dell’altra, mentre le schiave li servivano. Fu quindi ordinato ad Aiko ed Elizabeth di fare sesso tra di loro, mentre i padroni le osservavano, ci misero poco a raggiungere entrambe l’orgasmo, poi tutti e quattro si abbracciarono e baciarono intensamente. Nessuno di loro dormì molto quella notte e fecero colazione molto tardi, la mattina successiva.
Il padrone Peter, la sera accompagnò Elizabeth per il suo incarico, premette il campanello e rispose una signora.
“Vieni su Elizabeth.” disse
Si chiese quante persone ci sarebbero state e se ci sarebbero stati altri schiavi del sesso. Il fine settimana era stato molto divertente con una padrone, un padrone e il loro schiavo maschio.
Quando arrivò alla porta dell’appartamento, una voce femminile le disse di appendere il cappotto ed entrare in salotto. La accolse una signora sulla trentina, con i capelli castani che sorseggiava un bicchiere di vino rosso. Sembrava snella e alta.
“Ciao Elizabeth, sono Carla siediti qui”
“Si, padrona grazie mille.”
“Voglio che tu mi chiami Carla, ok.”
“Si, padrona, ossia Carla mi scusi.” Questo tipo di trattamento la lasciò di sorpresa, non era abituata.
“No, tesoro sono da sola, hai pensato che fossi una sorella per un minuto?”
Elizabeth annuì.
“Vorresti del vino rosso anche tu?”
“solo un piccolo bicchiere.”
gli occhi di Elizabeth erano scintillanti nell’attesa di fare l’amore con questa bellissima donna.
Carla si alzò e prese un bicchiere da un vassoio. “Stasera, non ne ho bisogno ho tutta la droga di cui ho bisogno.”disse sorridendo ad Elizabeth, mentre le versava il vino.
Elizabeth sorrise anche lei, anche se non capiva il significato di quella frase e sorseggiò il vino nel bicchiere.
“Che musica ti piace?” disse la padrona
“Tutta, non ho preferenze.”
Carla si alzò e mise un cd nel lettore. Note romantiche riempivano la stanza, abbassò le luci e guardò contenta Elizabeth.
“Vuoi ballare?”
“Si, mi piacerebbe, ” Elizabeth si alzò ed aspettò che le dita della donna giocherellassero con la sua gonna. Carla prese le mani di Elizabeth, le mise attorno alla propria vita e poi le mise sulle spalle. Ballarono lentamente muovendo a malapena i piedi. Carla sentì il respiro di Elizabeth e le baciò la fronte. Le labbra di Elizabeth inavvertitamente toccarono il collo, facendo rabbrividire il corpo di Carla.
Ballarono un po’, con Elizabeth che baciava e mordicchiava il collo. Sollevò la testa e guardò in su la faccia della donna con le sue labbra carnose aperte a metà e gli occhi che esprimevano desiderio sessuale. Carla le baciò la bocca con Elizabeth pronta a fare altrettanto duellando con la sua lingua. Si baciarono alla francese, Elizabeth cominciò a muovere le ginocchia tra le cosce di Carla, facendole dondolare lentamente il bacino a ritmo di musica. I loro piedi non si muovevano più, solo i corpi si muovevano e roteavano a ritmo lento.
La musica si interruppe, Carla lasciò Elizabeth e si sedette sul divano. Disse ad Elizabeth di rimanere dov’era. La ragazza nera tremava di desiderio.
“Spogliati per me Elizabeth.” I suoi occhi si fissarono sulla lussureggiante, sinuosa bellezza di Elizabeth.
Elizabeth obbedì con entusiasmo e incominciò a togliersi i vestiti piena di desiderio e di strappare a brandelli i vestiti di lei e Carla e buttare la sua testa nella sua figa, ma si trattene.
Dove trova Jane queste ninfe, pensò Carla. Elizabeth era pronta a violentarla sul posto. Elizabeth si sfilò la camicetta e si slacciò la gonna, abbassando lentamente la cerniera laterale. La lasciò cadere sul pavimento esibendo le sue cosce scultoree, la giarrettiera bianca e le calze. Carla iniziò a respirare profondamente, mentre Elizabeth allungava la schiena e slacciava i reggiseno, lasciandolo cadere a terra.
Carla non riusciva a credere ai suoi occhi, erano le tette più eccitanti che avesse mai visto.
“Vieni qui Elizabeth, toglierò il resto io.”
Elizabeth camminò per pochi passi, con le tette che rimbalzavano. Elizabeth tremava come una foglia per la frustrazione sessuale e le mutandine segnavano un punto bagnato. Carla si sedette sul bordo del divano e rimosse rapidamente le calze e la giarrettiera di Elizabeth. Quindi abbassò lentamente le mutandine, strofinando il viso sul suo cespuglio, inalando il suo profumo. Carla si inginocchiò, leccando ansiosamente la figa di Elizabeth, che raggiunse l’orgasmo all’istante il primo di quella notte. Elizabeth leccò amorevolmente i propri umori dalla bocca di Carla.
Ballarono ancora, “Toglimi il vestito Elizabeth”, la quale allungò una mano intorno alla schiena di Carla, trovò la cerniera e la tirò giù fino in fondo. Quindi sollevò l’abito dalle spalle, guidando le maniche corte lungo le braccia, lasciandolo cadere sul pavimento.
Carla era completamente nuda sotto, “Stai indietro e guarda il mio corpo Elizabeth.” Fece tre passi indietro e si dilettò gli occhi con quel corpo ben fatto. Si girò di trecentosessanta gradi mostrano ad Elizabeth anche il suo culo, per poi tornare nella posizione in cui si trovava prima.
“Vuoi quelle labbra carnose laggiù, vero Elizabeth?”
“Si padrona, anzi scusa Carla, posso prendere posizione per favore.”Lei annuì ed Elizabeth si chinò rapidamente davanti a lei. Elizabeth ansimò dall’eccitazione, mentre Carla la picchiava per la prima volta, ogni colpo era sempre più duro del precedente, le sue dita manipolavano la figa di Elizabeth, mentre continuava con la punizione della schiava. I gemiti di Elizabeth divennero piccoli pianti, mentre si avvicinava al culmine e all’otto colpo, iniziò a tremare in modo incontrollabile. Al nono urlò, mentre i suoi succhi scorrevano inondando le mani di Carla.
“Oh padrona, oh sculacciami per favore, più veloce, un milione di volte, ooooh, ooooh, per favore.”
Carla cominciò a colpirla con una violenza inaudita, mentre Elizabeth tremava e gemeva, Carla interruppe l’operazione.
“Grazie padrona, anzi Carla, grazie, grazie. Mi sento così bene.”
Carla la fece alzare e la baciò, “Adessi Elizabeth farai l’amore con me per tutto il tempo necessario!”
Elizabeth annuì e sorrise, ancora respirando affannosamente. Carla salì sul divano, con le cosce spalancate e le gambe su due sedie. Indicò il pavimento ed Elizabeth si inginocchiò, guardando il suo oggetto preferito.
“Ora basta guardarlo, finché non ti dirò diveramente.”I suoi occhi erano inchiodati sulla lunga vulva pelosa.
Carla allungò la mano con entrambe le mani, allargando le labbra. Elizabeth si bagnò le labbra rosse piene aspettando con impazienza l'ordine di tuffarsi in quella bella fica palpitante. Carla la prese in girò per farle aumentare la voglia e mosse i fianchi per circa una decina di minuti finiti i quali ordinò ad Elizabeth di leccarle i piedi. Dovette leccare entrambi i piedi e poi lentamente baciò prima una gamba e poi l’altra fino alle ginocchia. Dopodiché, bagnò l'interno delle sue cosce lucide, a poca distanza dall’oggetto prezioso con la sua lingua.
Carla quindi prese la testa di Elizabeth tra le mani e la guidò, dove voleva essere baciata. Elizabeth dedicò più di dieci minuti al perimetro esterno della figa di Carla e usò le dita per accarezzare le natiche, il perineo e l’ano. A questo punto Elizabeth raggiunse l’orgasmo, con gli umori che le colavano lungo le cosce. Le sembrò che fosse passata quasi un ora , prima che il suo viso fosse finalmente posizionato in modo che la lingua potesse penetrare nel buco ora pulsante, provocando un orgasmo violento a Carla che urlò come una forsennata, mentre le sue dita, costringendo il suo viso nella fica tremante. Elizabeth bevve e succhiava il prezioso nettare, succhiando e leccando fino a quando Carla cominciò a rilassarsi. Il suo intenso orgasmo impiegò molto tempo a scemare, tirò su Elizabeth e la ringraziò per l’intenso orgasmo.
Quindi fecero la doccia e andarono a letto. Al mattino, fecero colazione e Carla riportò Elizabeth a casa.
"Sono stata davvero contenta della tua visita Elizabeth, vorresti tornare qualche volta?
"Oh Carla, mi piacerebbe, ma devi chiedere alla mia padrona."
"Ok, Elizabeth, la chiamo e mi faccio inserire nel tuo programma." Le mandò un bacio, mentre scendeva dalla macchina.
Elizabeth si avvicinò alla porta di casa soddisfatta di aver soddisfatto una donna che impiegava così tanto tempo per raggiungere l’orgasmo.
Aiko aprì la porta “Sei puntuale sorella, lascia che ti spogli, i padroni ti vogliono subito in cucina.”
le due ragazze entrarono nude in cucina, dove sia il padrone che la padrona. Anche Monica era lì
“Be tesoro, hai reso felice Carla?”
“Si, padrona Carla ti chiamerà, mi vorrà di nuovo con lei quando il programma lo permetterà. Monica e Aiko la fissarono visibilmente sorprese.
“Elizabeth sono veramente contenta per Carla, sei veramente una grande.”
Jane baciò la fica di Elizabeth come premio. “Siamo in grado di mandarti già la settimana prossima, ciò non interferirà con gli incarichi di questa settimana. Dobbiamo partire oggi, anziché domani c’è una prova per la sfilata di domani mattina. Avrai una giornata intensa con il tuo padrone e con Aiko. Partiremo alle sedici, il che significa che arriveremo in albergo intorno a mezzanotte.”
Non appena la padrona andò in ufficio, Elizabeth e Aiko ripulirono la cucina. Peter disse che le voleva nella stanza speciale non appena avessero finito.
Quando arrivarono nella stanza speciale, il padrone non c’era ancora, ma c’era una carta sopra uno dei lettini da massaggio e diceva “Scenario cinque” e poi una spiegazione. “Conosco quell’Elizabeth, Ecco ha scritto il tuo nome sulla lavagna bianca, quindi andrai in prigione!”.
Aiko rinchiuse Elizabeth nella cella e poi indossò un uniforme del tipo di quelle da guardia carceraria, poi le spiegò cosa doveva fare quando sarebbe arrivato Peter, il quale si presentò una decina di minuti dopo vestito da sceriffo.
"Guardia, apra la cella, voglio parlare con la prigioniera.”
“Si, Sceriffo vuole che aspetti fuori?”
“No, voglio che tu resti, ma assicurati che nessuno entri, quindi chiudi la porta esterna a chiave.”
Lei lo lasciò entrare nella cella e chiuse a chiave. Elizabeth era seduta sul lettino, coprendosi le tette , la figa e tremava di paura.
“Puttana, adesso il giudice ti manderà in galera per cinque anni per quello che hai fatto!”
“Non vendo il mio corpo come una puttana, perché la guardia ha preso tutto i miei abiti?"
“Le puttane non ne hanno bisogno, alzati puttana!"
Si alzò tremando coprendosi come meglio poteva. Poi la prese per le braccia approssimativamente e la ammanettò, iniziò a palparle le tette, le insegnò che non doveva coprirsi il corpo quando parlava con lo sceriffo e la portò fuori dalla cella.
“Guardia, porta quel tavolo qui e offra il pranzo alla prigioniera.”Aiko spostò il tavolo si alzò sulla schiena mettendo la figa in faccia ad Elizabeth.
“Inizia a mangiare puttana” disse il padrone colpendola tre volte sul culo per farle capire meglio il concetto.
“Non lo sta facendo sceriffo, forse dovrebbe usare la frusta” disse Aiko
Picchiò il culo ancora per qualche colpo, ma poi chiese la frusta ad Aiko, allora Elizabeth cominciò a leccare la figa di Aiko con una foga mai vista prima.
“Va meglio la puttana è brava, penso sia pronta per la frusta. Ooooh è davvero brava.”
Peter fece cenno ad Aiko di togliersi, cominciò a penetrare la fica di Elizabeth come la stesse violentando dalla brutalità con cui lo faceva, fino a che le sborrò dentro la fica. Tolse il cazzo dalla sua fica mostrandoglielo tutto gocciolante di sborra.
“Puliscilo cagna.” disse Aiko cosa che Elizabeth fece prontamente e con tutto l’impegno di cui era capace.
Qualcuno bussò alla porta
“Chi è?”
“Giudice Jones, fammi entrare.”
Aiko aprì la porta ed entrò una coppia, “Ah sceriffo, ha arrestato una puttana, bene vedo che la stai già trattando come merita.” disse l’uomo che entrò insieme alla moglie.
“Si vostro onore, ma non abbiamo ancora una confessione.” Misero tutti le mani sul corpo di Elizabeth toccandola dentro tutti gli anfratti del suo giovane corpo.
“Guardia toglimi i pantaloni.”
Aiko fece rapidamente come ordinato ed espose i suoi genitali davanti alla faccia di Elizabeth. Ho una protezione lubnrificata per il mio cazzo, Aiko lo prese e lo indirizzò nella bocca di Elizabeth, mentre sentiva le dita della donna entrare con violenza nella sua figa.
“E’ già ben lubrificata sceriffo, era un sacco di tempo che non la vedevo.”
“Be sono stata occupato, signora Jones queste puttane mi fanno perdere un sacco di tempo, mantenere decente la città è un duro lavoro.”
“Capisco sceriffo, ecco perché siamo venuti per aiutarla.”
Aiko si avvicina ad Elizabeth per tenerla ferma, mentre il giudice la sculacciava. La piccola orientale quindi guidò il cazzo del giudice dentro la figa di Elizabeth, che rispose con contrazioni vaginali e ruotando i fianchi.
Mentre questo continuava la moglie del giudice mise la figa davanti alla faccia di Elizabeth.
“Puttana adesso mangiami.” disse la signora.
Elizabeth si rese conto che questa era la coppia del suo primo incarico, mentre l’uomo affondava i colpi sulla sua figa sentiva la stessa grande pancia pelosa dell’uomo che aveva già servito.
“Ora spero che questo trattamento ti possa insegnare a non fare più una vita da puttana, per questa volta ti lascerò andare” disse Peter(lo sceriffo)
Uscirono tutti e Aiko tornò per liberarla dopo quindici minuti.
"Scusa sorella, ho dovuto lavare e vestire la nostra ospite, stai bene?"
“Non c’è male.”
“Ti dovrai abituare, La notte in cui il padrone ti ha deflorato Monica e io siamo state qui fino al mattino presto. Siamo stati visitati da una dozzina di uomini e donne in posa come sceriffi, deputati, giudici e ' mogli snob indignate. “
http://www.padronebastardo.org
Elizabeth sta aggiornando il suo diario, descrivendo l’incarico svolto nel fine settimana. Era nuda dato che Peter il suo padrone era in casa. Aveva scopato con lei due volte da quando avevano fatto colazione, una solo con lei e l’altra insieme ad Aiko. La padrona sarebbe tornata a casa per le otto le aveva però già scritto su Whatapp gli ordini per quel giorno: sbrigare le faccende di casa, fare sesso col padrone, esercizi vari.
Quando finì di compilare il diario, controllò il suo programma e vide un incarico per mercoledì alle diciannove dove sarebbe stata riconsegnata a casa Giovedì alle otto. C’era anche una sfilata di moda che sarebbe iniziata alle diciassette di Venerdì e il ritorno a casa era previsto per le sedici di domenica.
Le sembrava un avventura, ma si chiedeva soprattutto cosa fosse il suo incarico del mercoledì. Aiko intanto salì le scale con il viso raggiante, dopo aver fatto una sessione col padrone, ma non era una sorpresa aveva sempre quello sguardo dopo un orgasmo.
“Il padrone ci vuole in giarrettiera e calze per le venti quando tornerà la padrona, è meglio che tu venga a fare la doccia sorella.” disse agitando il suo culo nudo verso Elizabeth, facendole segno di seguirla.
“Sculaccerò quel culo se non lo fermi” disse Elizabeth. Aiko sorrise beffarda mostrandole la lingua. Elizabeth le cose dietro per tutto il corridoio dove riuscì a prenderla e a sculacciarla. Aiko allora le mise le braccia attorno al collo baciandola appassionatamente.
“Scusami sorella, sono stata una ragazza cattiva….”
Elizabeth la baciò, stringendo forte il suo corpicino e le disse”è meglio che ci prepariamo, prima di fare qualcosa per cui non abbiamo il permesso.”
Incontrarono la padrona alla porta del garage, tenendosi per mano come al solito e abbracciandola non appena arrivò.
“Abbiamo tutta la notte, ma mi siete davvero mancate, immagino che mio marito vi abbia tenute occupate.” disse la padrona.
Dopo aver fatto il bagno, la padrona fece sesso con suo marito. Elizabeth e Aiko erano ai piedi del letto, mano nella mano che osservavano la coppia fare un sesso scatenato e appassionato. Quando ebbero finito Aiko pulì il cazzo del padrone dalla sborra ed Elizabeth lecco la figa della padrona. Si distesero l’uno nelle braccia dell’altra, mentre le schiave li servivano. Fu quindi ordinato ad Aiko ed Elizabeth di fare sesso tra di loro, mentre i padroni le osservavano, ci misero poco a raggiungere entrambe l’orgasmo, poi tutti e quattro si abbracciarono e baciarono intensamente. Nessuno di loro dormì molto quella notte e fecero colazione molto tardi, la mattina successiva.
Il padrone Peter, la sera accompagnò Elizabeth per il suo incarico, premette il campanello e rispose una signora.
“Vieni su Elizabeth.” disse
Si chiese quante persone ci sarebbero state e se ci sarebbero stati altri schiavi del sesso. Il fine settimana era stato molto divertente con una padrone, un padrone e il loro schiavo maschio.
Quando arrivò alla porta dell’appartamento, una voce femminile le disse di appendere il cappotto ed entrare in salotto. La accolse una signora sulla trentina, con i capelli castani che sorseggiava un bicchiere di vino rosso. Sembrava snella e alta.
“Ciao Elizabeth, sono Carla siediti qui”
“Si, padrona grazie mille.”
“Voglio che tu mi chiami Carla, ok.”
“Si, padrona, ossia Carla mi scusi.” Questo tipo di trattamento la lasciò di sorpresa, non era abituata.
“No, tesoro sono da sola, hai pensato che fossi una sorella per un minuto?”
Elizabeth annuì.
“Vorresti del vino rosso anche tu?”
“solo un piccolo bicchiere.”
gli occhi di Elizabeth erano scintillanti nell’attesa di fare l’amore con questa bellissima donna.
Carla si alzò e prese un bicchiere da un vassoio. “Stasera, non ne ho bisogno ho tutta la droga di cui ho bisogno.”disse sorridendo ad Elizabeth, mentre le versava il vino.
Elizabeth sorrise anche lei, anche se non capiva il significato di quella frase e sorseggiò il vino nel bicchiere.
“Che musica ti piace?” disse la padrona
“Tutta, non ho preferenze.”
Carla si alzò e mise un cd nel lettore. Note romantiche riempivano la stanza, abbassò le luci e guardò contenta Elizabeth.
“Vuoi ballare?”
“Si, mi piacerebbe, ” Elizabeth si alzò ed aspettò che le dita della donna giocherellassero con la sua gonna. Carla prese le mani di Elizabeth, le mise attorno alla propria vita e poi le mise sulle spalle. Ballarono lentamente muovendo a malapena i piedi. Carla sentì il respiro di Elizabeth e le baciò la fronte. Le labbra di Elizabeth inavvertitamente toccarono il collo, facendo rabbrividire il corpo di Carla.
Ballarono un po’, con Elizabeth che baciava e mordicchiava il collo. Sollevò la testa e guardò in su la faccia della donna con le sue labbra carnose aperte a metà e gli occhi che esprimevano desiderio sessuale. Carla le baciò la bocca con Elizabeth pronta a fare altrettanto duellando con la sua lingua. Si baciarono alla francese, Elizabeth cominciò a muovere le ginocchia tra le cosce di Carla, facendole dondolare lentamente il bacino a ritmo di musica. I loro piedi non si muovevano più, solo i corpi si muovevano e roteavano a ritmo lento.
La musica si interruppe, Carla lasciò Elizabeth e si sedette sul divano. Disse ad Elizabeth di rimanere dov’era. La ragazza nera tremava di desiderio.
“Spogliati per me Elizabeth.” I suoi occhi si fissarono sulla lussureggiante, sinuosa bellezza di Elizabeth.
Elizabeth obbedì con entusiasmo e incominciò a togliersi i vestiti piena di desiderio e di strappare a brandelli i vestiti di lei e Carla e buttare la sua testa nella sua figa, ma si trattene.
Dove trova Jane queste ninfe, pensò Carla. Elizabeth era pronta a violentarla sul posto. Elizabeth si sfilò la camicetta e si slacciò la gonna, abbassando lentamente la cerniera laterale. La lasciò cadere sul pavimento esibendo le sue cosce scultoree, la giarrettiera bianca e le calze. Carla iniziò a respirare profondamente, mentre Elizabeth allungava la schiena e slacciava i reggiseno, lasciandolo cadere a terra.
Carla non riusciva a credere ai suoi occhi, erano le tette più eccitanti che avesse mai visto.
“Vieni qui Elizabeth, toglierò il resto io.”
Elizabeth camminò per pochi passi, con le tette che rimbalzavano. Elizabeth tremava come una foglia per la frustrazione sessuale e le mutandine segnavano un punto bagnato. Carla si sedette sul bordo del divano e rimosse rapidamente le calze e la giarrettiera di Elizabeth. Quindi abbassò lentamente le mutandine, strofinando il viso sul suo cespuglio, inalando il suo profumo. Carla si inginocchiò, leccando ansiosamente la figa di Elizabeth, che raggiunse l’orgasmo all’istante il primo di quella notte. Elizabeth leccò amorevolmente i propri umori dalla bocca di Carla.
Ballarono ancora, “Toglimi il vestito Elizabeth”, la quale allungò una mano intorno alla schiena di Carla, trovò la cerniera e la tirò giù fino in fondo. Quindi sollevò l’abito dalle spalle, guidando le maniche corte lungo le braccia, lasciandolo cadere sul pavimento.
Carla era completamente nuda sotto, “Stai indietro e guarda il mio corpo Elizabeth.” Fece tre passi indietro e si dilettò gli occhi con quel corpo ben fatto. Si girò di trecentosessanta gradi mostrano ad Elizabeth anche il suo culo, per poi tornare nella posizione in cui si trovava prima.
“Vuoi quelle labbra carnose laggiù, vero Elizabeth?”
“Si padrona, anzi scusa Carla, posso prendere posizione per favore.”Lei annuì ed Elizabeth si chinò rapidamente davanti a lei. Elizabeth ansimò dall’eccitazione, mentre Carla la picchiava per la prima volta, ogni colpo era sempre più duro del precedente, le sue dita manipolavano la figa di Elizabeth, mentre continuava con la punizione della schiava. I gemiti di Elizabeth divennero piccoli pianti, mentre si avvicinava al culmine e all’otto colpo, iniziò a tremare in modo incontrollabile. Al nono urlò, mentre i suoi succhi scorrevano inondando le mani di Carla.
“Oh padrona, oh sculacciami per favore, più veloce, un milione di volte, ooooh, ooooh, per favore.”
Carla cominciò a colpirla con una violenza inaudita, mentre Elizabeth tremava e gemeva, Carla interruppe l’operazione.
“Grazie padrona, anzi Carla, grazie, grazie. Mi sento così bene.”
Carla la fece alzare e la baciò, “Adessi Elizabeth farai l’amore con me per tutto il tempo necessario!”
Elizabeth annuì e sorrise, ancora respirando affannosamente. Carla salì sul divano, con le cosce spalancate e le gambe su due sedie. Indicò il pavimento ed Elizabeth si inginocchiò, guardando il suo oggetto preferito.
“Ora basta guardarlo, finché non ti dirò diveramente.”I suoi occhi erano inchiodati sulla lunga vulva pelosa.
Carla allungò la mano con entrambe le mani, allargando le labbra. Elizabeth si bagnò le labbra rosse piene aspettando con impazienza l'ordine di tuffarsi in quella bella fica palpitante. Carla la prese in girò per farle aumentare la voglia e mosse i fianchi per circa una decina di minuti finiti i quali ordinò ad Elizabeth di leccarle i piedi. Dovette leccare entrambi i piedi e poi lentamente baciò prima una gamba e poi l’altra fino alle ginocchia. Dopodiché, bagnò l'interno delle sue cosce lucide, a poca distanza dall’oggetto prezioso con la sua lingua.
Carla quindi prese la testa di Elizabeth tra le mani e la guidò, dove voleva essere baciata. Elizabeth dedicò più di dieci minuti al perimetro esterno della figa di Carla e usò le dita per accarezzare le natiche, il perineo e l’ano. A questo punto Elizabeth raggiunse l’orgasmo, con gli umori che le colavano lungo le cosce. Le sembrò che fosse passata quasi un ora , prima che il suo viso fosse finalmente posizionato in modo che la lingua potesse penetrare nel buco ora pulsante, provocando un orgasmo violento a Carla che urlò come una forsennata, mentre le sue dita, costringendo il suo viso nella fica tremante. Elizabeth bevve e succhiava il prezioso nettare, succhiando e leccando fino a quando Carla cominciò a rilassarsi. Il suo intenso orgasmo impiegò molto tempo a scemare, tirò su Elizabeth e la ringraziò per l’intenso orgasmo.
Quindi fecero la doccia e andarono a letto. Al mattino, fecero colazione e Carla riportò Elizabeth a casa.
"Sono stata davvero contenta della tua visita Elizabeth, vorresti tornare qualche volta?
"Oh Carla, mi piacerebbe, ma devi chiedere alla mia padrona."
"Ok, Elizabeth, la chiamo e mi faccio inserire nel tuo programma." Le mandò un bacio, mentre scendeva dalla macchina.
Elizabeth si avvicinò alla porta di casa soddisfatta di aver soddisfatto una donna che impiegava così tanto tempo per raggiungere l’orgasmo.
Aiko aprì la porta “Sei puntuale sorella, lascia che ti spogli, i padroni ti vogliono subito in cucina.”
le due ragazze entrarono nude in cucina, dove sia il padrone che la padrona. Anche Monica era lì
“Be tesoro, hai reso felice Carla?”
“Si, padrona Carla ti chiamerà, mi vorrà di nuovo con lei quando il programma lo permetterà. Monica e Aiko la fissarono visibilmente sorprese.
“Elizabeth sono veramente contenta per Carla, sei veramente una grande.”
Jane baciò la fica di Elizabeth come premio. “Siamo in grado di mandarti già la settimana prossima, ciò non interferirà con gli incarichi di questa settimana. Dobbiamo partire oggi, anziché domani c’è una prova per la sfilata di domani mattina. Avrai una giornata intensa con il tuo padrone e con Aiko. Partiremo alle sedici, il che significa che arriveremo in albergo intorno a mezzanotte.”
Non appena la padrona andò in ufficio, Elizabeth e Aiko ripulirono la cucina. Peter disse che le voleva nella stanza speciale non appena avessero finito.
Quando arrivarono nella stanza speciale, il padrone non c’era ancora, ma c’era una carta sopra uno dei lettini da massaggio e diceva “Scenario cinque” e poi una spiegazione. “Conosco quell’Elizabeth, Ecco ha scritto il tuo nome sulla lavagna bianca, quindi andrai in prigione!”.
Aiko rinchiuse Elizabeth nella cella e poi indossò un uniforme del tipo di quelle da guardia carceraria, poi le spiegò cosa doveva fare quando sarebbe arrivato Peter, il quale si presentò una decina di minuti dopo vestito da sceriffo.
"Guardia, apra la cella, voglio parlare con la prigioniera.”
“Si, Sceriffo vuole che aspetti fuori?”
“No, voglio che tu resti, ma assicurati che nessuno entri, quindi chiudi la porta esterna a chiave.”
Lei lo lasciò entrare nella cella e chiuse a chiave. Elizabeth era seduta sul lettino, coprendosi le tette , la figa e tremava di paura.
“Puttana, adesso il giudice ti manderà in galera per cinque anni per quello che hai fatto!”
“Non vendo il mio corpo come una puttana, perché la guardia ha preso tutto i miei abiti?"
“Le puttane non ne hanno bisogno, alzati puttana!"
Si alzò tremando coprendosi come meglio poteva. Poi la prese per le braccia approssimativamente e la ammanettò, iniziò a palparle le tette, le insegnò che non doveva coprirsi il corpo quando parlava con lo sceriffo e la portò fuori dalla cella.
“Guardia, porta quel tavolo qui e offra il pranzo alla prigioniera.”Aiko spostò il tavolo si alzò sulla schiena mettendo la figa in faccia ad Elizabeth.
“Inizia a mangiare puttana” disse il padrone colpendola tre volte sul culo per farle capire meglio il concetto.
“Non lo sta facendo sceriffo, forse dovrebbe usare la frusta” disse Aiko
Picchiò il culo ancora per qualche colpo, ma poi chiese la frusta ad Aiko, allora Elizabeth cominciò a leccare la figa di Aiko con una foga mai vista prima.
“Va meglio la puttana è brava, penso sia pronta per la frusta. Ooooh è davvero brava.”
Peter fece cenno ad Aiko di togliersi, cominciò a penetrare la fica di Elizabeth come la stesse violentando dalla brutalità con cui lo faceva, fino a che le sborrò dentro la fica. Tolse il cazzo dalla sua fica mostrandoglielo tutto gocciolante di sborra.
“Puliscilo cagna.” disse Aiko cosa che Elizabeth fece prontamente e con tutto l’impegno di cui era capace.
Qualcuno bussò alla porta
“Chi è?”
“Giudice Jones, fammi entrare.”
Aiko aprì la porta ed entrò una coppia, “Ah sceriffo, ha arrestato una puttana, bene vedo che la stai già trattando come merita.” disse l’uomo che entrò insieme alla moglie.
“Si vostro onore, ma non abbiamo ancora una confessione.” Misero tutti le mani sul corpo di Elizabeth toccandola dentro tutti gli anfratti del suo giovane corpo.
“Guardia toglimi i pantaloni.”
Aiko fece rapidamente come ordinato ed espose i suoi genitali davanti alla faccia di Elizabeth. Ho una protezione lubnrificata per il mio cazzo, Aiko lo prese e lo indirizzò nella bocca di Elizabeth, mentre sentiva le dita della donna entrare con violenza nella sua figa.
“E’ già ben lubrificata sceriffo, era un sacco di tempo che non la vedevo.”
“Be sono stata occupato, signora Jones queste puttane mi fanno perdere un sacco di tempo, mantenere decente la città è un duro lavoro.”
“Capisco sceriffo, ecco perché siamo venuti per aiutarla.”
Aiko si avvicina ad Elizabeth per tenerla ferma, mentre il giudice la sculacciava. La piccola orientale quindi guidò il cazzo del giudice dentro la figa di Elizabeth, che rispose con contrazioni vaginali e ruotando i fianchi.
Mentre questo continuava la moglie del giudice mise la figa davanti alla faccia di Elizabeth.
“Puttana adesso mangiami.” disse la signora.
Elizabeth si rese conto che questa era la coppia del suo primo incarico, mentre l’uomo affondava i colpi sulla sua figa sentiva la stessa grande pancia pelosa dell’uomo che aveva già servito.
“Ora spero che questo trattamento ti possa insegnare a non fare più una vita da puttana, per questa volta ti lascerò andare” disse Peter(lo sceriffo)
Uscirono tutti e Aiko tornò per liberarla dopo quindici minuti.
"Scusa sorella, ho dovuto lavare e vestire la nostra ospite, stai bene?"
“Non c’è male.”
“Ti dovrai abituare, La notte in cui il padrone ti ha deflorato Monica e io siamo state qui fino al mattino presto. Siamo stati visitati da una dozzina di uomini e donne in posa come sceriffi, deputati, giudici e ' mogli snob indignate. “
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