Nel tunnel del peccato 5

di
genere
incesti

La mattina seguente mi svegliai verso le dieci, era domenica ed avevo tutta l’intenzione di dedicare l’intera giornata alla mia arrapante mammona. Non avevo mai pensato prima di allora a mia madre sotto l’aspetto sessuale, ma adesso che quella gran troia di zia Giulia mi aveva messo su questa lunghezza d’onda, ero completamente preso da questa femmina. E ammetto che, oltre al suo aspetto fisico che rispondeva a pieno ai miei gusti sessuali: l’età matura e il corpo abbondante e giunonico, era il concetto stesso di incesto che mi intrigava particolarmente. Così mi alzai e andai in cucina per la colazione con il cazzo già in erezione, mia madre era già alle prese con i fornelli per il pranzo domenicale, mi accostai alle sue spalle e mettendole le mani sulla pancia la baciai sul collo e le feci sentire il mio cazzo duro sul culone. Lei mi invitò a lasciarla stare, ma era più che altro un diniego di circostanza, infatti nella sostanza non si sottrasse alle mie attenzioni e si lasciò palpeggiare le tette. Solo quando le infilai una mano sotto la vestaglia e cercai di raggiungere la fica, si scostò dicendo in un rimprovero affettuoso
-dai Luca, lasciami cucinare adesso e siediti a fare colazione, se cominci così appena alzato….
Lasciò cadere la frase, che io interpretai come una promessa di rinvio per i nostri giochi erotici. Mi sedetti a fare colazione e lei continuò ad armeggiare ai fornelli senza richiudere la vestaglia che le avevo aperto nell’approccio precedente, così potevo ammirare le sue straripanti forme. Naturalmente quella visione non faceva altro che aumentare il mio stato di eccitazione e il desiderio nei suoi confronti, ma la giornata era lunga e decisi di non insistere troppo. Aspettai con pazienza l’ora di pranzo, poi l’aiutai a mettere a posto, e alla fine la invitai a sedersi accanto a me sul divano. Mamma accettò sapendo bene quali fossero le mie intenzioni, e infatti subito la accarezzai sul viso, le diedi un bacio sulle labbra e dissi
-mamma, sei davvero una donna fantastica e credo di essere davvero fortunato ad avere te come mamma
Lei chiese con tono provocatorio
-diresti la stessa cosa se ieri non avrei acconsentito a quei giochino?
-certo – risposi senza esitazioni – ma proprio perché non ti sei rifiutata ti considero ancora più fantastica. Bella e eccitante lo sei a prescindere, ma poter godere della tua avvenenza e per me qualcosa di meraviglioso e impagabile.
Nel frattempo le mie mani avevano già cominciato a frugare il suo corpo, palpeggiavo le tette e accarezzavo le cosce carnose, il suo respiro si era subito fatto pesante, segno che anche lei era già fortemente eccitata, e aprendo le gambe per farmi arrivare alla fica sussurrò
-Luca, sono felice di darti piacere, e anche io ieri ne ho provato tanto. Erano anni che non godevo, ma ricordati che non possiamo spingerci oltre, sei mio figlio.
Con la mano che si era insinuata nella sua intimità e leccandole il lobo dell’orecchio, risposi
-mamma, non poniamo limiti a prescindere, lasciamoci guidare dall’istinto.
Lei non rispose, sapeva che io non mi sarei arreso facilmente e sarei andato all’assalto per avere un rapporto completo, ma evidentemente lei era ancora indecisa sul datarsi. Era evidente che anche lei aveva voglia, ma il tabù era duro a morire. Stava a me farla cedere, e mamma forse sperava proprio nelle mie insistenze e nei miei assalti. Ma i fatti dimostrarono che non dovevo faticare poi tanto per raggiungere il mio, e forse il suo, scopo. Ci stavamo masturbando reciprocamente sul divano facendo un eccitante lingua in bocca, ma dopo un paio di minuti mi inginocchiai tra le sue gambe e cominciai a leccarla con maggior impegno della sera precedente, con il risultato di portarla ad un rapido quanto travolgente orgasmo. Poi, facendola distendere sul divano e salendole sopra, mi misi a giocare con il cazzo tra le sue tette: lo passavo su quelle montagne di carne, sfregavo la cappella sulle grosse e scure areole stuzzicando i capezzoli, lo imprigionavo muovendole nella più classica delle spagnole, e lei si prestava volentieri al gioco. Poi glielo strofinai sul viso e sulle labbra, e mamma prontamente baciò la cappella mettendo le labbra a cuoricino, e quando feci pressione le dischiuse per accoglierlo in bocca. Ma dopo qualche istante lo tolsi e cominciai a sfregarglielo di nuovo sul seno, poi sul ventre e pian piano scesi fino ad arrivare con la mazza tra le sue gambe. Accennai il primo tentativo di penetrazione convinto che sarebbe stato respinto, ma con mia piacevole sorpresa lei non solo aprì di più le gambe, ma spinse in avanti il bacino per favorire la penetrazione stessa. Il cazzo duro come l’acciaio entrò completamente in lei senza alcuna resistenza, dato che gli abbondanti umori l’avevano ben lubrificata. Restai alcuni istanti completamente immerso in lei come a voler assaporare quel momento e volerglielo far sentire bene, e poi cominciai a farlo scorrere avanti e indietro. Mamma stava con le gambe oscenamente aperte per accogliermi e mi teneva le mani sui fianchi per assecondare i colpi. La sentivo gemere e godere e la baciai in bocca. Le nostre lingue si incrociavano, ce le succhiavamo avidamente, e lei raggiunse più volte l’orgasmo. Muoveva sapientemente il bacino per godersi meglio la penetrazione, mi stringeva forte e non smetteva di infilarmi la lingua in bocca facendola mulinare. Sentii montare un prepotente orgasmo e accelerando i colpi quasi urlai il mio piacere
-siiii…mammaaaa… Vengoooo… sborroooo…godo….ti godo dentro…..ohhhh mamma…mammaaaa!!!
E lei allacciandomi ancora più stretto
-siii…godi….goditela tutta la tua mamma….sborraci dentro….dai fammi sentire tutta la tua sborra…riempimi tutta!
Non avrei mai immaginato di sentire mia madre parlare in quei termini, la cosa mi eccitava ancora di più, e le rovesciai dentro la pancia interminabili schizzi di sborra. Avevo posseduto mia madre. ma quello era solo l’inizio….,
scritto il
2011-09-03
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