Magica Emy cap3
di
Magica Emy
genere
dominazione
Noi donne siamo strane, o per meglio molte di noi, non tutte. Più veniamo maltrattate e più amiamo e scusiamo i nostri uomini, la mia psicoterapeuta dice che deve essere qualcosa radicato nel DNA, dai tempi ancestrali, epoca in cui le donne dipendevano dagli uomini per la protezione e il cibo ed erano da loro dominate, un po' come per le scimmie. Cerchiamo un maschio alfa che ci protegga e gli lasciamo fare con noi quello che vuole. Così facevo con Carlo.....
"Emilia e Sheila alla lavagna che vi interrogo." lunedì ora di fisica, il prof mi interrogava sempre in coppia con Sheila, vistosa ragazza procace che lasciava poco all'immaginazione e che faceva sempre moine ai prof.
Com sempre a me domande difficili e a lei due domandine sceme, io 4 1/2 e lei 6, che rabbia!!! "Ma prof scusi" feci per protestare "zitta Emilia oppure prendi anche un rapporto sul registro", tornai a posto incazzata nera. "Certo che è proprio stronzo, alla troietta due cavolate e gli da 6 solo perché gli mostra un po' di tette e le mutande" mi sussurrò Gaia, la mia amica. "Si è proprio un porco, solo perché lei gli fa vedere un po'di tette e le mutandine, l'aiuta sempre". Tornata a casa fui rimproverata per il 4 da mio padre, che mi mise in punizione, ero furibonda, dirgli che il prof era un maiale servì solo a farmi prendere uno schiaffo. A causa della punizione, non potevo uscire di casa per due settimane, Carlo dovette venire a casa mia a farmi ripetizioni, era furibondo. "Ma brava, idiota, com'è possibile che tu non prenda la sufficienza? Sapevi tutto!", "Scusa Carlo, ma è il prof mi fa sempre domande impossibili, lo fa apposta. E a quella vacca di Sheila le fa sempre semplici". Cercai di spiegargli, "non mi frega niente, ho una voglia matta di usarti e non posso, e per due settimane. Domani andrai dal prof e gli chiederei di interrogati di nuovo e che te saprai essergli MOLTO, grata!". "Come scusa?", "Hai capito, dovrai farlo eccitare, se alla tua compagna da sei per le tette, tu fai in modo di convicerlo a farsi masturbare. Devi farti dare un 7 e farti togliere la punizione!", "Ma non voglio", "allora non vorrò più avere a che fate con te", "no, Carlo ti prego io ti amo" piagnucolai, ormai era da oltre un mese che facevamo sesso, avrei fatto di tutto per stare con lui. "Prendi in 7, in qualsiasi modo, e ora mettiti a studiare".
Fu così che il giorno dopo all'ultima ora chiesi se potevo uscire 5 minuti prima, e corsi dal prof di fisica, aspettai che uscissero tutti dall'aula e poi entrai. "Buongiorno prof", "oh, Emilia che ci fai qui?", "Le volevo chiedere se mi poteva interrogare nuovamente" chiesi avvicinandomi a lui. "Mi dispiace ma non posso, saresti troppo facilitata", mi accostai a lui prendendogli le mani "saprei essere molto carina con lei" e così dicendo appoggiai una mano sul cavallo dei suoi pantaloni". Ebbe un fremito e si scostò guardando verso la porta, "bene Emilia, allora venerdì vedremo quanto hai studiato. Ora vattene!", "Grazie prof" e facendomi forza gli detti un bacio sulla guancia. Il giovedì raccontai tutto a Carlo "brava la mia Magica Emy, domani ti vestirai in modo provocante, così il maiale sarà più generoso e farai la troietta con lui, capito!" Mi sussurrò, mia madre era li vicino, "si padrone". Mi infilò una mano sotto la gonna e mi stuzzicò il clitoride, mi guardava sorridendo, ero un lago.
Il venerdì uscì di casa vestita in modo strategico in modo da non farmi scoprire dai miei, gonna lunga con sotto minigonna, maglia scollata a v con sotto maglietta a collo alto, pushup nero che mi strizzava le mie tette e in cartella scarpe con tacchi da 8.
Avevo il prof alla 5° ora e poi saremmo usciti, uscivamo prima il venerdì, al cambio dell'ora andai in bagno, mi tolsi la gonna lunga e la maglietta e mi infilai le scarpe con i tacchi e tornai in classe. La porta era chiusa, entrai l, il prof era già alla cattedra "ma bene Emilia, fai pure quello che vuoi!" Esclamo, "scusi prof ma dovevo scappare in bagno", i miei compagni mi guardavano a bocca aperta. "Non mi interessa, forza alla lavagna che ti interrogo". Si alzo e venne verso di me squadrandomi, prese un gesso e iniziò a scrivere, gli cadde il gesso, "potresti raccoglierlo per cortesia", lo aveva fatto di proposito il maiale, lo accontentai, mi piegai a 90° con il culo bene in vista e presi il gesso, "tenga professore" miagolai , "grazie". Scrisse alcuni esercizi facili " risolvi questi esercizi, lo feci senza problemi. Poi mi fece alcune domande e mi mandò a posto. "Ma come sei vestita, sembri una troia" sussurrò Gaia. "Lo so, ma visto che domande facili mi ha fatto?", "Si però...", "Dovevo rimediare, non mi importa Gaia".
"Voi due, zitte" urlò il prof "Emilia per ora non ti dò voto", mi sentì morire, avevo fatto tutto per nulla. Finì l'ora, uscirono tutti prima di me, io mi rimisi le scarpe normali. "Emilia vai a chiudere la porta" alzai la testa e guardai il prof, "poi vieni qui alla cattedra. Mi alzai e andai a chiudere la porta in fondo all'aula e tornai alla cattedra. "Sapevo che facevi tanto la santarellina, ma in realtà sei una gran troietta, vero?", "Si prof è vero". "Bene allora decidiamo il tuo voto" e scostò la sedia mostrandomi i pantaloni aperti, "vieni qui" mi avvicinai, lui allungo la mano strizzandomi il culo, "bello sodo", poi mi serrò un seno provocandomi dolore "un po'piccole, ma mi accontenterò" disse continuando a strizzarlo "ora vai sotto la cattedra e tira fuori le tette, così se entra qualcuno non ti vede", "ma prof", "avevo capito che saresti stata carina, forse ho capito male, vabbè sarà un altro 4". "No, no, scusi". Al vecchio maiale non bastava che gli facessi vedere e toccare aveva ragione Carlo. Mi infilai sotto la cattedra in mezzo alle sue gambe, ci stavo stretta, mi tolsi il reggiseno e abbassai la scollatura, "che belle tettine, sei eccitata hai i capezzoli duri" e avvicino la sedia alla cattedra. Avevo il suo pacco a pochi cm dal viso, vedevo il suo cazzo duro rinchiuso dentro le mutande, emanava un odore nauseabondo, peggio dei bagni di un autogrill. "Dai forza fammi capire che voto vuoi", lo tirai fuori mi stava nella mano, a confronto a quello di Carlo era minuscolo sembrava un fungo violaceo screziato di bianco che spuntava da un cespuglio grigiastro , "mmmhh, brava diciamo 4 1/2". Iniziai a masturbarlo velocemente, "piano ragazzina che altrimenti il voto scende" rallentai nuovamente, il suo tanfo mi nauseava. "Tutto qui il tuo essere carina?", Non poteva essere vero voleva un pompino, chiusi gli occhi pensai a Carlo, avvicinai la bocca a quel coso puzzolente e lo presi in bocca, mi salì un conato di vomito, aveva un sapore terribile, acido di pesce andato a male. "Brava continua così che per ora hai la sufficienza". Mi sforzai per non vomitare e continuai a succhiare, "si, brava tutto in bocca", ingoiai tutto il suo piccolo cazzo fino a toccare con il naso il suo pube, nello stesso istante mi schizzo in gola, mi ritirai di scatto sbattendo la testa sulla cattedra, mentre il prof continuava a schizzare. "Brava ti sei meritata un 6, puoi fare di meglio. Strusciati la mia sborra sulle tette e di darò mezzo voto in più", vedevo le stelle dalla testata che avevo battuto, ma a lui non interessava, raccolsi il suo sperma con la mano dal suo pube e me lo spalmai. "Brava piccola troietta hai preso un bel 6 e 1/2, non basta ancora per raggiungere un 6 di media, ma hai ancora un paio di mesi di scuola per riuscirci". Si ricompose si alzo e se ne andò. Vomitai, conati talmente forti da rimanere senza fiato. Puzzavo, mi sentivo sporca, ma ero contenta. Andai in bagno e mi pulí come meglio potevo, sapone non ce n'era.
Tornai a casa e andai direttamente in bagno, "come mai così tardi?" Mi chiese mia madre, "mi ha interrogata il prof di fisica a sorpresa e ho preso 6 1/2, dopo mi ha fermato per farmi i complimenti per il miglioramento" urlai dal bagno. "Bravissima, ma ora vieni a tavola che è tutti freddo", mi sciaquai e mi lavai i denti, ma continuavo a sentire quell'orribile odore di pesce marcio.
Andai a tavola ma non mangiai quasi nulla, "brava Emy" disse mio padre "Ma non pensare che ti tolga la punizione, questo dimostra che se ti impegni riesci a ottenere buoni risultati", " ma papà, io mi sono sacrificata moltissimo, per favore toglimi la punizione" lo supplicai piangendo. "No signorina, dovevi pensarci prima a studiare per bene" , mi alzai e andai in camera mia a piangere. Il pomeriggio Carlo volle che gli raccontassi tutto, "sono talmente eccitato che tu sbatterei davanti a tua madre, brava la mia schiavetta", "grazie padrone". "Ma non è bastato per farti togliere la punizione" mi sgridó "sai cosa vuol dire?" scossi la testa, "che dovrò punirti anch'io non appena potrò farlo".
Passai le due settimane seguenti in relativa tranquillità, mio cugino non si fece vedere, dicendo che aveva da studiare e non ce la faceva a darmi ripetizioni, il prof di fisica in classe mi lanciava occhiate ammiccanti e come passava tra i banchi mi posava la mano sulla spalla o sulla testa, lo odiavo. I miei compagni iniziarono a fare battutine sul mio ritorno al look castigato che portavo solitamente, con battutine del tipo "Emy conciata così sembri una suora" oppure "Ehi vecchia zittellona dove hai nascosto quella bambolina dell'altro giorno". Gaia mi diceva di non ascoltarli, ma le loro frecciatine facevano male.
Arrivammo al venerdì, 5 ora, entra il prof. "Ok ragazzi compito a sorpresa", distribuì i fogli. Era un compito con domande e risposte a scelta multipla. In classe non volava una mosca. "Mettete giù le penne e lasciate i compiti sul banco" disse il prof quando suonò la campanella, iniziai a fare lo zaino "Emy potresti ritirare tutti i compiti e portarmeli, grazie". Lo guardai storto, gli altri se ne andarono, Gaia mi sussurrò "ma che rompipalle che è, ti aspetto fuori", "no vai, ci vediamo domani", "ok, allora a domani". Ritirai tutti i compiti. "Chiudi la porta e vieni qui" chiusi la porta, arrivata dal prof gli porsi i compiti. "Allora, si, ecco il tuo" e lo strappò porgendomene uno in bianco, "ma prof che sta facendo?" Chiesi sconcertata, "metti nome e cognome in cima che poi correggiamo il tuo compito", "ma prof mi aspettano a casa", cercai di trovare una via di uscita, "faremo veloci cara la mia Emy e poi sono sicuro che saprai trovare una scusa per i tuoi. Forza sai cosa fare mentre ti correggo il compito". Mi misi sotto la cattedra e tirai fuori il suo pene, "mi raccomando struscialo bene sulle tue tette prima di cominciare, so che a voi troiette piace sentire addosso l'odore di maschio", non era odore era un tanfo il suo, mi sembrava peggio della volta prima, lo accontentai e poi iniziai a succhiarglielo. Si il sapore era tremendo, era amaro come il fiele. "Brava, vedo che hai risposto bene alle prime 4 domande, dai impegnati di più. Leccalo bene, anche le palle" mi misi a leccarlo come se fosse un gelato, ma non volli toccare quelle cose mosce e pelose che aveva al posto delle palle. "Peccato, due sono sbagliate, rimangono solo altre 4 domande da correggere vediamo se ce la fai a prendere un 8". Il porco si stava divertendo, glielo lappavo e succhiavo come se fosse un lecca lecca, gli schiacciavo la cappella con la lingua contro il palato e muovevo la bocca. "Si brava, così" mi premette la testa sul pube, inarcando la schiena affondando il più possibile il suo cazzo nella mia bocca. Emise un rantolo e mi riempí di sperma, non mi lasciava la testa e continuava a spingermi il suo bacino contro il mio viso. Ingoiai tutto, mi lasciò andare e prese ad accarezzarmi la testa "che bel compito che hai fatto, sono proprio bravo con le spiegazioni, sei migliorata tantissimo ti meriti un 8" disse alzandomi il mento e mostrandomi il voto. "Che fai? non mi dici grazie?", "Grazie prof". "Brava, e ora vai o farai tardi." Mi lasciò uscire e mi dette una pacca sul sedere, "a Emy" mi chiamò quando ero alla porta, "si prof?", "Ti voglio vedere vestita come per l'interrogazione, questi vestitini da bacchettona mi eccitano poco, potrei diventare severo nei voti ", "si prof, ho capito." Uscì e mi chiusi la porta alle spalle.
Nei due mesi che mancavano a finire la scuola, il prof mi interrogó altre tre volte e fece due compiti, fortunatamente non mi chiese mai nulla oltre ad un rapporto orale. Fui ammessa all'esame di maturità con la media dell'otto e passai con 54/60.
"Emilia e Sheila alla lavagna che vi interrogo." lunedì ora di fisica, il prof mi interrogava sempre in coppia con Sheila, vistosa ragazza procace che lasciava poco all'immaginazione e che faceva sempre moine ai prof.
Com sempre a me domande difficili e a lei due domandine sceme, io 4 1/2 e lei 6, che rabbia!!! "Ma prof scusi" feci per protestare "zitta Emilia oppure prendi anche un rapporto sul registro", tornai a posto incazzata nera. "Certo che è proprio stronzo, alla troietta due cavolate e gli da 6 solo perché gli mostra un po' di tette e le mutande" mi sussurrò Gaia, la mia amica. "Si è proprio un porco, solo perché lei gli fa vedere un po'di tette e le mutandine, l'aiuta sempre". Tornata a casa fui rimproverata per il 4 da mio padre, che mi mise in punizione, ero furibonda, dirgli che il prof era un maiale servì solo a farmi prendere uno schiaffo. A causa della punizione, non potevo uscire di casa per due settimane, Carlo dovette venire a casa mia a farmi ripetizioni, era furibondo. "Ma brava, idiota, com'è possibile che tu non prenda la sufficienza? Sapevi tutto!", "Scusa Carlo, ma è il prof mi fa sempre domande impossibili, lo fa apposta. E a quella vacca di Sheila le fa sempre semplici". Cercai di spiegargli, "non mi frega niente, ho una voglia matta di usarti e non posso, e per due settimane. Domani andrai dal prof e gli chiederei di interrogati di nuovo e che te saprai essergli MOLTO, grata!". "Come scusa?", "Hai capito, dovrai farlo eccitare, se alla tua compagna da sei per le tette, tu fai in modo di convicerlo a farsi masturbare. Devi farti dare un 7 e farti togliere la punizione!", "Ma non voglio", "allora non vorrò più avere a che fate con te", "no, Carlo ti prego io ti amo" piagnucolai, ormai era da oltre un mese che facevamo sesso, avrei fatto di tutto per stare con lui. "Prendi in 7, in qualsiasi modo, e ora mettiti a studiare".
Fu così che il giorno dopo all'ultima ora chiesi se potevo uscire 5 minuti prima, e corsi dal prof di fisica, aspettai che uscissero tutti dall'aula e poi entrai. "Buongiorno prof", "oh, Emilia che ci fai qui?", "Le volevo chiedere se mi poteva interrogare nuovamente" chiesi avvicinandomi a lui. "Mi dispiace ma non posso, saresti troppo facilitata", mi accostai a lui prendendogli le mani "saprei essere molto carina con lei" e così dicendo appoggiai una mano sul cavallo dei suoi pantaloni". Ebbe un fremito e si scostò guardando verso la porta, "bene Emilia, allora venerdì vedremo quanto hai studiato. Ora vattene!", "Grazie prof" e facendomi forza gli detti un bacio sulla guancia. Il giovedì raccontai tutto a Carlo "brava la mia Magica Emy, domani ti vestirai in modo provocante, così il maiale sarà più generoso e farai la troietta con lui, capito!" Mi sussurrò, mia madre era li vicino, "si padrone". Mi infilò una mano sotto la gonna e mi stuzzicò il clitoride, mi guardava sorridendo, ero un lago.
Il venerdì uscì di casa vestita in modo strategico in modo da non farmi scoprire dai miei, gonna lunga con sotto minigonna, maglia scollata a v con sotto maglietta a collo alto, pushup nero che mi strizzava le mie tette e in cartella scarpe con tacchi da 8.
Avevo il prof alla 5° ora e poi saremmo usciti, uscivamo prima il venerdì, al cambio dell'ora andai in bagno, mi tolsi la gonna lunga e la maglietta e mi infilai le scarpe con i tacchi e tornai in classe. La porta era chiusa, entrai l, il prof era già alla cattedra "ma bene Emilia, fai pure quello che vuoi!" Esclamo, "scusi prof ma dovevo scappare in bagno", i miei compagni mi guardavano a bocca aperta. "Non mi interessa, forza alla lavagna che ti interrogo". Si alzo e venne verso di me squadrandomi, prese un gesso e iniziò a scrivere, gli cadde il gesso, "potresti raccoglierlo per cortesia", lo aveva fatto di proposito il maiale, lo accontentai, mi piegai a 90° con il culo bene in vista e presi il gesso, "tenga professore" miagolai , "grazie". Scrisse alcuni esercizi facili " risolvi questi esercizi, lo feci senza problemi. Poi mi fece alcune domande e mi mandò a posto. "Ma come sei vestita, sembri una troia" sussurrò Gaia. "Lo so, ma visto che domande facili mi ha fatto?", "Si però...", "Dovevo rimediare, non mi importa Gaia".
"Voi due, zitte" urlò il prof "Emilia per ora non ti dò voto", mi sentì morire, avevo fatto tutto per nulla. Finì l'ora, uscirono tutti prima di me, io mi rimisi le scarpe normali. "Emilia vai a chiudere la porta" alzai la testa e guardai il prof, "poi vieni qui alla cattedra. Mi alzai e andai a chiudere la porta in fondo all'aula e tornai alla cattedra. "Sapevo che facevi tanto la santarellina, ma in realtà sei una gran troietta, vero?", "Si prof è vero". "Bene allora decidiamo il tuo voto" e scostò la sedia mostrandomi i pantaloni aperti, "vieni qui" mi avvicinai, lui allungo la mano strizzandomi il culo, "bello sodo", poi mi serrò un seno provocandomi dolore "un po'piccole, ma mi accontenterò" disse continuando a strizzarlo "ora vai sotto la cattedra e tira fuori le tette, così se entra qualcuno non ti vede", "ma prof", "avevo capito che saresti stata carina, forse ho capito male, vabbè sarà un altro 4". "No, no, scusi". Al vecchio maiale non bastava che gli facessi vedere e toccare aveva ragione Carlo. Mi infilai sotto la cattedra in mezzo alle sue gambe, ci stavo stretta, mi tolsi il reggiseno e abbassai la scollatura, "che belle tettine, sei eccitata hai i capezzoli duri" e avvicino la sedia alla cattedra. Avevo il suo pacco a pochi cm dal viso, vedevo il suo cazzo duro rinchiuso dentro le mutande, emanava un odore nauseabondo, peggio dei bagni di un autogrill. "Dai forza fammi capire che voto vuoi", lo tirai fuori mi stava nella mano, a confronto a quello di Carlo era minuscolo sembrava un fungo violaceo screziato di bianco che spuntava da un cespuglio grigiastro , "mmmhh, brava diciamo 4 1/2". Iniziai a masturbarlo velocemente, "piano ragazzina che altrimenti il voto scende" rallentai nuovamente, il suo tanfo mi nauseava. "Tutto qui il tuo essere carina?", Non poteva essere vero voleva un pompino, chiusi gli occhi pensai a Carlo, avvicinai la bocca a quel coso puzzolente e lo presi in bocca, mi salì un conato di vomito, aveva un sapore terribile, acido di pesce andato a male. "Brava continua così che per ora hai la sufficienza". Mi sforzai per non vomitare e continuai a succhiare, "si, brava tutto in bocca", ingoiai tutto il suo piccolo cazzo fino a toccare con il naso il suo pube, nello stesso istante mi schizzo in gola, mi ritirai di scatto sbattendo la testa sulla cattedra, mentre il prof continuava a schizzare. "Brava ti sei meritata un 6, puoi fare di meglio. Strusciati la mia sborra sulle tette e di darò mezzo voto in più", vedevo le stelle dalla testata che avevo battuto, ma a lui non interessava, raccolsi il suo sperma con la mano dal suo pube e me lo spalmai. "Brava piccola troietta hai preso un bel 6 e 1/2, non basta ancora per raggiungere un 6 di media, ma hai ancora un paio di mesi di scuola per riuscirci". Si ricompose si alzo e se ne andò. Vomitai, conati talmente forti da rimanere senza fiato. Puzzavo, mi sentivo sporca, ma ero contenta. Andai in bagno e mi pulí come meglio potevo, sapone non ce n'era.
Tornai a casa e andai direttamente in bagno, "come mai così tardi?" Mi chiese mia madre, "mi ha interrogata il prof di fisica a sorpresa e ho preso 6 1/2, dopo mi ha fermato per farmi i complimenti per il miglioramento" urlai dal bagno. "Bravissima, ma ora vieni a tavola che è tutti freddo", mi sciaquai e mi lavai i denti, ma continuavo a sentire quell'orribile odore di pesce marcio.
Andai a tavola ma non mangiai quasi nulla, "brava Emy" disse mio padre "Ma non pensare che ti tolga la punizione, questo dimostra che se ti impegni riesci a ottenere buoni risultati", " ma papà, io mi sono sacrificata moltissimo, per favore toglimi la punizione" lo supplicai piangendo. "No signorina, dovevi pensarci prima a studiare per bene" , mi alzai e andai in camera mia a piangere. Il pomeriggio Carlo volle che gli raccontassi tutto, "sono talmente eccitato che tu sbatterei davanti a tua madre, brava la mia schiavetta", "grazie padrone". "Ma non è bastato per farti togliere la punizione" mi sgridó "sai cosa vuol dire?" scossi la testa, "che dovrò punirti anch'io non appena potrò farlo".
Passai le due settimane seguenti in relativa tranquillità, mio cugino non si fece vedere, dicendo che aveva da studiare e non ce la faceva a darmi ripetizioni, il prof di fisica in classe mi lanciava occhiate ammiccanti e come passava tra i banchi mi posava la mano sulla spalla o sulla testa, lo odiavo. I miei compagni iniziarono a fare battutine sul mio ritorno al look castigato che portavo solitamente, con battutine del tipo "Emy conciata così sembri una suora" oppure "Ehi vecchia zittellona dove hai nascosto quella bambolina dell'altro giorno". Gaia mi diceva di non ascoltarli, ma le loro frecciatine facevano male.
Arrivammo al venerdì, 5 ora, entra il prof. "Ok ragazzi compito a sorpresa", distribuì i fogli. Era un compito con domande e risposte a scelta multipla. In classe non volava una mosca. "Mettete giù le penne e lasciate i compiti sul banco" disse il prof quando suonò la campanella, iniziai a fare lo zaino "Emy potresti ritirare tutti i compiti e portarmeli, grazie". Lo guardai storto, gli altri se ne andarono, Gaia mi sussurrò "ma che rompipalle che è, ti aspetto fuori", "no vai, ci vediamo domani", "ok, allora a domani". Ritirai tutti i compiti. "Chiudi la porta e vieni qui" chiusi la porta, arrivata dal prof gli porsi i compiti. "Allora, si, ecco il tuo" e lo strappò porgendomene uno in bianco, "ma prof che sta facendo?" Chiesi sconcertata, "metti nome e cognome in cima che poi correggiamo il tuo compito", "ma prof mi aspettano a casa", cercai di trovare una via di uscita, "faremo veloci cara la mia Emy e poi sono sicuro che saprai trovare una scusa per i tuoi. Forza sai cosa fare mentre ti correggo il compito". Mi misi sotto la cattedra e tirai fuori il suo pene, "mi raccomando struscialo bene sulle tue tette prima di cominciare, so che a voi troiette piace sentire addosso l'odore di maschio", non era odore era un tanfo il suo, mi sembrava peggio della volta prima, lo accontentai e poi iniziai a succhiarglielo. Si il sapore era tremendo, era amaro come il fiele. "Brava, vedo che hai risposto bene alle prime 4 domande, dai impegnati di più. Leccalo bene, anche le palle" mi misi a leccarlo come se fosse un gelato, ma non volli toccare quelle cose mosce e pelose che aveva al posto delle palle. "Peccato, due sono sbagliate, rimangono solo altre 4 domande da correggere vediamo se ce la fai a prendere un 8". Il porco si stava divertendo, glielo lappavo e succhiavo come se fosse un lecca lecca, gli schiacciavo la cappella con la lingua contro il palato e muovevo la bocca. "Si brava, così" mi premette la testa sul pube, inarcando la schiena affondando il più possibile il suo cazzo nella mia bocca. Emise un rantolo e mi riempí di sperma, non mi lasciava la testa e continuava a spingermi il suo bacino contro il mio viso. Ingoiai tutto, mi lasciò andare e prese ad accarezzarmi la testa "che bel compito che hai fatto, sono proprio bravo con le spiegazioni, sei migliorata tantissimo ti meriti un 8" disse alzandomi il mento e mostrandomi il voto. "Che fai? non mi dici grazie?", "Grazie prof". "Brava, e ora vai o farai tardi." Mi lasciò uscire e mi dette una pacca sul sedere, "a Emy" mi chiamò quando ero alla porta, "si prof?", "Ti voglio vedere vestita come per l'interrogazione, questi vestitini da bacchettona mi eccitano poco, potrei diventare severo nei voti ", "si prof, ho capito." Uscì e mi chiusi la porta alle spalle.
Nei due mesi che mancavano a finire la scuola, il prof mi interrogó altre tre volte e fece due compiti, fortunatamente non mi chiese mai nulla oltre ad un rapporto orale. Fui ammessa all'esame di maturità con la media dell'otto e passai con 54/60.
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