Nel tunnel del peccato 6

di
genere
incesti

Dopo esserle rimasta dentro assaporando i suoi ultimi spasmi vaginali di piacere, mi sfilai ma le rimasi addosso, mi piaceva stare sopra quel corpo così abbondante e morbido. Poi mia madre si sottrasse dalla mia presa, si mise seduta sul divano e coprendosi alla meno peggio con la vestaglia che si posò addosso, espresse le sue perplessità e preoccupazioni sull’accaduto
-Luca, ma che abbiamo fatto? Cristo, questo è incesto! – e tenendo gli occhi bassi aggiunse con voce flebile – non me l’aspettavo quello che è accaduto in questi ultimi giorni. Sono stata sopraffatta dagli eventi. Mi hai beccata in un momento particolare della mia vita, dopo tanti anni la lunga astinenza cominciava a pesarmi, soprattutto in considerazione dell’età che avanza…tua sorella che si è sposata…quella troia di tua zia…
Allora io la abbracciai teneramente e dissi
-mamma, allora siamo stati fortunati per aver beccato il momento giusto. Diamine, una donna bella e attraente come te non poteva restare in astinenza a vita! Dovremmo essere grati alla zia per aver risvegliato le nostre voglie, non trovi?
Lei sorrise imbarazzata e aggiunse con tono ancora più flebile
-ma adesso che le voglie si sono risvegliate che faccio?
A quel punto la strinsi forte e risposi con tono cinico
-sprofonderemo nel peccato e nella lussuria!
Mamma mi guardò interdetta e io la baciai infilandole la lingua in bocca. Allacciati come due amanti continuammo a baciarci e accarezzarci su quel divano. Le mie mani non si saziavano di palpare la sua abbondante carne, e lei si portò una mano tra le gambe e cominciò a toccarsi. Guardavo sorpreso ed estasiato il suo masturbarsi senza ritegno, e lei disse
-vedi? Adesso che sono partita non riesco più a fermarmi.
Dal canto mio non chiedevo di meglio, mi eccitava saperla in preda al desiderio e pronta a comportarsi da autentica troia. Mi inginocchiai sul pavimento e facendola venire avanti con il bacino la penetrai di nuovo. Mamma stava a gambe aperte e io le facevo scorrere dentro il cazzo tornato duro come l’acciaio. Avendo già goduto ero perfettamente in grado di gestire quella seconda scopata a mio piacimento: alternavo il ritmo, lo sfilavo completamente per poi rimetterlo dentro facendoglielo sentire in tutta la sua lunghezza, restavo immerso in lei, ricominciavo a scoparla. Mia madre godeva come un a vacca in susseguirsi di orgasmi, fino a dimostrarmi che il diavolo che era in lei si era completamente svegliato. Infatti si sfilò. Prese il cazzo in mano e lei stessa, aprendo oscenamente le gambe, se lo puntò al buco del culo dicendo
-se dobbiamo andare contro natura andiamoci fino in fondo. Ma fai piano, lì non me lo ha mai messo nessuno.
Cazzo! Mia madre mi chiedeva di incularla, e per giunta ero il primo a cui dava il suo secondo canale. Era qualcosa di inebriante. Appoggiai la cappella allo sfintere e spinsi. Il buco era stretto e faticai ad entrare, ma alla fine ero dentro fino alla base. Mia madre emise un grido di dolore e disse
-non preoccuparti, non era completamente vergine, qualche volta ci ho infilato degli ortaggi.
Che rivelazione! Mia madre, pur non avendo mai preso un cazzo nel culo ci infilava degli ortaggi! Allora era chiaro che dentro di lei c’era, se pur sopito, l’istinto della vacca. Cominciai a sodomizzare mia madre in quella posizione, ma poi la feci mettere nella classica posizione a pecora per godermela meglio e per poterle infilare bene le dita nella fica mentre la inculavo. Sentivo un piacere mai provato prima e cercavo di resistere più a lungo possibile. Anche mia madre era sulle vette del piacere massimo e lo dimostrava dimenandosi come una cagna in calore e dicendomi frasi oscene
-siii…cosìììì…mmhhh come mi piace….è meraviglioso il tuo cazzo che mi trapana il culo….dai goditelo, l’ho lasciato quasi integro per te….spaccami il culo…rompimi tutto…sborraci dentro!
Non avrei mai immaginato che mia madre una volta partita si dimostrasse così troia e disinibita, e la cosa mi faceva immenso piacere e mi arrapava come una bestia. Così alla fine stringendole forte le tette fino a farle male, le scaricai nel più profondo delle viscere una interminabile sborrata che mi fece quasi perdere i sensi e mi accasciai sulla sua schiena. Era stata la scopata più intensa della mia vita a glielo dissi
-mamma, fare sesso con te è meraviglioso. Starti dentro e godere in tutti i tuoi buchi è la cosa più bella che mi potesse capitare. Ti ringrazio e ringrazio il Signore di avermi dato te come mamma.
Lei sorrise compiaciuta e rispose
-sono io che devo ringraziare te e il Signore. Ma non preoccuparti, se ti piace starmi dentro potrai entrare in me fino a quando non sarai stufo.
E quando mi sarei stancato di sbattermi e godermi questo troione di mamma???!!!
scritto il
2011-09-06
1 6 . 9 K
visite
2
voti
valutazione
3.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Nel tunnel del peccato 5
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.