Fine anno tra i camionisti

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Sinceramente delle feste non me ne e' mai fregato nulla. Credo che si sia perso lo spirito di un tempo, oggi il natale e il fine anno, sono feste consumistiche per far business e null'altro. In questi periodi ho sempre preferito defilarmi e trascorrere da eremita le festivita' fino alla loro conclusione. Pero' se vado a ritroso con i ricordi, e la memoria non mi inganna, passai un solo capodanno fuori da casa da quando ho iniziato questa mentalita' dell'eremitaggio, e fu un fine anno che non si dimentica affatto.

A quel tempo ero fidanzata con un 50enne che faceva il camionista. Ho sempre amato i camionisti, rozzi ma buoni, maiali ma generosi, avventurosi e pronti a dividere tutto con i loro colleghi. Piu di una volta ero stata sfondata su un bel Tir da trasporto, in cabina o dietro il rimorchio. Lucio era uno di quelli, non bello ma porco al punto giusto, mi aveva fatto conoscere qualche suo collega, con cui avevo anche scopato insieme a lui. A Lucio piaceva condividermi con altri uomini, allora non c'erano termini per definizioni simili, oggi credo si dica Cuckold.

Adoravo cornificare Lucio, ha sempre fatto parte dei miei desideri avere degli uomini da cornificare al momento giusto. Verso fine anno, luciano, cosi’ si chiamava il mio uomo, ma per tutti era Lucio, decise di farmi il regalo piu bello che potessi immaginare. Con la complicita’ dei suoi colleghi di lavoro, aveva organizzato una festa tutta per me in una trattoria chiamata "Il Camionista", il che' diceva tutto su chi frequentava quel posto. Era la sera di fine anno, e voleva che fosse una serata indimenticabile per entrambi. Beh credeteci o meno, lo fu davvero indimenticabile. Come ho accennato poc'anzi, sono sempre stata restia ad uscire le sere di fine anno, troppa confusione, troppo freddo, troppo tutto, ma Lucio mi convinse con il suo modo da camionista un po' rozzo e un po' dolce, a prendere parte a quella festa organizzata apposta per me.

Odiavo le feste, figurarsi poi una organizzata in mio onore, immaginavo la noia di dover conoscere uomini che avranno passato la nottata a raccontarsi barzellette porno, a parlare dei loro lavori, e delle loro famiglie. Una noia mortale, ma dato Lucio ci teneva, per non fargli fare brutta figura davanti ai colleghi, decisi di assecondarlo. Tutto sommato, se la festa avrebbe iniziato ad annoiarmi, avrei sempre chiesto le chiavi della macchina, e mi sarei rintanata li dentro ad aspettre fine nottata.

Cercai di mettermi in tiro come una vera regina per quell’occasione, ben truccata, unghie di rosso smaltate, addosso un lungo spolverino nero che copriva le mie nudita’, sotto avevo un completino regalatomi dal Lucio per l'occasione, e ha insistito perche' lo indossassi alla festa, cosi' feci. Il completino intimo era total Black, e consisteva in perizoma, calze a rete autoreggenti, corpetto nero in raso lucido, guanti neri di pelle senza dita, stivaloni lucidi neri lunghi fino a metà coscia. Non ho mai portato gonne, non sono nei miei gusti, ma per quell’occasione indossai una minigonna in pelle nera

I miei lunghissimi capelli sciolti sulla schiena e un girocollo in perle ovviamente finte, ero un incanto, forse ero un po troppo Dark per una festa di fine anno, ma andava bene ugualmente. Arrivati finalmente dopo quasi mezz ora di viaggio in auto, scesi dalla macchina di lucio, ed entrammo in questo strano posto addobbato ad arte. Un grosso capannone che pareva una lunga piu che larga stanza tutta in legno stile Country. Sparsi ovunque c’erano delle lunghe tavolate, alcune imbandite di cibo e dolciumi, altre totalmente spoglie e coperte solo da un tovaglione a quadri. Tutto l’ambiente era ovviamente addobbato a festa con ghirlande che pendevano dal soffitto, e c’era pure un grosso e alto albero di natale ad intermittenza con l’addobbo luccicante in Led "Chris" che lampeggiava.

Il posto era ben riscaldato, e gli uomini che vidi all'interno, dovevano essere piu’ di una cinquantina in tutto. Pronta a qualsiasi situazione si fosse presentata, entrammo, mi tolsi lo spolverino, che diedi a Lucio, e lasciai che il mio uomo mi presento’ a tutti i suoi colleghi che mi scopavano gia' con gli occhi. Inutile dire che i complimenti per la mia bellezza si sprecarono quella sera. Non immaginai come fecero ad organizzare tutto cosi' in fretta, ma fecero devo riconoscerglielo, un grandissimo lavoro. Lucio sembrava di casa, scherzava con tutti e sembrava in confidenza pure con il gestore del posto.

Forse era una sua vecchia conoscenza mi dissi, dato il locale ra frequentato da camionisti, ovviamente Lucio ne faceva parte. Lucio ad ogni occasione non perdeva l'abitudine di scherzare e ribadire che gran puttanella fosse la sua donna, e che cavallerizza fossi a scopare. Normalmente non mi dava fastidio, e pur vero che sono una gran puttana, ma detto a quel modo, c'era qualcosa che mi imbarazzava, anche se non lo dissi apertamente, avrei preferito che Lucio mi presentasse alla gente con il mio nome, e non come la sua puttanella.

Essendo l'ospite d'onore, ovviamente ero al centro dell’attenzione. Le pacche sul culo che ho ricevuto in tutta la serata, non le conto nemmeno. C’era una regola da seguire mi disse Lucio. nessuno poteva sfiorarmi prima della mezzanotte, solo allora si sarebbe festeggiato l’anno nuovo con una mega gangbang tutta in mio onore. La cosa mi sorprese molto, e quella che avevo immaginato come una festa noiosa e monotona, si rivelo' al contrario essere una festa davvero eccitante ed interessante. C'e' da dire che un po tutti cercarono subito di infrangere la regola imposta da Lucio, provandoci ad ogni occasione.

Non fu affatto facile arrivare alla mezzanotte senza che qualcuno mi ficcasse la lingua in bocca o il suo cazzo duro in mano. Finalmente in un modo o nell'altro, arrivo' l'ora fatidica, si stappo’ la classica bottiglia di spumante con tanto di botto e applausi a calici alzati. Ci si scambiarono i baci per gli auguri di rito, e qualcuno ne approfitto’ per infilarmi la lingua in bocca staccandosi con difficoltà. Complice l’alcol che scaldava l’ambiente, molti avevano già iniziato a darsi da fare addosso a me, fui denudata in pochi istanti non so nemmeno da chi. Ricordo solo che ad un certo punto, mi ritrovai con addosso solo l'intimo, circondata e abbracciata da tutti.

A quel punto si aprirono le danze, e iniziava la vera festa, il primo e stato ovviamente il mio uomo. Non poteva essere altrimenti del resto. Mi prese per un braccio, toglidndomi dalla folla che si era fatta attorno, mi fece mettere su un lungo tavolo libero da oggetti, sdraiata a gambe divaricate e pancia sotto, mentre lui messo sopra di me, puntando la sua grossa e turgida cappella dritta tra le mie natiche burrose, spinse dentro lentamente fino alle palle davanti a tutti senza tanti problemi. Ho chiuso gli occhi e sospirato, mentre lui iniziava a stantuffarmi su e giu facendo flessioni sulla mia schiena. Un boato di fischi applausi e frasi di ogni genere, ci sono piovuti addosso, tra le tante frasi, la piu' ricorrente era - spaccale il culo dai... Falla urlare.

Devo aver detto qualcosa che fu coperto dal fracasso dei botti e dalla musica che era stata messa in diffusione nel frattempo. Forse dissi ‘Ti Amo’ o qualcosa del genere, era pur sempre il mio uomo. Intanto che il mio uomo faceva il suo dovere a sfondarmi il culo davanti agli occhi di tutti i presenti, tra giri di calici di spumante, e birra che girava tra i tavoli, anche gli altri iniziarono a darsi da fare. Mi arrivarono infatti davanti alla bocca molti cazzi grossi e duri, che con orgoglio da vacca, iniziai a succhiare con passione scostandomi i lunghi capelli dal viso. Volevo far fare bella figura al mio uomo, e dimostrare la mia vera fama di puttana.

Lucio aveva nel frattempo lasciato il posto ad altri. Non potendo voltare la testa e vedere chi mi sfondava, potei solo sentire entrarmi tanti cazzi diversi di grandezza e lunghezza mentre godevo e urlavo di piacere coperta dal frastuono di botti e musica. Gemevo, sospiravo godevo come la troia che ero, e avrei ringraziato a lungo il mio Lucio per quel magnifico regalo di fine anno che mi aveva organizzato. Fui riempita e sfondata un po da tutti a turno senza problemi, i Camionisti sanno come far godere certe Troie come me. Si misero in fila ordinatamente senza sgomitare, attendendo pazientemente il loro turno,e incitando quelli prima di loro. Perfino il gestore della trattoria ebbe modo di infilarmelo e sborrare subito dentro di me in pochi istanti.

Era un uomo un po cicciotto, ma con un bel cazzo tosto, peccato non lo abbia saputo usare a dovere. I botti dei petardi coprivano tutto assordandomi, e le mie urla di piacere furono coperte da tutto il resto. Via un cazzo, dentro l'altro, tutto senza protezioni e tutto senza problemi, se qualcuno mi sborrava dentro ingravidandomi, si prendeva un fazzoletto, mi si puliva e sotto a infilarmi dentro altri cazzi grossi. Medi, lunghi, corti, ne presi di ogni misura quella sera, sia in culo che in bocca. I miei lunghissimi capelli furono lavati dalla sperma insieme al mio visetto truccato, che perse la maggior parte del mascara e le mie labbra carnose fecero il pieno di liquido caldo.

Ricordo tante, troppe mani addosso che mi palpavano da ogni lato, masturbandomi, saro’ venuta almeno cinque o sei volte, sborrando come una fontana, mentre mi trivellavano il culetto da sopra. Vi lascio immaginarmi godere come una cagna, sfondata a turno da quei camionisti dalle mani callose, e i cazzi pieni e duri mi aprirono in due le chiappe in tempi abbastanza lunghi, lasciando poi il posto agli altri come giusto che fosse.

La maggior parte di quegli uomini pensai, avevano lasciato a casa mogli e figli per passare la serata con me. Mi chiesi distrattamente come avessero fatto a trovare una scusa plausibile con le loro famiglie. Ma ero troppo occupata a godere come una vaccona per farmi domande assai complicate. Pensai anche a mia Mamma, a casa da sola magari davanti la TV, mi chiesi come l’avrebbe presa se mi avesse vista in quel momento. Sicuramente mi avrebbe cazziata a morte, ma mamma mi conosceva bene, sapeva che ero una troia e le troie come me, non si tengono lontane dal cazzo a lungo tempo. Del resto chiamarla era impossibile anche avendo voluto. C’era un tale fracasso assordante li dentro, che non avrei potuto nemmeno parlarle, meglio rimandare gli auguri al mattino dopo. Le avrei raccontato tutto l’indomani con calma e scegliendo le parole adatte. Alla fine della nottata ero nuda con addosso solo le calze autoreggenti bucate in vari punti, senza piu il perizoma, ma con i lunghi stivaloni sempre addosso, sdraiata sul tavolone, ormai gocciolante di sperma.

Sono stata riempita completmente da testa a piedi. Ho faticato non poco a sollevarmi, i muscoli del corpo non mi assecondavano, e le gambe non erano stabili, dovetti farmi aiutare da qualcuno a mettermi in piedi, e a trascinarmi fino alla vicina Toilette, dove in un modo o nell'altro, cercai di rimettermi in sesto e darmi un aspetto decoroso. Passai piu' di mezz'ora li dentro, tra acqua e sapone e rotoli di carta per lavarmi e asciugarmi.

Una volta ricomposta e con un aspetto piu normale, tornai nel salone quasi vuoto, si era fatta una certa, i botti erano lontani e quasi terminati, la musica era stata spenta, il mio Lucio stava parlando e scambiando gli auguri con qualcuno al cellulare, non lo disturbai. Qualche rimasto si complimento' con me, dicendo che avevano avuto la conferma che ero davvero una grandissima puttana da montare per ore. Ringraziai e tornai a cercare con lo sguardo il mio uomo, che nel frattempo aveva terminato la chiacchierata al cellulare, e mi offri' lo spolverino da indossare per uscire, e tornare alla sua auto parcheggiata all'esterno del locale. Ringraziai stringendolo e abbracciandolo il gestore cicciottello per la bellissima festa, e abbracciata al mio uomo, varcai la porta per tornare a casa. Fu un capodanno indimenticabile per me, ma sopratutto per chi mi aveva conosciuta quella sera. chrisbabyface@libero.it
scritto il
2023-12-18
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