Nuova troietta 2
di
Beppe48
genere
etero
Vi racconto il seguito della mia avventura con la sposina in treno. Dopo un paio di mesi mi capitò in mano il bigliettino che mi aveva passato nel momento dei saluti in treno con il numero di telefono e il suo nome che nella concitazione del momento non avevamo pensato di scambiarci. Ero indeciso sul da farsi se chiamarla o meno decise tutto il mio cazzo memore di quel ricordo avuto in treno.
Chiamai e mi rispose Elena (questo era il suo nome) dopo i vari saluti mi disse che avrebbe avuto piacere di incontrarmi, stabilito il giorno mi disse che avrebbe preso un giorno di ferie perchè aveva tante cose da dirmi e (da fare).
Il giorno stabilito andai all'appuntamento, fremente e titubante. Quando la vidi il mio cazzo stabilì che sarebbe stato un incontro favoloso, aveva un abitino che mostrava tutta la sensualità possibile. Mi buttò le braccia al collo e accostò le sue labbra ficcandomi la lingua in bocca, il mio uccello si fece sentire in modo prepotente e lei si appoggiò aderendo con tutto il corpo, il ghiaccio era rotto. Andammo a prendere un caffè, mi chiese se avevo un posto dove andare e poter parlare in tranquillità. Proposi un Motel, mi disse che poteva andare bene, ma che si sentiva un po baldracca, La convinsi che non la pensavo così.
Come siamo entrati mi abbracciò e mi disse subito che suo marito era imbranato e lei non si sentiva soddisfatta, mi racconto che aveva fatto sesso con lui solo dopo quindici giorni perche aveva preso l'influenza e non si era accorto che non era più vergine, merito suo che aveva ben finto, in compenso il bambino che portava in grembo era il mio. La notizia un po mi sconvolse, ma lei mi assicurò che il marito era convinto che fosse stato lui a gravidarla.
Ci spogliammo completamente e a differenza della prima volta gli misi il cazzo in bocca, mi disse che anche il marito ci aveva provato ma a lei non piaceva, invece il mio si fece strada, lo prese in bocca cominciando a pomparlo e sotto la mia direzione mi portò all'orgasmo, sentivo la sborra che spingeva, la presi per la testa e li intimai di berla tutta, mi prese in parola e la bevve tutta leccandomi per bene, alla fine mi disse che non le piaceva ma qumunque sarebbe sempre stata disponibile per me. Mi intenerì tanto che lentamente baciandola, lentamente scesi fra le sue gambe e trovai una figa bagnatissima, comincia a leccarla e stuzzicandole con un dito le labbra della figa fino al buchino più in basso che era già lubrificato dei suoi umori entrando lentamente, sentivo i suoi lamenti di piacere fino allo scossone di un orgasmo potente che la fece urlare, gli divaricai le gambe e spinsi le ginocchia fino a toccare le sue tettine, alzando cosi il suo buchino, gli appoggiai la cappella e spinsi lentamente quasi fino in fondo per poi fermarmi e dando modo al suo culo di adattarsi, era la seconda volta che lo prendeva nel culo ma si adattò alle mie spinte dicendomi che le piaceva e di sbatterla forte, misi una mano sotto e andai a tormentarle la figa, si bagnava da vera troia, arrivò ancora ad avere un orgasmo, mi sfilai dal culo lo misi nella figa riempendola di sborra.
Eravamo abbastanza sfiniti ed essendo mezzogiorno ordinammo qualcosa da mangiare in camera. Inutile dire che come digestivo mi prese il cazzo in bocca fino a farmelo diventare di nuovo duro, la feci coricare con le gambe spalancate e bevvi il mio digestivo, infilando il mio cazzo in quella figa ancora abbastanza stretta stantufando mentre lei mi implorava di sbatterla forte e che sarebbe sempre stata la mia troia, che potevo fare di lei la mia schiava del sesso. Inutile dirvi che continuammo per un'altro anno, perfino al nono mese mi fece dei grandi pompini. Alla nascita del bambino mi raccontò che il marito si prendevo con orgoglio il merito di quella nascita che volentieri gli lasciammo credere. Questo è quanto di questa bella storia con una donna stupenda.
Chiamai e mi rispose Elena (questo era il suo nome) dopo i vari saluti mi disse che avrebbe avuto piacere di incontrarmi, stabilito il giorno mi disse che avrebbe preso un giorno di ferie perchè aveva tante cose da dirmi e (da fare).
Il giorno stabilito andai all'appuntamento, fremente e titubante. Quando la vidi il mio cazzo stabilì che sarebbe stato un incontro favoloso, aveva un abitino che mostrava tutta la sensualità possibile. Mi buttò le braccia al collo e accostò le sue labbra ficcandomi la lingua in bocca, il mio uccello si fece sentire in modo prepotente e lei si appoggiò aderendo con tutto il corpo, il ghiaccio era rotto. Andammo a prendere un caffè, mi chiese se avevo un posto dove andare e poter parlare in tranquillità. Proposi un Motel, mi disse che poteva andare bene, ma che si sentiva un po baldracca, La convinsi che non la pensavo così.
Come siamo entrati mi abbracciò e mi disse subito che suo marito era imbranato e lei non si sentiva soddisfatta, mi racconto che aveva fatto sesso con lui solo dopo quindici giorni perche aveva preso l'influenza e non si era accorto che non era più vergine, merito suo che aveva ben finto, in compenso il bambino che portava in grembo era il mio. La notizia un po mi sconvolse, ma lei mi assicurò che il marito era convinto che fosse stato lui a gravidarla.
Ci spogliammo completamente e a differenza della prima volta gli misi il cazzo in bocca, mi disse che anche il marito ci aveva provato ma a lei non piaceva, invece il mio si fece strada, lo prese in bocca cominciando a pomparlo e sotto la mia direzione mi portò all'orgasmo, sentivo la sborra che spingeva, la presi per la testa e li intimai di berla tutta, mi prese in parola e la bevve tutta leccandomi per bene, alla fine mi disse che non le piaceva ma qumunque sarebbe sempre stata disponibile per me. Mi intenerì tanto che lentamente baciandola, lentamente scesi fra le sue gambe e trovai una figa bagnatissima, comincia a leccarla e stuzzicandole con un dito le labbra della figa fino al buchino più in basso che era già lubrificato dei suoi umori entrando lentamente, sentivo i suoi lamenti di piacere fino allo scossone di un orgasmo potente che la fece urlare, gli divaricai le gambe e spinsi le ginocchia fino a toccare le sue tettine, alzando cosi il suo buchino, gli appoggiai la cappella e spinsi lentamente quasi fino in fondo per poi fermarmi e dando modo al suo culo di adattarsi, era la seconda volta che lo prendeva nel culo ma si adattò alle mie spinte dicendomi che le piaceva e di sbatterla forte, misi una mano sotto e andai a tormentarle la figa, si bagnava da vera troia, arrivò ancora ad avere un orgasmo, mi sfilai dal culo lo misi nella figa riempendola di sborra.
Eravamo abbastanza sfiniti ed essendo mezzogiorno ordinammo qualcosa da mangiare in camera. Inutile dire che come digestivo mi prese il cazzo in bocca fino a farmelo diventare di nuovo duro, la feci coricare con le gambe spalancate e bevvi il mio digestivo, infilando il mio cazzo in quella figa ancora abbastanza stretta stantufando mentre lei mi implorava di sbatterla forte e che sarebbe sempre stata la mia troia, che potevo fare di lei la mia schiava del sesso. Inutile dirvi che continuammo per un'altro anno, perfino al nono mese mi fece dei grandi pompini. Alla nascita del bambino mi raccontò che il marito si prendevo con orgoglio il merito di quella nascita che volentieri gli lasciammo credere. Questo è quanto di questa bella storia con una donna stupenda.
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Commenti dei lettori al racconto erotico