Io, lei e lui
di
LadySayana
genere
bisex
Linda ha un sorriso radioso sul viso, lieto e sereno. È la donna più allegra che io abbia mai conosciuto, infatti soltanto in alcuni momenti l’ho vista vittima di un’amaro sconforto.
Lei ha il dono e la condanna della sensibilità.
Considera ogni piccola scoperta come un dono, nota piccoli particolari nei gesti delle persone, nei fiori e nei paesaggi a cui nessuno fa caso. Percepisce l’allegria, le passioni, i profumi e le pulsioni che le trasmette il mondo, trovando un luccichio anche nelle tenebre più fitte.
Eppure lei ha un acume attento e brillante, è imparziale e realista, vede la realtà in tutte le sue forme, perciò sente anche la sofferenza, in modo tre volte più intenso degli altri.
Tuttavia, la maggior parte delle volte, a lei bastano un paio di giorni per ritornare più luminosa di prima, come un raggio di sole che mi scalda la pelle.
Mi bacia in modo gentile e mi accarezza il volto, trasmettendomi il tocco delicato delle sue piccole dita sulle guance.
Io la stringo, avvolgo il suo corpo attorno alle mie braccia, trasmettendole l’amore che palpita furente nel mio petto.
Con nessuna donna prima di lei, in un momento così intimo, avevo provato un senso così forte di trasporto emotivo.
Vorrei averla di nuovo soltanto per me, come quella notte in bianco a casa mia, passata a fare l’amore, che conservo ancora nel cuore.
Purtroppo, lei, seppur gioiosa in apparenza, aveva l’animo inaridito da tante delusioni amorose.
Aveva rinunciato alle relazioni stabili e durature, voleva soltanto divertirsi, perciò ero costretto a condividerla con un altro, per poter sfiorare la sua pelle delicata e accarezzare i suoi morbidi seni.
Eccolo lì, Giacomo, dietro di lei, con i suoi riccioli scuri, la sua pelle bronzea e i suoi occhi piccoli, simili a due chicchi di caffè.
Le bacia il collo, succhiando lievemente, mentre lei chiude gli occhi con un’espressione incantata, persa in un senso di estasi e frenesia, mentre avvolge le mani attorno ai fianchi di entrambi.
Le prime volte in cui sperimentammo il sesso a tre, ero geloso di lui, volevo essere l’unico a dare piacere a Linda, eppure, pian piano, ho imparato ad accettare la presenta di Giacomo, nonostante preferisca quando io e lei siamo soli.
In alcune occasioni, Linda si addormentava, noi stavamo del tempo a parlare del più e del meno e, qualche volta, ridevo alle battute del ragazzo, che dimostrava di essere una persona a modo, priva di arroganza e meschinità.
Ha un atteggiamento di decoro, cordialità e riservatezza che lo distingue dagli altri, nonostante non abbia ancora raggiunto i trent’anni.
Potrebbe vantarsi di avere una cultura notevole, ma non lo fa.
Mi raccontò, una sera, di aver scelto la facoltà universitaria di architettura, nonostante avesse frequentato il classico. Mi confidò di scrivere poesie e romanzi da anni, senza mai averli fatti leggere a nessuno. A volte, durante i nostri discorsi, esprimeva la sua opinione su questioni di politica, di cui a me non è mai importato, perciò mi limitavo ad annuire in modo annoiato.
Di lui mi piace il profumo, è gradevole e intenso, ma mi dimentico sempre di chiedergli che marca usi.
Le sue dita lunghe afferrano la stoffa del vestito di Linda, lei alza le braccia verso il cielo e, con un movimento rapido e fugace, Giacomo glielo sfila dall’alto, facendolo cadere ai suoi piedi.
Io, in estasi per quanto la bramo, ho la piena visione del suo corpo, me la ritrovo nuda, spogliata del suo pudore, mentre noto con estremo piacere che non indossa la biancheria intima; una piccola trasgressione, un gesto premeditato da parte sua, per farci entrambi travolgere ancora di più dall’impeto del desiderio.
Mi avvicino a lei, fino a unire i nostri ventri, permetterle di udire i miei sospiri sommessi e ascoltare i miei battiti.
Le accarezzo la pancia con la punta delle dita, per poi scendere al di sotto del suo ombelico, sentendo il suo respiro caldo sulle labbra.
Le sfioro con delicatezza il clitoride, udendo i suoi sospiri flebili e il suono dei rumorosi baci di Giacomo, che, appagato e colmo di ardore dietro la sua schiena, le afferra dolcemente i capezzoli con le dita, alimentando il fuoco della passione che arde in lei.
Le penetro la vagina con due dita, percependo il suo dolce tepore, per poi baciarla di nuovo sulle labbra, rosee e morbide come il petalo gracile di un tulipano.
Tra un gemito e l’altro, lei sibila, persa in un sogno astratto colmo di piacere e d’incanto, che le piacerebbe vedere un bacio tra me e il ragazzo. Un bacio vero, però, come quelli appassionati che diamo a lei.
Noi rimaniamo inermi per un istante, entrambi avvolto attorno al corpo di Linda, io davanti e lei e lui dietro la sua schiena, fissandoci negli occhi con un senso di dubbio, incertezza e, almeno da parte mia, un lieve interesse.
Abbiamo entrambi a cuore il bene della ragazza, vogliamo appagarla e renderla felice, eppure esistiamo, dato che nessuno dei due ha mai desiderato di baciare un uomo.
Eppure, lui non sembra disprezzare l’idea, dato che il suo sguardo pungente si posa sulle mie labbra, come una farfalla che giace su un ciclamino.
Il silenzio rende calmo tutto ciò che c’è oltre ai nostri corpi, tremanti e bollenti per il calore che ci attraversa le vene, fondendosi con il nostro sangue.
Lui stringe ancora di più il corpo di Linda, morbido e immobile tra le nostre braccia, volge in avanti il capo oltre al collo della donna e si avvicina al mio viso, schiacciandola lievemente tra i nostri petti. Siamo tre anime perse in un senso talmente profondo di intimità, che il mio respiro muore lentamente e la mia anima pulsa per le emozioni, che si intrecciano in me come rampicanti.
Percepisco il tepore del respiro di Giacomo, tremando lievemente e bruciando di passione dentro di me.
Quando le sue labbra morbide sfiorano le mie, mi accorgo di desiderarlo da sempre, in modo smisurato, nello stesso modo in cui il mare brama di abbracciare la spiaggia.
Lei ha il dono e la condanna della sensibilità.
Considera ogni piccola scoperta come un dono, nota piccoli particolari nei gesti delle persone, nei fiori e nei paesaggi a cui nessuno fa caso. Percepisce l’allegria, le passioni, i profumi e le pulsioni che le trasmette il mondo, trovando un luccichio anche nelle tenebre più fitte.
Eppure lei ha un acume attento e brillante, è imparziale e realista, vede la realtà in tutte le sue forme, perciò sente anche la sofferenza, in modo tre volte più intenso degli altri.
Tuttavia, la maggior parte delle volte, a lei bastano un paio di giorni per ritornare più luminosa di prima, come un raggio di sole che mi scalda la pelle.
Mi bacia in modo gentile e mi accarezza il volto, trasmettendomi il tocco delicato delle sue piccole dita sulle guance.
Io la stringo, avvolgo il suo corpo attorno alle mie braccia, trasmettendole l’amore che palpita furente nel mio petto.
Con nessuna donna prima di lei, in un momento così intimo, avevo provato un senso così forte di trasporto emotivo.
Vorrei averla di nuovo soltanto per me, come quella notte in bianco a casa mia, passata a fare l’amore, che conservo ancora nel cuore.
Purtroppo, lei, seppur gioiosa in apparenza, aveva l’animo inaridito da tante delusioni amorose.
Aveva rinunciato alle relazioni stabili e durature, voleva soltanto divertirsi, perciò ero costretto a condividerla con un altro, per poter sfiorare la sua pelle delicata e accarezzare i suoi morbidi seni.
Eccolo lì, Giacomo, dietro di lei, con i suoi riccioli scuri, la sua pelle bronzea e i suoi occhi piccoli, simili a due chicchi di caffè.
Le bacia il collo, succhiando lievemente, mentre lei chiude gli occhi con un’espressione incantata, persa in un senso di estasi e frenesia, mentre avvolge le mani attorno ai fianchi di entrambi.
Le prime volte in cui sperimentammo il sesso a tre, ero geloso di lui, volevo essere l’unico a dare piacere a Linda, eppure, pian piano, ho imparato ad accettare la presenta di Giacomo, nonostante preferisca quando io e lei siamo soli.
In alcune occasioni, Linda si addormentava, noi stavamo del tempo a parlare del più e del meno e, qualche volta, ridevo alle battute del ragazzo, che dimostrava di essere una persona a modo, priva di arroganza e meschinità.
Ha un atteggiamento di decoro, cordialità e riservatezza che lo distingue dagli altri, nonostante non abbia ancora raggiunto i trent’anni.
Potrebbe vantarsi di avere una cultura notevole, ma non lo fa.
Mi raccontò, una sera, di aver scelto la facoltà universitaria di architettura, nonostante avesse frequentato il classico. Mi confidò di scrivere poesie e romanzi da anni, senza mai averli fatti leggere a nessuno. A volte, durante i nostri discorsi, esprimeva la sua opinione su questioni di politica, di cui a me non è mai importato, perciò mi limitavo ad annuire in modo annoiato.
Di lui mi piace il profumo, è gradevole e intenso, ma mi dimentico sempre di chiedergli che marca usi.
Le sue dita lunghe afferrano la stoffa del vestito di Linda, lei alza le braccia verso il cielo e, con un movimento rapido e fugace, Giacomo glielo sfila dall’alto, facendolo cadere ai suoi piedi.
Io, in estasi per quanto la bramo, ho la piena visione del suo corpo, me la ritrovo nuda, spogliata del suo pudore, mentre noto con estremo piacere che non indossa la biancheria intima; una piccola trasgressione, un gesto premeditato da parte sua, per farci entrambi travolgere ancora di più dall’impeto del desiderio.
Mi avvicino a lei, fino a unire i nostri ventri, permetterle di udire i miei sospiri sommessi e ascoltare i miei battiti.
Le accarezzo la pancia con la punta delle dita, per poi scendere al di sotto del suo ombelico, sentendo il suo respiro caldo sulle labbra.
Le sfioro con delicatezza il clitoride, udendo i suoi sospiri flebili e il suono dei rumorosi baci di Giacomo, che, appagato e colmo di ardore dietro la sua schiena, le afferra dolcemente i capezzoli con le dita, alimentando il fuoco della passione che arde in lei.
Le penetro la vagina con due dita, percependo il suo dolce tepore, per poi baciarla di nuovo sulle labbra, rosee e morbide come il petalo gracile di un tulipano.
Tra un gemito e l’altro, lei sibila, persa in un sogno astratto colmo di piacere e d’incanto, che le piacerebbe vedere un bacio tra me e il ragazzo. Un bacio vero, però, come quelli appassionati che diamo a lei.
Noi rimaniamo inermi per un istante, entrambi avvolto attorno al corpo di Linda, io davanti e lei e lui dietro la sua schiena, fissandoci negli occhi con un senso di dubbio, incertezza e, almeno da parte mia, un lieve interesse.
Abbiamo entrambi a cuore il bene della ragazza, vogliamo appagarla e renderla felice, eppure esistiamo, dato che nessuno dei due ha mai desiderato di baciare un uomo.
Eppure, lui non sembra disprezzare l’idea, dato che il suo sguardo pungente si posa sulle mie labbra, come una farfalla che giace su un ciclamino.
Il silenzio rende calmo tutto ciò che c’è oltre ai nostri corpi, tremanti e bollenti per il calore che ci attraversa le vene, fondendosi con il nostro sangue.
Lui stringe ancora di più il corpo di Linda, morbido e immobile tra le nostre braccia, volge in avanti il capo oltre al collo della donna e si avvicina al mio viso, schiacciandola lievemente tra i nostri petti. Siamo tre anime perse in un senso talmente profondo di intimità, che il mio respiro muore lentamente e la mia anima pulsa per le emozioni, che si intrecciano in me come rampicanti.
Percepisco il tepore del respiro di Giacomo, tremando lievemente e bruciando di passione dentro di me.
Quando le sue labbra morbide sfiorano le mie, mi accorgo di desiderarlo da sempre, in modo smisurato, nello stesso modo in cui il mare brama di abbracciare la spiaggia.
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