Piccoli ritratti - 1 Giuseppe, l'operaio bocchinaro

di
genere
gay

il solito giorno di lavoro del cazzo, giuseppe arrivava alle otto in officina, si cambiava e cominciava a lavorare. aveva una fidanzata ma siccome non gli tirava mai il cazzo lei gli faceva le corna con tutti i bei ragazzi che incontrava. Com'era triste giuseppe. a casa passava il tempo a masturbarsi, si infilava il cazzettino piccolo tra le mani e sborrava dopo pochi secondi. faceva il figo ma sapevano tutti che era uno sfigato, poi un giorno si presentò ai colleghi con un tatuaggio sul petto. voleva far vedere quant'era figo. a lavoro lo pensavano un gran scopatore ma solo perchè ogni tre parola diceva una parolaccia per farsi vedere. un giorno lo beccarono a fare un pompino nei bagni degli spogliatoi. faceva tanto il figo, che aveva donne ogni settimana ed invece era li a succhiare il cazzo ad un collega, in ginocchio, a farsi sborrare in bocca come una puttana. ogni giorno andava a lavorare col sorriso sulla bocca e la sborra in mezzo ai denti. però faceva il figo. però succhiava il cazzo. altri colleghi saputa l'abilità del ragazzo gli chiedevano prestazioni orali per soddisfare la curiosità di farselo succhiare da un maschietto. erano tutti soddisfatti, il maschietto era più bravo delle donne, giuseppe era un bocchinaro perfetto. ogni giorno giuseppe si svegliava, non più solo per lavorare ma anche per sbocchinare amici e colleghi. il senso della vita era racchiuso in quei 5 minuti inginocchiato in un bagno lurido di un'azienda lontano da casa.
scritto il
2020-02-06
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