Ferie
di
Naif69s
genere
pulp
Si sa che in agosto tutti quelli che possono si spostano dalla città verso le mete di villeggiatura. Si sa anche che i soldi per quelli che come me, che lavorano in un’Azienda metalmeccanica a stipendio fisso, non è facile risparmiare per andare al mare o in montagna, soprattutto ad agosto.
Così anche quest’anno sono a casa, dormo, leggo, ogni tato una birretta con gli amici al solito Bar. E proprio di una sera come tante vi vorrei raccontare, come sono andate le cose? Come dicevo, soldi in tasca pochi. Per divertirci, con gli amici, ci inventiamo qualche cazzata. L’altra sera eravamo i soliti sei sfigati: Max, Pepi, Gio, Alex e io. Eravamo al Bar seduti nel cortile, sotto la tettoia aspettando che si alzasse un po’ di aria fresca, erano le 23:30 circa. Vedo con la coda dell’occhio una fighetta entrare nel Bar. Allora dico agli altri “Uè Raga, beccatevela, ma che fighetta è questa!” tutti si girarono a guardarla. Lei era davanti al bancone del Bar e chiedeva informazioni ma non riuscivo a sentire bene. Mi sono alzato e sono andato vicino al bancone. Intanto, ho pensato, la Pina (la barista e titolare del Bar) ora che capisca cosa le sta chiedendo diventiamo vecchi. Mi avvicino e ascolto. La fighetta chiedeva “mi scusi Signora, cortesemente saprebbe indicarmi se in zona c’è una Farmacia aperta a quest’ora di notte? Ho provato a chiedere a Siri ma non c’è campo qui…” e la Pina che la guardava, “cusal’e’ Siri? Te voret qualcos da bev?”.
Così mi sono inserito io “ciao cara, ti sei persa?” e lei “mi sa di si, sto cercando una Farmacia aperta, devo prendere delle pastiglie per il mio papà”. “Urka”, replico io “spero niente di grave” e lei “ma no, è solo che mi stressa se non ha un pacchetto nuovo”. Bene, ho pensato, per lo meno il papi non è in fin di vita.
“Se vuoi ti ci porto io, sai non è una bella zona questa, meglio che ci andiamo insieme”, e lei “oh, grazie, lo faresti veramente, sei troppo gentile”. “Dove hai parcheggiato la macchina?”, e lei “è li ferma con le 4 frecce”, mi giro e vedo una BMW X5 nera. “E’ tua? Che lavoro fai per avere una macchina così?” e lei “io non lavoro, studio economia e commercio”. Mi giro, chiamo i ragazzi “dai, veloci, diamo una mano alla signorina, la accompagniamo a fare shopping in Farmacia”, poi mi giro verso di lei e le dico “tranquilla, ho solo bisogno dei rinforzi, te l’ho detto, non è una bella zona questa”. Di corsa, uno appresso all’altro, arrivano gli amici. “Forza saliamo in macchina che sta sera facciamo una buona azione”. Tutti sorridenti saliamo in auto, la fighetta alla guida. Guarda lo specchietto e dice “mi sa che siamo uno in più” e io “ma non ti preoccupare, siamo magri, ci stringiamo un po’ e poi a quest’ora di notte chi vuoi che ci sia in giro a controllare?”. Lei, tranquilla, avvia l’auto e partiamo. Le feci fare un percorso articolato, poi arrivammo davanti alla Farmacia. Scesi dall’auto e accompagnai la fighetta in Farmacia, lei prese ciò di cui aveva bisogno e tornammo all’auto.
“Ti va di bere qualcosa con noi?” e lei “grazie ma dovrei tornare a casa, per le pastiglie…” e noi “ma dai, per una mezzoretta in più non succede niente al tuo papi”. Ripartimmo in auto e dopo 10 minuti di giri a vuoto la feci accostare in un parcheggio deserto, le dissi “devo fare pipì, se scappa anche a te la possiamo fare insieme” e lei “no, grazie, sono a posto”. Con questa scusa anche Max e Alex scesero dall’auto, pisciammo e tornammo in ordine sparso verso l’auto.
Max aprì lo sportello del baule, Alex quello del guidatore e io presi la fighetta e la feci scendere dall’auto. La accompagnai al portellone posteriore. Lei aveva la faccia terrorizzata, cominciò con “cosa state facendo?” e poi “per favore non fatemi del male”. Nessuno diceva nulla. La mettemmo seduta nel baule e noi di fronte a lei. Era bella, uno scricciolo, biondina con la frangetta, gonnellina corta fucsia, maglietta a mezze maniche bianca ed i sandali con dei brillantini, ovviamente tutto firmato. “Avra’ indosso piu’ di tre mila euro di roba” disse Max.
“Ma cosa ci fai a casa ad agosto? Non dovresti essere al mare o in montagna?” e lei “sono tornata ieri da Santa e dovrei ripartire domani per Curma”. “Caspita, quindi siamo fortunati ad averti trovata”, e lei “vi ringrazio per l’aiuto ma ora devo proprio andare”. “Ma dove vuoi andare che ti sei persa, hai bisogno di noi per ritrovare la strada”, e lei “se mi lasciate andare vi do 100 euro”. Alche’ Gio, che non aveva aperto bocca finora, si calò i pantaloni e si prese il cazzo in mano. Dopo pochi secondi, anche Alex e Pepi fecero lo stesso. “Mi sa che 100 euro non servono a un cazzo! Vorremmo divertirci un po’, lo sai che sei proprio una bella fichetta…” e lei “no dai, per fav..” non fece in tempo a finire la frase che Alex la prese per i capelli e le mise il cazzo in bocca, lei tenne la bocca chiusa, quindi lui le tappò il naso e appena la bocca si aprì lo infilo dentro. Anche Max si era calato le braghe. Prendemmo i lacci delle scarpe e le legammo le mani dietro la schiena, dopo averle tolto la maglietta e la mini, indossava un intimo di pizzo molto raffinato di color oro. Aveva dei tatuaggi che prima non si vedevano, poco sopra al pube e sopra alle natiche. Aveva anche dei piercing, uno all’ombelico, e uno sul labbro della fica. La guardammo divertiti. Nel frattempo, era nuda davanti a noi, piegata a novanta mentre Alex la forzava a farsi fare un pompino. Pepi gli aveva messo il cazzo in mano e lei glielo stava menando. Gio si era messo a carponi e le stava leccando la fica mentre Max le stava infilando le dita nel culo. La situazione era in rapido mutamento, la fighetta aveva tutte le nostre attenzioni. Le mani andavano a frugarla ovunque. A turno glielo mettemmo tutti in bocca, con l’andare del tempo diventava sempre meno combattiva, ora non c’era più bisogno di tapparle il naso per farle aprire la bocca. Arrivammo anche a slegarle i polsi, l’appoggiammo sul sedile posteriore e a turno le scopammo la fica, poi il culo. Lei non si lamentava, come la mettevamo lei stava.
Provammo anche a scoparle in in contemporanea la fica mentre gli altri si alternavano in bocca. Era devastata, Max e Gio le sborrarono in bocca e pretesero che ingoiasse lo sperma. Pepi le venne in faccia. La fica e il culo erano ben lubrificati e ci alternammo a penetrala Alex e io. Appena si ripresero i tre tornarono alla carica, così cedetti il culo a vantaggio della bocca. Lei era lì sdraiata sopra ad Alex, Pepi sopra di lei, io nella sua bocca e gli altri due le avevano messo il cazzo in mano, niente era sprecato. Venni anch’io in bocca, poi Alex nella fica. La configurazione era cambiata nuovamente, ci alternavamo a turno, per riempirle i deliziosi buchi disponibili e per farselo tornare duro glielo mettevamo in mano così che potesse menarcelo. Fu la volta di Max e Gio a venire nuovamente, ancora in bocca e nel culo. Facevamo la gara a chi la penetrava più in profondità a chi le dava i colpi più forte, a chi faceva più rumore sbattendola forte.
Dopo più di due ora di scopata cominciavo ad accusare la stanchezza, io, figuriamoci la fighetta. Max vinse la gara delle venute, riuscì a venire 5 volte. Alex, il nostro superdotato, vinse quella del cazzo più in profondità e io quella della sbattuta più rumorosa. Gli altri 2 erano lì davanti a lei con il cazzo in mano e le pisciarono addosso, mentre lei era rannicchiata nel baule dell’auto, non ricordo come sia finita lì dentro. Era tenera da guardare, con la sborra che le colava dalla fica, dal culo e su tutta la faccia. La piscia le aveva lavato lo sperma che aveva sul corpo, lei aveva uno sguardo che faceva tenerezza. Ci rivestimmo, lei restò nuda rannicchiata sul sedile di destra, poi guidai la sua auto fino al Bar.
Scendemmo e la salutammo e lei “bella bro, ci si vede domani all’ora dell’ape, spero che il cornuto del mio moroso non mi rompa i maroni ora che gli riporto la macchina, mi sa che dovrò dargliela anche lui sta sera”.
Bella e brava Cri, cosa non ci si inventa per passare una serata alternativa in ferie…
Così anche quest’anno sono a casa, dormo, leggo, ogni tato una birretta con gli amici al solito Bar. E proprio di una sera come tante vi vorrei raccontare, come sono andate le cose? Come dicevo, soldi in tasca pochi. Per divertirci, con gli amici, ci inventiamo qualche cazzata. L’altra sera eravamo i soliti sei sfigati: Max, Pepi, Gio, Alex e io. Eravamo al Bar seduti nel cortile, sotto la tettoia aspettando che si alzasse un po’ di aria fresca, erano le 23:30 circa. Vedo con la coda dell’occhio una fighetta entrare nel Bar. Allora dico agli altri “Uè Raga, beccatevela, ma che fighetta è questa!” tutti si girarono a guardarla. Lei era davanti al bancone del Bar e chiedeva informazioni ma non riuscivo a sentire bene. Mi sono alzato e sono andato vicino al bancone. Intanto, ho pensato, la Pina (la barista e titolare del Bar) ora che capisca cosa le sta chiedendo diventiamo vecchi. Mi avvicino e ascolto. La fighetta chiedeva “mi scusi Signora, cortesemente saprebbe indicarmi se in zona c’è una Farmacia aperta a quest’ora di notte? Ho provato a chiedere a Siri ma non c’è campo qui…” e la Pina che la guardava, “cusal’e’ Siri? Te voret qualcos da bev?”.
Così mi sono inserito io “ciao cara, ti sei persa?” e lei “mi sa di si, sto cercando una Farmacia aperta, devo prendere delle pastiglie per il mio papà”. “Urka”, replico io “spero niente di grave” e lei “ma no, è solo che mi stressa se non ha un pacchetto nuovo”. Bene, ho pensato, per lo meno il papi non è in fin di vita.
“Se vuoi ti ci porto io, sai non è una bella zona questa, meglio che ci andiamo insieme”, e lei “oh, grazie, lo faresti veramente, sei troppo gentile”. “Dove hai parcheggiato la macchina?”, e lei “è li ferma con le 4 frecce”, mi giro e vedo una BMW X5 nera. “E’ tua? Che lavoro fai per avere una macchina così?” e lei “io non lavoro, studio economia e commercio”. Mi giro, chiamo i ragazzi “dai, veloci, diamo una mano alla signorina, la accompagniamo a fare shopping in Farmacia”, poi mi giro verso di lei e le dico “tranquilla, ho solo bisogno dei rinforzi, te l’ho detto, non è una bella zona questa”. Di corsa, uno appresso all’altro, arrivano gli amici. “Forza saliamo in macchina che sta sera facciamo una buona azione”. Tutti sorridenti saliamo in auto, la fighetta alla guida. Guarda lo specchietto e dice “mi sa che siamo uno in più” e io “ma non ti preoccupare, siamo magri, ci stringiamo un po’ e poi a quest’ora di notte chi vuoi che ci sia in giro a controllare?”. Lei, tranquilla, avvia l’auto e partiamo. Le feci fare un percorso articolato, poi arrivammo davanti alla Farmacia. Scesi dall’auto e accompagnai la fighetta in Farmacia, lei prese ciò di cui aveva bisogno e tornammo all’auto.
“Ti va di bere qualcosa con noi?” e lei “grazie ma dovrei tornare a casa, per le pastiglie…” e noi “ma dai, per una mezzoretta in più non succede niente al tuo papi”. Ripartimmo in auto e dopo 10 minuti di giri a vuoto la feci accostare in un parcheggio deserto, le dissi “devo fare pipì, se scappa anche a te la possiamo fare insieme” e lei “no, grazie, sono a posto”. Con questa scusa anche Max e Alex scesero dall’auto, pisciammo e tornammo in ordine sparso verso l’auto.
Max aprì lo sportello del baule, Alex quello del guidatore e io presi la fighetta e la feci scendere dall’auto. La accompagnai al portellone posteriore. Lei aveva la faccia terrorizzata, cominciò con “cosa state facendo?” e poi “per favore non fatemi del male”. Nessuno diceva nulla. La mettemmo seduta nel baule e noi di fronte a lei. Era bella, uno scricciolo, biondina con la frangetta, gonnellina corta fucsia, maglietta a mezze maniche bianca ed i sandali con dei brillantini, ovviamente tutto firmato. “Avra’ indosso piu’ di tre mila euro di roba” disse Max.
“Ma cosa ci fai a casa ad agosto? Non dovresti essere al mare o in montagna?” e lei “sono tornata ieri da Santa e dovrei ripartire domani per Curma”. “Caspita, quindi siamo fortunati ad averti trovata”, e lei “vi ringrazio per l’aiuto ma ora devo proprio andare”. “Ma dove vuoi andare che ti sei persa, hai bisogno di noi per ritrovare la strada”, e lei “se mi lasciate andare vi do 100 euro”. Alche’ Gio, che non aveva aperto bocca finora, si calò i pantaloni e si prese il cazzo in mano. Dopo pochi secondi, anche Alex e Pepi fecero lo stesso. “Mi sa che 100 euro non servono a un cazzo! Vorremmo divertirci un po’, lo sai che sei proprio una bella fichetta…” e lei “no dai, per fav..” non fece in tempo a finire la frase che Alex la prese per i capelli e le mise il cazzo in bocca, lei tenne la bocca chiusa, quindi lui le tappò il naso e appena la bocca si aprì lo infilo dentro. Anche Max si era calato le braghe. Prendemmo i lacci delle scarpe e le legammo le mani dietro la schiena, dopo averle tolto la maglietta e la mini, indossava un intimo di pizzo molto raffinato di color oro. Aveva dei tatuaggi che prima non si vedevano, poco sopra al pube e sopra alle natiche. Aveva anche dei piercing, uno all’ombelico, e uno sul labbro della fica. La guardammo divertiti. Nel frattempo, era nuda davanti a noi, piegata a novanta mentre Alex la forzava a farsi fare un pompino. Pepi gli aveva messo il cazzo in mano e lei glielo stava menando. Gio si era messo a carponi e le stava leccando la fica mentre Max le stava infilando le dita nel culo. La situazione era in rapido mutamento, la fighetta aveva tutte le nostre attenzioni. Le mani andavano a frugarla ovunque. A turno glielo mettemmo tutti in bocca, con l’andare del tempo diventava sempre meno combattiva, ora non c’era più bisogno di tapparle il naso per farle aprire la bocca. Arrivammo anche a slegarle i polsi, l’appoggiammo sul sedile posteriore e a turno le scopammo la fica, poi il culo. Lei non si lamentava, come la mettevamo lei stava.
Provammo anche a scoparle in in contemporanea la fica mentre gli altri si alternavano in bocca. Era devastata, Max e Gio le sborrarono in bocca e pretesero che ingoiasse lo sperma. Pepi le venne in faccia. La fica e il culo erano ben lubrificati e ci alternammo a penetrala Alex e io. Appena si ripresero i tre tornarono alla carica, così cedetti il culo a vantaggio della bocca. Lei era lì sdraiata sopra ad Alex, Pepi sopra di lei, io nella sua bocca e gli altri due le avevano messo il cazzo in mano, niente era sprecato. Venni anch’io in bocca, poi Alex nella fica. La configurazione era cambiata nuovamente, ci alternavamo a turno, per riempirle i deliziosi buchi disponibili e per farselo tornare duro glielo mettevamo in mano così che potesse menarcelo. Fu la volta di Max e Gio a venire nuovamente, ancora in bocca e nel culo. Facevamo la gara a chi la penetrava più in profondità a chi le dava i colpi più forte, a chi faceva più rumore sbattendola forte.
Dopo più di due ora di scopata cominciavo ad accusare la stanchezza, io, figuriamoci la fighetta. Max vinse la gara delle venute, riuscì a venire 5 volte. Alex, il nostro superdotato, vinse quella del cazzo più in profondità e io quella della sbattuta più rumorosa. Gli altri 2 erano lì davanti a lei con il cazzo in mano e le pisciarono addosso, mentre lei era rannicchiata nel baule dell’auto, non ricordo come sia finita lì dentro. Era tenera da guardare, con la sborra che le colava dalla fica, dal culo e su tutta la faccia. La piscia le aveva lavato lo sperma che aveva sul corpo, lei aveva uno sguardo che faceva tenerezza. Ci rivestimmo, lei restò nuda rannicchiata sul sedile di destra, poi guidai la sua auto fino al Bar.
Scendemmo e la salutammo e lei “bella bro, ci si vede domani all’ora dell’ape, spero che il cornuto del mio moroso non mi rompa i maroni ora che gli riporto la macchina, mi sa che dovrò dargliela anche lui sta sera”.
Bella e brava Cri, cosa non ci si inventa per passare una serata alternativa in ferie…
2
voti
voti
valutazione
7.5
7.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Escort
Commenti dei lettori al racconto erotico