Violentata in Metropolitana

di
genere
trans

Mi chiamo Chris, sono un ragazzo androgino nato con aspetto femminile, e su questo fatto ci ho sempre giocato, specialmentecon i miei gusti sessuali. Non mi sono mai definito ne etero, ne gay, ne bisex, le definizioni per i tipi come me vanno strette. Oggi chi non si sente di appartenere ad un genere binario sessuale, si dice Gender Fluid, ma all'epoca, vi parlo dei primi anni 2000, certe definizioni ancora non c'erano.

Sono sempre stato esibizionista lo ammetto, d'altra parte come diceva un detto di cui io mi son sempre fatto portavoce, se hai qualcosa di bello da mostrare, mostralo con fierezza. E modestamente, a parte il fisico androgino, sono nato con un visetto femminile da far invidia a molte ragazze,biondo dai lunghissimi capelli lisci, due occhietti a mandorla tipo giapponese, una bocca dalle labbra carnose e a forma di cuore, un nasino alla francese, ero e sono ancora oggi a distanza di anni, un bocconcino che quando passa per la strada, si fa notare sopratutto d'estate.

L'episodio che vi vado a raccontare, risale piu o meno ai primi anni 2000 quando ero ancora un ragazzo, oggi ho la bellezza di 35 anni anche se il mio aspetto giovanile non li dimostra affatto. Allora i social e internet era ancora nella sua fase iniziale possiamo dire, non c'erano tante tecnologie come oggi, e i cellulari si usavano i primi Nokia multimediali per fare foto video di bassa media risoluzione e per navigare si usava il codice Wap invece del Web.

Era una notte d'estate quando decisi di farmi un giro sotto la metropolitana di Milano. Di solito le notti calde in cui non riuscivo a prendere sonno, le passavo fuori a fare due passi e magari farmi qualche scatto con il mio cellulare multimediale. Quella notte avevo indossato un bel completino intimo formato da, corpetto nero, un pezzo unico a tubo che si infilava da sotto e si tirava su fino a sotto le ascelle, senza spalline stretto ed elestico, un paio di calze a rete nere autoreggenti, un perizomino stretto nero che poco o nulla conteneva del mio cazzo abbondante e lasciava scoperte le mie chiappe tonde sode e belle gonfie. Il tutto nascosto sotto un lungo spolverino in pelle lucida che mi copriva fino ai piedi. Un paio di stivali texani americani neri con tacco medio, guanti neri in pelle senza dita sulle mani, capelli sciolti, e un truco leggero sul visetto da bimba.

Cosi' conciato, presi i mezzi pubblici per arrivare alla metropolitana Linea Rossa MM1. Fortunatamente a quell'ora, non trovai gente a disturbarmi, fui notata pero' da un gruppetto di extracomunitari, formato da cinque ragazzi neri, forse africani, senegalesi o roba del genere, che non mi lasciarono per tutto il tragitto,tanto da temere per la mia impresa. Evidentemente mi avevano preso per una ragazza, e forse un po ubriachi, volevano farsi notare, piu volte nel tragitto alla metro, mi disturbarono con fischi, risatine e complimenti un po pesanti.

Lasciai correre e fui anche divertita dal fatto che fossi diciamo, cosi' corteggiata da quei cinque ragazzotti di colore. Mentre percorrevo il tratto che porta alle banchine della metropolitana, li tenevo d'occhio con lo sguardo. Erano piu o meno tutti alti magri e con i capelli corti, vestiti con magliette e pantaloni malconci e in mano lattine di birra, dove ogni tanto ingurgitavano qualche sorsata. Arrivata alla banchina, fortunatamente il treno non tardo' ad arrivare, e sperai che una volta dentro ai vagoni della metro, i cinque balordi mi mollassero.

Purtroppo le mie speranze furono vane, perche' prima che le porte del vagone si richiudessero per partire, i cinque con un balzo e facendo un chiasso da stadio, sgusciarono dentro il mio stesso scomparto saltando urlando e facendo baccano. Notai con dispiacere che oltre a me e ai balordi, il vagone della metropolitana in cui stavamo, conteneva solo altre tre persone, tutti uomini che ben presto scesero a varie fermate lasciandomi sola in balia dei cinque energumeni di colore.

Era chiaro che per quella sera, data ormai l'ora tarda, il mio piano di farmi qualche scatto sexy era fallito. Cercavo di capire dove poter scendere e a quale fermata per prendere la coincidenza di un'altra metro in direzione opposta, e tornarmene nel mio quartiere se non a casa direttamente. Avevo deciso di scendere alla prossima fermata per fare il percorso inverso, quand'ecco uno dei cinque energumeni di colore farsi avanti nuovamente per infastidirmi, certo che soli e con il treno in movimento, non potessi scapare ne chiedere aiuti.

Cercai di allontanarlo, ma il ragazzo in evidente stato di ubriachezza inizio' a mettermi le mani addosso tirandomi da un lembo dello spolverino, tanto si era aggrappato, e tanto avvo cercato di divincolarmi da lui, che i bottoni si aprirono, lasciando che lo spolverino rivelasse agli occhi degli altri, che sotto ero in intimo. Cosa che dovette eccitare molto i ragazzi rimasti distanti e che fece avvicinare nuovamente quello che mi infastidiva.

La fermata non arrivava mai, la metro adesso avanzava sotto il tunnel lentamente non correndo piu, tenevo lo sguardo fisso alle porte nel buio, mentre il tizio continuava ad infastidirmi mettendomi le mani addosso toccandomi il culo le coscie e cercando di spostarmi i lunghi capelli per baciarmi. Lo spinsi in la con fare deciso con entrambe le mani, gesto che al ragazzo evidentemente non piacque molto. Mi si avvicino' tirandomi una sberla per fortuna attutita da uno strappone della metro che frenava, o mi avrebbe fatto piu male del dovuto.

A quel punto anche gli altri quattro si avvicinarono a me, fui circondata, e spintonata a sedere controvoglia sul sedile del vagone, tentai di rialzarmi, ma fui spinda ancora a sedere. Quello che mi aveva dato un ceffone poco prima si sedette accanto a me, poi mi disse in un italiano abbastanza comprensibile, che se non stavo ferma e non li lasciavo divertire un po, mi avrebbero pestata. Cercai di spiegare che ero maschio, ma loro lo avevano capito dato quello seduto acanto a me, mi prese dal perizomino il cazzo moscio estraendolo e tirandomi un'altro schiaffo sul pisello stavolta, mentre gli altri ridevano come ebeti.

Un'altro dei quattro si sedette dall'altra parte accanto a me, cosi' li avevo entrambi a bloccarmi la fuga, con gli altri tre rimasti davanti a coprirmi la visuale dalle porte. Finalmente la metro usci' dalla galleria fermandosi davanti la banchina dove avrei dovuto teoricamente scendere, le porte si aprirono ma nessuno sali'. Non osai muovermi, sapendo che se avessi fatto una mossa, quelli che avevo accanto mi avrebbero bloccata all'istante e poi malmentata. rimasi inerme attendendo che le porte si richiudessero, e il treno riprendesse la sua corsa.

Ero in un bel pasticcio, ma non mi disperai, rimanere calmi e necessario in situazioni del genere, dove il panico e la disperazione aumenta il fattore pericolo. I due che avevo ai lati iniziarono a mettermi le loro mani nere addosso togliendomi lo spolverino in malo modo e facendolo sparire, rimasi a quel punto solo in intimo nelle loro mani. Tirarono giu' i pantaloni e le mutande, mettendomi in mano i loro cazzi neri e gia' belli duri, e mi ordinarono di masturbarli, cosa che feci senza fiatare, mentre gli altri tre rimasti in pedi davanti mi mettevano i loro davanti alle labbra, non aspettai che parlassero e imboccai uno alla volta i tre grossi cazzi neri che avevo davanti mentre segavo quelli ai lati seduti accanto.

Cercai di farmi piacere la situazione, altro non potei fare, e il mio cazzo mentre praticavo sesso orale e masturbavo gli altri, mi si induri'. Quello alla mia destra lo noto' e me lo prese in mano segandomi a sua volta, sborrai nel giro di pochi istanti mentre gli altri ridevano. Finito di sbrodolare mi arrivo' un'altro schiaffo sul cazzo da parte di quello che me lo aveva segato. Fatto il giro di pompe a quelli in piedi, fui spinta a testa in basso a succhiare quello alla mia destra, mentre quello alla mia sinistra frugava il mio buchetto per aprirmelo con le dita. Soffocata dai miei capelli sul visetto e dal cazzo in gola del nero, gemetti di piacere mentre la'ltro mi sputava sul buchetto e mi frugava dentro con la mano intera, facendomi anch un po mele.

Senza nemmeno prendersi la briga di usare un eventuale preservativo, sentii la grossa cappella del nero strofinarsi tra le mie natiche, i tre li in piedi baccanavano gridando non so cosa nella loro lingua a me sconosciuta, mentre quello a sinistra cerco' senza riuscirci per due volte di penetrarmi. al terzo tentativo fallito, il tizio forse incazzato, mi tiro' a forza su di lui, togliendomi il cazzo di bocca della'ltro, e mi trascino' di peso sulle sue gambe nude riuscendo stavolta nell'intento di penetrarmi. Mi son sentita riempire all'improvviso dal suo cazzo grosso e lungo che mi entrava senza fatica tutto in culo.

Instintivamente iniziai a saltellare su e giu dal cazzo del ragazzo che mi aiutava mentre gli altri rimasti davanti e quello seduto accanto mi mettevano i cazzo nuovamente in bocca e in mano da segare, iniziai a prenderci gusto e mi lasciai scopare a ritmo del vagone che adesso si fermava nuovamente mentre le porte si aprivanoforse qualcuno sali' ma ero accerchiata dagli altri tre e avevo la visuale bloccata, poi mentre uno dei tre si scosto' leggermente, vidi un paio di uomini che osservavano la scena, i neri non sembravano preoccuparsi molto dei nuovi entrati e continuavano come se non ci fossero, facendo baccano gemendo godendo insieme a me che saltellavo sul cazzo del nero seduto e con quelli in mano e in bocca degli altri.

Quello seduto a destra mi riprese il cazzo segandomi nuovamente e sborrai ancora per la seconda volta, stavolta il getto non fu lungo come il primo e gli sporcai solo la mano che il nero si puli' addosso a me. Cercai di ansimare ma emettevo solo versi con la bocca piena dei loro cazzi neri e grossi. Quello seduto a destra era il piu stronzo ma con il passare del tempo, divento' piu' tenero degli altri, mi tirava indietro i capelli dal visetto mi accarezzava mi teneva il cazzo mi amava. ad un certo punto le porte si riaprirono per l'ennesima volta, facendo scendere suppongo i passeggeri di poco prima che non vedevo piu.

Alla richiusura delle porte il nero che mi scopava venne riempiendomi il culo di calda sperma. sentii degli schizzi dentro caldi e lui si fermo' gemendo. fui subito presa da uno di quelli in piedi e tirata su facendomi uscire il cazzo dov'ero seduta abbastanza bruscamente, tanto da farmi sentire un leggero bruciore. Fui messa in piedi e spinta addosso alle porte del vagone a gambe allargate, avevo il culo bello aperto e ancora un rivolo di sperma che mi usciva scendendo dalle coscie da dietro. Ero bellissima e sconvolta allo stesso tempo, i capelli mi coprivano il visetto, ed ecco nuovamente il ragazzo a scostarmeli dal visino e baciarmi sulle labrra, ricambiai a mia volta il suo bacio e mi attaccai al suo collo con passione.

Gli altri approvarono con degli Yeeeeeah e urli con applausi e frasi dette nelle loro lingue.intanto che ero con le braccia al collo del ragazzo, uno da dietro mi penetro' all'improvviso, si mise dietro e senza tanti complimenti mi infilo' il suo cazzo tutto d'un colo solo facendomi sobbalzare in avanti tenuta dal ragazzo. allargai le gambe dalle calze a rete per agevolare la scopata e lasciai che anche quello mi sfondasse nuovamente il buco, aggrappata al collo del tizio davanti che baciai di continuo e mi stringeva abbracciandomi fortemente. Credo fossimo ormai all'ultima fermata perche' non ho piu visto le porte del vagone aprirsi, ne il mezzo fermarsi, probabilmente data l'ora tarda, si avviava al capolinea per la sosta prima di riprendere il servizio.

La mia unica preoccupazione in tutto quel tempo, fu soltando di godere il piu possibile e far svuotare tutti i cinque balordi. E pensare che all'iniziomi avevano terrorizzato e mi avevano fatto temere il peggio, invece ora li stavo benedicendo, e speravo che quella scopata benedetta durasse tutta la notte. Li soddisfai tutti non so come ma ci riuscii, inutile dire che ne sono uscito abbastanza malconcia, ma tremendamente felice. avevo sborrato a fontanella a tratti durante tutto il tragitto, e il mio culo ormai ridotto ad una voragine slargata piena si sperma gocciolante mi doleva e bruciava. i cinque mi lasciarono poco prima che il vilante di turno facendo il solito giro di ronda a porte ormai aperte dei vagoni, li vedesse, i cinque scapparono vociando per i corridoi della metropolitana fino all'uscita, mentre io ero ancora in stato confusionale mezza nuda e con lo spolverino ormai sparito.

Insieme allo spolverino era sparito anche il mio cellulare, sicuramente rubato dai ragazzi, fortunatamente non avevo portato dietro ne soldi ne chiavi di casa. Quando l'uomo metronotte mi trovo' in quello stato mi soccorse chiedendomi se abdava tutto bene e se volevo chiamasse i carabinieri o un'ambulanza, lo pregai di non chiamare nessuno, meno notizie uscivano su quell'episodio, meglio era per tutti, per la roba rubata dissi avrei sporto denuncia il mattino dopo, mentre pregai l'uomo di procurarmi almeno dei vestiti per uscire e tornare a casa. Il vigilante mi porto' in guardiola dove mi offri' dei pantaloni una camicia e una giacca per coprirmi alla meglio, risposi glieli avrei riportati una volta rientrato a casa e messo i miei vestiti. Fu un'esperienza in se molto eccitante anche se traumatica, ci rimisi il mio telefonino e lo spolverino, ma ne valse davvero la pena alla fine,avevo goduto come una vaccona e ero stata sfondata a dovere. chrisbabyface@libero.it
scritto il
2023-04-05
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