Mamma Mila
di
luscious lips
genere
incesti
La storia che vi sto per raccontare narra di un rapporto tra madre e figlio molto particolare.
Mila e Mattia. Per quando riguarda Mila, la madre, molte cose potrebbero essere dette sul suo conto . Per esempio la sua ambizione e la sua vanità, potrebbero essere aspetti negativi da sottolineare, che la rendono agli occhi di molti una donna senza scrupoli ma forse i successi ottenuti grazie alla sua tenacia e alla sua perseveranza hanno attirato molte invidie attorno alla donna.
Mattia invece è la vittima sacrificale della storia. Non che il personaggio in questione abbia la benché minima qualità per evitare questa sorte. Cresciuto come un eterno cocco di mamma, ha però un'attenuante; il ragazzo ormai 19enne era stato allattato per tutta la sua vita ai seni della madre. Ogni giorno, più volte al giorno. E se Mila non avesse mai smesso di allattarlo proprio per irretirlo, per rimbambinirlo? Per tenerlo per sempre come una parte di lei, incapace del libero arbitrio.
Perché il grande segreto, la particolarità che rende unici, o quasi, Mila e Mattia, nel loro rapporto madre, figlio è proprio il fatto che benché Mattia, sia ormai un uomo, a 18 anni compiuti, lei continui ad allattarlo quotidianamente.
Mila non accosentirà mai che il suo bambino si stacchi da lei ma c'era una cosa che Mattia continuava a ripetere: che quando si fosse, finalmente, diplomato, se ne sarebbe andato di casa.
In realtà anche lui era in fortissima difficoltà a staccarsi da Mila, dipendeva da lei in tutto e per tutto. Lei gli organizzava la vita, minuto per minuto e si occupava di qualunque cosa per lui.
Supervisionava qualunque momento della vita del figlio e non doveva neanche sforzarsi per farlo, in questo, agevolata dall'attaccamento morboso che il figlio aveva sviluppato per lei, nel corso di quei lunghi anni di allattamento e di cui lei stessa era la principale artefice. Mila lo allattò anche durante la pubertà del ragazzo, dove questi, come è naturale, sperimentava le sue prime polluzioni e le sue tendenze sessuali e di conseguenza era impossibile che il povero Mattia non si facesse idee ben poco ortodosse riguardo ai seni di sua madre.
Tant'è che un giorno, qualche anno prima, Mila aveva sorpreso Mattia a masturbarsi mentre giaceva nel suo grembo e si nutriva dai suoi capezzoli. La reazione di qualsiasi madre normale sarebbe stata quella di emancipare, magari gradualmente il figlio, ormai grande e sessualmente sviluppato e di finirla, alla buon'ora, con gli allattamenti ma non fu così. Invece Mila si arrabbiò tantissimo e lo rimproverò in malo modo, lo trattò come un traditore e lo sculacciò a lungo e dolorosamente ma l'ipotesi di smettere di allattarlo non venne neppure presa in considerazione.
Mattia dovette promettere di non farlo mai più e si dovette profondere in mille scuse e promesse che non riuscì a mantenere, perché qualche tempo dopo Mattia fu sorpreso a rifarlo. Hai voglia a spiegare alla madre che non riusciva a trattenersi, che era più forte di lui, che era dispiaciutissimo; Mila non sentiva ragione e quel giorno Mattia venne frustato a culo nudo e costretto a rimanere nell'angolo del salotto a brache calate, col sedere livido in bella mostra per tutto il giorno. Mila era furente e picchiò il figlio più di quanto avrebbe mai voluto ma qualcosa si era rotto tra loro due. Fu il periodo più difficile del loro morboso rapporto. Mila decise di interrompere l'allattamento e di somministrargli il nutrimento utilizzando un tiralatte, ogni giorno produceva due vasetti di latte materno per il suo bambino. Eppure quell'assenza di contatto in breve tempo diminuì drasticamente l'ammontare di latte prodotto. I capezzoli cominciavano a rattrappirsi e i seni a sgonfiarsi. era come sentissero che erano stimolati da un macchinario senz'anima che non aveva un reale bisogno di essere nutrito. La bellezza, grandezza e opulenza del seno di Mila erano uno dei più grandi crucci per lei. Quando era arrivata dalla Russia per sposare il suo primo marito, il padre di Mattia, Mila era praticamente piatta ma allattando il suo pargolo i suoi seni crebbero di due taglie. Mattia era un bambino affamato ma Mila riusciva sempre a saziarlo, più lui ne richiedeva più lei lo nutriva, più i suoi seni crescevano. Subito 2 taglie poi, dopo che il bambino ebbe compiuto 2 anni e Mila si mise a seguire una dieta aiurvedica per produrre ancora più latte, le tette crebbero di un'altra taglia. finché col passare del tempo, più il ragazzo cresceva e aveva bisogno di nutrimento, più le sue mammelle producevano latte e accrescevano di misura. essendo sempre così gonfie di latte, stavano su che era una meraviglia. Mila adorava il suo seno e l'effetto che aveva sugli uomini. Non c'era maschio eterosessuale che non si soffermasse a guardarle le tette, quando lei camminava per la strada. Oltretutto l'allattamento non giovava solo al suo seno. La donna si era accorta che dovendo il suo corpo badare alla produzione di latte, tutto il cibo che assumeva in eccesso veniva concentrato nei suoi seni, privando il resto del corpo di grasso superfluo. Tanto che la donna appariva sempre più radiosa e in forma col passare del tempo. Una donna tanto desiderata non poteva durare con un umile operaio della bassa Italia e così quando Mattia aveva ormai compiuto 7 anni la mamma divorziò per fidanzarsi con un importante medico della sua città, molto più giovane, molto più affascinante e molto più ricco del suo vero padre, il quale ci rimise anche una fortuna con il divorzio.
Mila, si abituò molto rapidamente al nuovo lussuoso stile di vita e rinnegò quasi tutto il periodo precedente con il padre di Mattia; passarono altri fidanzati e lavori ma una cosa non cambiò mai. Mila non smise mai di allattare suo figlio.
perché avrebbe mai dovuto smettere, dopotutto? il ragazzo cresceva senza creare il minimo problema, non come tutti gli altri coetanei scalmanati. lui obbediva sempre alla sua mamma ed era costantemente attaccato alle sue gonne benché naturalmente la cosa più importante rimanesse il fatto che il seno di Mila non era mai stato così rigoglioso, così florido, così grande; in poche parole, neanche le adolescenti avevano un seno, alo stesso tempo, tanto abbondante ed tanto sodo come lo aveva lei. Mila dopo aver sofferto per la mancanza di seno per gran parte della sua vita, ora non si faceva alcuno scrupolo nel mostrarlo con orgoglio in ogni occasione. Prima i suo punti forte erano il suo fisico snello e atletico, con gambe affusolate e natiche scultoree oltre naturalmente al bel viso rotondo meravigliosamente impreziosito da un nasino alla francese, sul quale facevano bella mostra due gemme azzurre al posto degli occhi che sormontavano un sorriso smagliante contornato da labbra disegnate e carnose; riccioli d'oro adornavano l'ovale del viso e per concludere l'opera una leggera spolverate di lentiggini sulle morbide guance. Tutti questi dettagli insieme la rendevano una donna decisamente attraente ma non erano nulla se confrontati con il potere di attrazione della parte di gran lunga più importante: il suo voluttuoso seno materno rigonfio di latte.
Un apparato del genere montato sul fisico delicato e sinuoso da ballerina di danza classica di Mila era davvero una meraviglia della natura capace di attrarre l'attenzione e l'ammirazione di tutti gli uomini e anche di gran parte delle donne.
Era una cosa talmente unica ed eccezionale che a Mila vennero offerti lavori come modella di biancheria intima ed in men che non si dica le case di moda facevano a gara per assumerla e la donna diventò ancora più ricca e agiata, il tutto grazie al suo fantastico, unico al mondo, seno meraviglioso.
Così gli anni passarono fino al tempo in cui avvenne l'incidente. Non so dire per chi maggiormente ma per entrambi era molto difficile privarsi di quel momento di intimità reciproca. Forse più per Mila che vedeva probabilmente nel figlio che cresceva e si allontanava da lei l'inevitabile incombere della vecchiaia.
Non passò molto tempo da quando smise di allattare il figlio al seno quando una sera mentre Mila tentava di tirarsi il latte, constatando che non ne usciva più, neppure una goccia, scaraventò a terra il tiralatte e scoppiò a piangere.
Mattia udendo il trambusto si precipitò verso camera d Mila e quando la vide piangere., gli si spezzò il cuore.
Quant'era bella la mamma, era come vedere un angelo piangere. Mattia si avvicinò cautamente e si inginocchiò al suo fianco.
“perché piangi mamma?”
“perché mi manca allattarti.” rispose Mila con gli occhi gonfi per le lacrime versate.
Mattia non era abituato a vedere sua mamma in quello stato, era molto legato a lei e vi era una profonda empatia tra i due e per questo si rammaricò molto a vederla così.
“anche a me manca tanto mamma.” le disse ed anche la sua voce era rotta dalla commozione e dal pianto imminente.
Mila era seduta sul letto con la camicetta sbottonata e i suoi stupendi seni al vento, le lacrime versate erano cadute sopra di essi e Mattia in un gesto di amore si avvicinò per nettarli dalle lacrime con la sua lingua.
Non appena la bocca del giovane toccò i capezzoli di Mila, lei si rese conto di quanto le fosse mancato allattare suo figlio e allo stesso tempo capì che non avrebbe voluto più farne a meno.
Una scossa di piacere attraversò il corpo della donna fino ai recessi più profondi del suo essere non appena le labbra del figlio toccarono i capezzoli della madre. Mila doveva mordersi il labbro per non gridare di piacere, le malefatte del figlio adolescente, le sue perversioni sessuali già dimenticate con un tocco delle sue labbra. La donna avrebbe voluto incitarlo a succhiare con più forza ma aveva il fiato sospeso dall'enorme piacere che quel contatto le stava procurando.
Mattia, dopo le prime timide leccate e i bacini non riuscì più a resistere e cominciò a ciucciare sempre più veementemente dai seni della madre e dopo pochi istanti il latte ne sgorgò copioso riempendo la sua bocca con abbondanti getti.
Non appena il latte riprese a fluire Mila sperimentò uno degli orgasmi più soddisfacenti della sua vita; persa nell'estasi del piacere, afferrò il figlio per i capelli schiacciando il suo viso contro le sue grandi tette “aaaahhhh!!” mugolò soddisfatta la donna e dentro quell'anelito c'era tutto il sollievo e la liberazione di sapere che qualcosa di così puro e prezioso per lei non era andato perduto. L'avidità e il vigore con cui il figlio estraeva il nutrimento dal suo corpo era chiaro sintomo che anche a lui era mancato tutto questo, che anche lui non poteva farne a meno e che il ragazzo ne traeva godimento sessuale tanto quanto la madre e forse anche più di lei.
Solo, molto tempo dopo, quando entrambi i seni furono completamente svuotati e la pancia di Mattia era stracolma il ragazzo si staccò dalla madre; avevano entrambi il fiatone e si guardavano negli occhi ansimanti, sapendo che nessuno dei due voleva o poteva fare a meno dell'altro; rivoli di latte fuoriuscivano e bagnavano i seni della donna così come scendevano ai lati della bocca del giovane uomo.
“va in camera tua adesso, io ti raggiungo tra un attimo per darti il bacio della buona notte” gli disse Mila pulendogli amorevolmente gli angoli della bocca ancora sporchi di latte. Mattia prese la mano della madre e ne ciucciò le dita una ad una per non consentire che neanche una goccia di quel preziosissimo liquido andasse sprecata. “Si mamma” rispose diligentemente Mattia, guardandola negli occhi ed in quegli occhi Mila poteva scorgere tutta la devozione e il bisogno che il figlio aveva per lei.
Lo stato d'animo di Mila era combattuto. Dopo quella esperienza, da un lato si era resa conto che non poteva rinunciare ad allattare suo figlio per nulla al mondo ma dall'altro restava la remora e il disgusto del ricordo delle perverse masturbazioni del figlio che rendevano il tutto estremamente sconveniente.
Ci aveva pensato molto in quei giorni di astinenza dall'allattamento, cercando una soluzione a questo dilemma ed alla fine era giunta ad una conclusione. Dopo essersi rivestita ed essersi data una rapida sistemata si recò in camera di suo figlio. Sapeva esattamente cosa fare e cosa dire, non era mai stata così sicura di nulla in vita sua come in quel momento.
Quando raggiunse Mattia nella sua camera, il giovane, da bravo bambino obbediente qual era, era già in pigiama pronto per andare a letto ed aspettava il bacio della buona notte per dormire. Mila si raddolcì nel vederlo così volenteroso nel compiacerla. Era un segno che c'erano buone probabilità che il suo piano andasse in porto.
Mila si sedette su un lato del letto accavallando le sue belle gambe sinuose e guardando amorevolmente il figlio gli rimboccò le coperte.
“senti orsachiotto, dobbiamo parlare..” gli disse con tono calmo e pacato.
“Si mamma...” Anche Mattia voleva dirle tante cose e per questo colse la palla al balzo: voleva scusarsi, prometterle che non si sarebbe mai più comportato in quel modo, che sapeva quando l'aveva ferita con il suo comportamento, che avrebbe obbedito a qualunque cosa lei gli avesse chiesto senza fiatare ma Mila lo interruppe posandogli il dito indice sulle labbra e facendogli cenno di fare silenzio: “lascia parlare me orsacchiotto. Sono stata molto dura con te ma se vuoi che continui a darti il mio latte è necessario che ci siano alcuni cambiamenti nella nostra routine” cominciò la donna.” Mattia ascoltava diligentemente e non osava proferiva parola, si limitava ad annuire con cenni della testa.
“vedi io lo so che stai passando un periodo difficile e che forse non ti rendi conto ma quello che hai fatto l'altra sera è molto sbagliato e non deve accadere mai più. Il momento della pappa deve essere un momento sacro per noi due e sporcarlo con le tue deplorevoli perversioni ha rischiato di rovinare tutto. Con quel tuo tanto semplice, quanto squallido gesto hai rischiato di perdere il privilegio di nutrirti dai santi seni della tua mamma per sempre”
“o no, no ti prego mamma, non dirmi questo..” Mattia era chiaramente atterrito e costernato e voleva rassicurarla ma Mila lo interruppe nuovamente. “lasciami finire orsacchiotto. Voglio dire: io capisco il periodo che stai passando, le tempeste ormonali adolescenziali; ci sono passati tutti. Capisco anche che tu sia attratto da me, come molti ragazzi sono attratti dalle proprie madri; alla tua età è una normale fase dello sviluppo ma non possiamo dare sfogo a queste pulsioni, sarebbe sbagliato. Per questo ho deciso che quando ti allatterò da ora in avanti, ti legherò le mani, dietro la schiena in modo che tu non possa toccarti. Se non accettiamo questo compromesso temo che dovremmo interrompere per sempre i nostri allattamenti ma non posso obbligarti, perciò voglio che siamo entrami d'accordo su questo punto.”
Mattia era spaventato ma avrebbe acconsentito a qualunque cosa pur di non perdere l'opportunità di succhiare quei meravigliosi capezzoli ai quali sentiva di appartenere, anima e corpo.
“si mamma, tutto quello che vuoi mamma, è stato più forte di me e fai bene a legarmi, ti giuro che non farò storie, solo non mi allontanare da te mamma” piagnucolò Mattia.
“non ti allontanerò più orsacchiotto ma vedi hai detto una cosa molto giusta: è più forte di te e per questo sono costretta a legarti. So quanto possono essere forti le pulsioni che provi guardando, baciando e ciucciando le mie tette e per questo voglio essere comprensiva e magnanima con te. Ahimè non posso impedirti di crescere e voglio che tu sappia che non c'è nulla di sbagliato nella masturbazione se fatta nel modo e nei tempi giusti ma non posso accettare che tu lo faccia mentre ti sto allattando, questo è molto sbagliato e deplorevole ed esigo che non accade mai più!” disse Mila divenuta ora estremamente seria ed autoritaria.
Mattia sapeva che non era quello il momento per contraddirla e si limitò ad annuire con un'espressione di paura dipinta sul volto.
“d'altro canto non posso impedirti di sentirti eccitato in mia presenza, voglio dire, quale uomo non si ecciterebbe davanti a me?” continuò Mila accennando al suo leggendario decolté.
Mattia deglutì sempre più ansioso di dove andasse a parare sua madre con quella discussione.
“per questo non solo non ti impedirò di masturbarti, al contrario sarai incoraggiato a farlo il più spesso possibile. Controllerò che tu lo faccia ogni giorno e più volte al giorno, sarò molto severa e scrupolosa in questo genere di controlli ma specificatamente è importante che tu lo faccia subito prima di ogni poppata in modo che sarai completamente scarico quando ti attaccherai al mio seno e finalmente potremmo goderci questi momenti di intimità come quando eri piccolo, da mamma a figlio, senza che io debba temere che le tue deplorevoli perversioni rovinino tutto come è accaduto ultimamente!”
Mattia benché allibito ed estremamente imbarazzato dalle assurde condizioni imposte da sua madre, sapeva che se non voleva privarsi della cosa per lui più bella e più necessaria di tutta la sua vita non poteva fare altro che acconsentire a quella strana ma perentoria richiesta. Poco importava se sua madre sarebbe stata al corrente delle sue quotidiane masturbazioni.
E così gli anni passarono e Mila continuò felicemente ad allattare il suo bambino o il suo ometto per così dire e a diventare sempre più bella e radiosa grazie all'allattamento. La cosa più fantastica ed incredibile per lei era che poteva mangiare tutto ciò che voleva nella quantità che voleva senza mettere su un grammo di grasso superfluo se non nella parte del corpo dove più ne aveva bisogno e cioè nei suoi magnifici seni.
La donna seguiva una dieta estremamente ricca e variegata, con molti grassi e zuccheri proprio in considerazione del fatto che molti di essi sarebbe stati ceduti al figlio attraverso le ghiandole mammarie e anche un po' perché era una donna molto golosa; le piaceva il buon cibo e il buon vino e non voleva rinunciarci.
Certo per Mattia ingerire tutta quella quantità di latte estremamente grasso non era di certo un toccasana per la sua forma fisica e per il suo apparato digerente, con particolare riferimento alle sue funzioni intestinali, tanto che benché molto giovane già soffriva di colite e di frequenti diarree ma se queste erano le conseguenze per avere accesso ai seni di sua madre, per lui si trattava di un piccolo prezzo da pagare.
Oltretutto la quantità di ormoni femminili contenuti nel latte di Mila compromisero la corretta crescita di Mattia che rimase piuttosto esile e glabro, laddove gli altri maschi, suoi coetanei cominciavano ad avere folti barbe e muscoli possenti, lui a 18 anni sembrava ancora un ragazzino per di più paffutello visto la densità di grasso contenuta nel latte della madre. Aggiungiamoci che il ragazzo era letteralmente martoriato dalla quantità di seghe che si faceva fantasticando sul corpo conturbante di sua madre, da lei incitato in questo atto di autodistruzione, che a mala pena si reggeva in piedi durante il giorno.
Mila si era accorta di questi piccoli effetti collaterali ma, come detto, era un piccolo prezzo da pagare perché se da un lato Mattia era carente nello sviluppo fisico, dall'altro era uno studente modello, docile e obbediente ed estremamente amorevole e premuroso nei confronti della madre.
Mila aveva capito che per suo figlio era un premio potersi nutrire dalle sue mammelle ed avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non perdere quel privilegio e ciò lo rendeva compiacente al suo volere come nessun altro figlio al mondo. Sempre educatissimo e servizievole nei suoi confronti, non avrebbe cambiato neanche una virgola delle caratteristiche fisiche e psicologiche di suo figlio.
Mai una porta sbattuta o una risposta mal data, mai un'esitazione nell'obbedirle, mai un brutto voto a scuola era di gran lunga lo studente più diligente e più volenteroso di tutta la sua classe. Insomma un ragazzino cocco di mamma, tutto casa e scuola.
Anche le seghe erano un'arma per Mila con cui spronare il figlio; se per esempio Mattia voleva fare qualcosa che a Mila non stava bene per qualsiasi motivo per lei bastava incitarlo visivamente e verbalmente alla masturbazione ed il ragazzo mollava ogni proposito di ribellione in favore di una sega al cospetto della mamma. “mamma questa sera posso uscire? C'è la festa di compleanno di Laura e tutti i miei compagni di classe ci vanno, ti prometto che tornerò presto, posso andare? Ti prego mamma..”
“ma davvero!? Questa sera avevo intenzione di indossare il babydoll che mi hai regalato per il mio onomastico, sai quello rosa di seta che ti piace tanto con i ricami trasparenti sulle coppe... pensavo di indossarlo per te e avremmo passato una tranquilla serata mamma e figlio davanti alla tv. Tu che mi massaggi i piedi e io che guardo un bel film d'amore alla tv. Lo facevo per te perché lo so quanto ti piacciono i bei piedini di mamma, guarda ho messo anche lo smalto rosso che ti piace tanto, pensavo che se non esci e farai il bravo questa sera ti permetterò anche di baciarli e se ti sentirai troppo eccitato potrai andare in bagno a toccarti il pisellino tutte le volte che vorrai, durante il film. Così sarai pronto per essere allattato. Le sento così gonfie e pesanti tesoro che non vedo l'ora di avere la tua piccola boccuccia attaccata alle mie tettone! Oltretutto se vai non potrò allattarti e sento già ora che ho tanto bisogno di Ho tanto bisogno di liberarmi, sento che stanno per stanno esplodere! Ma se preferisci andare con i tuoi stupidi amici e lasciare la tua povera mamma tutta sola e con le tette doloranti fa pure come credi!” lo stuzzicava Mila massaggiandosi sensualmente le tette, perennemente erette e turgide sotto agli indumenti della donna come due palloni da basket senza il bisogno di essere mai sostenute da alcun reggiseno.
Naturalmente la piccola testa di Mattia, quella situata nel suo inguine ragionava per lui e il ragazzo non si staccava mai dalle gonne della madre per andare con gli amici ed anche quella sera non fu l'eccezione.
Questa tecnica funzionava anche per tutte le altre discussioni che potessero insorgere tra madre e figlio visto che Mila teneva letteralmente Mattia per i testicoli e lui doveva chiederle il permesso ogni volta che aveva intenzione di darsi sollievo, era facile per lei consentire o negare quei momenti utilizzando il suo consenso come un premio o un castigo per piegarlo al suo volere ed ottenere da lui un rendimento scolastico altissimo ed un impeccabile aiuto in casa per le faccende domestiche, meglio di qualsiasi maggiordomo o cameriera a pagamento.
cap. 2 Un giorno come tanti altri.
Come ogni mattina Mattia si sveglia e la prima cosa che vede aprendo gli occhi è la gigantografia di sua madre posta sul muro davanti al suo letto. È un quadro enorme di quasi 5 metri quadrati di superficie; sopra vi è ritratta sua madre, in primo piano; la donna è chiaramente in spiaggia in quanto indossa soltanto un costume da bagno, nello specifico un bikini alla brasiliana rosso. Mila tutta abbronzata e con gli occhiali da sole è chinata in avanti, ha le labbra serrate a mo di bacio e sembra voler mandare baci proprio al fotografo che le sta scattando la foto. Le labbra sono rosse, imbellettate di rossetto grandi ed invitanti e sono protese in avanti nel chiaro gesto di baciare chiunque posi gli occhi su quel ritratto. Protesa verso il suo interlocutore la donna viene immortalata mentre si china; i suoi pesanti e voluminosi seni la precedono e per effetto della gravità non fanno altro che aumentare la scollatura, già notevole, del bikini striminzito che indossa; le braccia appoggiate sulle ginocchia sostengono e strizzano ancora di più quelle mastodontiche tettone che sembrano voler far esplodere il tessuto del reggiseno. La foto è stata messa lì apposta dalla madre, con l'intento di istigare il suo bambino ad una costante masturbazione; lo scopo di Mila era quello di solleticare le fantasie del figlio il più possibile affinché questi, confinato nella privacy della sua camera, lontano da occhi indiscreti, non resista alla tentazione di masturbarsi costantemente e sia di conseguenza svuotato da ogni velleità di toccarsi il pene in presenza della bellissima madre durante gli allattamenti.
Infatti Mattia al cospetto della sexy gigantografia della mamma, come ogni mattina, sente già crescere l'erezione dentro le sue mutandine ancora incrostate dello sperma delle polluzioni dovute alle numerose masturbazioni della sera precedente.
La sera prima infatti Mila si era intrattenuta con uno dei suo giovani amanti, proprio nella camera accanto a quella del figlioletto. Ci avevano dato dentro tutta la notte, senza alcun pudore, tenendo sveglio e stuzzicando le fantasie del povero Mattia che non aveva chiuso occhio e che si era martoriato il pisello furiosamente sentendo le grida di piacere della bella madre evidentemente molto soddisfatta dalla prestazione del suo aitante stallone.
Il ragazzo dovrebbe andare in bagno, gli scappa la pipì ma il desiderio di masturbarsi guardando le foto sexy della sua bella mamma è ancora più forte.
Con la mano afferra un'altra foto posta sul comodino, incorniciata d'argento di sua madre sdraiata su un asciugamano con un bikini rosa shocking, in quest'altra fotografia Mila ha una gamba piegata e l'altra distesa ed è intenta a prendere il sole; la pelle liscia, bronzea e lucida di olio abbronzante della donna splende riflettendo i raggi del sole; Mila, nella foto, non sembra curarsi del so fotografo, ha il volto girato verso il sole ed i profili dei suoi giganteschi e sodissimi seni si ergono dal ventre piatto e scolpito della donna come due invitanti montagne di carne e latte.
Impugnando la foto con una mano, e guardando sempre con la coda dell'occhio il ritratto al muro della madre Mattia rapidamente si libera delle coperte, che scalcia via con impazienza e libera il suo pisellino già durissimo. Il piccolo pene di Mattia è letteralmente consumato dalle eccesive masturbazioni e sfregarlo è doloroso perché non fa altro che irritarlo ancora di più ma sente di non poterne fare a meno. La cappella è tutta arrossata ed ancora appiccicosa dalle molteplici eiaculazioni della sera precedente.
ciò nonostante bastano ben pochi strattoni al ragazzo per venire ancora “o mamma! Mamminaaaa!!” “spurt” grida Mattia nel momento del coito, di nuovo aggiungendo liquido bianchiccio e colloso al guazzabuglio che già è presente dentro alle sue mutandine e tra i suoi peli pubici.
Tutto il pavimento della camera è coperto di fazzoletti sporchi, così come le lenzuola del letto, la scrivania, il cestino.
Il ragazzo non sta bene, al mattino, appena sveglio è già esausto, ha mal di testa e gli fanno male la pancia, per le enormi quantità di latte indigesto e grassissimo che gli somministra la mamma quotidianamente e gli brucia il pene per le eccesive masturbazioni.
La porta si socchiude leggermente.
“Mi hai chiamato tesoro?” Mila entra nella camera di suo figlio in punta di piedi attenta a schivare i fazzoletti sporchi e la biancheria del ragazzo incrostata di sperma, sparsa ovunque a terra, per raggiungere il letto di Mattia.
Indossa un kimono di seta, color avorio, molto corto e niente altro. Lei è uno spettacolo da far girare la testa anche appena sveglia, spettinata e senza un filo di trucco. La grazia con cui si muove in punta di piedi, saltellando tra le sporcizie del pavimento della camera fa sobbalzare squisitamente i suoi seni che non sostenuti dal alcun reggiseno si ergono arroganti e tendono deliziosamente il tessuto della vestaglia, sotto alla quale si distinguono chiaramente i grandi capezzoli puntuti. Si dirige verso il talamo e poggia delicatamente le sue natiche lisce e perfette sul materasso dove giace il figlio. Accavallando le lunghe e sinuose gambe per un istante Mattia ha la gioia di scorgere la peluria bionda che perfettamente acconciata e rasata, adorna il pube della sua bella mamma.
“mamma non sto bene, ho mal di pancia!” si lamenta Mattia.
Il ragazzo non è un bello spettacolo da vedere: pallido emaciato con una pancia molliccia e prominente che somiglia molto a quella dei peggiori alcolizzati, nonostante lui non abbia mai ingerito un goccio di alcol in vita sua. La pelle sull'inguine e sul basso ventre è incrostata di sperma e tra le gambe, nel folto della peluria inguinale spunta un minuscolo pene ferito e estremamente arrossato dall'eccessiva masturbazione.
“possiamo evitare l'allattamento oggi? Ti prego mamma, ho la nausea e non ho per niente fame...” Mattia implora sua madre.
“tsk, tsk.. sciocchezze tesoro. Hai nausea perché hai bisogno del tuo nutrimento, vedrai che dopo la pappa starai meglio. Piuttosto vedo che ti sei già masturbato stamattina, sei sicuro di non volerlo fare ancora prima che ti allatti? Sai che non tollerò erezioni mentre ti nutro!” Lo interroga Mila e già sta aprendo la sua vestaglia rivelando i suoi seni spettacolari ancora prima che suo figlio possa risponderle.
“no credo di essere a posto così mamma, ne ho appena fatta una..” Mattia non riesce a finire la frase perché mentre lui risponde Mila lascia cadere i lembi della vestaglia dalle spalle mostrando le sue tettone in tutta la loro gloria, troncando nella gola le parole del figlio e offuscando la sua capacità di ragionamento.
A quella vista il pene del povero mattia benché martoriato e irritato a dismisura cresce ergendosi al massimo della sua estensione, per quanto irrisoria.
“ooohh, ahhh!” la pelle estremamente secca e disidratata del prepuzio di Mattia gli provoca dolore tendendosi e gonfiandosi alla vista del seno della madre ma il ragazzo non può evitarlo e lui comincia a ciucciare l'aria come per un riflesso incondizionato.
“non so perché ogni volta devi fare tante storie, è evidente che hai bisogno del tuo nutrimento, guardati, lo sai che non puoi fare a meno del latte della mamma?” lo riprende Mila.
“si mammina” sussurra Mattia ipnotizzato dalle irresistibile tettone della madre e nel frattempo si sporge verso quegli invitanti capezzoli a bocca aperta, più che mai pronto a succhiarne il grasso e denso nutrimento che ne sgorga.
“no, no, no. Aspetta un attimo!” Lo ammonisce Mila allontanandolo con il palmo della mano e subito dopo rivestendosi. “Sei sicuro di esserti masturbato? Mi sembri fin troppo smanioso del mio latte. Sai che non tollero le tue schifose, inutili, minuscole erezioni in mia presenza!” lo ammonisce severa.
“Ma si mamma, sono appena venuto, pochi istanti prima che entrassi in camera mia. Te lo prometto. Ti prego fammi ciucciare il tuo latte, mammina!” la implora Mattia.
“no! è meglio che fai un altro giro prima di avvicinarti alle mie tette. Non vorrei doverti frustare di nuovo!" lo ammonisce la donna, poi, sospirando cava un cellullare dalla tasca del suo kimono per consegnarlo al figlio. "Ecco guarda le mie ultime foto di instagram. Ce ne sono alcune davvero sexy per le quali ho ricevuto tantissimi complimenti da moltissimi uomini. Sono sicura che queste ti aiuteranno a venire almeno ancora una volta. Coraggio, non fare i capricci, lo so quanto ti piace guardare le foto della mamma" gli dice tronfia, porgendogli il telefono su cui è aperta la pagina instagram della donna.
Mattia afferra il telefonino e sgrana gli occhi alla vista di tanta opulenza. Il soggetto delle foto è sempre lei: Mamma in intimo sexy, mamma in tanga, mamma che ammicca alla telecamera, video con mamma che manda baci all'obiettivo o dove scuote le sue natiche perfette o ancora video dove fa sobbalzare le sue gloriose tettone. C'è ne è per ogni gusto e per ogni perversione e visitare la pagina instagram di mamma è una dei passatempi preferiti di Mattia, come dimostra il suo cazzetto che già svetta nella sua, seppure non impressionante, altezza tra i suoi peli pubici. Anche se nulla lo eccita di più della sua bellissima mamma in carne ed ossa e di succhiare dalle sue meravigliose, succulenti tette, Mattia sa quanto le dispiaccia che lui si meni il pistolino in sua presenza e perciò, dovendo fare di necessità di virtù, si rassegna ad eseguire gli ordini della madre e cioè masturbarsi guardando le sue foto.
“e va bene mamma" sospira rassegnato Mattia "faccio prima possibile, ti chiamo quando ho finito...” le dice il ragazzo fingendo rassegnazione ma già pregustando l'ennesima sega fatta all'indirizzo della sua bella mammina.
"bravo cucciolo" lo incoraggia Mila e si china come per baciarlo sulla bocca. Mentre si abbassa verso di lui, la scollatura si allarga rivelando un decolté magnifico, il bel viso della mamma e le sue incantevoli labbra così vicine sono ancora più belle ed invitanti e gli fanno battere forte il cuore; Possibile che voglia baciarlo in bocca? cosa aveva fatto per meritare un simile premio? cosa non darebbe per ricevere un bacio sulla bocca dalla sua bellissima mammina, sarebbe un sogno che si avvera. Mattia socchiude gli occhi, già pregustando la sensazione del tenero bacio quando all'ultimo la donna si scosta leggermente schioccandogli un rumoroso e umido bacione sulla fronte. "smack! coraggio fai presto che la mamma ha fretta!" gli dice rialzandosi subito.
rapidamente Mila si riveste e si avvia sculettando verso l'uscita della camera, lasciandolo lì imbambolato ma sapendo di avere la sua completa attenzione. ed infatti gli occhi del suo bambino seguono pedissequamente quelle natiche scolpite che ondeggiando sinuose, che purtroppo si allontanano da lui. Un po' di stimolazione visiva in più lo aiuterà a fare più velocemente pensa la donna mentre guadagna l'uscita, esagerando con lo sculettamento ed infatti Mattia non perde tempo per cominciare a stimolarsi e con gli occhi incollati sul culo della madre comincia a smanettarsi furiosamente. Fa male e brucia ma la provocazione di quella bomba sexy di sua madre è troppo per poter resistere, e digrignando i denti Mattia strozza il suo piccolo pene dentro al suo pugno, menandolo furiosamente “ahhhhh!! arghhh!”non passa neanche un minuto che è già venuto.
“mamma ho fatto!” Mila si avvicina di nuovo al letto e mentre si spoglia della vestaglia rivelando il suo fisico perfetto e scolpito. “dai per questa volta non ti lego, dobbiamo fare presto che mamma questa mattina ha un importante appuntamento di lavoro!”
la donna si china su di lui ed ha già tutto il busto scoperto. Non era sempre stato così ma le tette di Mila che non hanno mai smesso di crescere in tutti quegli anni di allattamenti, ultimamente, erano cresciute talmente tanto che a questo punto un solo seno era molto più grande della testolina del figlio e la quantità di latte che erano in grado di erogare era tale da ingozzare anche un uomo adulto.
Bastano poche poppate che il latte comincia a defluire copioso come una cascata inesauribile dentro alla bocca del giovane. “ahhh!!! siiiii!!” per Mila allattare era sempre un fatto estremamente piacevole da un lato era un sollievo potersi liberare i seni di tutto quel latte in eccesso e dall'altro lato, cosa che lei non avrebbe mai confessato al figlio, le piccole labbra di Mattia che le accarezzavano i capezzoli e il fluire del latte dentro di essi erano fonte di uno straordinario piacere sessuale che le consentiva di sperimentare anche uno o più orgasmi durante ogni poppata, tanto che ogni volta che allattava Mila emetteva piccoli gridolini di piacere e mugolii, scossa dal piacere sensuale che sperimentava ogni volta, lasciandosi andare al godimento senza il minimo riguardo per il figlio, pur sapendo l'effetto malsano e sconvolgente che la sua dirompente sensualità aveva sul povero ragazzo.
Svuotato il primo seno sarebbe il turno dell'altro ma una volta distaccatosi dal primo seno il ragazzo rigurgita un grosso getto di quanto precedentemente ingerito.
“mamma ti prego basta non ce la faccio più...mpfff” cerca di dire Mattia ma Mila è più veloce, ha fretta e non sente ragioni e quando lui apre la bocca per parlare lei la riempie infilando l'altro capezzolo tra le sue labbra zittendolo e costringendolo a ciucciare per non soffocare, visto che la carne del seno è tanto abbondante da coprire tutta la faccia del giovane uomo e di tappargli anche il naso. “coraggio non fare storie! Prima lo svuoti prima finiamo e potrò andare al lavoro! Ahhhh siiiii!!” lo incoraggia Mila, completamente incurante che il ragazzo rischi letteralmente di annegare soffocato dal suo latte e dalle sue immense tettone.
Mentre Mila da un lato si gode il piacere sensuale delle amorevoli poppate e leccate di suo figlio e mugola gioiosa di sollievo e di eccitazione, dal ventre di Mattia al contrario promanano rumori sinistri e inquietanti. E' chiaro che il latte materno, così denso e grasso non è per niente salutare per il giovane ma alla mamma non importa, neanche quando coliche violente e dolorose squassano l'addome del povero Mattia. Eppure è tale l'amore, la devozione, l'ossessione del figlio per la madre, che nonostante il dolore e l'impellenza di usare il bagno il ragazzo non smette neanche per un istante di succhiare il nutrimento dai seni della madre e incredibilmente benché si sia già masturbato due volte, quella mattina, il pene è nuovamente eretto e più lui ciuccia e più sente l'orgasmo imminente.
Quando finalmente anche il secondo seno è svuotato, Mattia è distrutto; probabilmente dovrà stare seduto sul cesso per ore per liberare il suo intestino dalla quantità abnorme di latte ingerito e nello stesso a menarsi il pisellino eccitato a dismisura dal ricordo della sensazione delle sue labbra che toccano le divine tette della mamma e dall'aspettativa di successiva poppata; Mila invece è fresca e rigenerata, svuotata dal latte in eccesso pronta ad affrontare una nuova meravigliosa giornata colma di soddisfazioni e di successi personali, corteggiata e adulata dagli uomini ed invidiata dalle donne.
Mila e Mattia. Per quando riguarda Mila, la madre, molte cose potrebbero essere dette sul suo conto . Per esempio la sua ambizione e la sua vanità, potrebbero essere aspetti negativi da sottolineare, che la rendono agli occhi di molti una donna senza scrupoli ma forse i successi ottenuti grazie alla sua tenacia e alla sua perseveranza hanno attirato molte invidie attorno alla donna.
Mattia invece è la vittima sacrificale della storia. Non che il personaggio in questione abbia la benché minima qualità per evitare questa sorte. Cresciuto come un eterno cocco di mamma, ha però un'attenuante; il ragazzo ormai 19enne era stato allattato per tutta la sua vita ai seni della madre. Ogni giorno, più volte al giorno. E se Mila non avesse mai smesso di allattarlo proprio per irretirlo, per rimbambinirlo? Per tenerlo per sempre come una parte di lei, incapace del libero arbitrio.
Perché il grande segreto, la particolarità che rende unici, o quasi, Mila e Mattia, nel loro rapporto madre, figlio è proprio il fatto che benché Mattia, sia ormai un uomo, a 18 anni compiuti, lei continui ad allattarlo quotidianamente.
Mila non accosentirà mai che il suo bambino si stacchi da lei ma c'era una cosa che Mattia continuava a ripetere: che quando si fosse, finalmente, diplomato, se ne sarebbe andato di casa.
In realtà anche lui era in fortissima difficoltà a staccarsi da Mila, dipendeva da lei in tutto e per tutto. Lei gli organizzava la vita, minuto per minuto e si occupava di qualunque cosa per lui.
Supervisionava qualunque momento della vita del figlio e non doveva neanche sforzarsi per farlo, in questo, agevolata dall'attaccamento morboso che il figlio aveva sviluppato per lei, nel corso di quei lunghi anni di allattamento e di cui lei stessa era la principale artefice. Mila lo allattò anche durante la pubertà del ragazzo, dove questi, come è naturale, sperimentava le sue prime polluzioni e le sue tendenze sessuali e di conseguenza era impossibile che il povero Mattia non si facesse idee ben poco ortodosse riguardo ai seni di sua madre.
Tant'è che un giorno, qualche anno prima, Mila aveva sorpreso Mattia a masturbarsi mentre giaceva nel suo grembo e si nutriva dai suoi capezzoli. La reazione di qualsiasi madre normale sarebbe stata quella di emancipare, magari gradualmente il figlio, ormai grande e sessualmente sviluppato e di finirla, alla buon'ora, con gli allattamenti ma non fu così. Invece Mila si arrabbiò tantissimo e lo rimproverò in malo modo, lo trattò come un traditore e lo sculacciò a lungo e dolorosamente ma l'ipotesi di smettere di allattarlo non venne neppure presa in considerazione.
Mattia dovette promettere di non farlo mai più e si dovette profondere in mille scuse e promesse che non riuscì a mantenere, perché qualche tempo dopo Mattia fu sorpreso a rifarlo. Hai voglia a spiegare alla madre che non riusciva a trattenersi, che era più forte di lui, che era dispiaciutissimo; Mila non sentiva ragione e quel giorno Mattia venne frustato a culo nudo e costretto a rimanere nell'angolo del salotto a brache calate, col sedere livido in bella mostra per tutto il giorno. Mila era furente e picchiò il figlio più di quanto avrebbe mai voluto ma qualcosa si era rotto tra loro due. Fu il periodo più difficile del loro morboso rapporto. Mila decise di interrompere l'allattamento e di somministrargli il nutrimento utilizzando un tiralatte, ogni giorno produceva due vasetti di latte materno per il suo bambino. Eppure quell'assenza di contatto in breve tempo diminuì drasticamente l'ammontare di latte prodotto. I capezzoli cominciavano a rattrappirsi e i seni a sgonfiarsi. era come sentissero che erano stimolati da un macchinario senz'anima che non aveva un reale bisogno di essere nutrito. La bellezza, grandezza e opulenza del seno di Mila erano uno dei più grandi crucci per lei. Quando era arrivata dalla Russia per sposare il suo primo marito, il padre di Mattia, Mila era praticamente piatta ma allattando il suo pargolo i suoi seni crebbero di due taglie. Mattia era un bambino affamato ma Mila riusciva sempre a saziarlo, più lui ne richiedeva più lei lo nutriva, più i suoi seni crescevano. Subito 2 taglie poi, dopo che il bambino ebbe compiuto 2 anni e Mila si mise a seguire una dieta aiurvedica per produrre ancora più latte, le tette crebbero di un'altra taglia. finché col passare del tempo, più il ragazzo cresceva e aveva bisogno di nutrimento, più le sue mammelle producevano latte e accrescevano di misura. essendo sempre così gonfie di latte, stavano su che era una meraviglia. Mila adorava il suo seno e l'effetto che aveva sugli uomini. Non c'era maschio eterosessuale che non si soffermasse a guardarle le tette, quando lei camminava per la strada. Oltretutto l'allattamento non giovava solo al suo seno. La donna si era accorta che dovendo il suo corpo badare alla produzione di latte, tutto il cibo che assumeva in eccesso veniva concentrato nei suoi seni, privando il resto del corpo di grasso superfluo. Tanto che la donna appariva sempre più radiosa e in forma col passare del tempo. Una donna tanto desiderata non poteva durare con un umile operaio della bassa Italia e così quando Mattia aveva ormai compiuto 7 anni la mamma divorziò per fidanzarsi con un importante medico della sua città, molto più giovane, molto più affascinante e molto più ricco del suo vero padre, il quale ci rimise anche una fortuna con il divorzio.
Mila, si abituò molto rapidamente al nuovo lussuoso stile di vita e rinnegò quasi tutto il periodo precedente con il padre di Mattia; passarono altri fidanzati e lavori ma una cosa non cambiò mai. Mila non smise mai di allattare suo figlio.
perché avrebbe mai dovuto smettere, dopotutto? il ragazzo cresceva senza creare il minimo problema, non come tutti gli altri coetanei scalmanati. lui obbediva sempre alla sua mamma ed era costantemente attaccato alle sue gonne benché naturalmente la cosa più importante rimanesse il fatto che il seno di Mila non era mai stato così rigoglioso, così florido, così grande; in poche parole, neanche le adolescenti avevano un seno, alo stesso tempo, tanto abbondante ed tanto sodo come lo aveva lei. Mila dopo aver sofferto per la mancanza di seno per gran parte della sua vita, ora non si faceva alcuno scrupolo nel mostrarlo con orgoglio in ogni occasione. Prima i suo punti forte erano il suo fisico snello e atletico, con gambe affusolate e natiche scultoree oltre naturalmente al bel viso rotondo meravigliosamente impreziosito da un nasino alla francese, sul quale facevano bella mostra due gemme azzurre al posto degli occhi che sormontavano un sorriso smagliante contornato da labbra disegnate e carnose; riccioli d'oro adornavano l'ovale del viso e per concludere l'opera una leggera spolverate di lentiggini sulle morbide guance. Tutti questi dettagli insieme la rendevano una donna decisamente attraente ma non erano nulla se confrontati con il potere di attrazione della parte di gran lunga più importante: il suo voluttuoso seno materno rigonfio di latte.
Un apparato del genere montato sul fisico delicato e sinuoso da ballerina di danza classica di Mila era davvero una meraviglia della natura capace di attrarre l'attenzione e l'ammirazione di tutti gli uomini e anche di gran parte delle donne.
Era una cosa talmente unica ed eccezionale che a Mila vennero offerti lavori come modella di biancheria intima ed in men che non si dica le case di moda facevano a gara per assumerla e la donna diventò ancora più ricca e agiata, il tutto grazie al suo fantastico, unico al mondo, seno meraviglioso.
Così gli anni passarono fino al tempo in cui avvenne l'incidente. Non so dire per chi maggiormente ma per entrambi era molto difficile privarsi di quel momento di intimità reciproca. Forse più per Mila che vedeva probabilmente nel figlio che cresceva e si allontanava da lei l'inevitabile incombere della vecchiaia.
Non passò molto tempo da quando smise di allattare il figlio al seno quando una sera mentre Mila tentava di tirarsi il latte, constatando che non ne usciva più, neppure una goccia, scaraventò a terra il tiralatte e scoppiò a piangere.
Mattia udendo il trambusto si precipitò verso camera d Mila e quando la vide piangere., gli si spezzò il cuore.
Quant'era bella la mamma, era come vedere un angelo piangere. Mattia si avvicinò cautamente e si inginocchiò al suo fianco.
“perché piangi mamma?”
“perché mi manca allattarti.” rispose Mila con gli occhi gonfi per le lacrime versate.
Mattia non era abituato a vedere sua mamma in quello stato, era molto legato a lei e vi era una profonda empatia tra i due e per questo si rammaricò molto a vederla così.
“anche a me manca tanto mamma.” le disse ed anche la sua voce era rotta dalla commozione e dal pianto imminente.
Mila era seduta sul letto con la camicetta sbottonata e i suoi stupendi seni al vento, le lacrime versate erano cadute sopra di essi e Mattia in un gesto di amore si avvicinò per nettarli dalle lacrime con la sua lingua.
Non appena la bocca del giovane toccò i capezzoli di Mila, lei si rese conto di quanto le fosse mancato allattare suo figlio e allo stesso tempo capì che non avrebbe voluto più farne a meno.
Una scossa di piacere attraversò il corpo della donna fino ai recessi più profondi del suo essere non appena le labbra del figlio toccarono i capezzoli della madre. Mila doveva mordersi il labbro per non gridare di piacere, le malefatte del figlio adolescente, le sue perversioni sessuali già dimenticate con un tocco delle sue labbra. La donna avrebbe voluto incitarlo a succhiare con più forza ma aveva il fiato sospeso dall'enorme piacere che quel contatto le stava procurando.
Mattia, dopo le prime timide leccate e i bacini non riuscì più a resistere e cominciò a ciucciare sempre più veementemente dai seni della madre e dopo pochi istanti il latte ne sgorgò copioso riempendo la sua bocca con abbondanti getti.
Non appena il latte riprese a fluire Mila sperimentò uno degli orgasmi più soddisfacenti della sua vita; persa nell'estasi del piacere, afferrò il figlio per i capelli schiacciando il suo viso contro le sue grandi tette “aaaahhhh!!” mugolò soddisfatta la donna e dentro quell'anelito c'era tutto il sollievo e la liberazione di sapere che qualcosa di così puro e prezioso per lei non era andato perduto. L'avidità e il vigore con cui il figlio estraeva il nutrimento dal suo corpo era chiaro sintomo che anche a lui era mancato tutto questo, che anche lui non poteva farne a meno e che il ragazzo ne traeva godimento sessuale tanto quanto la madre e forse anche più di lei.
Solo, molto tempo dopo, quando entrambi i seni furono completamente svuotati e la pancia di Mattia era stracolma il ragazzo si staccò dalla madre; avevano entrambi il fiatone e si guardavano negli occhi ansimanti, sapendo che nessuno dei due voleva o poteva fare a meno dell'altro; rivoli di latte fuoriuscivano e bagnavano i seni della donna così come scendevano ai lati della bocca del giovane uomo.
“va in camera tua adesso, io ti raggiungo tra un attimo per darti il bacio della buona notte” gli disse Mila pulendogli amorevolmente gli angoli della bocca ancora sporchi di latte. Mattia prese la mano della madre e ne ciucciò le dita una ad una per non consentire che neanche una goccia di quel preziosissimo liquido andasse sprecata. “Si mamma” rispose diligentemente Mattia, guardandola negli occhi ed in quegli occhi Mila poteva scorgere tutta la devozione e il bisogno che il figlio aveva per lei.
Lo stato d'animo di Mila era combattuto. Dopo quella esperienza, da un lato si era resa conto che non poteva rinunciare ad allattare suo figlio per nulla al mondo ma dall'altro restava la remora e il disgusto del ricordo delle perverse masturbazioni del figlio che rendevano il tutto estremamente sconveniente.
Ci aveva pensato molto in quei giorni di astinenza dall'allattamento, cercando una soluzione a questo dilemma ed alla fine era giunta ad una conclusione. Dopo essersi rivestita ed essersi data una rapida sistemata si recò in camera di suo figlio. Sapeva esattamente cosa fare e cosa dire, non era mai stata così sicura di nulla in vita sua come in quel momento.
Quando raggiunse Mattia nella sua camera, il giovane, da bravo bambino obbediente qual era, era già in pigiama pronto per andare a letto ed aspettava il bacio della buona notte per dormire. Mila si raddolcì nel vederlo così volenteroso nel compiacerla. Era un segno che c'erano buone probabilità che il suo piano andasse in porto.
Mila si sedette su un lato del letto accavallando le sue belle gambe sinuose e guardando amorevolmente il figlio gli rimboccò le coperte.
“senti orsachiotto, dobbiamo parlare..” gli disse con tono calmo e pacato.
“Si mamma...” Anche Mattia voleva dirle tante cose e per questo colse la palla al balzo: voleva scusarsi, prometterle che non si sarebbe mai più comportato in quel modo, che sapeva quando l'aveva ferita con il suo comportamento, che avrebbe obbedito a qualunque cosa lei gli avesse chiesto senza fiatare ma Mila lo interruppe posandogli il dito indice sulle labbra e facendogli cenno di fare silenzio: “lascia parlare me orsacchiotto. Sono stata molto dura con te ma se vuoi che continui a darti il mio latte è necessario che ci siano alcuni cambiamenti nella nostra routine” cominciò la donna.” Mattia ascoltava diligentemente e non osava proferiva parola, si limitava ad annuire con cenni della testa.
“vedi io lo so che stai passando un periodo difficile e che forse non ti rendi conto ma quello che hai fatto l'altra sera è molto sbagliato e non deve accadere mai più. Il momento della pappa deve essere un momento sacro per noi due e sporcarlo con le tue deplorevoli perversioni ha rischiato di rovinare tutto. Con quel tuo tanto semplice, quanto squallido gesto hai rischiato di perdere il privilegio di nutrirti dai santi seni della tua mamma per sempre”
“o no, no ti prego mamma, non dirmi questo..” Mattia era chiaramente atterrito e costernato e voleva rassicurarla ma Mila lo interruppe nuovamente. “lasciami finire orsacchiotto. Voglio dire: io capisco il periodo che stai passando, le tempeste ormonali adolescenziali; ci sono passati tutti. Capisco anche che tu sia attratto da me, come molti ragazzi sono attratti dalle proprie madri; alla tua età è una normale fase dello sviluppo ma non possiamo dare sfogo a queste pulsioni, sarebbe sbagliato. Per questo ho deciso che quando ti allatterò da ora in avanti, ti legherò le mani, dietro la schiena in modo che tu non possa toccarti. Se non accettiamo questo compromesso temo che dovremmo interrompere per sempre i nostri allattamenti ma non posso obbligarti, perciò voglio che siamo entrami d'accordo su questo punto.”
Mattia era spaventato ma avrebbe acconsentito a qualunque cosa pur di non perdere l'opportunità di succhiare quei meravigliosi capezzoli ai quali sentiva di appartenere, anima e corpo.
“si mamma, tutto quello che vuoi mamma, è stato più forte di me e fai bene a legarmi, ti giuro che non farò storie, solo non mi allontanare da te mamma” piagnucolò Mattia.
“non ti allontanerò più orsacchiotto ma vedi hai detto una cosa molto giusta: è più forte di te e per questo sono costretta a legarti. So quanto possono essere forti le pulsioni che provi guardando, baciando e ciucciando le mie tette e per questo voglio essere comprensiva e magnanima con te. Ahimè non posso impedirti di crescere e voglio che tu sappia che non c'è nulla di sbagliato nella masturbazione se fatta nel modo e nei tempi giusti ma non posso accettare che tu lo faccia mentre ti sto allattando, questo è molto sbagliato e deplorevole ed esigo che non accade mai più!” disse Mila divenuta ora estremamente seria ed autoritaria.
Mattia sapeva che non era quello il momento per contraddirla e si limitò ad annuire con un'espressione di paura dipinta sul volto.
“d'altro canto non posso impedirti di sentirti eccitato in mia presenza, voglio dire, quale uomo non si ecciterebbe davanti a me?” continuò Mila accennando al suo leggendario decolté.
Mattia deglutì sempre più ansioso di dove andasse a parare sua madre con quella discussione.
“per questo non solo non ti impedirò di masturbarti, al contrario sarai incoraggiato a farlo il più spesso possibile. Controllerò che tu lo faccia ogni giorno e più volte al giorno, sarò molto severa e scrupolosa in questo genere di controlli ma specificatamente è importante che tu lo faccia subito prima di ogni poppata in modo che sarai completamente scarico quando ti attaccherai al mio seno e finalmente potremmo goderci questi momenti di intimità come quando eri piccolo, da mamma a figlio, senza che io debba temere che le tue deplorevoli perversioni rovinino tutto come è accaduto ultimamente!”
Mattia benché allibito ed estremamente imbarazzato dalle assurde condizioni imposte da sua madre, sapeva che se non voleva privarsi della cosa per lui più bella e più necessaria di tutta la sua vita non poteva fare altro che acconsentire a quella strana ma perentoria richiesta. Poco importava se sua madre sarebbe stata al corrente delle sue quotidiane masturbazioni.
E così gli anni passarono e Mila continuò felicemente ad allattare il suo bambino o il suo ometto per così dire e a diventare sempre più bella e radiosa grazie all'allattamento. La cosa più fantastica ed incredibile per lei era che poteva mangiare tutto ciò che voleva nella quantità che voleva senza mettere su un grammo di grasso superfluo se non nella parte del corpo dove più ne aveva bisogno e cioè nei suoi magnifici seni.
La donna seguiva una dieta estremamente ricca e variegata, con molti grassi e zuccheri proprio in considerazione del fatto che molti di essi sarebbe stati ceduti al figlio attraverso le ghiandole mammarie e anche un po' perché era una donna molto golosa; le piaceva il buon cibo e il buon vino e non voleva rinunciarci.
Certo per Mattia ingerire tutta quella quantità di latte estremamente grasso non era di certo un toccasana per la sua forma fisica e per il suo apparato digerente, con particolare riferimento alle sue funzioni intestinali, tanto che benché molto giovane già soffriva di colite e di frequenti diarree ma se queste erano le conseguenze per avere accesso ai seni di sua madre, per lui si trattava di un piccolo prezzo da pagare.
Oltretutto la quantità di ormoni femminili contenuti nel latte di Mila compromisero la corretta crescita di Mattia che rimase piuttosto esile e glabro, laddove gli altri maschi, suoi coetanei cominciavano ad avere folti barbe e muscoli possenti, lui a 18 anni sembrava ancora un ragazzino per di più paffutello visto la densità di grasso contenuta nel latte della madre. Aggiungiamoci che il ragazzo era letteralmente martoriato dalla quantità di seghe che si faceva fantasticando sul corpo conturbante di sua madre, da lei incitato in questo atto di autodistruzione, che a mala pena si reggeva in piedi durante il giorno.
Mila si era accorta di questi piccoli effetti collaterali ma, come detto, era un piccolo prezzo da pagare perché se da un lato Mattia era carente nello sviluppo fisico, dall'altro era uno studente modello, docile e obbediente ed estremamente amorevole e premuroso nei confronti della madre.
Mila aveva capito che per suo figlio era un premio potersi nutrire dalle sue mammelle ed avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non perdere quel privilegio e ciò lo rendeva compiacente al suo volere come nessun altro figlio al mondo. Sempre educatissimo e servizievole nei suoi confronti, non avrebbe cambiato neanche una virgola delle caratteristiche fisiche e psicologiche di suo figlio.
Mai una porta sbattuta o una risposta mal data, mai un'esitazione nell'obbedirle, mai un brutto voto a scuola era di gran lunga lo studente più diligente e più volenteroso di tutta la sua classe. Insomma un ragazzino cocco di mamma, tutto casa e scuola.
Anche le seghe erano un'arma per Mila con cui spronare il figlio; se per esempio Mattia voleva fare qualcosa che a Mila non stava bene per qualsiasi motivo per lei bastava incitarlo visivamente e verbalmente alla masturbazione ed il ragazzo mollava ogni proposito di ribellione in favore di una sega al cospetto della mamma. “mamma questa sera posso uscire? C'è la festa di compleanno di Laura e tutti i miei compagni di classe ci vanno, ti prometto che tornerò presto, posso andare? Ti prego mamma..”
“ma davvero!? Questa sera avevo intenzione di indossare il babydoll che mi hai regalato per il mio onomastico, sai quello rosa di seta che ti piace tanto con i ricami trasparenti sulle coppe... pensavo di indossarlo per te e avremmo passato una tranquilla serata mamma e figlio davanti alla tv. Tu che mi massaggi i piedi e io che guardo un bel film d'amore alla tv. Lo facevo per te perché lo so quanto ti piacciono i bei piedini di mamma, guarda ho messo anche lo smalto rosso che ti piace tanto, pensavo che se non esci e farai il bravo questa sera ti permetterò anche di baciarli e se ti sentirai troppo eccitato potrai andare in bagno a toccarti il pisellino tutte le volte che vorrai, durante il film. Così sarai pronto per essere allattato. Le sento così gonfie e pesanti tesoro che non vedo l'ora di avere la tua piccola boccuccia attaccata alle mie tettone! Oltretutto se vai non potrò allattarti e sento già ora che ho tanto bisogno di Ho tanto bisogno di liberarmi, sento che stanno per stanno esplodere! Ma se preferisci andare con i tuoi stupidi amici e lasciare la tua povera mamma tutta sola e con le tette doloranti fa pure come credi!” lo stuzzicava Mila massaggiandosi sensualmente le tette, perennemente erette e turgide sotto agli indumenti della donna come due palloni da basket senza il bisogno di essere mai sostenute da alcun reggiseno.
Naturalmente la piccola testa di Mattia, quella situata nel suo inguine ragionava per lui e il ragazzo non si staccava mai dalle gonne della madre per andare con gli amici ed anche quella sera non fu l'eccezione.
Questa tecnica funzionava anche per tutte le altre discussioni che potessero insorgere tra madre e figlio visto che Mila teneva letteralmente Mattia per i testicoli e lui doveva chiederle il permesso ogni volta che aveva intenzione di darsi sollievo, era facile per lei consentire o negare quei momenti utilizzando il suo consenso come un premio o un castigo per piegarlo al suo volere ed ottenere da lui un rendimento scolastico altissimo ed un impeccabile aiuto in casa per le faccende domestiche, meglio di qualsiasi maggiordomo o cameriera a pagamento.
cap. 2 Un giorno come tanti altri.
Come ogni mattina Mattia si sveglia e la prima cosa che vede aprendo gli occhi è la gigantografia di sua madre posta sul muro davanti al suo letto. È un quadro enorme di quasi 5 metri quadrati di superficie; sopra vi è ritratta sua madre, in primo piano; la donna è chiaramente in spiaggia in quanto indossa soltanto un costume da bagno, nello specifico un bikini alla brasiliana rosso. Mila tutta abbronzata e con gli occhiali da sole è chinata in avanti, ha le labbra serrate a mo di bacio e sembra voler mandare baci proprio al fotografo che le sta scattando la foto. Le labbra sono rosse, imbellettate di rossetto grandi ed invitanti e sono protese in avanti nel chiaro gesto di baciare chiunque posi gli occhi su quel ritratto. Protesa verso il suo interlocutore la donna viene immortalata mentre si china; i suoi pesanti e voluminosi seni la precedono e per effetto della gravità non fanno altro che aumentare la scollatura, già notevole, del bikini striminzito che indossa; le braccia appoggiate sulle ginocchia sostengono e strizzano ancora di più quelle mastodontiche tettone che sembrano voler far esplodere il tessuto del reggiseno. La foto è stata messa lì apposta dalla madre, con l'intento di istigare il suo bambino ad una costante masturbazione; lo scopo di Mila era quello di solleticare le fantasie del figlio il più possibile affinché questi, confinato nella privacy della sua camera, lontano da occhi indiscreti, non resista alla tentazione di masturbarsi costantemente e sia di conseguenza svuotato da ogni velleità di toccarsi il pene in presenza della bellissima madre durante gli allattamenti.
Infatti Mattia al cospetto della sexy gigantografia della mamma, come ogni mattina, sente già crescere l'erezione dentro le sue mutandine ancora incrostate dello sperma delle polluzioni dovute alle numerose masturbazioni della sera precedente.
La sera prima infatti Mila si era intrattenuta con uno dei suo giovani amanti, proprio nella camera accanto a quella del figlioletto. Ci avevano dato dentro tutta la notte, senza alcun pudore, tenendo sveglio e stuzzicando le fantasie del povero Mattia che non aveva chiuso occhio e che si era martoriato il pisello furiosamente sentendo le grida di piacere della bella madre evidentemente molto soddisfatta dalla prestazione del suo aitante stallone.
Il ragazzo dovrebbe andare in bagno, gli scappa la pipì ma il desiderio di masturbarsi guardando le foto sexy della sua bella mamma è ancora più forte.
Con la mano afferra un'altra foto posta sul comodino, incorniciata d'argento di sua madre sdraiata su un asciugamano con un bikini rosa shocking, in quest'altra fotografia Mila ha una gamba piegata e l'altra distesa ed è intenta a prendere il sole; la pelle liscia, bronzea e lucida di olio abbronzante della donna splende riflettendo i raggi del sole; Mila, nella foto, non sembra curarsi del so fotografo, ha il volto girato verso il sole ed i profili dei suoi giganteschi e sodissimi seni si ergono dal ventre piatto e scolpito della donna come due invitanti montagne di carne e latte.
Impugnando la foto con una mano, e guardando sempre con la coda dell'occhio il ritratto al muro della madre Mattia rapidamente si libera delle coperte, che scalcia via con impazienza e libera il suo pisellino già durissimo. Il piccolo pene di Mattia è letteralmente consumato dalle eccesive masturbazioni e sfregarlo è doloroso perché non fa altro che irritarlo ancora di più ma sente di non poterne fare a meno. La cappella è tutta arrossata ed ancora appiccicosa dalle molteplici eiaculazioni della sera precedente.
ciò nonostante bastano ben pochi strattoni al ragazzo per venire ancora “o mamma! Mamminaaaa!!” “spurt” grida Mattia nel momento del coito, di nuovo aggiungendo liquido bianchiccio e colloso al guazzabuglio che già è presente dentro alle sue mutandine e tra i suoi peli pubici.
Tutto il pavimento della camera è coperto di fazzoletti sporchi, così come le lenzuola del letto, la scrivania, il cestino.
Il ragazzo non sta bene, al mattino, appena sveglio è già esausto, ha mal di testa e gli fanno male la pancia, per le enormi quantità di latte indigesto e grassissimo che gli somministra la mamma quotidianamente e gli brucia il pene per le eccesive masturbazioni.
La porta si socchiude leggermente.
“Mi hai chiamato tesoro?” Mila entra nella camera di suo figlio in punta di piedi attenta a schivare i fazzoletti sporchi e la biancheria del ragazzo incrostata di sperma, sparsa ovunque a terra, per raggiungere il letto di Mattia.
Indossa un kimono di seta, color avorio, molto corto e niente altro. Lei è uno spettacolo da far girare la testa anche appena sveglia, spettinata e senza un filo di trucco. La grazia con cui si muove in punta di piedi, saltellando tra le sporcizie del pavimento della camera fa sobbalzare squisitamente i suoi seni che non sostenuti dal alcun reggiseno si ergono arroganti e tendono deliziosamente il tessuto della vestaglia, sotto alla quale si distinguono chiaramente i grandi capezzoli puntuti. Si dirige verso il talamo e poggia delicatamente le sue natiche lisce e perfette sul materasso dove giace il figlio. Accavallando le lunghe e sinuose gambe per un istante Mattia ha la gioia di scorgere la peluria bionda che perfettamente acconciata e rasata, adorna il pube della sua bella mamma.
“mamma non sto bene, ho mal di pancia!” si lamenta Mattia.
Il ragazzo non è un bello spettacolo da vedere: pallido emaciato con una pancia molliccia e prominente che somiglia molto a quella dei peggiori alcolizzati, nonostante lui non abbia mai ingerito un goccio di alcol in vita sua. La pelle sull'inguine e sul basso ventre è incrostata di sperma e tra le gambe, nel folto della peluria inguinale spunta un minuscolo pene ferito e estremamente arrossato dall'eccessiva masturbazione.
“possiamo evitare l'allattamento oggi? Ti prego mamma, ho la nausea e non ho per niente fame...” Mattia implora sua madre.
“tsk, tsk.. sciocchezze tesoro. Hai nausea perché hai bisogno del tuo nutrimento, vedrai che dopo la pappa starai meglio. Piuttosto vedo che ti sei già masturbato stamattina, sei sicuro di non volerlo fare ancora prima che ti allatti? Sai che non tollerò erezioni mentre ti nutro!” Lo interroga Mila e già sta aprendo la sua vestaglia rivelando i suoi seni spettacolari ancora prima che suo figlio possa risponderle.
“no credo di essere a posto così mamma, ne ho appena fatta una..” Mattia non riesce a finire la frase perché mentre lui risponde Mila lascia cadere i lembi della vestaglia dalle spalle mostrando le sue tettone in tutta la loro gloria, troncando nella gola le parole del figlio e offuscando la sua capacità di ragionamento.
A quella vista il pene del povero mattia benché martoriato e irritato a dismisura cresce ergendosi al massimo della sua estensione, per quanto irrisoria.
“ooohh, ahhh!” la pelle estremamente secca e disidratata del prepuzio di Mattia gli provoca dolore tendendosi e gonfiandosi alla vista del seno della madre ma il ragazzo non può evitarlo e lui comincia a ciucciare l'aria come per un riflesso incondizionato.
“non so perché ogni volta devi fare tante storie, è evidente che hai bisogno del tuo nutrimento, guardati, lo sai che non puoi fare a meno del latte della mamma?” lo riprende Mila.
“si mammina” sussurra Mattia ipnotizzato dalle irresistibile tettone della madre e nel frattempo si sporge verso quegli invitanti capezzoli a bocca aperta, più che mai pronto a succhiarne il grasso e denso nutrimento che ne sgorga.
“no, no, no. Aspetta un attimo!” Lo ammonisce Mila allontanandolo con il palmo della mano e subito dopo rivestendosi. “Sei sicuro di esserti masturbato? Mi sembri fin troppo smanioso del mio latte. Sai che non tollero le tue schifose, inutili, minuscole erezioni in mia presenza!” lo ammonisce severa.
“Ma si mamma, sono appena venuto, pochi istanti prima che entrassi in camera mia. Te lo prometto. Ti prego fammi ciucciare il tuo latte, mammina!” la implora Mattia.
“no! è meglio che fai un altro giro prima di avvicinarti alle mie tette. Non vorrei doverti frustare di nuovo!" lo ammonisce la donna, poi, sospirando cava un cellullare dalla tasca del suo kimono per consegnarlo al figlio. "Ecco guarda le mie ultime foto di instagram. Ce ne sono alcune davvero sexy per le quali ho ricevuto tantissimi complimenti da moltissimi uomini. Sono sicura che queste ti aiuteranno a venire almeno ancora una volta. Coraggio, non fare i capricci, lo so quanto ti piace guardare le foto della mamma" gli dice tronfia, porgendogli il telefono su cui è aperta la pagina instagram della donna.
Mattia afferra il telefonino e sgrana gli occhi alla vista di tanta opulenza. Il soggetto delle foto è sempre lei: Mamma in intimo sexy, mamma in tanga, mamma che ammicca alla telecamera, video con mamma che manda baci all'obiettivo o dove scuote le sue natiche perfette o ancora video dove fa sobbalzare le sue gloriose tettone. C'è ne è per ogni gusto e per ogni perversione e visitare la pagina instagram di mamma è una dei passatempi preferiti di Mattia, come dimostra il suo cazzetto che già svetta nella sua, seppure non impressionante, altezza tra i suoi peli pubici. Anche se nulla lo eccita di più della sua bellissima mamma in carne ed ossa e di succhiare dalle sue meravigliose, succulenti tette, Mattia sa quanto le dispiaccia che lui si meni il pistolino in sua presenza e perciò, dovendo fare di necessità di virtù, si rassegna ad eseguire gli ordini della madre e cioè masturbarsi guardando le sue foto.
“e va bene mamma" sospira rassegnato Mattia "faccio prima possibile, ti chiamo quando ho finito...” le dice il ragazzo fingendo rassegnazione ma già pregustando l'ennesima sega fatta all'indirizzo della sua bella mammina.
"bravo cucciolo" lo incoraggia Mila e si china come per baciarlo sulla bocca. Mentre si abbassa verso di lui, la scollatura si allarga rivelando un decolté magnifico, il bel viso della mamma e le sue incantevoli labbra così vicine sono ancora più belle ed invitanti e gli fanno battere forte il cuore; Possibile che voglia baciarlo in bocca? cosa aveva fatto per meritare un simile premio? cosa non darebbe per ricevere un bacio sulla bocca dalla sua bellissima mammina, sarebbe un sogno che si avvera. Mattia socchiude gli occhi, già pregustando la sensazione del tenero bacio quando all'ultimo la donna si scosta leggermente schioccandogli un rumoroso e umido bacione sulla fronte. "smack! coraggio fai presto che la mamma ha fretta!" gli dice rialzandosi subito.
rapidamente Mila si riveste e si avvia sculettando verso l'uscita della camera, lasciandolo lì imbambolato ma sapendo di avere la sua completa attenzione. ed infatti gli occhi del suo bambino seguono pedissequamente quelle natiche scolpite che ondeggiando sinuose, che purtroppo si allontanano da lui. Un po' di stimolazione visiva in più lo aiuterà a fare più velocemente pensa la donna mentre guadagna l'uscita, esagerando con lo sculettamento ed infatti Mattia non perde tempo per cominciare a stimolarsi e con gli occhi incollati sul culo della madre comincia a smanettarsi furiosamente. Fa male e brucia ma la provocazione di quella bomba sexy di sua madre è troppo per poter resistere, e digrignando i denti Mattia strozza il suo piccolo pene dentro al suo pugno, menandolo furiosamente “ahhhhh!! arghhh!”non passa neanche un minuto che è già venuto.
“mamma ho fatto!” Mila si avvicina di nuovo al letto e mentre si spoglia della vestaglia rivelando il suo fisico perfetto e scolpito. “dai per questa volta non ti lego, dobbiamo fare presto che mamma questa mattina ha un importante appuntamento di lavoro!”
la donna si china su di lui ed ha già tutto il busto scoperto. Non era sempre stato così ma le tette di Mila che non hanno mai smesso di crescere in tutti quegli anni di allattamenti, ultimamente, erano cresciute talmente tanto che a questo punto un solo seno era molto più grande della testolina del figlio e la quantità di latte che erano in grado di erogare era tale da ingozzare anche un uomo adulto.
Bastano poche poppate che il latte comincia a defluire copioso come una cascata inesauribile dentro alla bocca del giovane. “ahhh!!! siiiii!!” per Mila allattare era sempre un fatto estremamente piacevole da un lato era un sollievo potersi liberare i seni di tutto quel latte in eccesso e dall'altro lato, cosa che lei non avrebbe mai confessato al figlio, le piccole labbra di Mattia che le accarezzavano i capezzoli e il fluire del latte dentro di essi erano fonte di uno straordinario piacere sessuale che le consentiva di sperimentare anche uno o più orgasmi durante ogni poppata, tanto che ogni volta che allattava Mila emetteva piccoli gridolini di piacere e mugolii, scossa dal piacere sensuale che sperimentava ogni volta, lasciandosi andare al godimento senza il minimo riguardo per il figlio, pur sapendo l'effetto malsano e sconvolgente che la sua dirompente sensualità aveva sul povero ragazzo.
Svuotato il primo seno sarebbe il turno dell'altro ma una volta distaccatosi dal primo seno il ragazzo rigurgita un grosso getto di quanto precedentemente ingerito.
“mamma ti prego basta non ce la faccio più...mpfff” cerca di dire Mattia ma Mila è più veloce, ha fretta e non sente ragioni e quando lui apre la bocca per parlare lei la riempie infilando l'altro capezzolo tra le sue labbra zittendolo e costringendolo a ciucciare per non soffocare, visto che la carne del seno è tanto abbondante da coprire tutta la faccia del giovane uomo e di tappargli anche il naso. “coraggio non fare storie! Prima lo svuoti prima finiamo e potrò andare al lavoro! Ahhhh siiiii!!” lo incoraggia Mila, completamente incurante che il ragazzo rischi letteralmente di annegare soffocato dal suo latte e dalle sue immense tettone.
Mentre Mila da un lato si gode il piacere sensuale delle amorevoli poppate e leccate di suo figlio e mugola gioiosa di sollievo e di eccitazione, dal ventre di Mattia al contrario promanano rumori sinistri e inquietanti. E' chiaro che il latte materno, così denso e grasso non è per niente salutare per il giovane ma alla mamma non importa, neanche quando coliche violente e dolorose squassano l'addome del povero Mattia. Eppure è tale l'amore, la devozione, l'ossessione del figlio per la madre, che nonostante il dolore e l'impellenza di usare il bagno il ragazzo non smette neanche per un istante di succhiare il nutrimento dai seni della madre e incredibilmente benché si sia già masturbato due volte, quella mattina, il pene è nuovamente eretto e più lui ciuccia e più sente l'orgasmo imminente.
Quando finalmente anche il secondo seno è svuotato, Mattia è distrutto; probabilmente dovrà stare seduto sul cesso per ore per liberare il suo intestino dalla quantità abnorme di latte ingerito e nello stesso a menarsi il pisellino eccitato a dismisura dal ricordo della sensazione delle sue labbra che toccano le divine tette della mamma e dall'aspettativa di successiva poppata; Mila invece è fresca e rigenerata, svuotata dal latte in eccesso pronta ad affrontare una nuova meravigliosa giornata colma di soddisfazioni e di successi personali, corteggiata e adulata dagli uomini ed invidiata dalle donne.
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