Ragazzo alla pari parte 1

di
genere
incesti

PARTE 1
Zia Elisa era in ginocchio davanti a me ed io con la schiena appoggiata ai mobili della cucina mi beavo delle attenzioni che la sua bocca riservava al mio uccello. Pompava a bocca piena, avida ed ingorda, in un frenetico avanti e indietro con la testa sapevo per esperienza che non potevo durare a lungo; smise per un secondo di lavorare con la bocca ma aveva preso a menarmelo lentamente facendo andare in su e giù il prepuzio lungo l'asta mi fissò per un attimo, vide che stavo con gli occhi chiusi e mi disse:
"Ma dimmi, Alice è brava come me a farti godere senza la fica?"
Alice era la mia ragazza ed era pure la nipote di Elisa, la quale, dunque non era mia zia anche se la chiamavo così per abitudine. Intanto, senza attendere la mia risposta tornò a lavorar di bocca sul mio cazzo facendomi sentire bene le sue labbra che avviluppavano il glande mentre con la lingua lo accarezzava e lo titillava senza sosta. Dopo qualche secondo non resistetti più e scosso da un orgasmo prorompente le inondai di sperma la bocca, sentivo la prostata contrarsi a ripetizione, stimolata com'era dai suoi baci e dalle carezze della sua lingua, tanto da non poter trattenere qualche grugnito di piacere. Zia Elisa, molto soddisfatta del suo operato, ingoiò fino all'ultima goccia e poi, molto candidamente mi disse:
"Bene, bene, bene; con questa siamo a due, un'altra sborrata ancora e sei a posto!!"
Sì rituffò a bocca aperta sul pene che ciondolante era quasi convinto di aver ultimato i suoi doveri giornalieri. Io a quel punto non potei fare a meno di ripensare a come mi era cacciato in quella situazione.
Era successo tutto piuttosto in fretta, tanto che le mie voglie ed energie di 20enne eternamente arrapato avevano fatto in modo che le cose andassero esattamente in quella direzione.
Finita la scuola superiore mi son ritrovato a fronteggiare la miriade di spese della vita da universitario distante da casa mia, per mia fortuna la mia ragazza mi suggerì di incontrare sua zia Elisa e di proporle di prendermi come ragazzo alla pari, avrei avuto un alloggio praticamente gratis a solo 20 minuti di autobus dall'università, in cambio avrei contribuito alle spese del vitto, come è giusto che sia ed avrei dato un occhio ai due figli di Elisa così lei ed il marito potevano dedicarsi a tempo pieno all'attività di Noleggio con conducente di auto e/o piccoli furgoni, inoltre lo zio Luca faceva il camionista per arrotondare e delle volte restava fuori casa anche per una settimana intera. Con il mio arrivo in casa loro, la zia Elisa riuscì a lavorare molto di più un quanto c'ero io a badare alla casa. Tutto proseguiva per il meglio quando un paio di mesi fa venne a trovarmi Alice, noi giovani arrapati ed innamorati approfittammo dell'assenza degli zii per chiuderci nella loro camera da letto a scopare. Tanto i cugini di Alice erano quasi del tutto autosufficienti, ricordo ancora che quel pomeriggio Emilio era andato a giocare a pallone, il ragazzo aveva quasi 12 anni, mentre Serena era come sempre chiusa nella sua camera ad ascoltare musica o a chattare su facebook come ogni brava quindicenne di questa generazione. Io ed Alice non avevamo ancora avuto molte occasioni di goderci un bel letto grande e comodo, di solito ci appartavamo in auto da qualche parte o molto silenziosamente a casa di uno o dell'altra in un letto singolo che sarà sicuramente più intimo ma non lascia molto 'spazio di manovra', specie se lo si fa sempre con le orecchie tese con la paura che qualcuno dei nostri genitori bussi alla porta, certo non siamo più bambinetti e non c'è nulla di male nel fare l'amore tra due giovani innamorati ma l'imbarazzo di essere colti sul fatto sarebbe stato comunque pesante. Diciamo che non aver quel lettone a nostra disposizione ci diede la possibilità di passare un paio d'ore in sana e completa intimità.
Dopo aver risistemato il letto io non ci pensavo più, tanto ero io ad avere il compito di rassettare i letti e quindi la gente lo lasciava sfatto, nessuno avrebbe potuto accorgersi del nostro incontro d'amore.
Quella sera Alice rimase a cena, poi la riaccompagnai alla stazione, sarebbe tornata a casa e ci saremmo rivisti dopo una decina di giorni, quando sarei risalito io per una brave vacanza dallo studio. Quando rientrai da zia Elisa, lei mi aspettava in cucina con una strana espressione corrucciata. I ragazzi erano già andati a letto e mi pareva proprio che la cosa non fosse stata fatta a caso. Zia Elisa era una 33 enne che nonostante aveva già dato alla luce due figli si manteneva in forma, abbastanza attenta a quello che mangiava e siccome non disdegnava mai il lavoro manuale nell'orto e in giardino non aveva messo su chili di troppo, certo non era bella quanto Alice che con i suoi 19 anni, un metro e 73 di altezza con la passione per il nuoto e la pallavolo avrebbe potuto fare la fotomodella. Elisa comunque aveva in comune con sua nipote il caratteristico taglio degli zigomi che donava alle donne di quella famiglia un gradevole aspetto quasi orientale e come sua nipote aveva gli occhi di un nero come la pece così come i capelli lisci, lunghi e scurissimi. Nel complesso era più bassa di sua nipote ma con le curve al posto giusto, il seno pieno di una donna che ha già allattato, un vita piuttosto sottile anche se la leggere pancetta dovuta alle gravidanze ed all'età certo si notava ma devo dire che le donava il fascino della donna vera e non quella mascolinizzata e quasi anoressica come va di moda ultimamente, e per finire un complimento va fatto anche al suo fondoschiena, un culo rotondo che spunta all'infuori, qualche volta mi ero sorpreso io stesso a fissarlo ed a chiedermi qualche fosse la sua consistenza. Ad ogni modo lei stava lì a tavola e mi fissava corrucciata:
"Ciao, che succede?" le chiesi.
"Hmmm mi stavo chiedendo se ti ha fatto piacere la visita di Alice di oggi" rispose
"Certo, perché non avrebbe dovuto essere così?"
"Non intendevo questo, mi chiedevo quanto ti avesse fatto piacere. Hai GODUTO della sua compagnia?"
Ahia, pensavo, sta cosa non si mette bene, ma come avrà fatto a scoprirlo? Forse Serena le ha detto qualche cosa, bah impossibile quella dorme in piedi, provo a negare vediamo cosa salta fuori:
"Non capisco, scusa che intendi? E' la mia ragazza, è logico che mi piace stare in sua compagnia."
"Non fare finta di niente con me, so per certo che hai goduto almeno 3 volte questo pomeriggio e lo avete fatto nella mia camera da letto."
Ops beccati, ma come diavolo ha fatto, non è possibile se ha delle telecamere la denuncio questa! intanto continuo a negare.
"Guarda che ti sbagli, non è successo nulla, non avrei mai fatto nulla con il rischio che Emilio o Serena ci beccassero."
"Bhe adesso mi stai facendo infuriare ed aver tirato fuori pure i miei bimbi aggrava di molto la tua situazione."
Evidentemente avevo pestato la classica merda. Poi lei continuò e mi spiegò come ci aveva beccati:
"Che voi due scopiate mi pare normale, ma se vuoi che io faccia finta di non saperlo non puoi lasciare i profilattici usati dentro al cestino del bagno di camera mia, anche perché così facendo c'è il rischio che Luca, mio marito, mi incolpi di averlo tradito."
Cazzo non avevo svuotato il cestino, che idiota. Così provai a difendermi come potevo cioè dicendo la pura e semplice verità:
"Vedi zia Elisa..."
"E' meglio se torni a chiamarmi solamente Elisa per il momento."
"Sì scusa... è che io sono un ragazzo molto....come dire, mi vergogno.... molto focoso e tua nipote è una ragazza davvero molto sexy, alla quale piace trombare quasi quanto me. Non ci vedevamo da un pò di tempo e così ci abbiamo dato dentro. Non ti ho detto nulla perché la cosa è imbarazzante, te sei sempre sua zia e mia datrice di lavoro in fin dei conti."
La sua espressione cambiò di colpo, da donna tradita ed ingannata si tramutò un premurosa mammina, fu quel che mi disse dopo che mi face capire che si trattava della messa in scena di una gran maiala che io ancora non avevo conosciuto davvero:
"Ma sì in fondo siete giovani entrambi, ma per prendere la mia decisione in merito alla tua punizione, per poter riguadagnare la mia fiducia, ho bisogno di sapere esattamente che cosa avete fatto là dentro, sul mio letto, su racconta."
Hai capito la zietta, vuol sapere quel che faccio con la sua nipotina, così vacca e solo dopo tre mesi lo vengo a scoprire, così cominciai a raccontarle tutto quanto:
"Vedi Elisa, già in macchina, venendo dalla stazione, faci notare a tua nipote che aveva i capezzoli duri sotto al top leggero che si era messa e lei per farmi arrapare mi confessò che i capezzoli erano dure perché le mutandine là sotto erano già fradice al pensiero di farsi infilare dal mio uccello e mentre mi diceva questo mi infilava una mano nella patta dei pantaloni per controllare che pure io fossi eccitato come un mandrillo. Arrivati qui a casa ci siamo fermati in macchina giù in garage, le ho sfilato le mutande da sotto la minigonna in jeans e facendolo accompagnai l'indumento lungo le sue gambe con un leggero tocco delle labbra, quasi sfiorandola appena per farle sentire il mio respiro sulla sua pelle di seta. A quel punto mi son tuffato sulla sua fica baciandola come se fosse la sua bocca, entrando con la lingua e roteando veloce al suo interno, sentivo che le piaceva da impazzire così decisi di aumentare ancora l'eccitazione spostandomi dalle piccole labbra alla clitoride, la lappai frenetico con al punta della lingua ed il buco lasciato libero venne riempito dal medio e dall'indice della mia mano sinistra, la masturbai mentre la leccavo sempre più veloce, mentre lei mi artigliava la nuca e gridava di piacere, dopo poco la sentii irrigidirsi, alzare il bacino per schiacciarlo ancor di più verso di me ed emettere un lungo lamento acuto che terminò inondandomi il viso dei suoi umori. Un orgasmo coi fiocchi non c'è che dire, mi confessò, voglio contraccambiare disse, per le prossime due ore farò tutto quello che vuoi, so che è un gioco che ti piace tantissimo e di solito mi obblighi a godere come una puttana. Adesso capirai bene che ad un'offerta del genere non potevo certo rinunciare, ma non potevo certo rimanere giù nel garage a farlo scomodi in macchina quando al piano di sopra c'era una camera da letto matrimoniale inutilizzata."
"Non posso darti torto, però continua con il tuo racconto, che gli hai fatto fare alla tua schiavetta?"
Zia Elisa si stava eccitando, la sua voce era più roca ed i suoi capezzoli si erano rizzati come chiodi, evidentemente sotto la canottiera non portava il reggiseno. Continuai il racconto:
"Per prima cosa chiudemmo a chiave la porta, c'era solo Serena in casa, ma non si poteva mai sapere. Poi le ordinai di inginocchiarsi davanti a me, di togliermi le scarpe, di baciarmi i piedi le dissi pure di far finta che uno dei due alluci fosse il mio cazzo e che doveva farmi un pompino. Tua nipote ci sa fare con la bocca, la situazione era davvero eccitante da morire ed l'uccello mi stava scoppiando nelle mutande, le dissi di lasciare stare i piedi e di dedicarsi al cazzo vero. Mi tolse i pantaloni, il glande sbucava fuori dai boxer a causa dell'erezione."
"Ma duro quanto ce l'hai lungo?"
La domanda della zia mi colse alla sprovvista, l'interesse si stava facendo vivo allora, e a quanto pare non aveva intenzione di nasconderlo.
"Niente di particolare sono circa 14 centimetri, un uccello nella media, anche se qualcuna, tempo fa, mi disse che aveva una bella dimensione, come circonferenza intendo. Ma quella non l'ho mai misurata ehehe."
"Interessante...continua un pò il racconto. Ti ha fatto un bel pompino?"
"No non gliene ho dato il tempo, le dissi che doveva infilarci il profilattico e poi mettersi a pecora sul letto, l'avrei presa da dietro come prima cosa, giusto per scaricare alla svelta la tensione accumulata. Tua nipote in quella posizione è davvero una favola, le tirai su la gonna fino ai fianchi, mi beai del suo culo e del suo nido d'amore, erano una visione paradisiaca; appoggiai la cappella alle grandi labbra, la sentii sospirare nell'attesa di essere penetrata, giocai un poco con il cazzo sfregandolo dall'alto verso il basso andando a stimolarle il grilletto per poi tornare indietro a quel punto non resistetti più e con un rapido colpo entrai fino in fondo. Il piacere di essere avvolto dalla sua vagina calda e umida mi fece esplodere quasi istantaneamente tanta era la voglia. Così mi ritirai e ordinai alla mia schiavetta di togliere il cappuccio pieno, di lucidare per benino l'asta con la bocca fino a quando non fosse tornata al suo massimo splendore e poi mi feci mettere un nuovo profilattico. La rimisi a pecorina sicuro che questa volta il mio amichetto non avrebbe spruzzato tanto presto, la penetrai di nuovo e mi godetti la sensazione di quasi risucchio che si prova quando si è dentro a quella fica vogliosa ma ancora stretta come quella di tutte le ragazze della sua età che ancora non hanno avuto figli. Presi a pomparla con un buon ritmo, con il mio cazzo sempre più duro dentro di lei, la mia eccitazione aumentava a mano a mano cresceva il suo piacere, lo percepivo chiaramente dal suo modo di gemere, all'inizio lunghi respiri quasi silenziosi e poi all'avvicinarsi dell'orgasmo piccoli brevi acuti strilli. Allungai una mano e le abbassai il top che indossava ancora, cominciai a pizzicarle un capezzolo per poi mettermi a palpeggiare leggermente prima una seno e poi l'altro, Alice non apprezzava l'eccessiva rudezza in quei toccamenti, specie sul seno, se invece le si praticava una carezza leggera, quasi uno sfiorarla, si accende come un fiammifero e a quel punto sa donare molto piacere all'uomo che sta con lei. Nel frattempo con l'altra mano le imprigionai la clitoride tra l'indice ed il medio ma sempre senza toccarlo direttamente, mi limitavo a scappucciarlo allo stesso ritmo dei nostri bacini. Accelerai l'andirivieni fino al massimo delle mie possibilità quando percepii che stava per venire e quando i suoi squittii divennero più acuti: goooodooo sìì così così così uahhh!! così si mise quasi ad urlare tanto che le misi una mano sulla bocca, per fortuna che Serena aveva alzato il volume del suo stereo -solo raccontandolo a zia Elisa mi resi conto che probabilmente la cuginetta Serena aveva alzato di proposito per non sentire quel che stavamo facendo, ma questo evitai di confidarlo alla madre naturalmente- sennò l'avrebbe sicuramente sentita e quei versi lasciavano molto poco spazio ad altre interpretazioni."
"Non c'è che dire, siete proprio una bella coppia, da come fate l'amore si capisce molto bene che siete affiatati." E mentre zia Elisa faceva questo commento mi mise una mano sulla spalla e come se nulla fosse appoggiò il suo seno al mio avambraccio, parve un movimento casuale ma io sapevo bene che non era così.
"Sai che voi maschietti raggiungete la massima energia sessuale proprio tra i 18 ed i 20 anni, mentre noi donne dobbiamo aspettare fin oltre ai trenta." E dicendo questo si passo la punta della lingua sulle labbra, non un gesto osceno vero e proprio, ma abbastanza naturale e prolungato tanto da notarlo chiaramente. Non c'erano dubbi la zietta voleva qualche cosa di più di un semplice racconto, ma io feci ancora finta di non capire e proseguii con il racconto.

Fine prima parte, chissà se Alessio il protagonista riuscirà a farsi pure zia Elisa, spero in commenti positivi per poter proseguire volentieri il racconto.
di
scritto il
2011-09-19
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