Sempione Hard

di
genere
trans

I cinema porno, sono forse tra le trame piu' trite e ritrite di molti racconti erotici, c'e' chi ci ha trascorso del tempo, o magari solo una volta e lo haraccontato, magari romanzandolo con fantasie inventate. Io di cio' che state per leggere, non ho romanzato assolutamente nulla. Vi raccontero' i fatti come sono realmente accaduti quella benedetta volta che decisi di farci visita.

Ho scoperto i cinema hard forse troppo tardi, ho fatto la conoscenza di questi posti solo nel loro ultimo periodo di vita, prima della chiusura, e prima che fossero in gran parte di Milano eliminati e serrati, grazie anche un Blitz a tappeto delle forze dell'ordine, per sgominare vere e proprie bande di Trans e Travi anche di colore, che spacciavano droga, e si prostituivano, all'interno degli stessi cinema. Sentivo spesso parlare di questi posti, ma non avevo mai trovato il coraggio di metterci piede, anche perche' abbastanza distanti da dove abitavo. La curiosita' alla fine ebbe ragione di me', mi decisi a provare ad entrare in quello piu vicino che avevo scovato tra le varie zone. Si chiamava Cinema Sempione Hard, distava solo poco piu di una mezz'oretta dal mio quartiere, e potevo raggiungerlo tranquillamente prendendo il Tram.

Scelsi un sabato sera, dopo aver passato un'intera settimana appostato non senza attirare qualche extracomunitario dei paraggi, nei dintorni del cinema. Il posto sopratutto la sera dopo le ore venti, era frequentato da per lo piu' uomini di un certa eta', forse gente che abitava nei dintorni, oltre a ragazzi di colore che vedevo entrare e uscire spesso dal portone in vetro del cinema. Come detto, scelsi un sabato sera per il mio battesimo all'interno del Sempione Hard, mi ero preparata con cura, doveva essere il mio battesimo in quel posto, e volevo lasciare il segno in tutto e per tutto. Ad uno come me, che e nato con aspetto femminile, non avrebbe occorso molta preparazione per apparire come una bella figliola, ma avevo voluto calcare un po troppo la mano, e cosi' rischiai di dare troppo nell'occhio, dove invece dovevo passare inosservato.

Era estate, faceva caldo, ma decisi per un paio di leggins neri lucidi elasticizzati aderentissimi, che mettessero in risalto le mie forme, una t shirt nera abbinata ai leggins, con virtuosa scollatura a V davanti, e un disegno di un cuore rosso al centro. La maglietta era senza maniche stile canotta, indossai un completino intimo nero, con calze a rete autoreggenti, perizomino che poco o nulla copriva delle mie intimita', un corpetto nero infilato a tubo senza spalline, stivaloni americani neri da cowboy sopra i leggins, e un giubottino nero in pelle chiodo, taglia da donna, lungo dietro, e corto davanti.

A dire il vero sembravo piu' Madonna nei primi anni ottanta, se non fosse che io ho sempre avuto i capelli biondi lunghissimi, mentre lei era scura. Ma il look era molto simile. Sciolsi i lunghissimi capelli, inforcai un paio di occhiali Rayban a specchio, le poche cose che mi occorrevano le misi nelle tasche interne ed esterne del giubbotto, e sono uscita di casa per dirigermi al cinema. Ovviamente mi feci subito notare, non mancarono i colpi di clacson, durante il mio tragitto a piedi verso il Tram. Il mio aspetto femminile non passava mai inosservato, qualunque cosa indossassi, anche oggi a distanza di anni, il mio aspetto attira molti curiosi quando esco per strada.

Arrivato finalmente al Sempione Hard, indulgiai un istante prima di entrare al suo interno. Aspettai forse troppo, avevo un po timore lo confesso, le gambe mi tremavano, ma non potevo rimanere davanti a quella porta di vetro per tutta la serata, si stava gia' facendo tardi, e il buio calava. Presi coraggio, spinsi la grande porta di vetro che per una settimana avevo contemplato costantemente come un investigatore. Un mini corridoio dritto illuminato da luci al neon azzurrine, mi separava dalla cassa. Il bigliettaio, un'uomo anzianotto, con la faccia da maiale e grassoccio, mi squadro' da testa a piedi, ma non fece difficolta' a passarmi dalla fessura del banco diviso da una vetrata, il biglietto, dopo che gli avevo allungato una banconota da dieci mila lire.

Lasciai il maiale grassoccio che continuava a fissarmi mentre mi allontanavo, e mi chiesi per un istante cosa potesse aver pensato in quella sua testona grossa e sformata dal grasso in eccesso. Passai oltre un drappo pesante di velluto nero, tipo quelli usati dalle imprese di pompe funebri, per addobbare i palazzi durante i funerali, l'ambiente era tutt'altro che piacevole, mi guardai un po intorno, sembrava un vecchio enorme garage adibito a cinema, e non aveva ne son convinto pure oggi, nemmeno le norme di sicurezza piu' blande. L'ambiente non era poi grandissimo, e varcata la soglia nascosta dal pesante drappo, mi trovai nella saletta immersa nel buio, mentre sullo schermo il film porno era gia' in proiezione.

Ci misi un po ad abituarmi all'oscurita' del posto, infondo alla mia destra, vedevo una porta chiusa da cui sotto filtrava una luce e la scritta WC in alto su una targhetta elettronica illuminata, ora almeno sapevo dove si trovasse il bagno. Appena i miei occhi si abituarono al buio, rimasi pietrificata, la saletta seppur piccola che fosse, era piena fino all'orlo di uomini, sia seduti sulle poltroncile in fila, che in piedi da ogni lato. Mi chiesi come un posto del genere potesse contenere tanta gente. Mi feci coraggio, e scusandomi continuamente, facendomi largo tra gli uomini, arrivai infondo sulla sinistra, al muro della saletta.

Mi ero appoggiato al muro in piedi, e scrutandomi attorno, vidi che avevo gli occhi di tutti puntati addosso. Avevo alla mia destra un'uomo che avrà avuto sui sessant'anni circa, che fumava e mi squadrava da testa a piedi, al lato sinisto un'altro simile al precedente, che mi continuava a fissare sorridendo, gli ricambiai il sorriso, poi guardai altrove. Nessuno pareva interessato al Film, almeno cosi' lo percepii io, che continuavo ad essere l'attrazione principale e destare l'interesse di tutti i presenti. Mi scostai da un lato i capelli dal visetto, e nel riportare la mano apposto, notai che qualcuno stava già prendendo l'iniziativa.

Potevo sentire delle leggerissime mani, provare ad accarezzarmi le gambe e il sedere. Non dissi nulla e lasciai fare, ben presto le mani da leggere divennero piu marcate, e a quelle se ne aggiunsero altre, in pochi minuti fui attorniata da molti uomini. Tutto successe cosi in fretta che nemmeno me ne resi conto, stordito dal fumo che aleggiava nella saletta, e dal buio, mi sono ritrovata in Intimo, con tutte le mani addosso, senza nemmeno sapere come avessero fatto i miei vestiti a volar via dal mio corpo. Mi trovai in mano da un istante all'altro, grossi cazzi duri da masturbare, che masturbai senza pensarci un istante, qualcuno mi fece accucciare spingendomi in basso per la testa, e mi trovai il viso attorniato da cazzi duri che iniziai a succhiare e masturbare con le mani.

Non potendo alzare ne la testa ne lo sguardo, non vedevo chi fosse intorno a me, vedevo solo i loro grossi e lunghi cazzi, qualcuno anche nero. Iniziai a ricevere schizzi sui capelli e sul visetto, come premio del mio lavoro di labbra sui loro cazzi duri. Fui rimessa in piedi non so da chi, mi sono sentito prendere per un braccio, e tirare nuovamente in piedi, finalmente ho potuto vedere in viso i miei adorati amanti di quella sera. Ne contavo forse troppi, piu del dovuto, ne vedevo di ogni tipo,per lo piu bianchi di mezza età, signori dai capelli corti e brizzolati, ma anche qualche ragazzo di colore. Uno di questi mi colpi' particolarmente perchè aveva i rasta alla Bob Marley lunghi, ed era nero come il Cinema in cui mi trovavo.

Cercando di muovermi, mi son accorta che almeno i leggins non mi erano stati tolti, ma abbassati semplicemente, dato avevo sopra gli stivali e non potevano essermi stati tolti. Fui io a quel punto a completare l'opera iniziata da altri, mi appoggiai alle spalle di un signore, e fui aiutata a toglierli, in modo da essere piu libera nei movimenti. Libera e in intimo, con solo addosso le calze a rete, a piedi scalzi, tanga, e corpetto, mi scostai i lunghi capelli dal viso, cercando di riprendere fiato, il fumo aveva fatto diventare il cinema, una vera ciminiera, e la sola ventola di areazione che era accesa, non bastava certo a disperdere il lezzo tremendo di sigarette.

Avendo tutti addosso mi sentii soffocare, ma non ebbi tempo di prendere aria nei polmoni, qualcuno ne aprofitto' per infilarmi la sua lingua in bocca. Dietro di me invece, qualcun'altro mi stava scostando il perizomino per infilarci il suo bel cazzo, lo agevolai allargando le gambe, sempre con le braccia al collo di quello che stavo baciando. Ho sentito delle mani calde spalancarmi le natiche, e un grosso cazzo scivolarmi dentro poco alla volta, sicuramente doveva avere un preservativo, dato l'attrito nel momento dell'entrata nel mio culetto non proprio oliato. Qualcuno cercò di insalivare sputandoci sopra, chiaramente non potevo vedere nulla di cio' che mi stavano facendo, quello che avevo davanti non mi mollava un istante, tenendo la mia bocca incollata alla sua senza darmi respiro.

Il primo dei tanti cazzi che avrei preso quella sera mi entro' dentro a metà, chiusi gli occhi e mugolai con la bocca occupata dalla lingua dell'uomo davanti a me, uno lo scansò bruscamente da un lato, e prese immediatamente il suo posto, senza nemmeno darmi il tempo di voltare la testa per vedere chi avevo dietro. Proprio quello dietro, iniziò a stantuffarmi a dovere dentro e fuori, prendendo velocita' e facendomi gemere sempre piu' forte, anche se il livello del sonoro del film, superava di gran lunga i miei gemiti. Con le mani ero tornata a masturbare altri cazzi, cercavo di godere ma avevo la bocca tappata, era abbastanza frustrante non poter urlare tutto il mio piacere, zittita dalle molte bocche che mi baciavano in continuazione. Troia ero e Troia mi sentivo, rompetemi tutta cercavo di urlare, mentre li avevo addosso in un gorgo di piacere infinito e continuo, sentivo il mio corpo vibrare sotto i colpi del cazzo di quello che mi aveva dentro, o forse erano i miei nervi tesi, che non controllavo piu.

Un piacere cosi' non lo avevo mai ancora provato, fu indescrivibile davvero, mani addosso a tastarmi da ogni parte, cento bocche a baciarmi da ogni lato, il mio cazzo succhiato da chissa' chi, sbrodolai a ripetizione, una, due, tre, quattro volte, godevo troppo. Mai provato nulla di simile, e di uomini ne avevo avuti prima di allora. Il Film sullo schermo continuava la sua proiezione, e l'audio era assordante, ma nessuno era interessato a ciò che lo schermo trasmetteva, tutta la saletta strapiena era concentrata adesso su chi mi stava sfondando il culo con la forza di un Toro da monta.

Ci furono vari cambi nel frattempo, perche' mi entravano e uscivano dal culo cazzi diversi di varie dimensioni, che mi spaccavano a forza di spinte, poi lasciavano il posto ad altri, tutti senza litigare, ordinatamente in fila, attendevano il loro turno, e io usata e violentata da quei maschi, morivo di piacere aggrappata ad altri che mi sorreggevano appoggiati al muro. Intravidi con la coda dell'occhio un ragazzone di colore, era il ragazzo che avevo visto poco prima con i Rasta alla Bob Marley, fu lui a scoparmi adesso.

La dimensione del suo cazzo ben diversa da quelli precedenti si fece sentire subito. Le mie mani erano diventate una broda di sperma appiccicosa. Anche il rasta lasciò posto ad altri, la situazione a Turnover, andò avanti a lungo, via un cazzo dentro un'altro, e un'altro, e un'altro ancora. Avevo anche perso la voce a forza di urlare e godere. Quanto durò tutto questo? non saprei dirvelo, ma sono certo che quella sera molti uomini li in saletta, si sono fatti un bel giro dentro al mio culo rotto. Il lezzo di sigaretta si era fatto davvero insopportabile, conati di vomito mi salivano a tratti per quel terribile odore. Un tempo fumavo, ma a forza di sentirne l'acre lezzo, ho smesso ben presto. Credo che quell'esperienza al cinema, se non altro, mi abbia tolto il vizio del fumo ma accentuo' al contrario la mia fame di cazzo.

Credo si fosse fatto ormai tardi, non avevo l'orologio ma immaginavo fossero passate alcune ore, la saletta iniziò a svuotarsi poco alla volta ad un certo punto, dato il cinema chiudeva alla mezza, immaginai fosse gia' arrivata l'ora di sloggiare. Rimasero i piu' accaniti, non piu di forse dieci persone, ero ormai ridotta uno straccio, stanca, il culo mi doleva maledettamente, le gambe non mi reggevano, dalla vita in giu ero un bagno di sperma, solo dalla vita in su ero ancora decentemente apposto, pur stravolta con i lunghissimi capelli arruffati dal caldo, il trucco quasi colato sul visetto da eterna bimba. A darmi gli ultimi colpi di grazia, furono proprio quelli rimasti, che sembravano non volermi mollare piu. Mi aiutarono a sedere su una delle poltroncine ormai vuote vicine all'ultima fila, e li mi diedero i loro cazzi da succhiare, fino a riempirmi viso, collo, petto, e braccia. Mi risparmiarono i capelli, ma per il resto era una lavata di sperma ovunque. Non avevo nemmeno la forza di sollevarmi dalla poltroncina per andare in bagno, ero una bambola inerme senza forze e dolorante in ogni parte del corpo per lo sforzo.

Chiesi con la voce ormai in cantina, tanto che dovetti aiutarmi a gesti, di essere accompagnata in bagno a rigenerarmi. La proiezione del Film era stata interrotta, ma le luci rimasero ancora spente. Fui aiutato da due uomini a sistemarmi, mi lavai alla buona, e recuperati i vestiti, me li infilai a fatica, ero un bagno di sudore e la roba mi scivolava a stento addosso. Una volta tornata nella saletta con un aspetto piu decoroso, ecco apparire il bigliettaio con la faccia da maiale dalla porta principale, e guardarmi malissimo mentre venivo portata fuori accompagnata dai due uomini. Era mezzanotte passata da poco, uno dei due si offri' di darmi un passaggio fino a casa, mentre l'altro a malincuore, andò nella direzione opposta. Mi accomodai a fatica nella macchina del mio accompagnatore, piu volte l'uomo si preoccupò delle mie condizioni, e facendomi i conplimenti per quello che avevo appena fatto li dentro. Nemmeno una vera donna, osò dirmi l'uomo, lo presi come il piu bel complimento della nottata. Arrivati al cancello del mio palazzo, chiesi all'uomo se volesse salire qualche minuto da me. L'uomo nonostante l'ora accettò. Gli mostrai la mia piccola casetta, un appartamento di due locali, ma lo diressi piu che altro nella mia camera da letto, seduti sul lettone matrimoniale, e come se non avessi slinguato e baciato abbastanza quella notte, concedetti il Bis. Posso concludere con il fatto che da quella sera, quel signore gentile e premuroso, che mi aveva sfondata insieme a tanti altri nel cinema, diventò il mio uomo, e io la sua donna. Fu un'esperienza che mi cambio' dentro sotto un certo aspetto, da quella volta frequentai altri cinema nelle zone Milanesi, magari non sempre con lo stesso risultato della prima avventura, ma ebbi molto successo in varie parti, sopratutto tra gli uomini di colore che aprofittarono in gran parte di me e del mio culetto sfondato. chrisbabyface@libero.it
scritto il
2023-04-19
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