Pensieri Scostumati

di
genere
sentimentali


Se c'è un particolare che nel corpo di una persona non invecchia mai, è l'olfatto. Credetemi.
I profumi non hanno età; né luoghi né orari fissi, ma ci investono per caso.
quel mercoledì di un pomeriggio qualunque, il mio olfatto sentì, per la prima volta, un profumo dal gusto unico, dannatamente meraviglioso. Era buono respirare quell'odore; più respiravo e più non la smettevo. Mi piaceva. Non poco, assai.
Chi emanava quel profumo delizioso era colei che mi faceva battere forte il cuore. La prima DONNA che io abbia mai visto o toccato con mano. Mi piaceva tutto di lei, e quasi m'ingelosivo quando qualcuno, occasionalmente, le domandava qualcosa e lei si voltava per rispondere. E dalla gelosia, inconsapevolmente, passavo al broncio perché era come se stesse rubando il mio tempo insieme a lei.
m'immaginavo già che le sue mani finissero sul mio corpo, ma la realtà mi svegliava di salto; come se avessi ricevuto un secchio d'acqua ghiacciata in viso. Al mio risveglio, però, sentivo il cuore in gola che oltre a battere forte, sembrava non sapesse fare altro.
Ancora oggi non so quanti battiti fa il cuore in un minuto, ma quel lontano mercoledì, son sicuro che quasi volesse uscire fuori dal petto.
E mentre lei parlava con mia zia Maria di alcuni aquisti da comperare al mercato settimanale, io mi sforzavo a non cedere al piacere per una sua divaricazione delle gambe. Mi misi a fissare i suoi capelli color grano invitavano i miei pensieri a toccarli con mano, odorarli. Accarezzarli prima e poi tirarglieli con forza, come fanno i dominatori esperti che spesso vengono chiami "malati". Ma soltanto un vero uomo sa come trattare una Donna dannatamente Procace, sexy, violenta e generosa al punto di manipolarti solo con lo sguardo.
Desideravo farlo, tirarli forti a me con tutto me stesso. Ma l'età giovane età (11) mi terrorizzava.
E dopo essermi arreso, mi sentivo un buonannulla consegnandomi spontaneamente alla tristezza, alla solitudine trasformandomi nel miglior paranoico ballerino della giornata.
Non era la paura di un rifiuto o di essere deriso per decenni, ma di non essere all'altezza delle sue aspettative. Cazzo, a undici anni è normale essere una mina vagante.
Credo che il mio debole per lei erano quegli occhi celesti, che a vederli sembrava la fine di tutto o l'inizio di qualcosa che solo col tempo ho potuto scoprire.
Per molti anni ho tenuto in me questi ardenti ricordi incassonati nella mente e, quando mi capitava di pensare a lei, ai suoi figli che hanno la mia età, a suo marito, amico di famiglia, pensavo che un giorno avrei trovato quel coraggio di dirle che ero davvero pazzo di lei, ma di più del suo meraviglioso profum di DONNA.
Per fortuna, una sera di Luglio del 2014, la incontrai in piazza Bellini (Napoli) dove il mio cuore iniziò a correre esattamente come quella volta che non ho mai scordato. Ma poi, nell'arco di due, tre, forse quattro secondi, era come se si fosse fermato. Dopo essermi messo una mano sul petto assicurandomi e sentendo i battiti, mi feci un elegante vestito fatto di coraggio e faccia tosta e mi avvicinai a Lei. Le parlai di me, del mio trasferimento a Milano, di alcune scelte e di un bagaglio di cambiamenti, ma lei, chissà come, lo intuì che nelle mie parole c'era un folle desiderio.... di lei. Di lei.


Circa una settimana dopo quell'incontro e due mesi dal suo divorzio, venne a farmi visita in Pizzeria. Mentre condivo una Marinara e una Margherita per il tavolo 109 alzai gli occhi verso il cameriere e vidi il suo corpo incastrato in un elegante vestito di pura sete, provai lo stesso dolore di quando un deficiente mi accoltellò all'angolo tra piazza MAzzini e Corso Vittorio Emanuele; potevo vederla ma non toccarla. Ancora per poco.
Non so nenache io come riuscì a finire il restante tempo del mio turno, e quando uscimmo fuori, passeggiammo. Difronte al bar-Duomo, prendemmo un taxi che ci accompagnò fuori all'ingresso del Hotel del principe di Savoia, in piazza della Reppublica.
Sì, potevo portarla in un Motel, ma lei non era una notte e via. Era frutto di desiderio, passione, sofferenze e... E poi, non era una qualunque, non una donna ma la DONNA. E soprattutto, cosa più importante, era l'amica di mia zia Maria.
Per entrambe le famiglie eravamo le uniche due persone che non potevano finire a letto, ma è successo. E quando possiamo, continuiamo a farlo succedere.

A Lori S. e ai 24 anni di differenza.
scritto il
2020-05-22
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