Il padre del mio amico
di
Chris Rondinelli
genere
gay
Mi chiamo Chris, sono una femmina mancata. Il mio aspetto da ragazzina in un corpo maschile, ha caratterizzato la mia adolescenza. La storia che voglio raccontarvi, realmente vissuta, riguarda me, un mio carissimo amico, e suo papà. Io e questo amico, che chiamerò per privacy Massimo, ci siamo conosciuti sul posto di lavoro, al tempo lavoravo come 'operatore ecologico', un tempo si diceva spazzino. Li conobbi massimo, un ragazzo mio coetaneo con cui ho legato quasi da subito.
Massimo era molto preso da me per il mio aspetto femminile, e durante le pause lavorative, mi faceva molte domande sulla vita privata. In breve tempo, ho saputo ogni cosa su di lui, come lui venne a conoscenza dei miei segreti e dei miei gusti sessuali soprattutto. Massimo era Gay, ma cercava di tenerlo nascosto il più possibile per non compromettere la sua vita sociale, soprattutto in casa.
Il mio amico era figlio unico, e a quanto mi disse, aveva i genitori separati. Mi invitò varie volte a casa sua, viveva con il padre, ma vedeva la madre nei fine settimana. Essendo ormai maggiorenne, poteva decidere da solo in che modalità vederla. Suo papà, era un uomo di circa sessant'anni, ancora un bell'uomo, di pelle olivasta, brizzolato, con un po' di pancetta ma non eccessiva, alto un metro e novanta, ed era sempre gentile ogni volta massimo mi portava da loro. Mi faceva spesso dei complimenti che mi imbarazzavano non poco devo ammettere.
Il fatto successe un fine settimana. Ero rimasto a dormire da loro, capitava che massimo mi invitasse a passare il weekend da lui per giocare alla PlayStation e spettegolare insieme sugli uomini. Lui aveva trovato mi disse, un uomo maturo con cui voleva iniziare una relazione, ma era preoccupato per ciò che avrebbe potuto succedere se lo avesse raccontato a suo padre. A me suo padre sembrava un uomo gentile, che capiva dissi, spingendo massimo per far in modo che rivelasse al genitore la sua omosessualità.
Quella sera andammo a dormire tardi nella sua cameretta, e quando mi svegliai la mattina dopo, l'amico non era più nel suo letto accanto al mio. Lo cercai per tutto l'appartamento, ma sembrava essere svanito nel nulla. Passai davanti alla camera dove dormiva suo padre, e vidi che era ancora a letto. Non so perché, ma mi intrufolai senza far rumore, cercando l'amico ma non lo trovai affatto. Cercai quindi di battere in ritirata, ma fui bloccato da una voce nel buio della camera: "se cerchi massimo, è da sua madre. La domenica mattina va a trovarla presto." Disse l'uomo.
Mi voltai, ero in perizoma, con le natiche scoperte, una T-shirt nera addosso e i capelli lunghi arruffati e spettinati in testa. Mi scusai subito per l'intrusione in camera sua. L'uomo scostando le lenzuola, e mettendo i piedi giù dal letto, mi chiese se avessi fame, risposi timidamente che non facevo mai colazione la mattina per abitudine alimentare. Quando finalmente sì alzò, notai che era completamente nudo. Tirò le tapparelle, e il sole di luglio, illuminò istantaneamente la camera da letto. L'uomo vedendo li fissavo con imbarazzo, mi domandò ridendo se non avessi mai visto un uomo nudo. Risposi timidamente di sì, ma pochi con il cazzo duro la mattina presto. L'uomo si mise a ridere una seconda volta. Poi mi disse di seguirlo in bagno.
Mentre si lavava, mi fece ancora uno dei suoi strani complimenti imbarazzanti. "Saresti una bella ragazza, ne hai l'aspetto, e davvero incredibile.. più ti guardo..." Non fini' la frase, lo interruppi, "sono una femmina mancata signore" risposi abbassando lo sguardo. "Davvero sorprendente" fece eco l'uomo prima di avvicinarsi a me con l'asciugamano sul viso. "Hai un compagno?" Chiese poi. Alla mia risposta negativa, si fece serio e mi rispose pacatamente: "peccato.. peccato lasciare un bel figurino come te sola". Notai si rivolse a me al femminile. Non sapevo che fare a quel punto, iniziai a farmi un po' di domande sul padre del mio amico. Aveva davvero uno strano atteggiamento.
Restai con l'uomo durante la colazione, anche se non toccai cibo, mentre mangiava il suo caffè latte, l'uomo iniziò a sondare il terreno con domande abbastanza personali. Ad esempio, volle sapere se avevo già avuto dei rapporti, se avessi fatto l'amore con un uomo. Cercando di nascondere il mio imbarazzo, cercai di rispondere a tutte le sue domande, fino a quando in modo inatteso ed esplicito, il padre del mio amico mi chiede di alzarmi e di raggiungerlo dall'altro lato del tavolo. Quando fui vicino a lui, mi prese per un braccio, e mi fece sedere tirandomi sulle sue gambe.
La strattonata fu così improvvisa, che mi ritrovai seduta sulle sue gambe con il mio culetto quasi infilzato dal suo cazzo dritto e duro. "Ma.. ma che fa" cercai di balbettare io, mentre lui mi zittiva con un dito davanti le labbra. Avvicinò il suo viso al mio, scostando i lunghi capelli dal mio faccino, e mi bacio'. Sentii il sapore di caffè latte della sua lingua che cercava la mia, cercai di fare resistenza passiva, più per rispetto verso il padre del mio amico, che per altri motivi. Poi cedetti, e buttandogli le braccia al collo, iniziai a baciarlo con passione. Chiamatemi stronza, troia, quello che volete, ma anche la provocazione ha dei limiti.
Mentre lo baciavo, abbassai un braccio per prendergli il cazzo con una mano, e iniziai a segarlo piano piano per non farlo venire. L'uomo prese il mio da dentro il perizoma, e anche lui iniziò a segare me. Fu bellissimo, gli venni in mano in meno di un minuto sporcandolo. La cosa non sembrò preoccuparlo minimamente, mi diede la sua mano da pulire con le labbra, e lo feci senza fiatare. Lui invece non venne, mi fece alzare mi prese per mano, e mi trascinò sul divano in salotto. Li più comodi che in cucina, mi misi tra le sue gambe poco pelose, e senza dire una sola frase, mi presi in bocca tutto quel bel cazzo duro e lungo, che avevo desiderato da quando si era alzato dal letto, e iniziai a succhiare succhiare senza sosta. Lo sentivo godere e accarezzarmi i lunghi capelli biondi.
"Oh Chris Chris" ansimava l'uomo. Sono quegli istanti in cui tutto il mio essere, si sente donna. Poco mi importava in quell'istante se quell'uomo era il padre del mio amico. Poco mi fregava se eri ospite in casa d'altri e mi stavo comportando da troia, infondo era stato lui a volerlo, e io lo stavo accontentando come meglio potevo. Mi tirai su scostando i lunghi capelli, mi misi a cavalcioni su di lui, allargando con le mie manine le natiche, e poco alla volta, feci scivolare il suo bel cazzo duro e lungo dentro di me.
Aiutato anche da lui, iniziai a saltellare su e giù dal suo cazzo attaccata al suo collo, mentre ci lasciavamo andare al piacere dell'amore. Perché negarlo, godevo come una vacca impalata da quell'uomo nudo che per l'età, avrebbe potuto essere mio padre. Magari avercelo avuto un padre così mi disse tra me. E non mi dispiaceva nemmeno per il mio amico, se lo avesse scoperto, avrebbe capito speravo almeno. Perché all'amore e al piacere, non si comanda. Mentre bella mia testolina da puttana, mi facevo tutti questi discorsi, l'uomo continuava a godere e a chiamarmi per nome.
Non sapevo che ore fossero, e in quel momento non credo me ne fregasse nemmeno, ma la mattinata era avanzata a tal punto, che il mio amico Massimo rientrò a casa senza nemmeno che riuscissimo a sentirlo entrare. L'amico, Evidentemente tornato dopo essere andato a trovare la madre, a cui aveva finalmente sotto mio consiglio, rivelato la sua identità e presentato l'uomo con cui voleva iniziare la relazione, era tornato a casa del padre, per rivelare anche a lui i suoi progetti futuri. Soltanto che, entrati in salotto con il suo uomo, i due non pensarono minimamente di trovarsi davanti una scena del genere.
Il padre del ragazzo nudo completamente, seduto o seni sdraiato sulla spalliera del divano, godeva e ansimava facendo saltellare sul suo cazzo, infilato dentro al culetto di una biondina in maglietta nera che gemeva e ansimava con le braccia incrociate al collo dell'uomo. Massimo e il suo uomo non dissero nulla, la scena che si era palesata sotto i loro occhi, parlava per loro. Fui io per prima ad accorgermi dei due nuovi arrivati. Voltai la testa verso il mio amico e gli feci un sorriso. Per nulla imbarazzata da ciò che stavamo combinando, continuai a saltellare sul cazzo del mio uomo.
Fu il mio amico a rompere il ghiaccio: "Papàaaaaaa" esclamò. Non era certo un richiamo di rimprovero, no, era più un'esclamazione di sorpresa. Il padre del mio amico si voltò senza fermarsi un solo istante, e la scena era lì per sé surreale. Mi sembrava di stare in una 'candid camera', e aspettavo soltanto che qualcuno uscisse da non so dove, e dicesse... "E tutto uno scherzo, ci sei cascato." Ma non successe.
Ci furono dei chiarimenti istantanei, senza farla troppo lunga, il mio amico Massimo, sì disse felice di aver trovato suo padre in quella strana situazione. Mentre il padre del mio amico, sì disse sorpreso e altrettanto felice, nel sentire il proprio figlio, dichiarare la sua omosessualità, e di conoscere il suo primo uomo. Tutto questo, che ci crediate o meno, successe senza il minimo imbarazzo tra i presenti, il padre nudo con il cazzo sempre infilato dentro di me, sbrigò subito la questione, per non perdere la voglia, e continuò a scoparmi davanti al figlio e al suo uomo.
Il mio amico ed il suo uomo, che potevano a quel punto unirsi a noi e fare un bel quadretto, optarono invece di sedersi lì accanto a godersi lo spettacolo. Il padre del mio amico, dal canto suo terminò di sfondarmi il culo regalandomi una bellissima spruzzata di sperma caldo, che accolsi dentro me, stringendo i muscoli delle natiche. Buttai la testa all'indietro, con i miei lunghi capelli che toccavano il pavimento, e con la coda dell'occhio, vidi la faccia entusiasta del mio amico. Mai visto massimo così contento come quella volta.
L'unico ad essere un po' perplesso e forse anche un po' straniato dalla situazione, sembrava l'uomo di Massimo. Terminata la scopata tra me e l'uomo, ci furono altre spiegazioni da parte di Massimo con suo padre, che rimase nudo per tutto il tempo senza problemi. Alla fine i due si abbracciarono, e il genitore del mio amico, strinse la mano all'uomo di suo figlio. Tutto finalmente sembrava risolto tra le mura di casa, come un bel film che ha il solito Happy Ending.
Sfortunatamente non fu così. Nel giro di una settimana, io e il padre del mio amico, eravamo diventati amanti fissi, e scopavamo come maiali. Pensate che ero più a casa loro che a casa mia. E fu proprio li che una sera, sul letto matrimoniale di suo padre, massimo, dopo essere andato a prendere delle pizze per tutti, mi trovò al suo ritorno, presa in bocca e nel culo, impegnata a farmi aprire dai due uomini. Inutile dire che persi un'amicizia importante, persi l'accesso a casa loro, e persi pure i due uomini. Un casino solo da raccontare, ma almeno ci ho provato. chrisbabyface@libero.it
Massimo era molto preso da me per il mio aspetto femminile, e durante le pause lavorative, mi faceva molte domande sulla vita privata. In breve tempo, ho saputo ogni cosa su di lui, come lui venne a conoscenza dei miei segreti e dei miei gusti sessuali soprattutto. Massimo era Gay, ma cercava di tenerlo nascosto il più possibile per non compromettere la sua vita sociale, soprattutto in casa.
Il mio amico era figlio unico, e a quanto mi disse, aveva i genitori separati. Mi invitò varie volte a casa sua, viveva con il padre, ma vedeva la madre nei fine settimana. Essendo ormai maggiorenne, poteva decidere da solo in che modalità vederla. Suo papà, era un uomo di circa sessant'anni, ancora un bell'uomo, di pelle olivasta, brizzolato, con un po' di pancetta ma non eccessiva, alto un metro e novanta, ed era sempre gentile ogni volta massimo mi portava da loro. Mi faceva spesso dei complimenti che mi imbarazzavano non poco devo ammettere.
Il fatto successe un fine settimana. Ero rimasto a dormire da loro, capitava che massimo mi invitasse a passare il weekend da lui per giocare alla PlayStation e spettegolare insieme sugli uomini. Lui aveva trovato mi disse, un uomo maturo con cui voleva iniziare una relazione, ma era preoccupato per ciò che avrebbe potuto succedere se lo avesse raccontato a suo padre. A me suo padre sembrava un uomo gentile, che capiva dissi, spingendo massimo per far in modo che rivelasse al genitore la sua omosessualità.
Quella sera andammo a dormire tardi nella sua cameretta, e quando mi svegliai la mattina dopo, l'amico non era più nel suo letto accanto al mio. Lo cercai per tutto l'appartamento, ma sembrava essere svanito nel nulla. Passai davanti alla camera dove dormiva suo padre, e vidi che era ancora a letto. Non so perché, ma mi intrufolai senza far rumore, cercando l'amico ma non lo trovai affatto. Cercai quindi di battere in ritirata, ma fui bloccato da una voce nel buio della camera: "se cerchi massimo, è da sua madre. La domenica mattina va a trovarla presto." Disse l'uomo.
Mi voltai, ero in perizoma, con le natiche scoperte, una T-shirt nera addosso e i capelli lunghi arruffati e spettinati in testa. Mi scusai subito per l'intrusione in camera sua. L'uomo scostando le lenzuola, e mettendo i piedi giù dal letto, mi chiese se avessi fame, risposi timidamente che non facevo mai colazione la mattina per abitudine alimentare. Quando finalmente sì alzò, notai che era completamente nudo. Tirò le tapparelle, e il sole di luglio, illuminò istantaneamente la camera da letto. L'uomo vedendo li fissavo con imbarazzo, mi domandò ridendo se non avessi mai visto un uomo nudo. Risposi timidamente di sì, ma pochi con il cazzo duro la mattina presto. L'uomo si mise a ridere una seconda volta. Poi mi disse di seguirlo in bagno.
Mentre si lavava, mi fece ancora uno dei suoi strani complimenti imbarazzanti. "Saresti una bella ragazza, ne hai l'aspetto, e davvero incredibile.. più ti guardo..." Non fini' la frase, lo interruppi, "sono una femmina mancata signore" risposi abbassando lo sguardo. "Davvero sorprendente" fece eco l'uomo prima di avvicinarsi a me con l'asciugamano sul viso. "Hai un compagno?" Chiese poi. Alla mia risposta negativa, si fece serio e mi rispose pacatamente: "peccato.. peccato lasciare un bel figurino come te sola". Notai si rivolse a me al femminile. Non sapevo che fare a quel punto, iniziai a farmi un po' di domande sul padre del mio amico. Aveva davvero uno strano atteggiamento.
Restai con l'uomo durante la colazione, anche se non toccai cibo, mentre mangiava il suo caffè latte, l'uomo iniziò a sondare il terreno con domande abbastanza personali. Ad esempio, volle sapere se avevo già avuto dei rapporti, se avessi fatto l'amore con un uomo. Cercando di nascondere il mio imbarazzo, cercai di rispondere a tutte le sue domande, fino a quando in modo inatteso ed esplicito, il padre del mio amico mi chiede di alzarmi e di raggiungerlo dall'altro lato del tavolo. Quando fui vicino a lui, mi prese per un braccio, e mi fece sedere tirandomi sulle sue gambe.
La strattonata fu così improvvisa, che mi ritrovai seduta sulle sue gambe con il mio culetto quasi infilzato dal suo cazzo dritto e duro. "Ma.. ma che fa" cercai di balbettare io, mentre lui mi zittiva con un dito davanti le labbra. Avvicinò il suo viso al mio, scostando i lunghi capelli dal mio faccino, e mi bacio'. Sentii il sapore di caffè latte della sua lingua che cercava la mia, cercai di fare resistenza passiva, più per rispetto verso il padre del mio amico, che per altri motivi. Poi cedetti, e buttandogli le braccia al collo, iniziai a baciarlo con passione. Chiamatemi stronza, troia, quello che volete, ma anche la provocazione ha dei limiti.
Mentre lo baciavo, abbassai un braccio per prendergli il cazzo con una mano, e iniziai a segarlo piano piano per non farlo venire. L'uomo prese il mio da dentro il perizoma, e anche lui iniziò a segare me. Fu bellissimo, gli venni in mano in meno di un minuto sporcandolo. La cosa non sembrò preoccuparlo minimamente, mi diede la sua mano da pulire con le labbra, e lo feci senza fiatare. Lui invece non venne, mi fece alzare mi prese per mano, e mi trascinò sul divano in salotto. Li più comodi che in cucina, mi misi tra le sue gambe poco pelose, e senza dire una sola frase, mi presi in bocca tutto quel bel cazzo duro e lungo, che avevo desiderato da quando si era alzato dal letto, e iniziai a succhiare succhiare senza sosta. Lo sentivo godere e accarezzarmi i lunghi capelli biondi.
"Oh Chris Chris" ansimava l'uomo. Sono quegli istanti in cui tutto il mio essere, si sente donna. Poco mi importava in quell'istante se quell'uomo era il padre del mio amico. Poco mi fregava se eri ospite in casa d'altri e mi stavo comportando da troia, infondo era stato lui a volerlo, e io lo stavo accontentando come meglio potevo. Mi tirai su scostando i lunghi capelli, mi misi a cavalcioni su di lui, allargando con le mie manine le natiche, e poco alla volta, feci scivolare il suo bel cazzo duro e lungo dentro di me.
Aiutato anche da lui, iniziai a saltellare su e giù dal suo cazzo attaccata al suo collo, mentre ci lasciavamo andare al piacere dell'amore. Perché negarlo, godevo come una vacca impalata da quell'uomo nudo che per l'età, avrebbe potuto essere mio padre. Magari avercelo avuto un padre così mi disse tra me. E non mi dispiaceva nemmeno per il mio amico, se lo avesse scoperto, avrebbe capito speravo almeno. Perché all'amore e al piacere, non si comanda. Mentre bella mia testolina da puttana, mi facevo tutti questi discorsi, l'uomo continuava a godere e a chiamarmi per nome.
Non sapevo che ore fossero, e in quel momento non credo me ne fregasse nemmeno, ma la mattinata era avanzata a tal punto, che il mio amico Massimo rientrò a casa senza nemmeno che riuscissimo a sentirlo entrare. L'amico, Evidentemente tornato dopo essere andato a trovare la madre, a cui aveva finalmente sotto mio consiglio, rivelato la sua identità e presentato l'uomo con cui voleva iniziare la relazione, era tornato a casa del padre, per rivelare anche a lui i suoi progetti futuri. Soltanto che, entrati in salotto con il suo uomo, i due non pensarono minimamente di trovarsi davanti una scena del genere.
Il padre del ragazzo nudo completamente, seduto o seni sdraiato sulla spalliera del divano, godeva e ansimava facendo saltellare sul suo cazzo, infilato dentro al culetto di una biondina in maglietta nera che gemeva e ansimava con le braccia incrociate al collo dell'uomo. Massimo e il suo uomo non dissero nulla, la scena che si era palesata sotto i loro occhi, parlava per loro. Fui io per prima ad accorgermi dei due nuovi arrivati. Voltai la testa verso il mio amico e gli feci un sorriso. Per nulla imbarazzata da ciò che stavamo combinando, continuai a saltellare sul cazzo del mio uomo.
Fu il mio amico a rompere il ghiaccio: "Papàaaaaaa" esclamò. Non era certo un richiamo di rimprovero, no, era più un'esclamazione di sorpresa. Il padre del mio amico si voltò senza fermarsi un solo istante, e la scena era lì per sé surreale. Mi sembrava di stare in una 'candid camera', e aspettavo soltanto che qualcuno uscisse da non so dove, e dicesse... "E tutto uno scherzo, ci sei cascato." Ma non successe.
Ci furono dei chiarimenti istantanei, senza farla troppo lunga, il mio amico Massimo, sì disse felice di aver trovato suo padre in quella strana situazione. Mentre il padre del mio amico, sì disse sorpreso e altrettanto felice, nel sentire il proprio figlio, dichiarare la sua omosessualità, e di conoscere il suo primo uomo. Tutto questo, che ci crediate o meno, successe senza il minimo imbarazzo tra i presenti, il padre nudo con il cazzo sempre infilato dentro di me, sbrigò subito la questione, per non perdere la voglia, e continuò a scoparmi davanti al figlio e al suo uomo.
Il mio amico ed il suo uomo, che potevano a quel punto unirsi a noi e fare un bel quadretto, optarono invece di sedersi lì accanto a godersi lo spettacolo. Il padre del mio amico, dal canto suo terminò di sfondarmi il culo regalandomi una bellissima spruzzata di sperma caldo, che accolsi dentro me, stringendo i muscoli delle natiche. Buttai la testa all'indietro, con i miei lunghi capelli che toccavano il pavimento, e con la coda dell'occhio, vidi la faccia entusiasta del mio amico. Mai visto massimo così contento come quella volta.
L'unico ad essere un po' perplesso e forse anche un po' straniato dalla situazione, sembrava l'uomo di Massimo. Terminata la scopata tra me e l'uomo, ci furono altre spiegazioni da parte di Massimo con suo padre, che rimase nudo per tutto il tempo senza problemi. Alla fine i due si abbracciarono, e il genitore del mio amico, strinse la mano all'uomo di suo figlio. Tutto finalmente sembrava risolto tra le mura di casa, come un bel film che ha il solito Happy Ending.
Sfortunatamente non fu così. Nel giro di una settimana, io e il padre del mio amico, eravamo diventati amanti fissi, e scopavamo come maiali. Pensate che ero più a casa loro che a casa mia. E fu proprio li che una sera, sul letto matrimoniale di suo padre, massimo, dopo essere andato a prendere delle pizze per tutti, mi trovò al suo ritorno, presa in bocca e nel culo, impegnata a farmi aprire dai due uomini. Inutile dire che persi un'amicizia importante, persi l'accesso a casa loro, e persi pure i due uomini. Un casino solo da raccontare, ma almeno ci ho provato. chrisbabyface@libero.it
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