Giro in moto

di
genere
trio

Franco e io ci conosciamo da quando avevamo 4 anni, andavamo nello stesso asilo. Ora ne abbiamo 43 e condividiamo la stessa passione, le moto. Si certo, abbiamo anche altre passioni in comune, oltre al cibo, le donne. Lui ha già divorziato 3 volte, mentre io sono single.

Quando arriva la primavera organizziamo dei giri da fare in moto. I nostri giri sono soprattutto sulle Dolomiti, partendo dal Lago di Garda fino alla Slovenia, l’Austria e la Germania. Proprio in uno di questi giri, l’anno scorso, siamo capitati in Germania, nella Foresta Nera. Luogo spettacolare, con strade molto belle da percorrere in moto.
Avevamo prenotato un fine settimana in un Hotel nei pressi di Baden-Baden, una località termale molto caratteristica. La raggiungemmo nel tardo pomeriggio quando le nuvole grige esprimevano il meglio di loro in un acquazzone terribile. Indossavamo gli antipioggia ma si sa che qualche goccia d’acqua entra sempre. Avevo le mani completamente bagnate, i guati in pelle erano fradici. Parcheggiammo le moto fuori dall’Hotel ed entrammo per il check-in, ci indicarono il parcheggio e spostammo le moto al coperto.

Finalmente in camera, dopo tutta quell’acqua ed il vento, non vedevo l’ora di mettermi al caldo. La receptionist ci suggerì la SPA dell’Hotel per riprenderci dalla fatica del viaggio e per scaldarci, accettammo il consiglio e, una volta cambiati, ci recammo alla SPA.

Ci accolse un profumo di menta e legno, l’ambiente era molto accogliente, le luci soffuse creavano un’atmosfera perfetta per il relax. Ci togliemmo l’accappatoio e mi sdraiai su un lettino per ambientarmi. Essendo vicina l’ora di cena, la SPA era praticamente deserta, si vedevano delle ombre nel bagno turco, nessuno nella Jacuzzi e almeno 4 persone nella sauna. Quando queste 4 persone uscirono ci accorgemmo che eravamo gli unici con il costume. Loro ci guardarono ed il più giovane venne da noi ed in inglese ci disse che era vietato l’uso del costume nei locali indicandoci l’apposito cartello. Con un certo imbarazzo lo ringraziammo, così mi tolsi il costume. C’erano delle salviette su uno scaffale, ne presi una e me la misi in vita, lo stesso fece Franco.

Gli occhi si ambientarono alla poca luce, ora vedevo distintamente le persone, i 4 erano in realtà 2 coppie, una più giovane di noi e l’atra della nostra età. Le due donne erano diverse tra loro mentre gli uomini si assomigliavano. Forse erano fratelli. Le donne erano ben curate, soprattutto la più giovane, era bionda completamente depilata con un seno pieno e alto, con dei capezzoli dritti su un’areola ampia. Era sdraiata di fronte a me ed aveva la tendenza ad aprire le gambe, poi se ne accorgeva e le accostava. Questo gioco di gambe mi stava eccitando, la guardavo facendo finta di nulla, lei stava leggendo qualcosa sul telefono e di tanto in tanto si passava la mano sulla fica, quasi come se fosse eccitata da ciò che stava leggendo. Si massaggiava il seno sfiorandosi il capezzolo, forse non se ne era accorta che la stavo osservando.

Franco mi toccò il braccio e mi disse “hai visto quella lì? E’ proprio una bella figa, me la farei anche qui!” ridemmo cercando di non farci notare. Purtroppo, così non fu, si alzarono e si spostarono in un’altra area, lontani dai nostri sguardi.

Dal bagno turco uscì una donna, sola, e si sdraiò esattamente dove prima c’era l’altra. Guardai Franco e gli feci cenno di non dire nulla. Era una donna all’apparenza più giovane di noi, mora, capelli lunghi, abbronzata, una lieve pancetta ma che non guastava nell’insieme, un seno pieno e pronunciato e con un piercing su ciascun capezzolo, un ciuffetto di peli color fucsia sopra la vulva e sulle grandi labbra si vedevano altri piercing. Sistemò l’asciugamano sul lettino dandoci le spalle e vedemmo un tatuaggio su tutta la schiena raffigurante un enorme drago. Si chinò, mostrando un bel culo tondo, leggermente abbondante ma bello. Notai qualcosa che brillava tra le chiappe. Guardai di nuovo Franco e sgranai gli occhi, si era coperto la parte bassa con la salvietta e mi fece cenno con la mano coprendosi gli occhi che ce l’aveva duro.

La donna si sdraiò e sollevò un ginocchio. La gemma tipica dei plug ora si vedeva meglio. Si accorse che la stavo guardando, fece un mezzo sorriso e mosse la mano in segno di saluto. Ricambiai il saluto, lei non smise di guardarmi e io neppure. Franco interruppe il nostro gioco di sguardi toccandomi nuovamente il braccio, lo fulminai con gli occhi e mi disse, “scusa, ma questa è una gran porca e, per me, se vai là ci sta!” gli risposi “ma sarà da sola? Se esce uno dal bagno turco e mi mena?” Franco replico “allora entriamo nel bagno turco e vediamo se ci sono altre persone”.

Entrammo nel bagno turco, una volta diradatosi un po’ il vapore non trovammo nessuno. Ci sedemmo, si aprì la porta ed entrò lei. Franco mi guadò e io feci finta di nulla. Bagnò con il getto dell’acqua il posto dove poi si sarebbe seduta, esattamente tra Franco e me. Iniziò lei dicendo “che tempo da lupi, deve essere stato difficile arrivare fino a qui in moto”, mi colse alla sprovvista ma Franco fu pronto e replicò “andiamo in moto da parecchio, sappiamo come cavalcare le belve e a noi piacciono le sfide”. Lei sorrise e disse “si vede, ma ora puoi anche toglierti la salvietta da lì davanti, non è il primo che vedo e spero che non sarà l’ultimo”. Mi inserì nella discussione dicendo “vuoi vederli e basta o ti piacerebbe giocarci?”. Lei fu abile, e dribblando rispose “a me piacciono le moto e piace essere cavalcata, se i vostri ferri hanno sufficienti cavalli potremmo farci un giretto”. Franco e io ci guardammo per un instante poi le salviette caddero a terra. Franco aveva il cazzo in tiro già da tempo, quindi lei ci guardò entrambi e appoggiò la mano sul mio cazzo dicendo “il suo l’ho visto com’è, fammi un po’ vedere come diventa il tuo”. Pochi secondi e anche il mio era in piedi dritto sull’attenti. Lei li prese in mano e li tastò per bene dicendo “OK, loro sono a posto, adesso voglio provare le vostre lingue” e si mise prima di fronte a me prendendomi la testa e portandosela al basso ventre. Io la presi per le chiappe le leccai la fica che lei stessa si stava allargando tirando gli anelli dei piercing. Si scostò per passare a Franco, che nel frattempo si teneva il cazzo in mano, si girò di spalle e si piegò in avanti mostrando il plag anale infilato nel culo. Franco le leccò la fica, accennò a metterci le dita ma lei lo bloccò dicendo “non è ancora il momento” e gli diede un bacio a stampo sulla bocca. Una gran porca con un bel corpo morbido, si muoveva in maniera sexy e con il suo sguardo e le sue battute ci aveva cotto a puntino.

Entrarono le due coppie incontrate prima, la biondina fissava i nostri cazzi dritti e duri, così la mora ce li prese in mano e ci accompagnò fuori dal bagno turco sotto lo sguardo dei 4. La biondina ci rimase male, secondo me avrebbe preferito che restassimo.
La mora si presentò, si chiamava Arianna, italiana ma viveva a Monaco, in vacanza a Baden-Baden per un paio di settimane da sola, dopo che il marito (tedesco) l’aveva lasciata per un’urgenza lavorativa. Ci disse che il suo uomo non era geloso e che a loro piace giocare con i bull. Ci mettemmo tutti e tre l’accappatoio e ci dirigemmo nella stanza di Arianna, una suite molto bella ed ampia. Appena entrammo nella stanza si fece cadere la cintura dell’accappatoio, così che la si potesse vedere per bene alla luce naturale. Era una bella donna, dalle curve pronunciate, si mise carponi e iniziò un pompino sublime mentre teneva stretto in mano il cazzo di Franco. Dopo aver leccato per bene il mio, passò all’altro. Le vedevo la testa affondare sul cazzo di Franco, il mio amico la prese per i capelli e cercò di farglielo ingoiare tutto. Lei eseguì alla perfezione, poi tornò da me e feci la stessa cosa. Sentire il cazzo che le toccava la gola era qualcosa di afrodisiaco, nel frattempo Franco si era chinato le stava toccando le chiappe, poi la fica e poi si concentrò sul plug, una volta tolto ne costatò le dimensioni notevoli, internamente era molto grosso. Lei disse “mi piacciono i grossi calibri, a te piacerebbe mettermelo nel culo?” rivolgendosi a Franco. L’amico non vedeva l’ora di scoparsela in tutte le maniere, Arianna si girò verso di me e mi spinse sul letto, poi si sedette sopra il mio cazzo e lo fece sparire in un attimo nella fica. Le natiche della mora erano rivolte a Franco, quindi le disse “cosa aspetti, motociclista, mi cavalchi?” Franco non se lo fece ripetere due volte, si bagnò la punta con la saliva e lo infilò nello sfintere mentre lei stava cavalcando me. Le leccavo le tette, mordevo i capezzoli, le tiravo i piercing, mentre Franco le stava scopando il culo. La teneva per i fianchi e spingeva come un toro scatenato.

Arianna stava godendo sospirando pesantemente e, di tanto in tanto, emettendo dei gridolini. Io sentivo il cazzo di Franco entrare ed uscire velocemente. Riprendemmo fiato cambiando posizione, Franco sempre dentro il culo di Arianna mentre io mi facevo spompinare. Era brava con la bocca, sapeva come muovere la lingua e succhiarlo bene. Poi Franco volle provare anche la fica, mentre ero posizionato sotto di lei con il cazzo già ben piantato dentro nella fica, Franco lo sfilò dal culo e la inserì nella fica insieme al mio. Lei fece una smorfia ma non era per il dolore, due cazzi nella fica li sapeva gestire. Brava la bella porcona, chissà quante altre volte l’aveva fatto. Questo mi fece eccitare ulteriormente, così dopo diversi colpi spostai il cazzo nel culo. Franco capì subito dove volevo arrivare, così anche lui sfilò il cazzo dalla fica per infilarglielo nel culo. Arianna non ci fermò, sembrava in uno stato di trans, la vedevo dallo specchio, aveva la bocca aperta e la testa reclinata sul fianco, mentre con le mani si stringeva le grosse tette. Non ci fermò neanche questa volta, così noi proseguimmo. Mi muovevo freneticamente, lo stesso faceva Franco. Lei soffriva e godeva. Franco le prese le tette, le stringeva forte, pensavo le volesse staccare. Per riprendere fiato la mettemmo a carponi e ci alternammo, chi nel culo chi in bocca, il gioco era quello, via uno sotto l’altro. Le davamo una serie di colpi profondi nel culo poi passavamo alla bocca. Il primo a venire fui io, svuotai tutto nella sua deliziosa bocca, lei deglutì tutta la mia sborra, il mio amico aveva strada libera, aggrappato ai fianchi della mora la stava scopando forsennatamente il culo fino a quando con un urlo gutturale le riempì il culo di sperma, uscì e se lo fece ripulire per bene con la lingua.

La bella mora porca aveva ancora voglia, non era sazia, così ci diede il tempo di riprenderci offrendoci degli energy drink che bevemmo. Il tempo di una doccia ed eravamo pronti per il secondo round. Dovemmo gettare la spugna alla fine del terzo, così la mora si dovette accontentare dei suoi giocattoli che aveva in valigia, c’erano vibratori e dildi enormi. Restammo per un po’ a guardarla, l’aiutammo anche ma poi tornammo in camera distrutti. L’indomani mattina passammo dalla camera di Arianna, la trovammo in vestaglia, ovviamente aperta, ci chiese se volessimo gradire ma siccome il tempo era migliorato, il sole splendeva, riprendemmo il nostro giro in moto.
scritto il
2023-09-01
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