Lo Zio Gigi dalla Calabria

di
genere
incesti

Sto scrivendo questo racconto, in procinto di dover chiedere scusa a mio zio per ciò che secondo mia madre è inammissibile e senza decenza. Certo lei i gesti d'amore che io ho sempre scambiato con gli uomini maturi, li chiama indecenza. Ha 60 anni e ancora non ha capito che l'amore non ha età ne ne barriere. A spiegarglielo si perderebbe solo del tempo. Mia madre è la classica signora di un'altra epoca, cresciuta con il mito della famiglia tradizionale.

Per lei l'amore diverso tra uomo e donna e qualcosa di inconcepibile. Ma cambierà idea ne sono convinta. Ma lasciate che vi racconti come sono giunta a dovermi scusare con mio zio. E perché parlo di me al femminile pur essendo maschio.

Mi chiamo Chris, che non è un diminutivo di Christian, mi chiamo proprio Chris, sono un ragazzo nato con aspetto femminile, femmina mancata dice mia madre. A volte l'altra madre, madre natura, riesce a dare il meglio di se con certe persone, e dato non ho potuto nascere come femmina, di femmina ho mantenuto le sembianze, pur essendo maschio. Inutile descrivere chi sia, a mio nome su questo portale, ci sono molti racconti del mio passato, potete cercarli e leggerli finito questo, e scoprire chi sono, e cosa mi è successo dai 16 anni in avanti.

La storia delle scuse a mio zio, nasce quando lui, uomo 60 enne di Reggio Calabria, ha deciso di farci visita a Milano. Io ho vissuto con mia madre da quando mio padre ci ha lasciati causa un operazione di quattro by-pass coronarici andati male. Non avendo fratelli ne sorelle, mia madre si è sempre occupata di me. Abbiamo parenti sparsi in tutte le regioni d'Italia, da parte di papà in Calabria. Mio zio Gigi per l'appunto è uno di questi parenti calabresi mai conosciuti prima d'ora.

Mio padre per ragioni personali che non sto qui a spiegare, si è sempre rifiutato di tornare nella sua terra natale, essendo stato trapiantato da piccolo in Lombardia, ha diciamo rinnegato le due origini. Risultato, abbiamo molti parenti da parte di mio padre che non abbiamo mai conosciuto. Zio Gigi è uno di questi. Ci conoscemmo per puro caso, Zio fa il rappresentante, e gira molto per lavoro, specialmente al Nord Italia. Casualmente da altri parenti in comune, e venuto a conoscenza di avere noi a Milano. Ci contatto' spiegandoci cho fosse, e desideroso di conoscerci, disse ci avrebbe fatto visita.

Io e mamma accolta la notizia, cercammo di rendere il suo soggiorno a Milano, il più accogliente possibile. Il nostro appartamento non era grosso, ma un'ospite lo si poteva tranquillamente avere per qualche tempo. Mamma conoscendo le mie abitudini, era preoccupata che le facessi fare una pessima figura. E mi fece mille cazziatoni perché mi comportassi come si conveniva. Ero stanca dei suoi continui rimproveri, e le dissi il fatto mio. Con mia madre era sempre una lotta. Io ormai fa tempo avevo riscoperto le mie origini femminili, e lei lo sapeva benissimo.

La cosa che le fava fastidio, non era avere un figlio gay che si sentisse donna, la cosa che la infastidiva, era il fatto che facessi certe porcherie, come le chiamava lei, con tutti e senza un minimo di pudore o protezione. Era preoccupata mi ammalassi o che mi facessero del male. Nonostante le avessi spiegato milioni di volte, che sapevo difendermi benissimo pur non essendo un colosso. Con l'arrivo di mio zio, un bell'uomo maturo del Sud, le cose presero subito dal primo giorno, la piega che mia mamma aveva previsto.

La prima sera infatti, fui beccata da mia mamma in lingerie nera nella stanza di mio zio, che si complimentava per nulla infastidito dalla mia presenza nella sua stanza a quell'ora. Mamma arrivò spalancando la porta senza nemmeno bussare, beccandomi sul fatto, e facendo la solita sceneggiata che ormai conoscevo a memoria. Mentre zio cercava di calmarla e prendere le mie difese. "Andiamo.. non ha fatto niente di male.. lascia correre" disse a mia madre che nemmeno lo ascoltava. Dovetti tornare in camera con lei, dividevano lo stesso letto matrimoniale per lasciare la mia camera a zio.

Il giorno dopo ci riprovai mentre lei era momentaneamente ancora a dormire. Mi alzai senza svegliarla, non mi ero tolta la lingerie di dosso, e scibolai in silenzio attraversando il corridoio, verso la camera di mio zio. Aprendo la porta, mi aspettai fi trovare lo zio ancora addormentato, dato era mattino presto e fuori la luce del giorno non era ancora arrivata. Con mia grande sorpresa, non solo zio era sveglio, ma mi invitò ad entrare. Chidi la porta senza far rumore, e seguendo la fioca luce dei lampioni che filtrava dalle persiane abbassate, raggiunsi zio nel suo letto. Mi diede un grosso bacio dulle labbra, scostando i miei lunghissimi capelli biondi, e scoprendo il mio visetto da bimba.

"Ti aspettavo tesoro" mi disse poi in un sussurro dopo avermi baciata. Il mio corpo vibrava come un cellulare mentre le sue calde e grosse mani mi accarezzavano da ogni parte. "Mamma..." gli dissi in risposta. Lui sospirò e disse im un sussurro: "Mamma non capisce che lo fai per amore... Devi avere pazienza... Zio lo sa, ti capisce, sei una splendida femmina, prima o poi lo capirà pure lei" esclamò estraendo il mio cazzo duro e gonfio dal perizoma, segandomi lentamente. Cercai il suo sotto le mutande, lo trovai più lungo e duro del mio. Lo presi in mano, e iniziammo a darci piacere reciproco. Mi attaccai a lui godendo della sua mano, come lui godeva della mia. Mio zio, che amore di uomo.

Tenendo sempre d'occhio la porta della camera che non si aprisse all'improvviso, com'era già successo la sera prima, chinai la testa scostando i lunghi capelli da un lato, e con le mie labbra carnose, avvolsi l'asta di zio, facendola scivolare tutta nella mia bocca vogliosa. Iniziai a succhiare con eleganza e maestria il suo cazzone grosso, sentendolo godere sempre più. Zio apprezzava molto e mi accarezzava i capelli sussurrando frasi che non compresi. Ma era già una soddisfazione enorme per me fare quello che stavo facendo, non avevo bisogno di sentire parole, mi bastavano i suoi gemiti di piacere per essere felice. Caro zio Gigi.

L'amore è una cosa meravigliosa, altro che schifezze come diceva mamma. È un dono della natura, non riesco proprio ad immaginare un mondo dove non si possa fare l'amore, ed esprimere le proprie passioni o i propri piaceri. Zio era un uomo di mondo, certe esigenze le capiva benissimo, era un uomo molto colto e aperto , lo avevo capito a prima vista. Alto 1'75 corporatura normale, pelle olivastra tipica del Sud, capelli corti e brizzolati, occhi neri, niente barba ne baffi, ma soprattutto un bel cazzo lungo e grosso. Questo era mio zio Gigi, un amore di uomo.

Fortunata mia zia ad averlo conosciuto mi dissi più volte, ne ero quasi gelosa nonostante non la conoscessi ne sapessi che aspetto avesse, ero sicura che non poteva competere con me. Io ero giovane, una bella puledra bionda una femmina mancata di pelle bianco latte, com un visetto da bimba e un corpo androgino. Avevo un culetto da far invidia a molte ragazze fella mia stessa età. Due coscie morbide, fue occhi da cerbiatta a mandorla, una bocca con labbra carnose, dei capelli lunghi e biondi, lisci e setosi. Zio sveva proprio ragione, ero una bellissima femmina, nonostante il cazzo tra le gambe e la mancanza di seno.

Mi alzai per permettere a zio di sedersi a bordo del letto, dove io mi sedetti sulle sue gambe chiuse aiutata da lui, facendomi penetrare dolcemente dalla sua grossa cappella, che scivolò dentro me, come se non aspettasse altro. Lui mi teneva aperte le natiche favorendo l'entrata del suo cazzo lungo e duro, mentre io dovetti mordermi le labbra per non urlare dal piacere mentre la sua asta mi entrava fino alle palle. Scostai ancora una volta i capelli da un lato, mi attaccai al suo collo con le braccia intrecciate, e aiutata da zio, iniziai a saltellare su e giù dal suo cazzo godendo insieme a lui. A quel punto non mi fregava più nulla se mia madre fosse entrata proprio in quell'istante, non mi fregava più niente delle sue prediche inutili, volevo fare l'amore con quell'uomo che mi capiva e mi voleva.

I nostri sospiri si erano stranamente sincronizzati, respiravamo allo stesso modo, e nel silenzio della buia camera, sdntivo perfettamente i nostri due respiri ansimare allo stesso modo. Era meraviglioso. Non so quanti casi al mondo ci siano stati di fue persone che facendo l'amore, possano respirare ansimando allo stesso tempo. Credo sia una cosa unica su un milione e più di persone. Se non vi è mai capitato, non potete capire quanto sia bello ascoltare questa sinfonia d'amore. Zio ci dava dentro, e mi stava facendo morire di piacere. Inutile negarlo, scopava davvero bene per un uomo della sua età. Ancora una volta, mi trovai ad invidiare mia zia, chiunque fosse stata, aveva un marito davvero unico.

Il tempo stava volando ma non ce ne rendemmo minimamente conto. Ben presto, dalle persiane iniziò a filtrare la luce del mattino, anche se a noi poco importava, impegnati com'eravamo. Ebbi l'impressione di sentire qualcuno muoversi in corridoio, ma non ci badai molto. I rumori del mattino con le prime auto che passavano, e le porte di casa dei vicini che sbattevano fuori, segno evidente di gente che si stava preparando per andare al lavoro, aumentavano. Ma tutto questo non ci distrasse. Io continuavo a saltellare su e giù dal cazzo di zio baciandolo appassionatamente, con le mie braccia attorno al suo collo. Non posso dire esattamente quanto tempo passò, il tempo è relativo quando si gode. Posso soltanto ammettere, che ad un certo punto, la porta della camera si spalancò di colpo, inondando di luce del sole la buia stanza, e la figura di mia madre, era lì, ferma immobile davanti alla porta, che ci fissava.

Essendo noi ancora sommersi nel buio, non riuscimmo a vedere la sua faccia, che sicuramente non doveva essere allegra. Svegliarsi trovandosi davanti quella scena, per lei dev'essere stata una brutta mattina. Restò in silenzio per qualche secondo, secondo che a noi parve un eternità, mentre ci eravamo fermati, mantenendo comunque le nostre posizioni. Fu zio a rompere il silenzio cercando di dire qualcosa che ora non ricordo. Mamma, ovviamente alterata, iniziò la sua solita sceneggiata, mani dui capelli, aria sconvolta, iniziò a blaterare sempre più forte, che se lo doveva immaginare, che eravamo due maiali, che da un uomo come zio non se lo aspettava, e bla bla bla... Intanto aveva alzato le persiane, adesso la scena che vedeva in pieno sole del mattino, era anche peggio dell'ombra precedente al buio.

Senza scomporsi, zio cercò di farla tacere. "Siamo tutte persone adulte in questa stanza, cerchiamo di essere ragionevoli" disse zio a mamma. Poi le fece un discorso che non riporterò per intero, dato non ricordo molto passaggi. Ma su una cosa mia madre doveva rassegnarsi e cercare di capire, suo figlio era diventato una bellissima ragazza, e come tale doveva accettarmi adesso. Inoltre l'amore non era affatto una porcheria. E l'unico modo per fare l'amore era quello che anche lei a suo tempo, aveva fatto con mio padre. Quindi non capiva tutto questo trambusto inutile. E qui finalmente giungiamo al punto di partenza, ovvero le presunte scuse che io avrei dovuto fare a lei e mio zio.

Zio alla fine riuscì miracolosamente a calmare mamma, e le disse di mettersi seduta e osservarmi bene. Mamma ovviamente protestò vivacemente su questo punto, ma zio ancora una volta, ha saputo fare le cose nel modo più giusto, e mamma alla fine obbedì. A breve saremmo tutti andati d'amore e d'accordo a fare colazione disse zio. Ma prima c'erano due cose da portare a termine, una riconciliazione tra madre e figlia, disse proprio figlia, e ingravidare a dovere questa figlia, per renderla finalmente felice. Perciò riprense a farmi saltellare sul suo cazzo ancora bello duro dentro di me, nonostante tutto ciò che era successo nel frattempo, e io tornai a godere, adesso però davanti gli occhi di mamma che ci osservava in silenzio. Proprio come le aveva suggerito zio.

Guardavo mamma fissandola senza vergogna dritta negli occhi, mentre saltellavo in lingerie sul cazzo dello zio, a tratti lo baciavo senza mai togliere lo sguardo fiero da mia madre. Era giusto assistesse a quella prova d'amore, doveva capire anche lei che non si trattava di porcheria, come aveva sempre bollato questo splendido atto. Finalmente zio venne dentro me, scaricandomi il suo liquido d'amore, che accolsi, stringendo i muscoli delle chiappe attorno al suo cazzo per farlo venire meglio. Mamma assistette in rigoroso silenzio, mentre noi fue ci lasciavamo andare all'ultimo piacere del rapporto gemendo forte e sospirando entrambi. Ormai non dovevamo più trattenerci e ci lasciammo andare totalmente. Rivoli di liquido biancastro, iniziarono a colare dal mio culetto sporcando le lenzuola del letto di zio. Guardai zio e lo baciai sulle labbra ringraziandolo varie volte. Ma non era ancora finita. Aiutata da zio, poco alla volta mi sollevai dal suo cazzo, mentre la sperma colava a grosse gocce giù dalle mie gambe e sul letto. Mi misi subito in ginocchio prendendo in bocca il cazzo ancora duro di zio, e iniziai a succhiare avidamente finché una seconda spruzzata di liquido, mi riempi' la bocca.

Guardai mamma ingoiando tutto il liquido di zio a testa sollevata. Adesso era davvero finita. Felice e soddisfatta, presi il fazzoletto di carta che mamma mi porse allungando un braccio verso di me. Le feci un bellissimo sorriso che lei ricambiò, pulite le labbra e tamponato il culetto dalle ultime gocce, zio disse che finalmente adesso potevamo essere una famiglia felice, non voleva mai più venire a trovarci e vederci litigare. Dovevamo andare d'amore e d'accordo. Ora si poteva far finalmente colazione, ma mamma fece una battuta dicendo che io la colazione l'avevo già fatta bevendo il suo latte. chrisbabyface@libero.it
scritto il
2025-03-15
9 1 0
visite
1 1
voti
valutazione
3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il padre del mio amico
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.