Colazione

di
genere
incesti

Sono Luca e vi racconto cosa è successo questa mattina presto. Ci sono già fuori trenta gradi e le gonne sono sempre piu’ corte, i vestiti sempre più attillati e gli ormoni sempre più alle stelle.
Come tutte le mattine, mi reco al bar a prendere il caffè; la barista una passera allucinante. Entrato me la trovo china a raccogliere del succo di frutta che era caduto, con il suo bel culo a mandolino rivolto verso di me; senza mutante e con la vagina rivolta verso di me che mi diceva scopami. Ripreso da questa visione anche perché lei fini di fare quel che doveva fare; mi chiese cosa volevo ed invece di dire un caffè con latte dissi un pompino con scopata. Sono diventato rosso come non mai. Rosso come le sue labbra che quando le vedo il mio uccello diventa duro come non mai. Ho pensato alla figura di merda che avevo fatto, ma in negozio eravamo io lei ed un vecchietto che era sordo come una campana. La zoccola invece di rimproverarmi mi fece un cenno di assenso e mandò fuori dal bar il vecchietto e chiuse la saracinesca. Mi ha detto aspetta qui che arrivo. Andò in bagno e dopo due minuti è tornata completamente nuda. Non ci ho più visto. Mi sono avvicinato a lei, l’ho avvinghiata a me e baciata sul collo sulle spalle, andai giu’ sui capezzoli sulla figa che era bagnata e profumava di calore che voleva essere posseduta. Mi sdraiai sul pavimento e le ho detto: “fai di me quello che vuoi”. Non se le fece ripetere due volte. Mi Ha tirato fuori l’uccello che ormai era di marmo e se lo è infilato nella bocca calda e bagnata. Me lo ha spompinato a piu’ non posso; con quel saper di fare da maiala che ho sempre sospettato. Stavo per venire, l’ho fermata e l’ho fatta venire sopra di me; volevo sfruttare anche la passera che era sempre più bagnata. Lo infilai molto delicatamente ma dopo mi sono fatto cavalcare come non mai; non sentivo più la schiena, ma sentivo solo la sua passera dentro di me, bagnata come non mai. Stavo per venire, ma sentivo fuori dal negozio gente che passava. Volevo resistere ma non ce l’ho fatta. Le ho detto che stavo per venire ma lei mi ha detto che l’opera la dovevo concludere come l’ho iniziata. Tutta dentro. Rivoli di sperma l’innondarono dentro. Sette colpi otto colpi ed il mio membro finalmente aveva preso un pompino con scopata. Ci rivestimmo di corsa, ed abbiamo aperto la serranda. Fuori con mio stupore ho visto mia cugina Ada che doveva fare colazione per poi andare al lavoro. Cazzo ho pensato ha sentito tutto, che figura di merda che ho fatto. Mia cugina, che mi conosce ormai da secoli, con quel saper da vacca, si avvicino alle mie orecchie mi disse :”cugino hai preso il solito?” e mi diete un bacio con quelle sue labbra carnose e ammorbidite da un rossetto rosa. Detto questo mi mise la mano vicino alla patta che era diventata dura come non mai. Io l’ho guardata e le ho detto. “sicuro cugina mia? Vuoi essere anche tu la mia barista?” Non se lo è fatto ripetere due volte. Siamo andati in bagno, un po’ strettino, le alzai la gonna e l’ho penetrata (non porta mutandine) e l’ho scopata a piu’ non posso. Sono venuto dentro due volte perché non voleva che mi staccassi. Ma tutti e due dovevamo andare a lavorare. Ci siamo salutati e ci siamo ripromessi domani di fare colazione, ma ora ora mi è arrivato un sms da mia cugina che questa sera mi invita a cena e mi ha detto di andare vestito leggero perché a casa sua fa molto caldo
scritto il
2011-08-23
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