Lavoro
di
Naif69s
genere
trio
Qualche anno fa, andai per lavoro a Roma. Siccome c’era il Giubileo, i due soliti Hotel che frequentavo erano al completo. Provai con altri ma il risultato fu il medesimo. Così mi spostai nella periferia e trovai un B&B che sembrava ospitale. Prenotai.
Quando arrivai constatai che effettivamente era una bellissima soluzione, molto verde intorno al caseggiato che era un vecchio cascinale ristrutturato finemente. La piscina sul davanti ed un bellissimo giardino con delle dependance ai lati. I padroni di casa mi accolsero molto cordialmente. Mi fecero fare un breve tour della tenuta e poi mi accompagnarono alla mia camera.
Mentre entravo i vicini uscivano dalla loro stanza, un uomo sulla sessantina, portati bene, fisico sportivo, capelli corti bianchi ed occhiali, mentre lei una donna piu’ giovane, una mulatta attraente, circa 35, formosa con i capelli ricci molto corti, immaginai che stessero uscendo per andare a cena. Li salutammo ed i titolari del B&B ci presentarono. Gli albergatori ci lasciarono, mentre i vicini, dopo le quattro chiacchiere di circostanza, mi chiesero se mi andasse di cenare con loro. Accettai l’invito anche perché’ ero curioso di capire il tipo di legame tra i due.
Andammo in un ristorate di loro conoscenza, era una tipica osteria di cucina romana. Ci sedemmo ed ordinammo. Lei si chiamava Joelle, mentre lui Ettore. Gli raccontai il motivo del mio viaggio, dovevo incontrare un nuovo importante cliente, mentre loro mi dissero che erano ospiti dei loro amici proprietari del B&B già da qualche giorno. Lui si era presentato come un dirigente di Azienda, mentre lei come dottoressa in una clinica privata. Scoprii che si erano conosciuti qualche anno prima quando lui stava facendo delle visite specialistiche. In pratica il classico colpo di fulmine. Lui usciva da un costoso divorzio e lei era arrivata da Cuba da poco. La serata trascorse soavemente, tra i deliziosi piatti romani ed i loro racconti. Prima di rientrare ognuno nella propria camera mi dissero che se avessi sentito dei rumori non avrei dovuto farci caso. Pensai che russasse, così gli dissi che non c’era problema.
Mentre mi stavo lavando i denti, sentii dei rumori, non me ne preoccupai piu’ di tanto, essendo in campagna pensai che fosse il vento da fuori. I rumori aumentarono di intensità e si aggiunsero delle voci. Uscii dal bagno ed i rumori provenivano dalla stanza accanto, si sentiva la voce di Joelle spagnoleggiante che diceva qualcosa tipo “dai mi amor, ponte asì, arriba, ora spingi bene…” poi più nulla. Tutto d’un tratto sentii di nuovo la voce che diceva, “si, si… mi amor… dai, aùn, ancora…” sembrava inequivocabile, stavano trombando!
I rumori si fecero più intensi mentre Joelle aveva alzato il volume della voce “si… spaccami… mettimelo dentro! Dejame escucha che soi tu novia!” e poi ansimava forte. Restai immobile nella stanza ed ascoltai i due che stavano scopando. Di tanto in tanto sentivo i rumori della testata del letto che sbatteva contro la parete lei che ansimava e ripeteva “vengo, vengo, si sbattimi más fuerte”, poi silenzio.
Pensai che Ettore avesse completato l’opera. Mi misi a letto e spensi la luce. Dopo qualche minuto, ripresero. Riaccesi la luce e mi sedetti sul letto. Di nuovo lei che diceva “prendimi il culo, lo quiero adentro, spaccamelo!” sempre piu’ hard pensai. Si ripete’ la stessa scena di prima ma questa volta si zittirono poco dopo. Era mezzanotte passata e avrei voluto dormire o… essere invitato. Tutto d’un tratto sentì bussare alla porta. Era Ettore che si scusava per il rumore e come segno di riconciliazione mi disse “Ti va di… insomma… di stare con noi…”, aggiunse “Joelle… sarebbe molto contenta…”.
A quel punto, considerando che Joelle avrebbe apprezzato, pensai che non potessi farmi sfuggire un’occasione come questa. Entrai nella stanza dei miei vicini a piedi nudi indossando il pigiama (una maglietta tutta bucata e un vecchio boxer).
Joelle mi vene in contro e mi prese per mano, era completamente nuda. Fresca di doccia, confermò la mia prima impressione, aveva un fisico abbondante ma sodo e libidinoso. Sentivo già crescere la mia voglia. Mi fece sedere sul letto e si mise davanti. Mi disse che a loro piaceva divertirsi e che parlando con me avevano capito che avrei potuto essere un compagno di giochi, quindi, di non fraintendere le loro intenzioni. Così dicendo Joelle mi mise una mano sulla gamba e mentre mi parlava avvicinava la mano sempre più in zona critica, il mio membro si stava irrigidendo a vista d’occhio. Lei se ne accorse e con un guizzo appoggiò la mano sui boxer e prese a massaggiarmelo, mentre mi guardava dritto negli occhi.
Intanto Ettore era andato sotto la doccia. Joelle mi diede un bacio a stampo, mi abbassò i boxer e mi prese il cazzo in bocca. Io stavo lì, seduto sul letto, e vedevo la sua testa che scendeva e risaliva ritmicamente, mi prese una mano e se la mise sul seno, era bella grossa e tonda con dei capezzoli molto sporgenti. Stava facendo un lavoro sublime. Dopo qualche minuto, rientrò nella stanza Ettore e disse “Oh! Vedo che avete iniziato a fare conoscenza” e rise. Io sorrisi non mi capita tutti i giorni, anzi.
Ettore si mise dietro la compagna e le accarezzo le chiappe, poi si prese il cazzo in mano, se lo menò un po’ e lo infilò dentro la fica della bella mulatta. Lei non smise di sbocchinarmi, anzi, più lui si muoveva dentro di lei più lei accelerava i movimenti della testa e della lingua. Ero in estasi, se solo non avessi rischiato di venire subito. La interruppi, proposi di metterci sul letto, acconsentirono. Lei pretese che la impalassi, disse al compagno che voleva sentire il mio cazzo, così ci invertimmo. Lei a pecorina, mentre lui le stava davanti, e gli metteva il cazzo in bocca. Io ero dietro, ad occuparmi della fica. In un colpo solo fui tutto dentro, del resto mi aveva spianato la strada Ettore. Lei era tutta bagnata e godeva ansimando. Le misi anche un dito nel culo, non fece una piega, continuava ad ansimare voluttuosamente.
L’uomo mi propose di prenderla in contemporanea e mi cedette il culo, così Ettore si mise sotto, Joelle a carponi sopra di lui e io dietro alla bella Joelle. Lei gridava “si… voglio sentirvi sborrare dentro… come dei maialini” e ancora “Aaaah… mi fate godere… dai, più forte!”. Ettore le esplose dentro la fica, lo sentivo dire “tieni mia bella porcellina, prenditi la mia sborra!”. Quando lui le uscì dalla fica io rimasi nel suo bel culo morbido, la presi per i fianchi e cominciai a sbatterla velocemente. “Si… sto godendo… si, godo, godo…” e squirtò sul letto mentre Ettore con la mano le sgrillettava il clitoride. Ripresi la corsa, la sbattevo forte, le cedettero le braccia e si adagiò con la faccia sul materasso. Allora le presi entrambe le tette e le strinsi forte, la penetrai così fino alla sborrata che arrivò poco dopo. La sentivo godere, e questo mi dava ancora più piacere. Il compagno si era seduto sul letto e le accarezzava la testa. Lei respirava affannosamente. Estrassi il cazzo e mi stesi sul letto, Joelle appena si stese vedemmo uscirgli lo sperma dal culo. Eravamo tutti e tre sudati ma felici.
Salutai la coppia e li lasciai alla loro doccia, non sentii più alcun rumore quella notte, nel frattempo erano le 3:00 e alle 7:30 mi sarei dovuto svegliare per poi incontrare il mio importante appuntamento.
L’indomani mattina feci colazione velocemente, salutai gli albergatori ed andai ad in contrare il cliente. Arrivai negli eleganti uffici, mi annunciai e venne direttamente l’Amministratore Delegato ad accogliermi, io: “ciao Ettore!”.
Quando arrivai constatai che effettivamente era una bellissima soluzione, molto verde intorno al caseggiato che era un vecchio cascinale ristrutturato finemente. La piscina sul davanti ed un bellissimo giardino con delle dependance ai lati. I padroni di casa mi accolsero molto cordialmente. Mi fecero fare un breve tour della tenuta e poi mi accompagnarono alla mia camera.
Mentre entravo i vicini uscivano dalla loro stanza, un uomo sulla sessantina, portati bene, fisico sportivo, capelli corti bianchi ed occhiali, mentre lei una donna piu’ giovane, una mulatta attraente, circa 35, formosa con i capelli ricci molto corti, immaginai che stessero uscendo per andare a cena. Li salutammo ed i titolari del B&B ci presentarono. Gli albergatori ci lasciarono, mentre i vicini, dopo le quattro chiacchiere di circostanza, mi chiesero se mi andasse di cenare con loro. Accettai l’invito anche perché’ ero curioso di capire il tipo di legame tra i due.
Andammo in un ristorate di loro conoscenza, era una tipica osteria di cucina romana. Ci sedemmo ed ordinammo. Lei si chiamava Joelle, mentre lui Ettore. Gli raccontai il motivo del mio viaggio, dovevo incontrare un nuovo importante cliente, mentre loro mi dissero che erano ospiti dei loro amici proprietari del B&B già da qualche giorno. Lui si era presentato come un dirigente di Azienda, mentre lei come dottoressa in una clinica privata. Scoprii che si erano conosciuti qualche anno prima quando lui stava facendo delle visite specialistiche. In pratica il classico colpo di fulmine. Lui usciva da un costoso divorzio e lei era arrivata da Cuba da poco. La serata trascorse soavemente, tra i deliziosi piatti romani ed i loro racconti. Prima di rientrare ognuno nella propria camera mi dissero che se avessi sentito dei rumori non avrei dovuto farci caso. Pensai che russasse, così gli dissi che non c’era problema.
Mentre mi stavo lavando i denti, sentii dei rumori, non me ne preoccupai piu’ di tanto, essendo in campagna pensai che fosse il vento da fuori. I rumori aumentarono di intensità e si aggiunsero delle voci. Uscii dal bagno ed i rumori provenivano dalla stanza accanto, si sentiva la voce di Joelle spagnoleggiante che diceva qualcosa tipo “dai mi amor, ponte asì, arriba, ora spingi bene…” poi più nulla. Tutto d’un tratto sentii di nuovo la voce che diceva, “si, si… mi amor… dai, aùn, ancora…” sembrava inequivocabile, stavano trombando!
I rumori si fecero più intensi mentre Joelle aveva alzato il volume della voce “si… spaccami… mettimelo dentro! Dejame escucha che soi tu novia!” e poi ansimava forte. Restai immobile nella stanza ed ascoltai i due che stavano scopando. Di tanto in tanto sentivo i rumori della testata del letto che sbatteva contro la parete lei che ansimava e ripeteva “vengo, vengo, si sbattimi más fuerte”, poi silenzio.
Pensai che Ettore avesse completato l’opera. Mi misi a letto e spensi la luce. Dopo qualche minuto, ripresero. Riaccesi la luce e mi sedetti sul letto. Di nuovo lei che diceva “prendimi il culo, lo quiero adentro, spaccamelo!” sempre piu’ hard pensai. Si ripete’ la stessa scena di prima ma questa volta si zittirono poco dopo. Era mezzanotte passata e avrei voluto dormire o… essere invitato. Tutto d’un tratto sentì bussare alla porta. Era Ettore che si scusava per il rumore e come segno di riconciliazione mi disse “Ti va di… insomma… di stare con noi…”, aggiunse “Joelle… sarebbe molto contenta…”.
A quel punto, considerando che Joelle avrebbe apprezzato, pensai che non potessi farmi sfuggire un’occasione come questa. Entrai nella stanza dei miei vicini a piedi nudi indossando il pigiama (una maglietta tutta bucata e un vecchio boxer).
Joelle mi vene in contro e mi prese per mano, era completamente nuda. Fresca di doccia, confermò la mia prima impressione, aveva un fisico abbondante ma sodo e libidinoso. Sentivo già crescere la mia voglia. Mi fece sedere sul letto e si mise davanti. Mi disse che a loro piaceva divertirsi e che parlando con me avevano capito che avrei potuto essere un compagno di giochi, quindi, di non fraintendere le loro intenzioni. Così dicendo Joelle mi mise una mano sulla gamba e mentre mi parlava avvicinava la mano sempre più in zona critica, il mio membro si stava irrigidendo a vista d’occhio. Lei se ne accorse e con un guizzo appoggiò la mano sui boxer e prese a massaggiarmelo, mentre mi guardava dritto negli occhi.
Intanto Ettore era andato sotto la doccia. Joelle mi diede un bacio a stampo, mi abbassò i boxer e mi prese il cazzo in bocca. Io stavo lì, seduto sul letto, e vedevo la sua testa che scendeva e risaliva ritmicamente, mi prese una mano e se la mise sul seno, era bella grossa e tonda con dei capezzoli molto sporgenti. Stava facendo un lavoro sublime. Dopo qualche minuto, rientrò nella stanza Ettore e disse “Oh! Vedo che avete iniziato a fare conoscenza” e rise. Io sorrisi non mi capita tutti i giorni, anzi.
Ettore si mise dietro la compagna e le accarezzo le chiappe, poi si prese il cazzo in mano, se lo menò un po’ e lo infilò dentro la fica della bella mulatta. Lei non smise di sbocchinarmi, anzi, più lui si muoveva dentro di lei più lei accelerava i movimenti della testa e della lingua. Ero in estasi, se solo non avessi rischiato di venire subito. La interruppi, proposi di metterci sul letto, acconsentirono. Lei pretese che la impalassi, disse al compagno che voleva sentire il mio cazzo, così ci invertimmo. Lei a pecorina, mentre lui le stava davanti, e gli metteva il cazzo in bocca. Io ero dietro, ad occuparmi della fica. In un colpo solo fui tutto dentro, del resto mi aveva spianato la strada Ettore. Lei era tutta bagnata e godeva ansimando. Le misi anche un dito nel culo, non fece una piega, continuava ad ansimare voluttuosamente.
L’uomo mi propose di prenderla in contemporanea e mi cedette il culo, così Ettore si mise sotto, Joelle a carponi sopra di lui e io dietro alla bella Joelle. Lei gridava “si… voglio sentirvi sborrare dentro… come dei maialini” e ancora “Aaaah… mi fate godere… dai, più forte!”. Ettore le esplose dentro la fica, lo sentivo dire “tieni mia bella porcellina, prenditi la mia sborra!”. Quando lui le uscì dalla fica io rimasi nel suo bel culo morbido, la presi per i fianchi e cominciai a sbatterla velocemente. “Si… sto godendo… si, godo, godo…” e squirtò sul letto mentre Ettore con la mano le sgrillettava il clitoride. Ripresi la corsa, la sbattevo forte, le cedettero le braccia e si adagiò con la faccia sul materasso. Allora le presi entrambe le tette e le strinsi forte, la penetrai così fino alla sborrata che arrivò poco dopo. La sentivo godere, e questo mi dava ancora più piacere. Il compagno si era seduto sul letto e le accarezzava la testa. Lei respirava affannosamente. Estrassi il cazzo e mi stesi sul letto, Joelle appena si stese vedemmo uscirgli lo sperma dal culo. Eravamo tutti e tre sudati ma felici.
Salutai la coppia e li lasciai alla loro doccia, non sentii più alcun rumore quella notte, nel frattempo erano le 3:00 e alle 7:30 mi sarei dovuto svegliare per poi incontrare il mio importante appuntamento.
L’indomani mattina feci colazione velocemente, salutai gli albergatori ed andai ad in contrare il cliente. Arrivai negli eleganti uffici, mi annunciai e venne direttamente l’Amministratore Delegato ad accogliermi, io: “ciao Ettore!”.
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