Le Mie Esperienze da troia
di
Chris Rondinelli
genere
esibizionismo
Mi chiamo Chris, che non e' il diminutivo di Christina o Cristiano, ma semplicemente Chris, sono un ragazzo Transgender non trans ma Transgender, molti confondono le due cose, sono nato con i connotati del viso femminili, e da giovanissimo potevo vantare un fisico altrettanto femminile che con l'eta' dello sviluppo e cambiato in forma e sostanza.
Non mi sono mai dato un'etichetta, ne mi sono definito gay, bisessuale o etero, son sempre stato dell'idea, che la sessualita' non abbia definizioni precise. Potrei svegliarmi una mattina, e sentirmi femmina e vivere la giornata da tale, o svegliarmi un'altro giorno, e sentirmi maschio e comportarmi come tale. Il mio e un metodo di personalita' doppia, che non mi ha mai creato problemi, anzi, il fatto di avere due personalita' in un corpo solo, mi ha sempre permesso di fare ottime situazioni e grandi scopate.
Ormai da tempo ho cambiato vita, pur mantenendo da sempre il mio aspetto maschio/femmina con cui sono nato, ho abbandonato per motivi personali, la vita che conducevo un tempo, sempre piena di guai e di pericoli, ma anche di grandi soddisfazioni a livello sessuale. Nel periodo post adolescenziale, ho vissuto per anni la mia parte femminile, avendo relazioni e rapporti con uomini di una certa eta',uomini dai cinquanta ai sessant'anni, i coetanei non li ho mai considerati.
Ero nel pieno dello sviluppo fisico, tra i diciotto e i vent'anni circa, vivevo solo, nell'appartamento di famiglia che i miei genitori mi avevano lasciato per trasferirsi al mare. Papa' e deceduto purtropo in quel periodo, e mamma rimase sola, sono figlio unico, non ho fratelli ne sorelle, vivevo di stenti in citta' a Milano, e ho sempre fatto dei lavoretti per mantenermi non avendo una specializzazione precisa.
Oltre al visetto da cerbiatta che e ancora oggi il mio punto di forza, insieme ai lunghi capelli biondi, avevo un bel fisico femminile, un culo a panettone sodo e rotondo, un vitino da vespa, stretto, gambe affusolate e braccia filiformi. Nonostante mi mancasse il seno, potevo benissimo passare per una bella ragazza. Per il mio aspetto, ricevevo moltissimi complimenti e anche molte offerte vantaggiose, mi fu offerto di lavorare nel mondo della moda come modello androgino, nel porno come attrice amatoriale, nella televisione per reclamizzare dei prodotti o fare la comparsa in programmi.
Ho sempre saputo, e un po me la tiravo giustamente, di esser bella, ma rifiutavo prontamente tutte le offerte che mi venivano servite su un piatto d'argento. Perche'? semplicemente perche' ero come tutti i giovani di quell'eta', un ribelle. Ero figa, e pensavo che tutto mi fosse dovuto, che tanto prima o poi avrei trovato il successo, e nel frattempo mi divertivo con chi trovavo. Avevo molti rapporti non protetti con uomini maturi, mi facevo ingravidare virtualmente da molti di loro, permettendogli di sborrarmi in culo e ingoiando tutto il loro seme.
Nel quartiere dove abitavo, non mancavano certo gli extracomunitari che d'estate tiravano tardi per le strade, o quelli che abitavano nel mio palazzo. La mia situazione era questa: Hai voglia di cazzo? trova chi ti sfondi il culo e ti ingravidi a dovere, ed e cio' che feci quella notte accaldata, dove non tirava un filo d'aria fresca. Con il mio aspetto non ho mai avuto problemi a trovare maschi che mi soddisfassero a dovere, trovai un mulatto proprio sotto il mio portone, lo trascinai su da me, e lo denudai in un minuto. nel palazzone difronte al mio, Abitava una signora non piu' giovanissima che infastidivo spesso perche' sapevo mi guardava mentre mi masturbavo e mi davo piacere alle finestre in certe ore della mattina e della notte.
Questa donna, vedova e con i figli grandi che abitavano distanti, era spesso affacciata alla sua finestra qualche piano sopra al mio, io abitavo al secondo, la donna difronte al terzo. Come detto, cercavo di farmi trovare alle finestre del mio salotto o della mia cucina o del bagno, in atteggiamenti sessuali, quando la donna si affacciava, e mi notava. Provavo piacere nel farmi vedere da lei mentre mi infilavo degli oggetti nel culo o mentre cavalcavo il collo di una bottigia come fosse un vero cazzo. Perche' lo facevo? forse perche' avevo bisogno di attenzioni da parte di qualcuno, e avevo trovato nella poveretta, l'attenzione che cercavo.
Quella notte, sapevo la donna si sarebbe affacciata come al solito, dormiva poco e vedevo la luce a neon della sua cucina, accesa fino a tarda notte. Non persi tempo in spiegazioni inutili, e ciesi all'extracomunitario, se gli avrebbe dato fastidio scoparmi davanti alla finestra del soggiorno. A quello fregava assai poco, gli interessava solo sfondarmi il culo, e cosi' fu. In intimo, con addosso poca roba, cazlze autoreggenti a rete nere, un tanga striminzito, e un corpetto nero, con i miei lunghi capelli sciolti, presi una sedia dal tavolo del soggiorno, la piazzai davanti alla porta finestra tirando le tende, sollevai la gamba sulla sedia, e nel momento esatto che la donna mise la testa fuori dalla finestra, guardando nella nostra direzione, ordinai al ragazzo di penetrarmi subito senza tante storie e di fare in fretta.
Tenevo lo sguardo fisso sulla finestra della donna, e benche' non riuscissi a vederla bene in volto dato il buio della notte,cercai ad ogni costo di mettermi in vista piu' che potevo, accesi una lampada da salotto per illuminare la scena, senza esagerare, e mentre il cazzo del mulatto mi scivolava nel culo dopo un paio di spinte, iniziai a gemere e sospirare forte aggrappandomi con le praccia al mio maschio che si dava da fare senza troppa vergogna.
Ero sicurissima che la donna stesse guardando la scena, e per portare la situazione ancora piu' al limite del pornografico, allungai un braccio, girai la manopola che apriva la porta finestra, scostai la sedia e aprendo il finestrone, trascinai il ragazzo con me fuori sul balcone di casa, sempre senza farlo uscire dal mio culo. distesi le braccia avanti per lungo, e le appoggiai su un mobiletto che avevo li fuori mettendomi bene in vista di lato, in modo che la signora potesse vedere bene la scena della penetrazione. Invitai quindi il ragazzo a riprendere a scoparmi con forza, e lo fece, mentre io scostandomi dal visetto i lunghi capelli, gemevo e godevo nel buio della notte sul balcone di casa mia scopata e sfondata da un mulatto extracomunitario dietro di me completamente nudo.
Il ragazzo mi stantuffava velocemente, e io non toglievo lo sguardo dalla finestra della donna, soridendole, il giovane venne ingravidandomi nel culo, lo feci uscire raccogliendo sul palmo della mia mano il suo sperma caldo e leccandolo, mi inginocchiai davanti a lui, per completare l'opera, presi in mano il suo cazzo ancora duro e me lo infilai in bocca succhiandolo senza mai togliere lo sguardo dalla donna, che pensavo mi stesse ammirando pur non vedendola in viso. La signora anziana in effetti era ancora affaciata anche se non vedevo il suo volto, non poteva non vedere noi illuminati a dovere dalla luce del lampione stradale che stava sulla stradina della corte dove si affacciava il mio balcone.
Gli ripulii il cazzo con la lingua fino all'ultima goccia, scostandomi nuovamente i lunghi capelli dal viso, vidi che la luce si spenta, e la donna era rientrata. Per quella notte, lo spettacolo era concluso, feci rivestire in tutta fretta il ragazzo e lo mandai fuori dalle palle anche con modi poco gentili. Ero fatta cosi', e non avevo paura a mostrare il mio carattere a volte docile, a volte brusco. Ero eccitatissima e fissavo il cordless tentando di chiamare la signora, di cui conoscevo a memoria ormai il numero, ma esitai e lasciai perdere, era sufficiente quello che aveva visto per il momento.
Sapevo non mi avrebbe denunciato, era una brava donna infondo, e non mi avrebbe mai fatto una cosa simile nonostante mi avesse minacciato varie volte, non pensavo lo avrebbe fatto seriamente. Il fattaccio accadde qualche sera piu' tradi, avevo una mezza relazione con un'uomo sui sessant'anni, con cui mi vedevo saltuariamente, non era una storia seria, ma ci piacevamo e finche' la cosa sarebbe durata, a noi stava bene fingere di stare insieme. Lo invitai a casa mia, era tardissimo, avevo raccontato all'uomo cosa avevo combinato qualche sera prima con il mullatto sul balcone, davanti alla signora, e lui mi aveva subito dato della puttana schifosa.
Mi piaceva quando mi insultava, l'uomo disse che voleva provare anche lui a scoparmi allo stesso modo, dissi che era rischioso, e poi la donna non era in quel momento affacciata, nel la luce della sua cucina accesa. L'uomo a quel punto mentre si denudava, mi chiese di telefonarle, "conosci il suo numero no? chiamala dai..." mi intimo', mi rifiutai di disturbare la donna, e l'uomo la prese male, "ma come, ti mostri a farti scopare come una troia che sei, e adesso ti fai tanti problemi per disturbarla?" il tono era diventato minaccioso, e cercai di farlo ragionare, era tardi, poteva anche denunciarmi, a quel punto l'uomo tiro' fuori un bel ricatto: "Vuoi che domattina insieme alla signora, vada io a denunciarti? si, si, hai capito bene.. se non la chiami..."
Rimasi impietrita davanti a quel ricatto, "ma che dici?" risposi, "E tu... saresti capace dopo quello che c'e' tra noi, di denunciarmi?" L'uomo mi porse il cordless e mi disse... "chiamala e metti il vivavoce avanti troia..." gli ho strappato con nervosismo il telefono dalle mani, componendo il numero dela donna. Mentre attendevo gli squilli pensai: " E adesso che le dico a questa... Che mi invento..." sperai non rispondesse, ma purtroppo al decimo squillo la donna rispose. "Pronto? chi e..." fu la sua risposta, "Signora scusi sono Chris... mi perdoni l'ora... ma... vorrei si affacciasse per..." ella non mi fece terminare la frase... "Senti ragazzo mio, se non la smetti ti denuncio, l'ho gia' detto e lo faccio eh? devi smetterla di disturbarmi hai capito? le schifezze che fai non mi interessano..." fu un cazziatone meritato.
Mentre la donna parlava e mi rimproverava, il maiale mi prese da dietro, e a tradimento mi infilo' nel culo il suo cazzo a colpo secco, facendomi urlare dal dolore. La donna, pensando stessi per farle ascoltare una delle mie porcherie, riattacco' in malo modo la telefonata. mentre mi divincolai dall'uomo allontanandolo e dandogli dello stronzo, ma che si credeva di fare? lui se la rise, bastardo. Se la cosa lo divertiva, a me invece infastidiva molto risposi, lo invitai ad andarsene, ma l'uomo non sembro' collaborare molto. "Me ne andro' dopo che ti avro' aperto il culo davanti alla vecchia" mi disse.
Era deciso piu che mai, e mi pentii di averlo portato in casa mia quella notte. Non si era mai comportato cosi', e non capivo che gli fosse preso tutto d'un tratto. "Mi hai detto che tua madre sta in veneto giusto?" ribatte' l'uomo tornando semi serio, "Chiama lei..." mi disse poi, resosi conto che non riusciva a scoparmi davanti alla vecchia signora. Non ci pensavo nemmeno a disturbare mia madre che magari dormiva e farla preoccupare risposi. Ma l'uomo era deciso al ricatto per la seconda volta, "Ok.. allora, domattina, per prima cosa, andro' a parlare con la vecchia, e l'accompagnero' io stesso in questura per denunciarti... Se te la caverai, ti farai qualche mesetto di galera, o ti beccherai una bella multa."
Non avevo scelta, mentre componevo il numero di mia madre, l'uomo si masturbava ridendo svaccato sul mio divano. Che brutto figlio di puttana pensai, questa gliela faro' pagare cara giuro. Come la chiamata precedente alla signora, sperai che il telefonino di mamma fosse chiuso, almeno avevo una scusa per non chiamarla, invece purtropo per tutti rispose anche lei. "Pronto? mamma... sono Chris ciao, scusa l'orario ma..." intanto che cercavo di tranquillizzarla che non era successo nulla per cui allarmarla, l'uomo mi tiro' verso di se, abbracciandomi, mentre cercavo di liberarmi dai suoi baci viscidi e dai suoi palpeggiamenti sul mio corpo in intimo.
Stavo prendendo tempo per non rivelare a mia madre cosa stesse accadendo, che ancora una volta, come accaduto poco prima, l'uomo mi penetro' a tradimento senza darmi tempo. Mi fece sobbalzare, ma stavolta non urlai, feci solo un sospiro forte che mia madre ovviamente sentii, chiedendomi se mi fosse successo qualcosa, nel mentre, il maiale con il cazzo ben infilato nel mio culo aperto, inizio' a stantuffarmi scopandomi con forza.
Cercai di tenere una conversazione normale con mia madre, ma alla fine dovetti arrendermi, avete mai provato a parlare al telefono mentre vi inculano? E un'impresa improbabile, e mia madre che nonostante il sonno, scema non lo e mai stata, capii immediatamente cosa stava succedendo, e inizio' a farmi un'altro cazziatone, come quello appena beccato dalla vecchia poco prima. Stavolta pero', ero con l'uomo e non contro di lui, senza preoccuparmi piu' di mia madre, e dei suoi rimproveri, mi lasciai andare al piacere dell'amore e iniziai a gemere e godere sempre piu forte insieme al mio maschio che mi sfondava il culo con il suo bel cazzo venoso. "Troia, sei la mia puttanella" inizio' ad urlarmi il maiale, mentre mia madre si era completamente zittita.
"Godi vaccona godi che ti sfondo anche l'anima..." diceva l'uomo quasi urlando in preda all'orgasmo, e io sospiravo gemevo godevo si, si, siiiii, che i vicin mi sentissero, che mia madre mi giudicasse non me ne fregava un cazzo, puttana ero, puttana mi sentivo. Il maiale dopo molte stantuffate mi ingravido' lavandomi l'intestino di calda sperma "ti metto incinta troietta mai, ti ingravido tutta" diceva rantolando e spruzzandomi dentro litri di sborra calda.
Che scopata, che amore, che voglia, e che puttana ero. Mi scostai i capelli dal visetto per baciare quel disgraziato sulle labbra ancora attaccata a lui con il suo cazzo che mi si stava ammosciando dentro il culo. A mia madre, avrei pensato dopo, adesso ero solo per lui. Chiusi la telefonata con un tasto, e restai abbracciata sul divano distesa con il mio uomo dietro di me. Sapevo che la storia della denuncia era tutta una balla per farmi fare quelle telefonate, sapevo che era un gran bastardo di uomo, ma lo amavo per quello.
Quando l'uomo lascio' casa mia, ormai era mattino fatto, lo congedai e andai in bagno per rinfrescarmi e ripulirmi, mi toccai il culo con il palmo della mano destra, era largo come una caverna e mi doleva. In quell'istante il cordless in salotto squillo', corsi a rispondere, ed era mia madre. Dovetti prima calmarla, dato era abbastanza e comprensibilmente agitata, poi cercai di spiegarle l'accaduto senza scendere troppo nei particolari. Mamma era disperata, ma cercai difarle capire che stavo vivendo le mie esperienze di vita al femminile, mi servivano quelle esperienze, dovevo farle, e sperai mi capisse. Alla fine pensai di averla convinta, e la congedai, avevo bisogno di dormire qualche ora. Il mio status di Transgender come dicevo all'inizio di questa storia, mi ha portato esperienze difficili ma sempre di gran godimento. Per contatti chrisbabyface@libero.it
Non mi sono mai dato un'etichetta, ne mi sono definito gay, bisessuale o etero, son sempre stato dell'idea, che la sessualita' non abbia definizioni precise. Potrei svegliarmi una mattina, e sentirmi femmina e vivere la giornata da tale, o svegliarmi un'altro giorno, e sentirmi maschio e comportarmi come tale. Il mio e un metodo di personalita' doppia, che non mi ha mai creato problemi, anzi, il fatto di avere due personalita' in un corpo solo, mi ha sempre permesso di fare ottime situazioni e grandi scopate.
Ormai da tempo ho cambiato vita, pur mantenendo da sempre il mio aspetto maschio/femmina con cui sono nato, ho abbandonato per motivi personali, la vita che conducevo un tempo, sempre piena di guai e di pericoli, ma anche di grandi soddisfazioni a livello sessuale. Nel periodo post adolescenziale, ho vissuto per anni la mia parte femminile, avendo relazioni e rapporti con uomini di una certa eta',uomini dai cinquanta ai sessant'anni, i coetanei non li ho mai considerati.
Ero nel pieno dello sviluppo fisico, tra i diciotto e i vent'anni circa, vivevo solo, nell'appartamento di famiglia che i miei genitori mi avevano lasciato per trasferirsi al mare. Papa' e deceduto purtropo in quel periodo, e mamma rimase sola, sono figlio unico, non ho fratelli ne sorelle, vivevo di stenti in citta' a Milano, e ho sempre fatto dei lavoretti per mantenermi non avendo una specializzazione precisa.
Oltre al visetto da cerbiatta che e ancora oggi il mio punto di forza, insieme ai lunghi capelli biondi, avevo un bel fisico femminile, un culo a panettone sodo e rotondo, un vitino da vespa, stretto, gambe affusolate e braccia filiformi. Nonostante mi mancasse il seno, potevo benissimo passare per una bella ragazza. Per il mio aspetto, ricevevo moltissimi complimenti e anche molte offerte vantaggiose, mi fu offerto di lavorare nel mondo della moda come modello androgino, nel porno come attrice amatoriale, nella televisione per reclamizzare dei prodotti o fare la comparsa in programmi.
Ho sempre saputo, e un po me la tiravo giustamente, di esser bella, ma rifiutavo prontamente tutte le offerte che mi venivano servite su un piatto d'argento. Perche'? semplicemente perche' ero come tutti i giovani di quell'eta', un ribelle. Ero figa, e pensavo che tutto mi fosse dovuto, che tanto prima o poi avrei trovato il successo, e nel frattempo mi divertivo con chi trovavo. Avevo molti rapporti non protetti con uomini maturi, mi facevo ingravidare virtualmente da molti di loro, permettendogli di sborrarmi in culo e ingoiando tutto il loro seme.
Nel quartiere dove abitavo, non mancavano certo gli extracomunitari che d'estate tiravano tardi per le strade, o quelli che abitavano nel mio palazzo. La mia situazione era questa: Hai voglia di cazzo? trova chi ti sfondi il culo e ti ingravidi a dovere, ed e cio' che feci quella notte accaldata, dove non tirava un filo d'aria fresca. Con il mio aspetto non ho mai avuto problemi a trovare maschi che mi soddisfassero a dovere, trovai un mulatto proprio sotto il mio portone, lo trascinai su da me, e lo denudai in un minuto. nel palazzone difronte al mio, Abitava una signora non piu' giovanissima che infastidivo spesso perche' sapevo mi guardava mentre mi masturbavo e mi davo piacere alle finestre in certe ore della mattina e della notte.
Questa donna, vedova e con i figli grandi che abitavano distanti, era spesso affacciata alla sua finestra qualche piano sopra al mio, io abitavo al secondo, la donna difronte al terzo. Come detto, cercavo di farmi trovare alle finestre del mio salotto o della mia cucina o del bagno, in atteggiamenti sessuali, quando la donna si affacciava, e mi notava. Provavo piacere nel farmi vedere da lei mentre mi infilavo degli oggetti nel culo o mentre cavalcavo il collo di una bottigia come fosse un vero cazzo. Perche' lo facevo? forse perche' avevo bisogno di attenzioni da parte di qualcuno, e avevo trovato nella poveretta, l'attenzione che cercavo.
Quella notte, sapevo la donna si sarebbe affacciata come al solito, dormiva poco e vedevo la luce a neon della sua cucina, accesa fino a tarda notte. Non persi tempo in spiegazioni inutili, e ciesi all'extracomunitario, se gli avrebbe dato fastidio scoparmi davanti alla finestra del soggiorno. A quello fregava assai poco, gli interessava solo sfondarmi il culo, e cosi' fu. In intimo, con addosso poca roba, cazlze autoreggenti a rete nere, un tanga striminzito, e un corpetto nero, con i miei lunghi capelli sciolti, presi una sedia dal tavolo del soggiorno, la piazzai davanti alla porta finestra tirando le tende, sollevai la gamba sulla sedia, e nel momento esatto che la donna mise la testa fuori dalla finestra, guardando nella nostra direzione, ordinai al ragazzo di penetrarmi subito senza tante storie e di fare in fretta.
Tenevo lo sguardo fisso sulla finestra della donna, e benche' non riuscissi a vederla bene in volto dato il buio della notte,cercai ad ogni costo di mettermi in vista piu' che potevo, accesi una lampada da salotto per illuminare la scena, senza esagerare, e mentre il cazzo del mulatto mi scivolava nel culo dopo un paio di spinte, iniziai a gemere e sospirare forte aggrappandomi con le praccia al mio maschio che si dava da fare senza troppa vergogna.
Ero sicurissima che la donna stesse guardando la scena, e per portare la situazione ancora piu' al limite del pornografico, allungai un braccio, girai la manopola che apriva la porta finestra, scostai la sedia e aprendo il finestrone, trascinai il ragazzo con me fuori sul balcone di casa, sempre senza farlo uscire dal mio culo. distesi le braccia avanti per lungo, e le appoggiai su un mobiletto che avevo li fuori mettendomi bene in vista di lato, in modo che la signora potesse vedere bene la scena della penetrazione. Invitai quindi il ragazzo a riprendere a scoparmi con forza, e lo fece, mentre io scostandomi dal visetto i lunghi capelli, gemevo e godevo nel buio della notte sul balcone di casa mia scopata e sfondata da un mulatto extracomunitario dietro di me completamente nudo.
Il ragazzo mi stantuffava velocemente, e io non toglievo lo sguardo dalla finestra della donna, soridendole, il giovane venne ingravidandomi nel culo, lo feci uscire raccogliendo sul palmo della mia mano il suo sperma caldo e leccandolo, mi inginocchiai davanti a lui, per completare l'opera, presi in mano il suo cazzo ancora duro e me lo infilai in bocca succhiandolo senza mai togliere lo sguardo dalla donna, che pensavo mi stesse ammirando pur non vedendola in viso. La signora anziana in effetti era ancora affaciata anche se non vedevo il suo volto, non poteva non vedere noi illuminati a dovere dalla luce del lampione stradale che stava sulla stradina della corte dove si affacciava il mio balcone.
Gli ripulii il cazzo con la lingua fino all'ultima goccia, scostandomi nuovamente i lunghi capelli dal viso, vidi che la luce si spenta, e la donna era rientrata. Per quella notte, lo spettacolo era concluso, feci rivestire in tutta fretta il ragazzo e lo mandai fuori dalle palle anche con modi poco gentili. Ero fatta cosi', e non avevo paura a mostrare il mio carattere a volte docile, a volte brusco. Ero eccitatissima e fissavo il cordless tentando di chiamare la signora, di cui conoscevo a memoria ormai il numero, ma esitai e lasciai perdere, era sufficiente quello che aveva visto per il momento.
Sapevo non mi avrebbe denunciato, era una brava donna infondo, e non mi avrebbe mai fatto una cosa simile nonostante mi avesse minacciato varie volte, non pensavo lo avrebbe fatto seriamente. Il fattaccio accadde qualche sera piu' tradi, avevo una mezza relazione con un'uomo sui sessant'anni, con cui mi vedevo saltuariamente, non era una storia seria, ma ci piacevamo e finche' la cosa sarebbe durata, a noi stava bene fingere di stare insieme. Lo invitai a casa mia, era tardissimo, avevo raccontato all'uomo cosa avevo combinato qualche sera prima con il mullatto sul balcone, davanti alla signora, e lui mi aveva subito dato della puttana schifosa.
Mi piaceva quando mi insultava, l'uomo disse che voleva provare anche lui a scoparmi allo stesso modo, dissi che era rischioso, e poi la donna non era in quel momento affacciata, nel la luce della sua cucina accesa. L'uomo a quel punto mentre si denudava, mi chiese di telefonarle, "conosci il suo numero no? chiamala dai..." mi intimo', mi rifiutai di disturbare la donna, e l'uomo la prese male, "ma come, ti mostri a farti scopare come una troia che sei, e adesso ti fai tanti problemi per disturbarla?" il tono era diventato minaccioso, e cercai di farlo ragionare, era tardi, poteva anche denunciarmi, a quel punto l'uomo tiro' fuori un bel ricatto: "Vuoi che domattina insieme alla signora, vada io a denunciarti? si, si, hai capito bene.. se non la chiami..."
Rimasi impietrita davanti a quel ricatto, "ma che dici?" risposi, "E tu... saresti capace dopo quello che c'e' tra noi, di denunciarmi?" L'uomo mi porse il cordless e mi disse... "chiamala e metti il vivavoce avanti troia..." gli ho strappato con nervosismo il telefono dalle mani, componendo il numero dela donna. Mentre attendevo gli squilli pensai: " E adesso che le dico a questa... Che mi invento..." sperai non rispondesse, ma purtroppo al decimo squillo la donna rispose. "Pronto? chi e..." fu la sua risposta, "Signora scusi sono Chris... mi perdoni l'ora... ma... vorrei si affacciasse per..." ella non mi fece terminare la frase... "Senti ragazzo mio, se non la smetti ti denuncio, l'ho gia' detto e lo faccio eh? devi smetterla di disturbarmi hai capito? le schifezze che fai non mi interessano..." fu un cazziatone meritato.
Mentre la donna parlava e mi rimproverava, il maiale mi prese da dietro, e a tradimento mi infilo' nel culo il suo cazzo a colpo secco, facendomi urlare dal dolore. La donna, pensando stessi per farle ascoltare una delle mie porcherie, riattacco' in malo modo la telefonata. mentre mi divincolai dall'uomo allontanandolo e dandogli dello stronzo, ma che si credeva di fare? lui se la rise, bastardo. Se la cosa lo divertiva, a me invece infastidiva molto risposi, lo invitai ad andarsene, ma l'uomo non sembro' collaborare molto. "Me ne andro' dopo che ti avro' aperto il culo davanti alla vecchia" mi disse.
Era deciso piu che mai, e mi pentii di averlo portato in casa mia quella notte. Non si era mai comportato cosi', e non capivo che gli fosse preso tutto d'un tratto. "Mi hai detto che tua madre sta in veneto giusto?" ribatte' l'uomo tornando semi serio, "Chiama lei..." mi disse poi, resosi conto che non riusciva a scoparmi davanti alla vecchia signora. Non ci pensavo nemmeno a disturbare mia madre che magari dormiva e farla preoccupare risposi. Ma l'uomo era deciso al ricatto per la seconda volta, "Ok.. allora, domattina, per prima cosa, andro' a parlare con la vecchia, e l'accompagnero' io stesso in questura per denunciarti... Se te la caverai, ti farai qualche mesetto di galera, o ti beccherai una bella multa."
Non avevo scelta, mentre componevo il numero di mia madre, l'uomo si masturbava ridendo svaccato sul mio divano. Che brutto figlio di puttana pensai, questa gliela faro' pagare cara giuro. Come la chiamata precedente alla signora, sperai che il telefonino di mamma fosse chiuso, almeno avevo una scusa per non chiamarla, invece purtropo per tutti rispose anche lei. "Pronto? mamma... sono Chris ciao, scusa l'orario ma..." intanto che cercavo di tranquillizzarla che non era successo nulla per cui allarmarla, l'uomo mi tiro' verso di se, abbracciandomi, mentre cercavo di liberarmi dai suoi baci viscidi e dai suoi palpeggiamenti sul mio corpo in intimo.
Stavo prendendo tempo per non rivelare a mia madre cosa stesse accadendo, che ancora una volta, come accaduto poco prima, l'uomo mi penetro' a tradimento senza darmi tempo. Mi fece sobbalzare, ma stavolta non urlai, feci solo un sospiro forte che mia madre ovviamente sentii, chiedendomi se mi fosse successo qualcosa, nel mentre, il maiale con il cazzo ben infilato nel mio culo aperto, inizio' a stantuffarmi scopandomi con forza.
Cercai di tenere una conversazione normale con mia madre, ma alla fine dovetti arrendermi, avete mai provato a parlare al telefono mentre vi inculano? E un'impresa improbabile, e mia madre che nonostante il sonno, scema non lo e mai stata, capii immediatamente cosa stava succedendo, e inizio' a farmi un'altro cazziatone, come quello appena beccato dalla vecchia poco prima. Stavolta pero', ero con l'uomo e non contro di lui, senza preoccuparmi piu' di mia madre, e dei suoi rimproveri, mi lasciai andare al piacere dell'amore e iniziai a gemere e godere sempre piu forte insieme al mio maschio che mi sfondava il culo con il suo bel cazzo venoso. "Troia, sei la mia puttanella" inizio' ad urlarmi il maiale, mentre mia madre si era completamente zittita.
"Godi vaccona godi che ti sfondo anche l'anima..." diceva l'uomo quasi urlando in preda all'orgasmo, e io sospiravo gemevo godevo si, si, siiiii, che i vicin mi sentissero, che mia madre mi giudicasse non me ne fregava un cazzo, puttana ero, puttana mi sentivo. Il maiale dopo molte stantuffate mi ingravido' lavandomi l'intestino di calda sperma "ti metto incinta troietta mai, ti ingravido tutta" diceva rantolando e spruzzandomi dentro litri di sborra calda.
Che scopata, che amore, che voglia, e che puttana ero. Mi scostai i capelli dal visetto per baciare quel disgraziato sulle labbra ancora attaccata a lui con il suo cazzo che mi si stava ammosciando dentro il culo. A mia madre, avrei pensato dopo, adesso ero solo per lui. Chiusi la telefonata con un tasto, e restai abbracciata sul divano distesa con il mio uomo dietro di me. Sapevo che la storia della denuncia era tutta una balla per farmi fare quelle telefonate, sapevo che era un gran bastardo di uomo, ma lo amavo per quello.
Quando l'uomo lascio' casa mia, ormai era mattino fatto, lo congedai e andai in bagno per rinfrescarmi e ripulirmi, mi toccai il culo con il palmo della mano destra, era largo come una caverna e mi doleva. In quell'istante il cordless in salotto squillo', corsi a rispondere, ed era mia madre. Dovetti prima calmarla, dato era abbastanza e comprensibilmente agitata, poi cercai di spiegarle l'accaduto senza scendere troppo nei particolari. Mamma era disperata, ma cercai difarle capire che stavo vivendo le mie esperienze di vita al femminile, mi servivano quelle esperienze, dovevo farle, e sperai mi capisse. Alla fine pensai di averla convinta, e la congedai, avevo bisogno di dormire qualche ora. Il mio status di Transgender come dicevo all'inizio di questa storia, mi ha portato esperienze difficili ma sempre di gran godimento. Per contatti chrisbabyface@libero.it
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Gita In Barcaracconto sucessivo
Mauro & Rudy i due fratelli
Commenti dei lettori al racconto erotico