Riccardo
di
Kohai
genere
etero
Il piacere maggiore non è sentirlo dentro, ma sapere che mentre il mio caro maritino è a lavoro, mentre lui tranquillo e ignaro continua felice nella sua routine noiosa e monotona, come lui, io sono cavalcata da un manzo di quelli col bollino di autenticazione.
Riccardo, è così che si chiama.
Abita nel mio stesso palazzo.
A dividere il mio appartamento con il suo è solo un muro e ogni sera, mentre sono stesa e guardo il soffitto penso a lui e ai momenti che passo quando sono in compagnia del suo cazzo.
La nostra relazione, se così si può definire, dura ormai da 6 anni.
Mio marito è sempre stato controllato nei modi e nell’essere, una persona distinta e assennata.
Ma non ha mai avuto il tratto rude e selvaggio del nostro vicino.
È questo che mi ha affascinato all’inizio ed è questo che tutt’ora mi fa godere.
Con lui ho provato cose che con mio marito non ho mai nemmeno immaginato.
Le sue mani grandi e pesanti, degne di un uomo come lui hanno spesso profanato la mia carne, lasciando segni che spesso mi hanno costretta a bugie.
E anche questo pomeriggio, mentre mio marito sicuramente sta guardando qualche stupida serie tv in camera, mentre nostra figlia tiene occupata la figlioletta di Ricardo e quella gran cornuta della mia vicina è dal suo datore di lavoro a pulirgli casa, io sono nel letto che succhio con avidità il membro del mio manzo.
Mio, perché me lo merito.
Godo nel sentire la sua mano stringermi i capelli e condurre la mia testa con forza verso di lui.
È lui che decide, che impone la velocita con gli affondi e che mi scopa.
Io in balia della sua foga non posso far altro che assecondarlo e sentirmi piena e alla sua mercé.
Amo il suo cazzo, doppio e tarchiato, degno di lui e amo il suo odore.
Un odore misto a sudore e sperma, odore di uomo vero.
Senza chiedere o minimamente avvertirmi mi priva del suo cazzo e mi intima di salire sul letto.
- Dai troia, è ora di divertirsi.
Amo sentirmi chiamare cosi e mi eccita il suo sguardo strafottente mentre si sega e mi guarda ansimare.
Mi stendo e mi preparo, ma lui non è contento, con una sola mano e la forza di un toro mi ribalta e io come una bambola mi ritrovo sbattuta da una parte e con il sedere nudo e indifeso che punta in alto.
Un primo schiaffo mi fa capire che è questo quel che voleva e un secondo, che anche questa volta, dovrò nascondere le natiche dolenti a mio marito.
Riccardo, ormai esperto e unico possessore di quel mio buco, si muove abilmente e con uno sputo mi preannuncia quel che sta per accadere.
Quasi scodinzolo mentre aspetto il suo dito e quando finalmente sento quel pollice doppio e duro non riesco a trattenere l’emozione e l’urlo di felicità che mi assale.
Lo sento ridere e non posso far altro che spingere il sedere verso di lui e sperare che continui questa dolce tortura.
Il dito si fa strada dentro di me e l’altra mano mi massaggia le natiche, aprendole e mostrandole al mio aguzzino.
- Sei proprio una porca… ma tuo marito sa quanto ti piace prenderlo in culo?
- Sai che solo tu puoi
Riesco a dire solo questo e lo schiaffo che segue le mie parole mi fa capire quanto realmente apprezza anche lui questa situazione.
Un altro sputo e ancora il dito che si muove dentro di me.
Non ne posso più, ho voglia di sentire di più.
- Basta giocare, forza infilalo.
Riccardo ride e mi spinge la schiena verso il materasso, ormai sono schiacciata dal suo peso e sento abbandonare il mio buco.
L’attesa è snervante, provo a muovermi verso di lui e sento la cappella… lo voglio.
Perfido sbatte il cazzo sulle natiche e gioca con la mia entrata prima di sbattermelo completamente dentro con una sola spinta.
Era questo che volevo.
Sentirmi piena.
Riccardo comincia subito a muoversi e prendendomi dai fianchi mi muove avanti e indietro.
Col suo cazzo completamente dentro di me riesco anche a sentire le sue palle che sbattono sul mio culo.
Continua sempre più veloce e lo sento crescere dentro di me, una sensazione paradisiaca che mi porta al limite dell’orgasmo in pochissimo.
Porto una mano sul clitoride, ma lui mi schiaffeggia e comincia ad affondare più duramente dentro di me, impedendomi di farlo.
Un altro schiaffo ed ecco che non ho più il suo membro dentro di me, mi alza il bacino e comincia a possedermi nella fica.
Mi sta facendo impazzire e godo sotto di lui.
L’orgasmo animalesco arriva prepotentemente e mi scioglie, ma a lui non basta e continua a muoversi dietro di me.
Mi sbatte sempre più veloce e infilandomi un dito in culo mi profana contemporaneamente entrambi i buchi.
Non ho le forze per aiutarlo e completamente alla sua mercé assaporo i suoi affondi.
Lo sento grugnire e credo di urlare come solo lui mi costringe a fare.
Pochi secondi e sono ancora sull’orlo dell’orgasmo.
Altre spinte forti e il dito che si fa strada nel mio culo e godo una seconda volta.
- Quanto sei porca
Poche spinte e lo sento svuotarsi dentro di me.
Aspetta di avermi riempito per bene e solo dopo lascia il mio buchetto.
Sono completamente distrutta e sorrido mentre lo guardo aggirarsi per la stanza col cazzo ormai moscio e l’aria soddisfatta.
Riccardo, è così che si chiama.
Abita nel mio stesso palazzo.
A dividere il mio appartamento con il suo è solo un muro e ogni sera, mentre sono stesa e guardo il soffitto penso a lui e ai momenti che passo quando sono in compagnia del suo cazzo.
La nostra relazione, se così si può definire, dura ormai da 6 anni.
Mio marito è sempre stato controllato nei modi e nell’essere, una persona distinta e assennata.
Ma non ha mai avuto il tratto rude e selvaggio del nostro vicino.
È questo che mi ha affascinato all’inizio ed è questo che tutt’ora mi fa godere.
Con lui ho provato cose che con mio marito non ho mai nemmeno immaginato.
Le sue mani grandi e pesanti, degne di un uomo come lui hanno spesso profanato la mia carne, lasciando segni che spesso mi hanno costretta a bugie.
E anche questo pomeriggio, mentre mio marito sicuramente sta guardando qualche stupida serie tv in camera, mentre nostra figlia tiene occupata la figlioletta di Ricardo e quella gran cornuta della mia vicina è dal suo datore di lavoro a pulirgli casa, io sono nel letto che succhio con avidità il membro del mio manzo.
Mio, perché me lo merito.
Godo nel sentire la sua mano stringermi i capelli e condurre la mia testa con forza verso di lui.
È lui che decide, che impone la velocita con gli affondi e che mi scopa.
Io in balia della sua foga non posso far altro che assecondarlo e sentirmi piena e alla sua mercé.
Amo il suo cazzo, doppio e tarchiato, degno di lui e amo il suo odore.
Un odore misto a sudore e sperma, odore di uomo vero.
Senza chiedere o minimamente avvertirmi mi priva del suo cazzo e mi intima di salire sul letto.
- Dai troia, è ora di divertirsi.
Amo sentirmi chiamare cosi e mi eccita il suo sguardo strafottente mentre si sega e mi guarda ansimare.
Mi stendo e mi preparo, ma lui non è contento, con una sola mano e la forza di un toro mi ribalta e io come una bambola mi ritrovo sbattuta da una parte e con il sedere nudo e indifeso che punta in alto.
Un primo schiaffo mi fa capire che è questo quel che voleva e un secondo, che anche questa volta, dovrò nascondere le natiche dolenti a mio marito.
Riccardo, ormai esperto e unico possessore di quel mio buco, si muove abilmente e con uno sputo mi preannuncia quel che sta per accadere.
Quasi scodinzolo mentre aspetto il suo dito e quando finalmente sento quel pollice doppio e duro non riesco a trattenere l’emozione e l’urlo di felicità che mi assale.
Lo sento ridere e non posso far altro che spingere il sedere verso di lui e sperare che continui questa dolce tortura.
Il dito si fa strada dentro di me e l’altra mano mi massaggia le natiche, aprendole e mostrandole al mio aguzzino.
- Sei proprio una porca… ma tuo marito sa quanto ti piace prenderlo in culo?
- Sai che solo tu puoi
Riesco a dire solo questo e lo schiaffo che segue le mie parole mi fa capire quanto realmente apprezza anche lui questa situazione.
Un altro sputo e ancora il dito che si muove dentro di me.
Non ne posso più, ho voglia di sentire di più.
- Basta giocare, forza infilalo.
Riccardo ride e mi spinge la schiena verso il materasso, ormai sono schiacciata dal suo peso e sento abbandonare il mio buco.
L’attesa è snervante, provo a muovermi verso di lui e sento la cappella… lo voglio.
Perfido sbatte il cazzo sulle natiche e gioca con la mia entrata prima di sbattermelo completamente dentro con una sola spinta.
Era questo che volevo.
Sentirmi piena.
Riccardo comincia subito a muoversi e prendendomi dai fianchi mi muove avanti e indietro.
Col suo cazzo completamente dentro di me riesco anche a sentire le sue palle che sbattono sul mio culo.
Continua sempre più veloce e lo sento crescere dentro di me, una sensazione paradisiaca che mi porta al limite dell’orgasmo in pochissimo.
Porto una mano sul clitoride, ma lui mi schiaffeggia e comincia ad affondare più duramente dentro di me, impedendomi di farlo.
Un altro schiaffo ed ecco che non ho più il suo membro dentro di me, mi alza il bacino e comincia a possedermi nella fica.
Mi sta facendo impazzire e godo sotto di lui.
L’orgasmo animalesco arriva prepotentemente e mi scioglie, ma a lui non basta e continua a muoversi dietro di me.
Mi sbatte sempre più veloce e infilandomi un dito in culo mi profana contemporaneamente entrambi i buchi.
Non ho le forze per aiutarlo e completamente alla sua mercé assaporo i suoi affondi.
Lo sento grugnire e credo di urlare come solo lui mi costringe a fare.
Pochi secondi e sono ancora sull’orlo dell’orgasmo.
Altre spinte forti e il dito che si fa strada nel mio culo e godo una seconda volta.
- Quanto sei porca
Poche spinte e lo sento svuotarsi dentro di me.
Aspetta di avermi riempito per bene e solo dopo lascia il mio buchetto.
Sono completamente distrutta e sorrido mentre lo guardo aggirarsi per la stanza col cazzo ormai moscio e l’aria soddisfatta.
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