Una vera storia d'amore
di
Chris Rondinelli
genere
trans
Questo non è un racconto, e più una confessione, un reportage se vogliamo dirla così, di ciò che mi è successo a cavallo tra ottovre 2023, e gennaio di quest'anno 2024. Non so perché ho voluto condividerlo qui dentro, forse per una mania di narcisismo, forse per condividere qualcosa dipi tanto tempo dal mio ultimo racconto.
Ho conosciuto Paolo, nome reale, al centro commerciale Merlata Bloom a Milano, qualcuno lo conoscerà senz'altro, è un centro commerciale aperto da poco meno di un anno. Di solito vado a fare la spesa in questo luogo, essendo il più abbordabile in vicinanza da dove abito. Fu in uno di questi padiglioni che incrociai Paolo, un bell'uomo di mezza età, dall'aspetto gentile e disponibile. Credo cercasse di seguirmi dopo avermi tenuto d'occhio per tutto il tempo, ci ritrovammo all'uscita del supermercato, e vedendomi in evidente difficoltà con le borse, chiese gentilmente se avessi bisogno d'aiuto.
Essendo senza mezzi per rincasare, l'uomo mi offrì un passaggio fino a casa, aiutandomi con la spesa. Nel tragitto verso casa mia, ci presentammo, scoprendo che era capi cantiere in un'azienda edile. Non vifi l'anello al dito, quindi pensai fosse single o per lo meno separato. Era simpatico, parlava volentieri e non nascondobero attratta da lui.
Arrivati sulla porta di casa mia, lo inbitsi ad entrare e fermarsi per una bibita, dato non bevo caffè e non ne tengo. L'uomo cercò di svincolarsi dicendo che foveva rincasare, alche' chiesi se fosse sposato. La sua risposta negativa mi fece ben sperare, e alla fine, si convinse a bere qualcosa insieme solo per pochi minuti. Ci mettemmo in salottino con i drink preparati da me all'istante. Ci sedemmo dul divanetto, lo guardavo con interesse, interesse che l'uomo rivambisva in ogni momento, fu tutto im un'attimo, posammo i bicchieri dul tavolino di vetro davanti al divanetto, e ci buttammo l'uno tra le braccia dell'altro in un bacio lungo ed appassionato, con le nostre lingue a cercarci senza sosta.
I miei lunghi capelli biondi vennero scostati dalle sue mani calde e la passione co invsde completamente. Lui spogliò me, io spigliai lui, ul tutto senza mai stavcare le nostre labbra. Aveva un cazzo duro e bello grosso tra le gambe, e non persi tempo a prenderglielo in mano segandolo lentamente, mentre i brividi mi correvano lungo la schiena.
Mi stsvcai falla sua bocca per chinarmi tra le sue gambe pico pelose, scostando i capelli da un lato e facendomi sparire la sua grossa e lucida cappella in gola. Iniziai a fare su e giù con il movimento della testa, seguito dalle sue mani, appoggiate sulla mia nuca che mi davano il tempo. Lo sentivo genere di piacere e lo abbracciai con un braccio attorno alla sua vita nuda.
Mi sollevò la testa dal suo cazzo per baciarmi nuovamente. Non parlammo, che c'era da dire in quell'istante poi? Lasciai che fosse lui s guidarmi, si mise seduto a gambe chiuse sulla spinda del divanetto, e mi tenne la manina, mentre mi adagiavo seduta dulle sue gambe faccia a faccia, mentre il duo bel cazzo duro scivolò lentamente dentro al mio culetto, che lo accolse fino alle palle. Chiusi gli occhi, e mi ladciai sndare ad un lungo sospiro di piacere, gli buttai le braccia incrociate attorno al collo, lui misr le due mani sui miei fianchi nudi, e aiutata da lui iniziai s saltellare su e giù facendomi scopare e godendo del suo cazzo.
Il mio cuore iniziò a martellarmi in petto fortemente come non faceva da troppi anni ormai, e più lo sentivo dentro, più l'amore ci invadeva profondamente. Non si trattava di un semplice rapporto di sesso, lo sentivamo entrambi, c'era qualcosa di più che era nato all'istante tra noi. L'uomo non resistette a lungo e venne scaricandomi dentro un fiotto di sperma caldo, che mi allagò tutto l'intestino. Venni a mia volta, sporcando la pancia dell'uomo e sospirando all'unisono con lui. Un intesa troppo perfetta, per due persone che si erano appena conosciute.
Lo capimmo subito che non era un'avventura di una botta e via. E senza nemmeno frequentarci un po', decidemmo di metterci insieme. Quell'affiatamento istantaneo non andava ignorato. Iniziammo dunque, un rapporto di coppia, basato su certi orari e situazioni. Con dispiacere, venni a conoscenza che era sposato. Aveva una moglie con cui litigava spesso, e da cui dtava chiedendo il divorzio. Ci vedevamo a casa mia o la sera, al duo rientro dal lavoro, oppure nei fine settimana, quando poteva avere uscite più tranquille, senza che la donna gli facesse le solite sceneggiate.
Passavno i giorni, e il nostro amore ctesceva di giorno in giorno, scopavamo spesso e sempre più appassionatamente. Una sera, finito il rapporto, lui mi confidò di avere tendenze Cuckold, e che gli sarebbe piaciuto vefermi presa da altri uomini. Fu una rivelazione azzeccata, perché io prima di conoscere lui, mi vedevo von due ragazzi di colore che abitano nel mio quartiere, e dissi che se voleva, potevamo coinvolgerli nel nostro rapporto. Sicuramente i fue ragazzi ne sarebbero stati più che felici.
Il primo incontro lo organizzammo per il ponte dell'Immacolata, feci venire i due ragazzi senegalesi un pomeriggio fa me, dov'era presente pure Paolo. Fu un pomeriggio davvero eccitante, io in intimo nero con calze a rete autoreggenti, perizoma e corpetto con lacci intrecciati sulla schiena, loro nudi completamente, si decise di provare la doppia penetrazione, cosa che ho fatto spesso durante i rapporti con loro, raggiungendo un affiatamento e una perfezione unica.
Lasciai che il mio uomo mi aiutasse nella posizione iniziale, uno dei fue ragazzi di colore si misr draiato di schiena con il cazzo lungo e duro, io mi vo sedetti sopra, aiutata fal mio amore, mentre l'altro ragazzo, si posizionò dietro spingendo il duo cazzo dentro, affondando nel mio culetto già ben riempito dal primo. Iniziarono a muoversi in sincronia, facendomi impazzire di piacere, mentre il mio uomo mi teneva la manina, guardandomi orgoglioso, e scostando i miei capelli dal visetto da bimba che ho.
Fu un vero spettacolo per il mio Paolo, che non la smetteva di segarsi e dirmi quanto mi amasse, mentre i due ragazzi di colore, mi riempivano il culetto con i loro cazzi duri lunghi e neri. Paolo mi sbrodolo' in bocca, mentre eccitatissimo mi trneva i capelli sollevati dal visetto pieno di schizzi bianchi, i due senegalesi nel frattempo fopo molte dpinte vennero pure loro ingravidandomi entrambi a fondo e uscendo poco alla volta da me.
Paolo a quel punto fece una battuta che capimmo solo io e lui: Se nasce lo teniamo vero? Disse, facendosi una risata seguita da me. I fue ragazzi non capirono e ci guardarono con facce sorprese. Gli spiegammo che si scherzava, e che avendomi ingravidata, volevamo tenere il bambino se fosse nato. Ovviamente io essendo maschio, non potevo avere figli. Era una battuta che i due ragazzi ancora non capirono.
Quando i due ragazzi di colore de ne furono andati, io e Paolo riprendemmo a fare progetti per natale e capodanno, dato erano mesi imminenti. Avevamo fatto grossi progetti per noi due, e avevamo progettato pure di sposarci da qualche parte, non appena avesse ottenuto il divorzio da quella strega di sua moglie.
Una sera Paolo dopo il lavoro al cantiere, venne a trovarmi, avevo ordinato due pizze calde, e mi venne l'idea di provare qualcosa di nuovo. Hli feci gare pipì invece che nel bagno, in fue calici di spumante, che l'uomo riempì fino all'orlo con la sua urina. Ci mettemmo nudi entrambi, e gli feci un lavoretto di bocca facendolo venire sulla pizza che svrei dovuto mangiare io, la stessa cosa fece lui von me, facendomi venire dulla pizza che avrebbe mangiato lui. Una volta svuotati entrambi, ci sedemmo a tavola nufi, e brindammo con i calici pieni della sua urina, poi prendendo le pizze, iniziammo a mangiarle con la nostra sperma sopra. Devo ammettere che fu una cena molto bella e eccitante.
Facevamo esperienze nuove, e quella della cena a base di pizza sperma e urina, fu davvero un successo. Fu una specie di rituale, per consolidare il nostro rapporto d'amore. Più passava il tempo, più mi convincevo di aver trovato finalmente l'uomo giusto per me, avevo iniziato ad indossare pure la fede nuziale che mi aveva lasciato mia madre prima fel suo decesso, l'uomo indossava la sua, e facevamo le prove per il nostro futuro matrimonio. Ci facevamo passare per marito e moglie agli occhi dei ragazzi di colore, che ancora oggi nei nostri incontri al sabato pomeriggio,mi chiedono dove sia finito mio marito, e perché non facciamo più scopate a tre come lo scorso anno. chrisbabyface@libero.it
Ho conosciuto Paolo, nome reale, al centro commerciale Merlata Bloom a Milano, qualcuno lo conoscerà senz'altro, è un centro commerciale aperto da poco meno di un anno. Di solito vado a fare la spesa in questo luogo, essendo il più abbordabile in vicinanza da dove abito. Fu in uno di questi padiglioni che incrociai Paolo, un bell'uomo di mezza età, dall'aspetto gentile e disponibile. Credo cercasse di seguirmi dopo avermi tenuto d'occhio per tutto il tempo, ci ritrovammo all'uscita del supermercato, e vedendomi in evidente difficoltà con le borse, chiese gentilmente se avessi bisogno d'aiuto.
Essendo senza mezzi per rincasare, l'uomo mi offrì un passaggio fino a casa, aiutandomi con la spesa. Nel tragitto verso casa mia, ci presentammo, scoprendo che era capi cantiere in un'azienda edile. Non vifi l'anello al dito, quindi pensai fosse single o per lo meno separato. Era simpatico, parlava volentieri e non nascondobero attratta da lui.
Arrivati sulla porta di casa mia, lo inbitsi ad entrare e fermarsi per una bibita, dato non bevo caffè e non ne tengo. L'uomo cercò di svincolarsi dicendo che foveva rincasare, alche' chiesi se fosse sposato. La sua risposta negativa mi fece ben sperare, e alla fine, si convinse a bere qualcosa insieme solo per pochi minuti. Ci mettemmo in salottino con i drink preparati da me all'istante. Ci sedemmo dul divanetto, lo guardavo con interesse, interesse che l'uomo rivambisva in ogni momento, fu tutto im un'attimo, posammo i bicchieri dul tavolino di vetro davanti al divanetto, e ci buttammo l'uno tra le braccia dell'altro in un bacio lungo ed appassionato, con le nostre lingue a cercarci senza sosta.
I miei lunghi capelli biondi vennero scostati dalle sue mani calde e la passione co invsde completamente. Lui spogliò me, io spigliai lui, ul tutto senza mai stavcare le nostre labbra. Aveva un cazzo duro e bello grosso tra le gambe, e non persi tempo a prenderglielo in mano segandolo lentamente, mentre i brividi mi correvano lungo la schiena.
Mi stsvcai falla sua bocca per chinarmi tra le sue gambe pico pelose, scostando i capelli da un lato e facendomi sparire la sua grossa e lucida cappella in gola. Iniziai a fare su e giù con il movimento della testa, seguito dalle sue mani, appoggiate sulla mia nuca che mi davano il tempo. Lo sentivo genere di piacere e lo abbracciai con un braccio attorno alla sua vita nuda.
Mi sollevò la testa dal suo cazzo per baciarmi nuovamente. Non parlammo, che c'era da dire in quell'istante poi? Lasciai che fosse lui s guidarmi, si mise seduto a gambe chiuse sulla spinda del divanetto, e mi tenne la manina, mentre mi adagiavo seduta dulle sue gambe faccia a faccia, mentre il duo bel cazzo duro scivolò lentamente dentro al mio culetto, che lo accolse fino alle palle. Chiusi gli occhi, e mi ladciai sndare ad un lungo sospiro di piacere, gli buttai le braccia incrociate attorno al collo, lui misr le due mani sui miei fianchi nudi, e aiutata da lui iniziai s saltellare su e giù facendomi scopare e godendo del suo cazzo.
Il mio cuore iniziò a martellarmi in petto fortemente come non faceva da troppi anni ormai, e più lo sentivo dentro, più l'amore ci invadeva profondamente. Non si trattava di un semplice rapporto di sesso, lo sentivamo entrambi, c'era qualcosa di più che era nato all'istante tra noi. L'uomo non resistette a lungo e venne scaricandomi dentro un fiotto di sperma caldo, che mi allagò tutto l'intestino. Venni a mia volta, sporcando la pancia dell'uomo e sospirando all'unisono con lui. Un intesa troppo perfetta, per due persone che si erano appena conosciute.
Lo capimmo subito che non era un'avventura di una botta e via. E senza nemmeno frequentarci un po', decidemmo di metterci insieme. Quell'affiatamento istantaneo non andava ignorato. Iniziammo dunque, un rapporto di coppia, basato su certi orari e situazioni. Con dispiacere, venni a conoscenza che era sposato. Aveva una moglie con cui litigava spesso, e da cui dtava chiedendo il divorzio. Ci vedevamo a casa mia o la sera, al duo rientro dal lavoro, oppure nei fine settimana, quando poteva avere uscite più tranquille, senza che la donna gli facesse le solite sceneggiate.
Passavno i giorni, e il nostro amore ctesceva di giorno in giorno, scopavamo spesso e sempre più appassionatamente. Una sera, finito il rapporto, lui mi confidò di avere tendenze Cuckold, e che gli sarebbe piaciuto vefermi presa da altri uomini. Fu una rivelazione azzeccata, perché io prima di conoscere lui, mi vedevo von due ragazzi di colore che abitano nel mio quartiere, e dissi che se voleva, potevamo coinvolgerli nel nostro rapporto. Sicuramente i fue ragazzi ne sarebbero stati più che felici.
Il primo incontro lo organizzammo per il ponte dell'Immacolata, feci venire i due ragazzi senegalesi un pomeriggio fa me, dov'era presente pure Paolo. Fu un pomeriggio davvero eccitante, io in intimo nero con calze a rete autoreggenti, perizoma e corpetto con lacci intrecciati sulla schiena, loro nudi completamente, si decise di provare la doppia penetrazione, cosa che ho fatto spesso durante i rapporti con loro, raggiungendo un affiatamento e una perfezione unica.
Lasciai che il mio uomo mi aiutasse nella posizione iniziale, uno dei fue ragazzi di colore si misr draiato di schiena con il cazzo lungo e duro, io mi vo sedetti sopra, aiutata fal mio amore, mentre l'altro ragazzo, si posizionò dietro spingendo il duo cazzo dentro, affondando nel mio culetto già ben riempito dal primo. Iniziarono a muoversi in sincronia, facendomi impazzire di piacere, mentre il mio uomo mi teneva la manina, guardandomi orgoglioso, e scostando i miei capelli dal visetto da bimba che ho.
Fu un vero spettacolo per il mio Paolo, che non la smetteva di segarsi e dirmi quanto mi amasse, mentre i due ragazzi di colore, mi riempivano il culetto con i loro cazzi duri lunghi e neri. Paolo mi sbrodolo' in bocca, mentre eccitatissimo mi trneva i capelli sollevati dal visetto pieno di schizzi bianchi, i due senegalesi nel frattempo fopo molte dpinte vennero pure loro ingravidandomi entrambi a fondo e uscendo poco alla volta da me.
Paolo a quel punto fece una battuta che capimmo solo io e lui: Se nasce lo teniamo vero? Disse, facendosi una risata seguita da me. I fue ragazzi non capirono e ci guardarono con facce sorprese. Gli spiegammo che si scherzava, e che avendomi ingravidata, volevamo tenere il bambino se fosse nato. Ovviamente io essendo maschio, non potevo avere figli. Era una battuta che i due ragazzi ancora non capirono.
Quando i due ragazzi di colore de ne furono andati, io e Paolo riprendemmo a fare progetti per natale e capodanno, dato erano mesi imminenti. Avevamo fatto grossi progetti per noi due, e avevamo progettato pure di sposarci da qualche parte, non appena avesse ottenuto il divorzio da quella strega di sua moglie.
Una sera Paolo dopo il lavoro al cantiere, venne a trovarmi, avevo ordinato due pizze calde, e mi venne l'idea di provare qualcosa di nuovo. Hli feci gare pipì invece che nel bagno, in fue calici di spumante, che l'uomo riempì fino all'orlo con la sua urina. Ci mettemmo nudi entrambi, e gli feci un lavoretto di bocca facendolo venire sulla pizza che svrei dovuto mangiare io, la stessa cosa fece lui von me, facendomi venire dulla pizza che avrebbe mangiato lui. Una volta svuotati entrambi, ci sedemmo a tavola nufi, e brindammo con i calici pieni della sua urina, poi prendendo le pizze, iniziammo a mangiarle con la nostra sperma sopra. Devo ammettere che fu una cena molto bella e eccitante.
Facevamo esperienze nuove, e quella della cena a base di pizza sperma e urina, fu davvero un successo. Fu una specie di rituale, per consolidare il nostro rapporto d'amore. Più passava il tempo, più mi convincevo di aver trovato finalmente l'uomo giusto per me, avevo iniziato ad indossare pure la fede nuziale che mi aveva lasciato mia madre prima fel suo decesso, l'uomo indossava la sua, e facevamo le prove per il nostro futuro matrimonio. Ci facevamo passare per marito e moglie agli occhi dei ragazzi di colore, che ancora oggi nei nostri incontri al sabato pomeriggio,mi chiedono dove sia finito mio marito, e perché non facciamo più scopate a tre come lo scorso anno. chrisbabyface@libero.it
5
0
voti
voti
valutazione
7.5
7.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Fine anno tra i camionisti
Commenti dei lettori al racconto erotico