Al cinema
di
MIRIKIKI
genere
gay
Ultimamente sono stato in un cinema porno di una nota città del centro italia, entrai ma la sala era vuota, giusto tre o quattro avventori. Una volta non era così, dalle mie parti c'era un cinema porno della provincia che era sempre affollatissimo, ci si entrava sapendo già che qualcosa di intrigante sarebbe successo, naturalmente tra uomini. Nella sala c'erano delle regole non scritte di cui mi resi subito conto dal primo giorno che ci andai per curiosità: c'era chi si metteva in fondo alla sala in piedi, con i cazzoni già induriti dalla visione del film e chi voleva fare una sega o un pompino, si fermava davanti ad uno di questi spettatori e senza tanti preamboli gli frugava nella patta, glielo prendeva in mano e lo invitava al bagno. Spesso erano giovani italiani e anche migranti. I più riservati invece ti aspettavano al secondo posto di ogni fila, ti ci sedevi accanto e via, iniziava il gioco. La prima volta che decisi di lasciarmi andare, entrato nella sala, mi sedetti accanto ad uno spettatore di mezza età. Aveva la patta dei pantaloni sbottonata e con la mano se lo toccava; feci finta di niente. Mi diede un fulgido sguardo e di lì a poco iniziò ad allungare la mano sulla mia coscia, io non reagii, così lui continuò imperterrito, mi prese la mano e se la portò sul cazzo, non feci resistenza, anche perchè già sedendomi con lui sapevo a cosa andavo incontro. Iniziai a segarlo con delicatezza, aveva un bel cazzo, naturalmente in tiro dalla visione del film. Si avvicinò all'orecchio e mi sussurrò di prenderglielo in bocca, gli dissi di no, che non ero pronto, era la prima volta. "Va bene" disse, continua. E continuai, mi piaceva toccarglielo, segarglielo, era duro come il ferro, glielo stringevo, gli toccavo le palle, sino a che iniziò ad ansimare, capii che stava per venire, velocizzai il movimento della mano, lui diede un improvviso movimento di reni in avanti per evitare di schizzarsi addosso e finalmente venne. Misi la mano davanti allo schizzo dello sperma per non far sporcare le sedie davanti. Ci ripulimmo ed andai via. Quella notte a casa non dormii, pensando a quel cazzo, avrei voluto prenderlo in boccca, era diventato il mio tormento. Fu così che due giorni dopo ritornai allo stesso cinema con l'intento di farlo, di fare un bel pompino a chiunque fosse stato. Entrato nella sala feci un giro di ricognizione e ritrovai lo stesso spettatore dell'altra volta. Mi sedetti accanto e lo salutai, lui ricambiò con tono sarcastico, sicuramente perchè aveva capito che questa volta ci sarei stato, e così fu. Anche in questo caso aveva la patta sbottonata e l'uccello quasi fuori che se lo toccava. Lo tirò completamente fuori, poi mi mise la mano dietro il collo e mi spinse la testa sul suo cazzo turgido. Non feci resistenza, sapevamo entrambi che doveva andare così. Glielo presi in bocca, mi piaceva leccarlo, prenderlo completamente in bocca e andare su e giù sull'asta. Con la mano sulla testa mi accarezzava e ogni tanto me la spingeva sul cazzo. Mi piaceva quella sensazione di predominio da parte sua e di sottomissione da parte mia, mi rilassava. Dopo un bel pò che lo spompinavo iniziò a gemere di piacere, sentii la cappella gonfiarsi e scorrere qualcosa nella vena dell'uretra, era la dolce cremina che stava per inoondarmi la gola. Lui sollevò la mano dalla testa, per non farmi ingoiare lo sperma, ma io non lasciai il suo cazzo e bevvi tutta quella crema, continuando a leccarglielo sino all'ultima goccia.
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Commenti dei lettori al racconto erotico