Come è iniziato tutto

di
genere
etero

Mi chiamo Fairy Rust.
Fairy perché sono piccola e minuta. Rust perché ho i capelli rossi e il viso, le spalle e il petto coperti di efelidi. O lentiggini, se preferite. Se ve lo state chiedendo non ho gli occhi verdi. Dio sarebbe stato troppo generoso con me, ma me li ha fatti lo stesso belli, grandi, luminosi e color nocciola.
Il mio ragazzo dice sempre che ho un bel culo e non perde occasioni di toccarlo, anche quando siamo in pubblico. Questo suo modo di fare mi mette in imbarazzo, è davvero esagerato a volte, e non so più come dirgli di darsi una controllata. Una volta, mentre eravamo al bar a fare l'aperitivo con gli altri non me l'ha toccato, no. Mi ha proprio afferrato una natica (vi offendete se la chiamo chiappa? Natica sembra da catechismo...) e mi ha quasi sollevata da terra. È ovvio che se ne sono accorti tutti, ma proprio TUTTI, ed è scoppiata una risata generale. Io so solo che mi sarei sotterrata viva dalla vergogna.
Ma questo è stato un po' di tempo fa...
Io adoro masturbarmi. È una cosa che amo, a cui non riesco a rinunciare. Ho davvero un debole per l'autoerotismo. C'è qualcosa di magico quando mi penetro con due dita e mi do piacere. Sentire il mio sesso che si apre e le accoglie e, al tempo stesso, muovere le dita dentro di me... wow gente... è davvero qualcosa che mi manda fuori di testa.
Al contrario del clitoride. Toccarmi il clitoride non lo sopporto. All'inizio è anche piacevole, non lo nego, ma quando inizia ad arrivare l'orgasmo io tremo. Sì, giuro, il mio corpo inizia a tremare tutto, senza controllo. Non posso smettere, è più forte di me. Tremo come una foglia. E poi esplodo. E godo,godo tantissimo, ma quella cosa del tremare... dio come la odio!
Il sesso? Mi piace. Certo che mi piace! Mi piace l'immagine di me che mi vede con le cosce aperte ad accogliere un uomo e a stringerlo mentre mi possiede. E, se mentre lo fa, mi bacia anche, mi fa sentire la sua lingua nella mia bocca, l'orgasmo è assicurato. Questo non esclude anche le altre posizioni! Mi piace variare. Mi piace abbandonarmi tra le braccia del mio uomo, lasciarmi guidare, sentirlo godere di me e con me.
E il culo? Tanto lo so che ve lo state chiedendo. Non mentite e non fate finta di niente. Il culo lo do. Oddio.. a scriverlo così ho sentito un brivido attraversarmi e... niente. Dicevo che sì, mi piace anche l'anale. È un'altra cosa... è qualcosa di più... sporco... più intenso... è diverso. Mi fa sentire più sottomessa, più dominata. Sì. È così. Quando concedo il mio lato b è perché voglio sentire l'uomo in tutta la sua forza. Deve farmi sentire che è lui che comanda e deve sbattermi. Rude. Forte. Deciso. E se mentre lo fa mi afferra e stringe i seni... ciao.
Certo, mi piace se lo fa così anche davanti, d'accordo, ma per le "vie tradizionali" si può fare sesso anche dolcemente, come una coccola.
Con il culo no. Ecco perché il culo non lo do a tutti. Il culo non è per tutti. Ma se ve lo concede e vi dimostrate all'altezza delle aspettative... potrei diventare il vostro incubo peggiore! O migliore... dipende...
Questa è Fairy Dust. Questa è la Fata di Ruggine. Questa sono io.

La mia rovina è iniziara qualche tempo fa. Ed è il motivo per cui sono qui ora a scrivere. In realtà fuori è l'alba, il mio compagno è di fianco a me che dorme e io, in preda a un attacco di insonnia e a un'eccitazione immotivata, ho pensato di provare a sfogarmi così. Quando leggerete queste parole il sole sarà già alto.
Ora, se non avete paura e non avete troppe remore morali, prendete la mia mano e lasciate guidarvi in questo viaggio nelle mie memorie e nelle mie (dis)grazie sessuali.

I miei sono via. Tutta la santa domenica. Un evento che non si verifica spesso, ma che, grazie a dio, ogni tanto accade e mi rende molto, molto felice. Mezz'ra dopo il mio ragazzo è da me (magari un giorno vi racconto come ci siamo conosciuti, se vi va). Non fa in tempo a entrare in casa che gli salto addosso. Ho voglia di lui. Ho voglia di sentirlo addosso, di sentirlo dentro. Voglio che mi faccia godere e voglio il suo orgasmo. Voglio quel suo sguardo sulla pelle, voglio sentire il suo desiderio che mi infiamma.
Lo voglio.
Come entra rimane un attimo spiazzato dalla mia irruenza. Cerca di farsi da parte, di togliersi la giacca (eravamo appena all'inizio della primavera). Io non mi fermo. Sapendo che arrivava mi sono data una crema corpo alla cioccolata, che so che lui adora, e ho indossato un completo sexy, tutto rosso, tutto trasparente.
"Ti voglio."
È tutto quello che riesco a dire. Nel tempo che si toglie la giacca io gli ho slacciato e abbassato i pantaloni. Per un attimo cerca di fermarmi, di prendere il controllo della situazione.
"Dopo", gli dico, "ora ti voglio in bocca."
Sono talmente eccitata che so di essere già un lago, ma ci penserò dopo. Ho il bisogno di farlo godere,come se fosse la mia sacra missione. Abbasso le mutande.
Eccolo lì la fonte del mio desiderio. Lo guardo,lo osservo. È il più bel cazzo che abbia mai visto. Ed è già sveglio. Non del tutto, ed è il momento che preferisco. Vedere che vibra, che pulsa, che cresce e prende volume... è inebriante. Il mio ragazzo ce l'ha dritto. Perfettamente dritto. Sembra disegnato con una riga. Con una pelle liscia e morbida che sembra seta. Adoro accarezzarlo. Adoro baciarlo. Adoro leccarlo.
Lo prendo subito in bocca. Lo appoggio sulla lingua. Con la mano tiro indietro la pelle e lo scopro.
Da questo momento in poi è mio e non lo mollo più.
Sono a gambe aperte davanti a lui, accovacciata sui calcagni. E godo. Godo da morire. Godo per la posizione. Godo per il suo piacere. Godo a sentirlo gemere. Godo perché è il mio uomo e lui gode solo con me.
"Toccati", mi dice mentre me lo sto lavorando con gusto. Mugugno (si dice?) di no. Voglio stare concentrata su di lui.
"Toccati e non rompere" ripete, ma anche io mi ripeto. E oltre alla bocca sul suo cazzo inizio ad accarezzagli le palle.
Siamo carichi. Non mi ha mai parlato così. Abbiamo una voglia matta tutti e due e mi piace pensare di essere stata io ad aver svegliato la sua. E mi piace il tono che ha usato.
"Toccati o dopo tocca a me e ti farò godere nella vergogna."
Non riesco a capire se sia una minaccia o una promessa, ma il mio sesso la interpreta come la seconda. Stacco la bocca dal suo membro,senza smettere di accarezzarlo, e lo guardo negli occhi.
"Cosa vuoi davvero amore?"
Lui esita. È eccitante vederlo così. Capisco cosa vuol dire ma ha una sorta di remora. Non ci siamo mai parlati così, non so cosa ci sia preso. Continuo a segarlo. Porto la mano in alto, fino a coprire il glande, poi scendo fino in fondo, lo scopro del tutto. Viola, tondo e liscio. Meraviglioso. Voglio ingoiarlo. Prima che risponda lo prendo in bocca e vado giù. Lo ingoio tutto, fino a quando il mio naso è contro il suo pube. È meraviglioso. Sto godendo tantissimo.
E mi rendo conto che, in questo momento, vorrei un altro cazzo dentro di me. Nella figa. Lo vorrei da morire. Deve essere una sensazione spaventosa. Ma non ho nessuna intenzione di accogliere un altro uomo diverso dal mio.
Torno su e libero la bocca. Lui è in estasi.
"Amore", gli dico, "voglio ingoiarti. Dimmi tu che cosa vuoi."
Chiude gli occhi. Li riapre e li fissa nei miei. Meraviglioso. Mi manca il fiato.
"Voglio farti godere nella vergogna."
Non mi serve altro.
"Allora vienimi in bocca."
Non gliel'ho mai detto. È la prima volta che uso un linguaggio così diretto. E sì, mi vergogno. Sì, mi piace.
Quasi mi getto sul suo cazzo e inizio a lavorarlo con tutta me stessa. Cerco di ascoltare il suo corpo, i suoo gemiti,i suoi sospiri per capire cosa gli piace di più, quale ritmo gli faccia più piacere, quale gesto lo faccia godere di più. E una volta trovata la giusta combinazione...
"Oh mio dio...", lo sento mormorare e mi mette la mano sulla testa. Non per darmi il ritmo, ha capito che deve lasciarmi fare.
Vorrei dirgli ancora di venirmi in bocca, di venirmi sulla lingua, mi piacerebbe tantissimo sentire la mia voce dire quelle parole sconce e volgari che non ho mai usato... ma non posso interrompermi. Non ora che lo sento così vivo tra le mie labbra.
"Vengo", gli sento dire.
C'è forse un regalo più bello che un uomo possa fare alla propria donna?
Serro le labbra intorno al cazzo e accolgo il suo seme.
Il primo schizzo mi colpisce il palato. Il secondo mi arriva dritto in gola, quasi mi va di traverso, ma mi rilasso e riesco a ingoiare senza farlo andare di traverso. Il terzo, meno forte, si appoggia delicatamente sulla lingua e mi dà la possibilità di gustarne ogni sfumature di sapore. Salato, leggermente acidulo, con una nota dolciastra.
Lui geme.
Io sospiro e ingoio.
Ne vorrei ancora.
Dovrebbero inventare la bibita al gusto di sperma. Dio... ne morirei.
Finisco di succhiarlo e leccarlo. Ne voglio ogni goccia e voglio lasciarlo pulito.
Lentamente mi stacco da lui, prendo fiato e deglutisco ancora.
"Grazie" gli dico. So di essere un lago tra le gambe.
Adoro la sua espressione post pompino. È diversa dal dopo scopata. Non so descriverla... sono simili... ma questa è diversa. E mi piace un sacco. Di colpo cambia e assume un tono che non capisco.
"Ora cambiamo gioco."
Mi mette una mano sulla spalla.
"No... cosa fai...", faccio in tempo a dire quando capisco le sue intenzioni che mi trovo a gambe larghe e con il culo per terra.

Volete che continui? Fatemelo sapere 😁
È la prima volta che scrivo. Spero di non avervi annoiato.
Abbiate pietà di me.
scritto il
2019-12-15
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