Bacio al tramonto
di
Naif69s
genere
pulp
Lara e Marco si erano conosciuti in vacanza, in un villaggio turistico sul mare. Si erano piaciuti subito, ma erano entrambi timidi e non avevano osato confessare i loro sentimenti. L’ultimo giorno, prima di salutarsi, decisero di fare una passeggiata sulla spiaggia, al tramonto. Il cielo era rosso e arancione, il mare luccicava e la brezza li accarezzava. Si presero per mano e si guardarono negli occhi. Lara sentì il cuore battere forte e Marco le sorrise dolcemente. Si avvicinarono lentamente e si sfiorarono le labbra. Fu un bacio delicato ma intenso, pieno di emozione e di promesse. Si abbracciarono forte e si dissero che si sarebbero rivisti presto. Poi si lasciarono andare, felici e innamorati, sotto il cielo che si faceva sempre più scuro.
Era un temporale in avvicinamento, le prime gocce d’acqua. I due giovani si apprestarono a ritornare al villaggio turistico ma vennero bloccati da quattro ragazzi che, sicuramente, non erano del villaggio. I 4 chiesero se avessero un paio di sigarette ma sia Lara che Marco non erano ragazzi avvezzi al vizio del fumo. La risposta non piacque ai 4 che presero a spintonare Marco, mentre Lara li guardava sbigottita.
Uno dei quattro ragazzi prese per un braccio Lara e la tirò a sé. Marco cercò di reagire ma i 3 ragazzi che stava fronteggiando erano molto più robusti di lui. Uno dei ragazzi sferrò un pugno a Marco che cadde a ridosso della scarpata del vialetto che dirigeva al mare. Lo stesso ragazzo diede anche una serie di calci a Marco mentre era steso a terra. Gli altri guardavano e ridevano. Lara gridava in cerca di soccorso ma il rumore del temporale e la pioggia che nel frattempo scrosciava fragorosa, non diede la possibilità a nessuno di sentire le grida di aiuto. I vestiti della ragazza erano fradici e mettevano in evidenza le forme sinuose, in particolare i ragazzi erano attratti dai capezzoli dritti, si notavano sulla maglietta bagnata. Marco raccolse tutte le forza a sé e si rialzò, i ragazzi erano più concentrati a guardare le fattezze della bella ragazza, così il giovane strattonò quello che teneva il braccio di Lara. Cercò di sferragli un pugno ma questo fu più lesto, lo schivò e ribatté a sua volta con un gancio che stese Marco, poi gli diede un calcio allo stomaco che lo fece precipitare dalla scarpata al piano di sotto su uno scoglio.
Lara era terrorizzata, non vedeva vie di scampo, effettivamente non ce n’erano. L’unica era assecondare il branco e cercare di ridurre i danni. I suoi capelli biondi erano fradici, come tutto del resto, ed incollati al viso. I 4 le si strinsero attorno e cominciarono a toccarla, da prima le tolsero la maglietta e la gettarono in mare, poi fu la volta della gonna e subito dopo del reggiseno e delle mutandine. Lei non provò neanche a resistere, si stringeva fra sé cercando di coprirsi con le mani. Le grida di aiuto erano cadute nel vuoto, il temporale sferzava dei tuoni così fragorosi, il vento forte e l’acqua che continuava a scrosciare, impedirono qualsiasi tipo di richiesta di allerta.
I 4 la guardavano come se fosse in vetrina, facevano commenti tra loro e, di tanto in tanto, ridevano. Lei non riusciva a distinguere le parole. I 2 che le stavano alle spalle la presero per le braccia, un terzo le si avvicinò e la baciò sulla bocca, che lei tenne serrata. Non ottenendo soddisfazione, iniziò a leccarle la faccia poi allungò la mano e l’appoggiò sulla fica inserendoci il medio e l’anulare. Il quarto trovò un masso inclinato quanto basta per poter far stendere la ragazza e infierire su di lei. La condussero al masso, i due continuarono a tenerle le braccia mentre gli altri due si alternarono sopra di lei dopo essersi calati i pantaloni. Lara riusciva a distinguere i due in base al pene che la stava penetrando, il più giovane dei due aveva il cazzo più grosso e duro e quando la penetrava era più brusco, le dava dei colpi secchi mentre l’altro la accarezzava e si muoveva con cautela. Poi fu il turno degli altri due, quelli che la tenevano, uno si stese sul masso e la ragazza gli fu posta sopra. In questa maniera gli altri 3 ragazzi avevano il culo di Lara di fronte a loro, sgomitarono tra loro e quello che sembrava il capo ebbe la meglio, infilò un dito nello sfintere della ragazza che cercò di opporre resistenza.
Era imprigionata tra le braccia di quello che la stava possedendo da sotto, così il capo non esitò, tolse il dito e le appoggiò il cazzo all’ingresso dello sfintere, inserì la cappella nel buchetto. Lei si contorse ma invano, il cazzo entrò e prese a muoversi in contemporanea con quello nella fica. Uno guardava la scena con in mano il telefono, stava facendo un video. L’ultimo si mise di lato e le mise il membro in bocca dicendole “apri la bocca e succhia, puttana!”. Fu la prima frase che comprese la ragazza, udì una voce piuttosto gutturale con un accento dell’est. Proseguirono finche il giovane con il cazzo grosso, le venne direttamente in bocca. Le teneva la testa ferma, cosi che la ragazza non ebbe altra possibilità che ingoiare tutto. Le restò dentro nella bocca a lungo, quando lo estrasse era tornato molle, le schiaffeggiò la faccia con il cazzo e poi si spostò lasciando il posto a quello che stava filmando. Lara riuscì a sputare solo una parte dello sperma che aveva in bocca.
Questo fece infuriare il ragazzo che le diede una sberla in faccia, lo stesso fecero gli altri, chi sulla faccia chi sul corpo. Intanto la penetrazione nell’ano si fece più intensa, si alternavano in due, non le davano tregua. La strattonavano tirandole i capelli, le allargarono il buco del culo sputandoci dentro e, quando non c’erano i cazzi, infilandoci le dita. Fu la volta del ragazzo sotto a venire dentro la sua fica, poi lo estrasse, ci mise le dita dentro per farle uscire la sborra, quanto piu’ potette. I due che si alternavano nel culo della sfortunata ragazza, erano impazienti di sborrare. Quindi, si presero uno la fica e l’altro la bocca e dopo diversi minuti vennero in contemporanea. Lara sputò di nuovo lo sperma e di nuovo i ragazzi infierirono su di lei con schiaffi e calci.
Il giovane si riprese e tornò alla carica, lo stesso fece l’altro, volevano provare le gioie del culo della ragazza, così la strattonarono per accaparrarsela. Iniziarono a litigare tra loro su chi avrebbe penetrato l’ano per primo. Si presero a pugni sotto gli occhi increduli della ragazza, mentre gli altri ragazzi incitavano la rissa. Ebbe la meglio il piu’ giovane, che stese con un diretto il rivale per poi massacrarlo di calci al corpo e alla faccia. Il membro era tornato moscio, quindi prese la ragazza per la testa e le impose di prenderlo in bocca. La ragazza sentiva il cazzo crescergli nella bocca fino a non poterlo contenere. Lui la costrinse a tenerglielo in bocca, lei si sentiva soffocare. Arrivarono i primi conati di vomito ed il ragazzo si alterò parecchio. La prese e la spinse per terra dove subito la raggiunse e le penetrò la fica con un solo colpo di reni, le teneva le chiappe strette in mano e allargava il buchino posteriore infilandoci le dita che allargavano, a loro volta, lo sfintere anale.
Gli altri due ragazzi guardarono la scena ma non fecero nulla. La ragazza gridava e si dimenava, così il giovane le infilò una maglietta in bocca e continuò a penetrare la ragazza a colpi di reni sempre più frenetici. Di tanto in tanto una mano abbandonava le chiappe della ragazza per darle degli schiaffi. Proseguì finché non giunse il momento dell’eiaculazione. Lo sfilò dalla fica e lo diresse alla bocca dove lo inserì spingendolo tutto dentro e svuotando il carico in bocca. Ci restò quasi un minuto, la ragazza non riusciva a respirare, quando lo estrasse era quasi svenuta. Lara era per terra con lo sperma che le colava dalla bocca in uno stato di semi-incoscienza. Il giovane si rivolse agli altri due dicendo che ora avrebbero potuto utilizzare la ragazza a loro piacimento.
I due ragazzi si ripresero prontamente e, tenendosi in mano i loro cazzi, si diressero verso la ragazza che non era più in grado di opporre alcuna resistenza. La presero e la misero sulla roccia, questa volta a faccia in giù e poi a turno si alternarono ad incularla. Trovarono anche un ramo spezzato e decisero di utilizzarlo come frustino.
Nel frattempo, Marco, che era caduto sullo scoglio, si riprese. Tornò sul luogo dove lui e Lara erano incappati nei quattro e li vide mentre si accanivano sulla ragazza girata di spalle, completamente nuda. Vide il ragazzo a terra massacrato di botte, l’altro seduto con in mano il telefono che riprendeva la scena e gli altri due intenti a scopare la sua amata Lara. Prese un masso e si diresse verso quello che stava riprendendo, quando gli fu alle spalle gli scagliò il masso sulla testa. I rumori del temporale attutirono il colpo, cosi che gli altri due non se ne accorsero. Imbracciò nuovamente il masso e lo scagliò contro uno dei due alle prese con Lara. Centrò anche questo che cadde a terra esanime. L’ultimo dei ragazzi fece appena a tempo ad estrarre il cazzo delle viscere della ragazza e schivò i sassi che Marco gli scagliò contro. I due iniziarono una lotta, si rotolarono per terra finche lo stupratore non ebbe la meglio, Marco era steso a terra con il volto ricoperto di sangue.
Lara assistette alla scena ma non poté fare nulla per aiutare Marco. Il carnefice a quel punto si scostò dalla sua vittima, si rivestì di fretta e furia e scappò. Il temporale si stava quietando, i tuoni si erano diradati cosi come le nuvole, uscirono i primi raggi di sole. Il campo di battaglia contava 4 ragazzi a terra.
Lara si mise a correre in cerca di aiuto, nuda correva sul sentiero per tornare al villaggio turistico, vide due uomini e li raggiunse, spiegò la situazione in maniera concitata, i due uomini la rassicurarono, le diedero una salvietta da mare poi la condussero verso la spiaggia, nel capanno degli attrezzi. Quello con la barba le appoggiò una mano sulla fica e sentì gli umori viscidi uscirle dalla vagina, l’altro si tolse il costume e si prese il cazzo in mano, iniziò a menarselo finche’ non ebbe consistenza. Lara era incredula, si ritrovava, di nuovo, con le mani di uno sconosciuto infilate nella fica, mentre il barbuto la teneva stesa sul tavolo. Le si mise sopra, le ginocchia a bloccarle i movimenti delle braccia, appoggiandole il cazzo sulla faccia. La penetrarono entrambi, uno in bocca e l’altro nella fica. Le dicevano “qui non pota’ sentirti nessuno” e poi “dai, fai la brava, ci divertiamo un po’ e poi ti lasciamo andare”. Poi ripresero “ma senti come entra bene, sei una bella puttanella, lo sai? Ti piace, vero?” non le davano modo di controbattere e gli uomini pensarono solo al loro piacere. Lei non aveva più le forze per contrastare i due corpulenti che si scambiarono di posto in diverse occasioni. Le torsero le braccia per farla mettere a novanta gradi, continuarono a penetrarla finche’ quello con la barba ebbe l’orgasmo nella fica, lo estrasse e si svuotò sulla schiena di lei cospargendole lo sperma per poi infilarle due dita nel culo. Questo fece risvegliare l’altro uomo che, quando vide le dita nel culetto della ragazza, si illuminò. Sfilo il cazzo dalla bocca e la prese da dietro.
Nel frattempo, fece accesso al capanno un altro uomo, molto più vecchio e mal vestito. Guardò per qualche istante la scena e poi decise che fosse giunto anche il suo turno. Mentre l’altro le sfilava il cazzo da dentro il culo dopo esserle venuto all’interno. Il vecchio si denudò. I due uomini, dopo aver espletato, si rimisero i costumi e la lasciarono in balia del nuovo arrivato.
Il vecchio si tolse gli stracci che aveva addosso, farfuglio qualcosa che assomigliava a “ora ti faccio provare qualcosa di bello”, si prese il cazzo in mano, era grosso, come quello di un cavallo e rugoso. La ragazza provò a divincolarsi ma il vecchio le diede due schiaffi talmente forti che la tramortirono. La mise sul tavolo spostando tutto quello che c’era sopra. Le divarico le gambe e se la portò vicino al bordo del tavolo. Con la lingua le leccò entrambi gli orifizi, grondanti di sperma, mentre si teneva il cazzo ben saldo in mano e se lo menava. Quando Lara si riprese si ritrovò il vecchio sopra di lei che la stava baciando, aveva un gusto devastante, la lingua era ruvida, i baffi e la barba le pungevano la faccia mentre sentiva il grosso cazzo che le si strofinava sulla vulva.
Il vecchio farfugliò di nuovo qualcosa, tipo “sei pronta a volare?”, e poi sentì farsi strada il grosso pezzo di carne dell'uomo, la stava penetrando con quell’enorme fardello. Sentiva la fica divaricata come mai avrebbe creduto possibile. Il vecchio ansimava “adesso ti squarto!”, le diceva. Mentre si stringeva il cazzo in mano e ne inseriva una parte. Riuscì ad infilarne poco più della metà, la ragazza gridava di dolore, allora lui le mise una mano sulla bocca e continuò a spingerle dentro la sua enorme nerchia. Ne estraeva una parte e poi cercava di andare ancora più in profondità. “Sei proprio una bella cagna, adesso te lo metto tutto dentro”, le sussurrava nell’orecchio, poi tornava a leccarle la bocca e quando Lara emetteva degli urli, prontamente il vecchio le infilava la lingua in bocca. Quando le sbarrò nella fica, lo fece scuotendosi come fosse indemoniato. La giovane si sentiva sballottata, era in lago di sangue misto a sperma che le fuoriusciva dalla vagina.
Il vecchio si rimise i suoi stracci, le si accosto alla faccia e le diede un ultimo bacio dicendole “sei stata brava, la prossima volta ti faccio anche il culo!” Uscì dal capanno e lasciò la ragazza stesa sul tavolo con le gambe penzoloni, ebbe l’accortezza di coprirla con il telo mare che i due precedenti uomini le avevano lasciato.
Il telo aveva stampato sopra il nome del villaggio.
Era un temporale in avvicinamento, le prime gocce d’acqua. I due giovani si apprestarono a ritornare al villaggio turistico ma vennero bloccati da quattro ragazzi che, sicuramente, non erano del villaggio. I 4 chiesero se avessero un paio di sigarette ma sia Lara che Marco non erano ragazzi avvezzi al vizio del fumo. La risposta non piacque ai 4 che presero a spintonare Marco, mentre Lara li guardava sbigottita.
Uno dei quattro ragazzi prese per un braccio Lara e la tirò a sé. Marco cercò di reagire ma i 3 ragazzi che stava fronteggiando erano molto più robusti di lui. Uno dei ragazzi sferrò un pugno a Marco che cadde a ridosso della scarpata del vialetto che dirigeva al mare. Lo stesso ragazzo diede anche una serie di calci a Marco mentre era steso a terra. Gli altri guardavano e ridevano. Lara gridava in cerca di soccorso ma il rumore del temporale e la pioggia che nel frattempo scrosciava fragorosa, non diede la possibilità a nessuno di sentire le grida di aiuto. I vestiti della ragazza erano fradici e mettevano in evidenza le forme sinuose, in particolare i ragazzi erano attratti dai capezzoli dritti, si notavano sulla maglietta bagnata. Marco raccolse tutte le forza a sé e si rialzò, i ragazzi erano più concentrati a guardare le fattezze della bella ragazza, così il giovane strattonò quello che teneva il braccio di Lara. Cercò di sferragli un pugno ma questo fu più lesto, lo schivò e ribatté a sua volta con un gancio che stese Marco, poi gli diede un calcio allo stomaco che lo fece precipitare dalla scarpata al piano di sotto su uno scoglio.
Lara era terrorizzata, non vedeva vie di scampo, effettivamente non ce n’erano. L’unica era assecondare il branco e cercare di ridurre i danni. I suoi capelli biondi erano fradici, come tutto del resto, ed incollati al viso. I 4 le si strinsero attorno e cominciarono a toccarla, da prima le tolsero la maglietta e la gettarono in mare, poi fu la volta della gonna e subito dopo del reggiseno e delle mutandine. Lei non provò neanche a resistere, si stringeva fra sé cercando di coprirsi con le mani. Le grida di aiuto erano cadute nel vuoto, il temporale sferzava dei tuoni così fragorosi, il vento forte e l’acqua che continuava a scrosciare, impedirono qualsiasi tipo di richiesta di allerta.
I 4 la guardavano come se fosse in vetrina, facevano commenti tra loro e, di tanto in tanto, ridevano. Lei non riusciva a distinguere le parole. I 2 che le stavano alle spalle la presero per le braccia, un terzo le si avvicinò e la baciò sulla bocca, che lei tenne serrata. Non ottenendo soddisfazione, iniziò a leccarle la faccia poi allungò la mano e l’appoggiò sulla fica inserendoci il medio e l’anulare. Il quarto trovò un masso inclinato quanto basta per poter far stendere la ragazza e infierire su di lei. La condussero al masso, i due continuarono a tenerle le braccia mentre gli altri due si alternarono sopra di lei dopo essersi calati i pantaloni. Lara riusciva a distinguere i due in base al pene che la stava penetrando, il più giovane dei due aveva il cazzo più grosso e duro e quando la penetrava era più brusco, le dava dei colpi secchi mentre l’altro la accarezzava e si muoveva con cautela. Poi fu il turno degli altri due, quelli che la tenevano, uno si stese sul masso e la ragazza gli fu posta sopra. In questa maniera gli altri 3 ragazzi avevano il culo di Lara di fronte a loro, sgomitarono tra loro e quello che sembrava il capo ebbe la meglio, infilò un dito nello sfintere della ragazza che cercò di opporre resistenza.
Era imprigionata tra le braccia di quello che la stava possedendo da sotto, così il capo non esitò, tolse il dito e le appoggiò il cazzo all’ingresso dello sfintere, inserì la cappella nel buchetto. Lei si contorse ma invano, il cazzo entrò e prese a muoversi in contemporanea con quello nella fica. Uno guardava la scena con in mano il telefono, stava facendo un video. L’ultimo si mise di lato e le mise il membro in bocca dicendole “apri la bocca e succhia, puttana!”. Fu la prima frase che comprese la ragazza, udì una voce piuttosto gutturale con un accento dell’est. Proseguirono finche il giovane con il cazzo grosso, le venne direttamente in bocca. Le teneva la testa ferma, cosi che la ragazza non ebbe altra possibilità che ingoiare tutto. Le restò dentro nella bocca a lungo, quando lo estrasse era tornato molle, le schiaffeggiò la faccia con il cazzo e poi si spostò lasciando il posto a quello che stava filmando. Lara riuscì a sputare solo una parte dello sperma che aveva in bocca.
Questo fece infuriare il ragazzo che le diede una sberla in faccia, lo stesso fecero gli altri, chi sulla faccia chi sul corpo. Intanto la penetrazione nell’ano si fece più intensa, si alternavano in due, non le davano tregua. La strattonavano tirandole i capelli, le allargarono il buco del culo sputandoci dentro e, quando non c’erano i cazzi, infilandoci le dita. Fu la volta del ragazzo sotto a venire dentro la sua fica, poi lo estrasse, ci mise le dita dentro per farle uscire la sborra, quanto piu’ potette. I due che si alternavano nel culo della sfortunata ragazza, erano impazienti di sborrare. Quindi, si presero uno la fica e l’altro la bocca e dopo diversi minuti vennero in contemporanea. Lara sputò di nuovo lo sperma e di nuovo i ragazzi infierirono su di lei con schiaffi e calci.
Il giovane si riprese e tornò alla carica, lo stesso fece l’altro, volevano provare le gioie del culo della ragazza, così la strattonarono per accaparrarsela. Iniziarono a litigare tra loro su chi avrebbe penetrato l’ano per primo. Si presero a pugni sotto gli occhi increduli della ragazza, mentre gli altri ragazzi incitavano la rissa. Ebbe la meglio il piu’ giovane, che stese con un diretto il rivale per poi massacrarlo di calci al corpo e alla faccia. Il membro era tornato moscio, quindi prese la ragazza per la testa e le impose di prenderlo in bocca. La ragazza sentiva il cazzo crescergli nella bocca fino a non poterlo contenere. Lui la costrinse a tenerglielo in bocca, lei si sentiva soffocare. Arrivarono i primi conati di vomito ed il ragazzo si alterò parecchio. La prese e la spinse per terra dove subito la raggiunse e le penetrò la fica con un solo colpo di reni, le teneva le chiappe strette in mano e allargava il buchino posteriore infilandoci le dita che allargavano, a loro volta, lo sfintere anale.
Gli altri due ragazzi guardarono la scena ma non fecero nulla. La ragazza gridava e si dimenava, così il giovane le infilò una maglietta in bocca e continuò a penetrare la ragazza a colpi di reni sempre più frenetici. Di tanto in tanto una mano abbandonava le chiappe della ragazza per darle degli schiaffi. Proseguì finché non giunse il momento dell’eiaculazione. Lo sfilò dalla fica e lo diresse alla bocca dove lo inserì spingendolo tutto dentro e svuotando il carico in bocca. Ci restò quasi un minuto, la ragazza non riusciva a respirare, quando lo estrasse era quasi svenuta. Lara era per terra con lo sperma che le colava dalla bocca in uno stato di semi-incoscienza. Il giovane si rivolse agli altri due dicendo che ora avrebbero potuto utilizzare la ragazza a loro piacimento.
I due ragazzi si ripresero prontamente e, tenendosi in mano i loro cazzi, si diressero verso la ragazza che non era più in grado di opporre alcuna resistenza. La presero e la misero sulla roccia, questa volta a faccia in giù e poi a turno si alternarono ad incularla. Trovarono anche un ramo spezzato e decisero di utilizzarlo come frustino.
Nel frattempo, Marco, che era caduto sullo scoglio, si riprese. Tornò sul luogo dove lui e Lara erano incappati nei quattro e li vide mentre si accanivano sulla ragazza girata di spalle, completamente nuda. Vide il ragazzo a terra massacrato di botte, l’altro seduto con in mano il telefono che riprendeva la scena e gli altri due intenti a scopare la sua amata Lara. Prese un masso e si diresse verso quello che stava riprendendo, quando gli fu alle spalle gli scagliò il masso sulla testa. I rumori del temporale attutirono il colpo, cosi che gli altri due non se ne accorsero. Imbracciò nuovamente il masso e lo scagliò contro uno dei due alle prese con Lara. Centrò anche questo che cadde a terra esanime. L’ultimo dei ragazzi fece appena a tempo ad estrarre il cazzo delle viscere della ragazza e schivò i sassi che Marco gli scagliò contro. I due iniziarono una lotta, si rotolarono per terra finche lo stupratore non ebbe la meglio, Marco era steso a terra con il volto ricoperto di sangue.
Lara assistette alla scena ma non poté fare nulla per aiutare Marco. Il carnefice a quel punto si scostò dalla sua vittima, si rivestì di fretta e furia e scappò. Il temporale si stava quietando, i tuoni si erano diradati cosi come le nuvole, uscirono i primi raggi di sole. Il campo di battaglia contava 4 ragazzi a terra.
Lara si mise a correre in cerca di aiuto, nuda correva sul sentiero per tornare al villaggio turistico, vide due uomini e li raggiunse, spiegò la situazione in maniera concitata, i due uomini la rassicurarono, le diedero una salvietta da mare poi la condussero verso la spiaggia, nel capanno degli attrezzi. Quello con la barba le appoggiò una mano sulla fica e sentì gli umori viscidi uscirle dalla vagina, l’altro si tolse il costume e si prese il cazzo in mano, iniziò a menarselo finche’ non ebbe consistenza. Lara era incredula, si ritrovava, di nuovo, con le mani di uno sconosciuto infilate nella fica, mentre il barbuto la teneva stesa sul tavolo. Le si mise sopra, le ginocchia a bloccarle i movimenti delle braccia, appoggiandole il cazzo sulla faccia. La penetrarono entrambi, uno in bocca e l’altro nella fica. Le dicevano “qui non pota’ sentirti nessuno” e poi “dai, fai la brava, ci divertiamo un po’ e poi ti lasciamo andare”. Poi ripresero “ma senti come entra bene, sei una bella puttanella, lo sai? Ti piace, vero?” non le davano modo di controbattere e gli uomini pensarono solo al loro piacere. Lei non aveva più le forze per contrastare i due corpulenti che si scambiarono di posto in diverse occasioni. Le torsero le braccia per farla mettere a novanta gradi, continuarono a penetrarla finche’ quello con la barba ebbe l’orgasmo nella fica, lo estrasse e si svuotò sulla schiena di lei cospargendole lo sperma per poi infilarle due dita nel culo. Questo fece risvegliare l’altro uomo che, quando vide le dita nel culetto della ragazza, si illuminò. Sfilo il cazzo dalla bocca e la prese da dietro.
Nel frattempo, fece accesso al capanno un altro uomo, molto più vecchio e mal vestito. Guardò per qualche istante la scena e poi decise che fosse giunto anche il suo turno. Mentre l’altro le sfilava il cazzo da dentro il culo dopo esserle venuto all’interno. Il vecchio si denudò. I due uomini, dopo aver espletato, si rimisero i costumi e la lasciarono in balia del nuovo arrivato.
Il vecchio si tolse gli stracci che aveva addosso, farfuglio qualcosa che assomigliava a “ora ti faccio provare qualcosa di bello”, si prese il cazzo in mano, era grosso, come quello di un cavallo e rugoso. La ragazza provò a divincolarsi ma il vecchio le diede due schiaffi talmente forti che la tramortirono. La mise sul tavolo spostando tutto quello che c’era sopra. Le divarico le gambe e se la portò vicino al bordo del tavolo. Con la lingua le leccò entrambi gli orifizi, grondanti di sperma, mentre si teneva il cazzo ben saldo in mano e se lo menava. Quando Lara si riprese si ritrovò il vecchio sopra di lei che la stava baciando, aveva un gusto devastante, la lingua era ruvida, i baffi e la barba le pungevano la faccia mentre sentiva il grosso cazzo che le si strofinava sulla vulva.
Il vecchio farfugliò di nuovo qualcosa, tipo “sei pronta a volare?”, e poi sentì farsi strada il grosso pezzo di carne dell'uomo, la stava penetrando con quell’enorme fardello. Sentiva la fica divaricata come mai avrebbe creduto possibile. Il vecchio ansimava “adesso ti squarto!”, le diceva. Mentre si stringeva il cazzo in mano e ne inseriva una parte. Riuscì ad infilarne poco più della metà, la ragazza gridava di dolore, allora lui le mise una mano sulla bocca e continuò a spingerle dentro la sua enorme nerchia. Ne estraeva una parte e poi cercava di andare ancora più in profondità. “Sei proprio una bella cagna, adesso te lo metto tutto dentro”, le sussurrava nell’orecchio, poi tornava a leccarle la bocca e quando Lara emetteva degli urli, prontamente il vecchio le infilava la lingua in bocca. Quando le sbarrò nella fica, lo fece scuotendosi come fosse indemoniato. La giovane si sentiva sballottata, era in lago di sangue misto a sperma che le fuoriusciva dalla vagina.
Il vecchio si rimise i suoi stracci, le si accosto alla faccia e le diede un ultimo bacio dicendole “sei stata brava, la prossima volta ti faccio anche il culo!” Uscì dal capanno e lasciò la ragazza stesa sul tavolo con le gambe penzoloni, ebbe l’accortezza di coprirla con il telo mare che i due precedenti uomini le avevano lasciato.
Il telo aveva stampato sopra il nome del villaggio.
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