La badante

di
genere
etero

Sono stato chiamato da un cliente per il quale ho svolto lavori di ristrutturazione, ma questa volta mi manda dalla madre, una signora anziana che vive in collina in una grande villa. Devo rifare un pavimento e montare nuove lampade, quindi di buon mattino arrivo sul posto. Il figlio se ne va subito Dio avermi fatto vedere la stanza da sistemare e la signora non si fa nemmeno vedere, non sta bene è nella sua camera. Verso le 10 arriva una signora, ha le chiavi di casa, una busta della spesa in mano, mi saluta e mi chiede come va con il lavoro e mi dice che tra poco mi preparerà il caffè. Va in una stanza, dove si cambia , torna senza cappotto, al posto della gonna lunga dei leggings e una maglia larga a manica lunga, si è anche legata i capelli, ha una lunga coda nera. Sale le scale, penso vada dalla signora, le sento parlare. Torna giù e mi prepara il caffè, me lo serve e mentre lo bevo lei inizia a sistemare la cucina, io la vedo dalla porta aperta che sistema il lavello. La guardo, e inizio fissare quel culo che si muove, un gran bel culo, lei non è grassa ma ha un bel culo taglia L con gambe belle sode il tutto avvolto da quei leggings che mostrano bene la forma. Io, da buon maiale, mi sto già eccitando, cerco di capire che taglia ha di seno ma la maglia non da modo di intuire. Riprendo a lavorare, ogni tanto la vedo passare e mi fissò sul suo culo, mi fa morire, sono innamorato di quel culo. Arriva ora di pranzo, e faccio per andare a mangiare, le chiedo se conosce un posto lì vicino ma lei mi dice di restare, il proprietario gli detto di farmi da mangiare, quindi accetto e chiedo del bagno. Lei mi indica la stanza dove lei era andata a cambiarsi, è la lavanderia ed ha un bagno. Quando passo per andare al bagno noto un reggiseno posato sopra la lavatrice e una gonna, penso subito che sua la sua gonna ma il reggiseno? Mi lavo le mani e poi quando ripasso lo guardo mi chiedo se è una quarta o una terza, poi penso che se è della vecchia non mi interessa la taglia. Quando mi siedo a tavola, lei mi serve è lì noto che quando si piega in avanti la maglia larga si muove è lì capisco che è senza reggiseno, brutta troia, penso e subito il cazzo mi diventa bazzotto. Non so quanto grosse ma di sicuro sono pendenti. Io mangio ma i miei occhi mangiano lei. Appena finisco la ringrazio e inizio a fargli i complimenti, era tutto buono le dico, poi aggiungo in modo ironico “ complimenti alla cuoca e anche alla cameriera, molto bella” lei di gira con un sorriso appena accennato e mi dice grazie. Le dico che il caffè lo prendo dopo, così la rivedo. Il pavimento è finito e inizio con le lampade, quindi sono sopra la scala quando lei entra , mi chiede se può pulire per terra, le rispondo di sì e penso che così mi gusterò un po’ l’occhio. Lei scopa per terra e io li sulla scala che gli guardo quel fantastico culo, mi passa vicino e cerco di guardare dentro la felpa ma non vedo niente e a momenti cado dalla scala, lei se ne accorge e mi guarda ridendo “ma cosa fai? Ti vuoi ammazzare?” Io rido e le dico di no, ma lei mi distratto con la sua bellezza. Si ferma a guardarmi e mi dice:” non credo di essere così bella” le rispondo che crede male. Ho finito quindi vado verso la cucina e le chiedo il caffè. Mentre bevo il caffè le dico che mi spiace non poterla vedere ancora, resterei lì a guardarla. Lei: “ io non ti sto mandando via” si avvicina a me e mi sussurra “ mi piaceva come mi guardavi prima” ed è lì che io allungò una mano sulla gamba di lei è la accarezzo si è giù arrivando a toccare quel culo morbido e tondo, l’altra mano la porto alla sua pancia e salgo piano a cercare il seno, è come immaginavo, un seno penzolante non pienissimo ma con un capezzolo morbido . Mi alzo dalla sedia e inizio a toccarla e baciargli il collo mentre lei mi accarezza le braccia. La giro piano, lei si appoggia al tavolo rio le abbasso i leggings, si era già tolta le mutande, troia di una troia, inizio a leccarla come fosse un gelato, gli passo anche la lingua sul buco del culo e vado a cercare la sua figa, lei si piega a novanta gradi e allarga le gambe, subito vedo spuntare un po’ di pelo dalla fighetta che ha le grandi labbra aperte. La lecco tutta e inizia a colare ma non mi fermo e mando giù tutto, non mi fa schifi niente di lei, gli odori sono dei profumi e i suoi difetti sono i suoi pregi. La faccio girare e sedere sul tavolo e ricomincio a mangiarla mentre gode come una pazza e poco dopo mi viene in bocca. Io la lecco ancora con tutta la lingua e poi la mordo piano sul clitoride che è grande come la sua figa è così grande che riesco a infilarci tutta la bocca. Poi mi alzo , le sfilo la felpa e le prendo le tette mentre lei scende dal tavolo e cerca il mio cazzo, mi abbassa i pantaloni e se lo infila in bocca, anch’io sono un po’ bagnato, qualche goccia di sperma mi era uscita da quanto ero eccitato ma a lei non da fastidio, lo succhia di gusto, è eccitatissima. “Fatti scopare” gli dico, lei si gira e si riappoggiala tavolo “ dai scopami, mettilo dentro, lo voglio” Inizio a scoparla, dando colpi sempre più forti e cercando di entrare sempre di più, lei gode maio voglio di più e la faccio andare sulla poltrona, le spalanco le gambe e mi metto a forbice così gli faccio arrivare il cazzo in fondo all’ utero. Lo sento arrivare in fondo, lei gode e ogni tanto fa qualche smorfia di dolore ma mi spinge avanti e indietro , sta per godere e anch’io. Mi fermo le alzo di più le gambe provo a entrare nel culo, lei è un lago e cola i suoi umori, gli strofino il cazzo e lo spingo piano dentro al suo buco. Lei mi stringe le braccia e mi dice di andare piano, è la prima volta, ma allo stesso tempo si rilassa e mi lascia entrare, inizio piano a pompare e lei gode come una trioa, si stringe le tette con le sue mani e mi dice con voce struggente “ si, si , rompimelo” io sto per venire e lei lo sente dal mio respiro “ si sborrami dentro, vengo anch’io, si , siiii, riempimi” Veniamo assieme, lei ha il culo pieno di sborra e io ho le palle tutte bagnate dai suoi fluidi. Lo tiro fuori, lei chiude le gambe, ci guardiamo, siamo entrambi soddisfatti, andiamo in lavanderia a pulirci, ci rivestiamo, e ci salutiamo come due buoni amici. Se ci vedremo sarà in occasione di qualche altro lavoro. Le dico all’orecchio che è fantastica, e lei mi bacia sulla guancia. La vedo rimettersi il reggiseno i poi si infila la fede al dito. Che troia penso, ma per fortuna che è troia. Ciao bel culo

linojotorino@gmail.com
di
scritto il
2020-01-26
1 0 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

L’architetto

racconto sucessivo

Una meravigliosa troia
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.