Dove sei Dio?

di
genere
dominazione

Si abbassa, mi abbraccia e, mentre sono ancora sconvolta dall'orgasmo più assurdo della mia vita, mi mette la lingua in bocca. L'unica cosa che riesco a fare è lasciarmi andare tra le sue braccia e rispondere al bacio.
"Sei meravigliosa, ti amo."
Quelle parole mi arrivano al cuore, mi emozionano e mi fanno tremare.
"Anche io... anche io ti amo."
Mi solleva da terra e in un attimo mi trovo sul letto. Non mi sono nemmeno accorta quando mi ha tolto il reggiseno, ma le sue mani mi stanno massaggiando le tette con decisione mentre la sua lingua non smette di possedere la mia bocca. Questo non è un bacio, è qualcosa di più. Sento la sua lingua in gola, quasi non mi fa respirare. Mi accarezza i capezzoli, poi li stringe, fino a farmi male. Gemo, vorrei dirglielo, ma non ci riesco, non mi lascia parlare. È solo quando me li tira così tanto che penso me lo voglia strappare che gli prendo i polsi e cerco di fermarlo.
Si ferma. Anche il bacio si ferma. Mi guarda con occhi che brillano e mi fa impazzire. Lo amo, lo voglio.
"Mi hai fatto male..."
"Davvero?"
Ecco che stringe di nuovo. Non posso negare che un po' mi piaccia, ma sento anche male. Cerco di resistere, ma quanto la pressione diventa troppa...
"Ahia..."
"Fa male?"
"Un po'..."
Mi guarda come non mi aveva mai guardata. Abbasso lo sguardo per un attimo e vedo il suo cazzo già duro di nuovo.
"Voglio rifarlo."
"Ma mi fai male..."
"Tu resisti più che puoi. Quando non ce la fai me lo dici e mollo."
È una cosa nuova, non ho mai provato nulla del genere. Ho paura, ma riesco a rispondere solo con un cenno d'assenso. So di essere bagnata. Ho paura, so che farà male, ma sapere che gli piace mi eccita.
Lo sento afferrare i miei capezzoli con le unghie e stringere. All'inizio non fa male. Sorrido. Sorride anche lui.
"Ora stringo" dice.
"Ok."
Ecco. Sento il dolore. È ancora lontano, ma lo sento, si sta facendo spazio dentro la mia anima.
"Come va?"
Guardo le sue mani. I miei capezzoli.
"Resisto."
"Allora stringo."
"Ok. A te piace?"
"Da matti."
Annuisco con un cenno del capo. E lui stringe. Non so quantificare quanto aumenti la stretta, ma sento le unghie contro la carne come se fossero lame che mi vogliono staccare i capezzoli. Fa male. Apro la bocca per prendere ossigeno. Fa male. Sento la mia figa pulsare.
"Fa male" gli dico.
"Vuoi che smetta?"
Ha gli occhi fissi su di me. Non glieli ho mai visti brillare così. Questa cosa mi eccita ancora di più. No, non voglio che smetta. Voglio che mi guardi sempre così. Forse ancora un po' posso reggere.
"No..." sussurro.
Non l'avessi mai detto. Stringe. Il dolore mi attraversa la carne e mi arriva dritto al cervello. Mi infiamma. Vorrei che mi scopasse. Stringo le coperte, voglio resistere. Fa male, cazzo se fa male. Abbasso lo sguardo, non gli ho mai visto il cazzo così in tiro senza nemmeno toccarlo. E mi sento fiera di quello che sto sopportando per lui.
Respiro a fondo.
"Mi fermo?"
Sì sì sì, penso. Lo guardo negli occhi. Ho paura. Fa male. Ma sono eccitata da morire.
"Ancora... ancora un poco..."
Vedo il suo cazzo vibrare. Credo non si aspettasse questa risposta.
"Sicura?"
"Sì... ma aspetta un secondo."
"Dimmi tu."
La sua voce è mutata, è diventata morbida e dolce. Sorrido. Lo amo.
Faccio un respiro profondo, rilasso ogni muscolo. Ecco il dolore, lo sento bene, ma è come se lo potessi prendere e mettere da parte. So che non durerà, ma mi sento pronta.
"Ok."
"Cosa?"
"Fallo."
"Cosa?"
No cazzo no, penso. Ho capito cosa vuole. Non posso farlo. In tutto questo lui non ha mollato. Sento le tette in fiamme.
"Ti prego..."
"Voglio sentirtelo dire."
"Mi uccidi" mi esce spontaneo.
"Di dolore e di piacere."
Queste parole mi scatenano un fiume tra le gambe. Allungo il collo per baciarlo, lui capisce e la sua lingua entra dentro di me. Sto godendo.
"Stringimi i capezzoli."
E quando lo fa l'unica cosa che riesco a pensare è che me le stia tagliando. Non avrò più capezzoli. Il dolore è qualcosa che non ho mai provato prima.
"Aaah..."
Ho la sia lingua in bocca. Mi sta baciando, forse dovrei dire che mi sta leccando la bocca perché io non ho la forza di rispondere.
Vorrei dirgli smettere. Vorrei dirgli di stringere. Vorrei dirgli di staccarmeli davvero.
"Ti prego..."
"Cosa?"
Sono spezzata. Non so neanche io cosa voglio. Voglio che smetta? Voglio che insista? Cosa mi sta succedendo?
"Ti prego..."
Non riesco a formulare un pensiero completo.
"Ok. Smetto. Ma prima voglio dare un'ultima stretta."
Ho un brivido. Una lacrima mi riga una guancia.
Non dico nulla. Non ho la forza. Aspetto. E quando lui lo capisce, per me è solo dolore. Un breve, veloce istante in cui le sue unghie affondano dentro i capezzoli. Per un attimo ho persino l'impressione che si tocchino attraverso la carne. Poi il dolore mi schiaccia e inizio a urlare senza rendermene conto.
Molla la presa.
Il dolore non smette, si attenua.
Mi abbandono sul materasso e mi copro le tette con le mani.
Ho male.
Sto piangendo.
"Amore..." lo sento dire.
Si piega su di me. Inizia a leccarmi le lacrime.
"Amore ti amo, sei meravigliosa."
Voglio piangere.
Mi lecca le lacrime che non so più se siano di piacere o di dolore.
"Ti amo" gli dico.
Lo sento aprirmi le gambe.
Lo sento puntare il suo sesso al mio.
Lo sento scivolare dentro di me.
Mi sento impazzire.



Dio... dove sei Dio?
scritto il
2020-01-25
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