Cronaca Familiare - CAP 15 - Universiadi (parte prima)

di
genere
orge

Carissimi lettori, l’estate era ormai finita e, devo ammetterlo, fu un’estate davvero ricca di sorprese, un vero e proprio spartiacque nella vita della mia famiglia.
Nel giro di qualche mese avevo infatti, prima, scoperto che la mia cara ed apparentemente integerrima madre era in realtà una ninfomane assetata di cazzi che si faceva sbattere da chiunque capitasse a tiro, e poi, avevo preso a sbatterla pure io, con gran gusto, peraltro.
Del resto questa era stata una scoperta anche per mamma, non so se in cuor suo avesse sempre saputo o temuto di essere una zoccola cercando di nasconderlo pure a se stessa, in ogni caso aveva oramai smesso gli abiti della mogliettina e mammina devota e fedele, per indossare quelli della gran troia!
Mio padre, del resto, non pareva essersi accorto delle corna gigantesche che gli stavano crescendo in testa, dopo la pensione pareva davvero essersi completamente rincoglionito.
I numeri infatti parlavano chiaro, da metà giugno (quando ero tornato a casa dall’Università) a metà settembre (quando ero ritornato all’Università) mamma aveva scopato con quasi una quarantina di persone diverse tra cui: suo nipote (Alessio), il marito di sua nipote (Filippo), suo cognato nonché fratello di suo marito (lo zio Antonio), i colleghi di lavoro (circa 10 persone tra dirigenti, impiegati ed operai), gli amici di suo figlio (Gianni, Alvise, Roberto e Jacopo), l’amico di suo marito e l’amico dell’amico (Mariano ed il suo amico vigile), i 3 idraulici, i due commessi del centro commerciale, gli animatori del villaggio turistico (Totò, Juan, Kurt più altri 3), i clienti del villaggio turistico (il mio amico Giorgione più altri 3), i due chirurghi (Il Prof. Ranzoni ed il suo aiutante il Dott. Lanfranchi), il tatuatore e la sua aiutante (Jerry e Valentina) per non parlare del sottoscritto, suo figlio! La maiala non aveva limiti! Nel caso non lo abbiate già fatto vi consiglio di andare a rileggere i precedenti capitoli della saga (Cronaca Familiare da cap. 1 a cap. 14).
Tornare alla normale vita universitaria condividendo l’appartamento con alcuni dei più assidui scopatori di mamma, fu alquanto strano all’inizio, ma poi, nonostante le loro battute a doppio senso, il loro parlarsi in codice in mia presenza (gli stronzoni non sapevano che io ben conoscevo il loro “segreto”), tutto parve ritornare alla normalità, in fondo erano sempre i miei migliori amici e che diamine, la colpa non era certo loro se mia madre era una troia.
Già la normalità …. Beh la normalità che si poteva raggiungere avendo a che fare con una porca come mia madre Viviana che non perdeva infatti occasione di chiamarmi spesso al telefono, apparentemente per rassicurarsi sul mio stato di salute e sul progresso dei miei studi (immagino chiedesse ste stronzate quando era presente il pirla di mio padre), ma in realtà per raccontarmi le sue inarrestabili e perverse avventure erotiche, da quando, sul divano del salotto, aveva masturbato e spompinato furtivamente Mariano ed il suo amico vigile letteralmente alle spalle di mio padre intento a far andare il proiettore con le diapositive della vacanza in Sicilia, a quando Filippo l’aveva “costretta” a fare la puttana per l’addio al celibato di un suo vecchio amico, non mancando di terminare ogni telefonata con la solita frase proferita con tono da oca troia e svampita:
“Salutami tanto i tuoi amici ...”.
Non vi dico le facce e gli ammiccamenti dei miei amici ogni volta che riportavo loro i saluti di mamma.
Ovviamente spesso capitava che li beccassi intenti in telefonate assai piccanti con una non meglio specificata troiona sposata e madre di famiglia (chissà un po’ chi era ?!?!?) che loro dicevano aver conosciuto in vacanza in Grecia (sarei dovuto andarci anch’io se non avessi preferito seguire papà e mamma in Sicilia), solo che loro riattaccavano ogni volta che chiedevo di sentire la sua voce o di parlarle anch’io.
Questa era, a loro dire, la punizione per non averli seguiti in terra greca …
“Così impari a fare il secchione andando i vacanza i tuoi come un nerd rimbambito !!!!”.
Tra gli amici dell’appartamento solo Luca, che infatti in estate se ne tornava nella sua natia Palermo per le vacanze, non aveva avuto il piacere di conoscere la troia di mia madre.
Gli altri compari, però, gli avevano raccontato tutto, con dovizia di particolari giusto per farlo schiattare d’invidia e per solleticare il suo istinto meridionale di grande e focoso scopatore.
“Non ci credo minchia ! siete degli spara balle!” ….. lo sentii dire agli altri mentre li ascoltavo di nascosto in una delle tante discussione private su mamma …. “Ma si ti giuriamo ….anche noi pensavamo fosse una tutta casa e chiesa ma in realtà è una troia mai vista ….ci dispiace per Paolo ma cazzo non ci possiamo fare niente quella è una tritacazzi assatanata!!!!” …… “Minchia ma allora me la devo scopare anch’io cazzo …. Devo farle assaggiare un po’ di buona minchia siciliana che voi polentoni non ci sapete fare con le pottanazze ninfomani come quella ….” …. Il buon Luca non sapeva quanto si sbagliasse, mamma infatti, durante la nostra vacanza in Sicilia, di minchia isolana ne aveva presa eccome …. “E poi vedessi adesso s’è pure rifatta le bozze e le labbra …. O Luca se la vedi le salti addosso ….” ..... “l’imene dovrà rifarsi appena le infilo il mio cobra e pure il cervello che glielo mando in pappe !!! aha ha ha ha ha ha !!!!” e tutti giù a ridere.
Stanco ormai di questo gioco di finti segreti decisi, di comune accordo con mamma, che al momento opportuno avrei svelato le carte.
Fu così che un bel giovedì, mia madre Viviana, da brava e premurosa genitrice qual’era, decise di farsi accompagnare da mio padre a Bologna, per far visita al proprio figlioletto lontano.
Non dissi nulla ai miei amici, non volevo perdermi infatti lo stupore misto ad eccitazione che lessi infatti nei loro volti non appena aprii la porta facendo entrare i miei genitori.
Inutile dire che l’abbigliamento di mamma, come al solito, ormai, era assolutamente arrapante: tailleur grigio mooolto attillato con gonna appena sopra al ginocchio e spacco da cui, non appena si sedette, si intuì che le calze bianche che indossava erano autoreggenti, camicetta bianca rigorosamente abbottonata fino al collo in maniera fintamente castigata …. in realtà così chiusa faceva risaltare ancora di più i suoi meloni chirurgicamente ritoccati che parevano sempre sul punto di esplodere stracciando la stoffa della camicia che solo a stento le tratteneva, scarpe di vernice nera con tacco a spillo, capelli elegantemente acconciati all’insù, e trucco d’ordinanza.
La solita strafiga, non c’è che dire, e poi con quella labbra gonfiate …. Ti veniva voglia di sbatterglielo subito in bocca …. cosa che peraltro non avrebbe certo fatto dispiacere a quella pompinara incallita !
Come detto i miei amici ci misero qualche secondo a riprendersi e a ricomporsi per lo meno agli occhi di mio padre.
“Buon Giorno Sig. De Rossi ! …. Sig.ra De Rossi … è sempre un piacere vederla!” proruppe il mio “fidatissimo” miglior amico Gianni; i suoi occhi tuttavia brillavano astutamente, poteva chiaramente leggersi in essi la bramosia malcelata di zompare addosso a mamma alla prima occasione e scoparla selvaggiamente alla faccia del marito pluricornuto.
I miei amici si sprecarono in smancerie, finte galanterie e gentilezze di ogni tipo, compreso il tour guidato dell’appartamento, … parevano studenti di un rinomato college inglese in lizza per il premio del galateo.
Luca, in particolare, non aveva ancora perso il colore rosso paonazzo dal suo viso … di certo, per lui, la vista di quella porca maggiorata di mia madre era stata la migliore conferma per i suoi dubbi circa la veridicità dei racconti degli altri.
Pranzammo tutti assieme e Luca, da bravo gentleman del sud, non perse la sua occasione di farsi bello agli occhi di mamma dimostrandole tutte le sue doti di cuoco provetto.
“Uhmm … che delizia questo cannellone ….. Luca saresti davvero un ometto da sposare …” disse infatti la maiala di mamma con il suo solito tono da maestrina borghese tanto per bene … ma mordendo il cannellone fumante manco fosse il cazzone di uno dei suoi amanti di turno.
“Sai a casa purtroppo non posso contare su questo genere di aiuti …” continuò mamma guardando papà con disprezzo e Luca con malcelata libidine.
Tutti a tavola, a parte papà, avevano capito che l’aiuto non si riferiva tanto alla cucina … quanto alla camera da letto.
Il pranzo continuò allegramente e i doppi sensi e le battutine si sprecarono.
Al termine del pranzo papà propose di andar a prendere un caffè fuori approfittando anche per fare un giro turistico di Bologna: “ah … la città delle mille torri ….eh ragazzi … forza forza dovrete farmi da ciceroni” …. Cacchio quando se ne usciva con ste sparate da pensionato secchione un po’ mi faceva incazzare ed un po’ mi faceva tenerezza, mamma invece non era certo di questo secondo avviso, papà per lei era ormai divenuto soltanto un perdente, noioso e sfigato, buono solo da cornificare e spolpare, economicamente parlando; la grana che le passava, peraltro non era mai sufficiente per lei, così come il perverso godimento di tradirlo ed umiliarlo con tutti.
“Ragazzi mi capite vero ?!?!? capite perché odio quest’uomo delle volte ?!? …. Caro togliti dalla testa che io ti segua nei tuoi noiosi tour da pensionato!” la stronza di mia madre non perdeva occasione di umiliarlo di continuo e per di più di fronte agli amici di suo figlio …. Che stronza e che troia, la porca infatti aveva colto al volo l’occasione di liberarsi di mio padre per rimanere da sola con qualcuno dei miei amici.
Occasione che pure i miei amici non si lasciarono sfuggire, scusandosi sentitamente con mio padre “Ci dispiace Sig. De Rossi ma abbiamo lezione …. Sarà per la prossima volta ….”.
Ovviamente toccò a me portare a spasso papà, mamma doveva avere campo libero …. Tutto procedeva secondo i piani: papà infatti se ne sarebbe tornato a casa lasciando mamma a nostra disposizione per un week-end lungo (giovedì-domenica), in teoria per aiutarci nelle pulizie di casa in realtà …. Non occorre che ve lo dica, lo avrete già capito da voi.
Del resto fu proprio papà ad esplicitare ciò ai miei amici, prima di uscire per il suo/nostro tour turistico di Bologna:
“Ragazzi è stato davvero un piacere conoscervi ….scusate la seccatura, lo so che mi odierete ma vi lascerò mia moglie per tutto il week-end …. He he he …. Viviana cerca di non stressare troppo i ragazzi …allora passo a prenderti lunedì mattina” disse bonariamente papà sinceramente convinto delle sue scuse in quanto del tutto ignaro del favore che ci stava invece facendo. Il poveretto non poteva infatti neanche lontanamente immaginare che razza di porca maiala ninfomane fosse divenuta la sua cara mogliettina Viviana.
Gli occhi dei miei amici infatti non mancarono di brillare di gioia libidinosa mentre tutti in coro rispondevano all’ignaro cornutone: “Ma si figuri sig. De Rossi …. Sarà un piacere ….”.
Non mancò poi chi, come Gianni, lo prese apertamente per il culo fingendo un tono di complicità “…E così lei potrà darsi alla pazza gioia tutto solo a casa eh?!?!?” …. E poi rivolto a me: “Che lenza tuo padre!”.
Papà ridacchiò alle scherzose insinuazioni di Gianni (cacchio delle volte pareva proprio essersi rincoglionito).
Fu così che io e mio padre uscimmo di scena dando campo libero alla troia di mamma ed ai miei 4 allupati compagni di appartamento.
Quanto vi andrò raccontando di seguito fu quello che successe fino al momento del mio ritorno in appartamento.
Gianni, con una scusa, si appartò subito con mamma in cucina per complottare il da farsi, mentre gli altri rimasero con Luca in salotto continuando a ridacchiare dicendogli “E allora hai visto che fica ?? eh ? …. Cazzo ma hai visto che bombe ? saranno di una quinta abbondante!!” in effetti dopo i ritocchi chirurgici le già notevolissime tette di mamma (una quarta scarsa ma soda come non mai) avevano assunto delle fattezze ancor più perfette e delle dimensioni incredibili raggiungendo davvero la 5° se non addirittura la 6° misura! …. “E poi vedrai che puttana …. Ah vedrai vedrai …. He he he he”.
Il piano era molto semplice: Gianni, Roberto e Jacopo sarebbero usciti un attimo fingendo di andare a lezione giusto per lasciare il tempo all’incredulo Luca di aver modo di toccare con mano (...e non solo …) la troiaggine di mia madre Viviana.
“Allora noi usciamo … ciao Luca …. Buona giornata Sig.ra De Rossi ….” Dissero i 3 a Luca e a mamma uscendo.
Mamma che era stata ben istruita da Gianni non perse tempo cominciando a dare esecuzione al piano di seduzione del “povero” Luca chiedendogli con tono sensuale ed arrapante da oca svampita:
“Luca non ti dispiace vero se mi do in rinfrescata in bagno ? sai com’è il viaggio è stato lungo eh…ho una gran voglia di farmi una bella doccia ” mentre diceva queste cose mamma si appoggiava sinuosa alla parete guardando Luca languidamente e sbottonandosi con studiata nonchalance i primi bottoni della camicetta da cui cominciarono a fare capolino le linee rotonde del suo decolté mozzafiato.
“Si Si … cer .. certo …. Fa ..faccia pure … io sono in camera a stu…studiare” balbettò Luca il quale ancora non sapeva bene come comportarsi. Doveva prendere in mano la situazione e scoparsi quel gran pezzo di figa senza troppi preamboli, oppure era tutto uno scherzo architettato dagli altri per fargli fare una gran figura di merda… questi erano i pensieri che gli si affollarono in testa mentre sedutosi sulla scrivania della sua stanza si trovò a fissare il muro bianco della parete anziché la pagina del suo libro di biologia.
Aveva un’erezione paurosa, peraltro ben visibile dai suoi pantaloni in felpa grigia, ed una gran voglia di spararsi una sega, tuttavia il bagno era occupato da mamma, fu così che, armato di fazzoletti decise di andare in cucina a farsela; nel tragitto non poté fare a meno di notare che la porta del bagno, da cui fuoriusciva il vapore dell’acqua calda della doccia, era socchiusa; ma guarda un po’, quella sbadata di mamma non aveva chiuso bene la porta.
Lo sguardo di Luca fu fugace, non voleva certo farsi beccare a fare lo spione dalla madre del suo amico, ma sufficiente ad aumentare la sua erezione oltre i confini dell’immaginabile; la visione fu infatti a dir poco paradisiaca: mamma si stava insaponando per bene sotto la doccia non disdegnando di trastullarsi la figa e palparsi quelle due montagne di carne e silicone che aveva al posto delle tette; appoggiate al vetro della doccia parevano due enormi ventose.
Già trastullarsi la figa … a Luca parve proprio che mia madre Viviana si stesse sparando un bel ditalino, l’espressione da porca vogliosa che si leggeva nel suo viso, del resto, non lasciava spazio ai dubbi.
“Cazzo ma allora è vero che è una troia …. Cazzo … ma allora posso farmela ? ….” Luca non fece tempo a dare una risposta al suo amletico dubbio, poiché, destandosi dal suo stato onirico, si sentì domandare da mamma:
“Scusa Luca, per caso mi passeresti degli asciugamani puliti dalla mia valigia, che ho dimenticato di prenderli ?”
Come un automa Luca prese gli asciugamani dalla valigia, non potendo fare a meno di notare che la stessa conteneva un dildo dalle dimensioni notevoli, e si diresse verso il bagno per porgerli a mamma.
Dentro di se sentiva che la sig.ra De Rossi un po’ porca forse lo era per davvero, tuttavia qualcosa ancora lo frenava, …. Il dildo tutto sommato potevano averlo messo gli altri nella valigia, … non voleva assolutamente fare figuracce.
Fu così che tutto rosso in viso bussò titubante alla porta del bagno chiedendo timidamente:
“Ho gli asciugamani glieli passo Sig.ra ??”.
“Si si entra pure non ti scandalizzi vero ?” gli fece eco la maiala che già pregustava l’imminente scopata.
Luca entrò nel bagno avvolto da un nuvolo di nebbia, ma da vero gentiluomo oppure da vero coglione cagasotto (a voi lettori l’ardua sentenza), girato di spalle porgendole con un braccio gli asciugamani.
Mamma li prese e ridacchiò dicendo con il suo nuovo consueto tono da troia consumata: “Oh mio dio che timidone .. he he he … girati pure che non son più nuda adesso ….” e poi tra la divertita e la stizzita, fissando l’oltremodo evidente patta rigonfia di Luca “He he he …. Mi pari proprio imbarazzato, guarda come stai messo lì in mezzo … sarai mica vergine alla tua età ? Comunque adesso esci per favore che devo finire di fare le mie cose” : le galanterie e i pudori, per mamma, erano divenuti oramai un’inutile ed odiosa perdita di tempo, da vera ninfomane lei aveva solo un cosa in testa: SCOPARE!
Fu così che Luca se ne tornò in camera sua a cercare di studiare, con le pive nel sacco, convinto oramai di aver perso una grande occasione e per giunta con il cazzo sempre più duro nei pantaloni. La visione di quella strafiga maggiorata tutta bagnata coperta solo da un succinto asciugamano che a stento la cingeva tutta … fu davvero mozzafiato.
Mamma dopo poco uscì dal bagno andando a cambiarsi nella mia stanza, per poi uscirne vestita con una delle sue solite micro tutine aderenti, questa era in ciniglia con tanto di zip frontale; ai piedi, indossava un paio di hug (gli stivali con interno in pelo che tanto vanno di moda ora tra le ragazze: quell’oca di mamma voleva far la ragazzina!!).
Da brava donnina di casa prese l’aspira polvere, che noi manco sapevamo di avere, ed iniziò a pulire tutta la casa.
Luca, ovviamente, non mancò di spiarla, trovando ogni scusa e pretesto per alzarsi dalla sua postazione di studio ed andare prima in bagno, poi in cucina (per uno spuntino), poi in salotto (per fare una pausa ecc.. ecc… .
La puttanazza di mamma, del resto, gli regalò ancora delle visioni celestiali, dai piegamenti a 90 gradi per raccogliere la polvere di modo da mettere in mostra il suo culo perfetto fasciato dai pantaloni aderenti della sua tutina da cui si vedeva che indossava un micro tanga, agli ancheggiamenti ed ai movimenti pelvici continui nell’utilizzo dell’aspirapolvere (a momenti pareva se lo stesso scopando quel cazzo di aspirapolvere!), con il gran finale dell’apertura della parziale apertura della zip frontale della tutina da cui fecero capolino le sue magnifiche poppe straripanti.
“Fa un caldo …sono tutta sudata” si giustificò la troia facendosi aria con la mano.
Luca per non impazzire, tornò a sedersi in camera sua … oramai, di studiare, non se ne parlava.
Visto che lui non prendeva l’iniziativa, bloccato com’era dalla paura ancora non del tutto sconfitta di essere vittima di un colossale scherzo organizzato dai suoi compari, fu la maiala a sferrare l’attacco decisivo.
Fu così che scusandosi: “Luca scusami, posso pulire anche la tua stanza o ti disturbo ?” mamma entrò anche nella stanza del mio amico iniziando con la solita manfrina di posizioni sexy ed ammiccanti.
Luca ormai era una bomba pronta ad esplodere, la paura della scherzo oramai era superata dalla sua eccitazione e così non si trattenne più quando mamma, con la scusa di spolverare una mensola, prima salì sopra la scrivania mentre lui da dietro stando seduto sulla sedia si godeva lo spettacolo di quel divino culo in movimento, e poi, fingendo di perdere l’equilibrio, gli rovinò addosso!
Mamma, come detto, franò addosso a Luca finendogli letteralmente in braccio mentre lui ancora era seduto sulla sedia; l’istinto di afferrare le poppe di quella troia di mia madre Viviana, a quel punto, fu incontenibile e così Luca passò dai propositi ai fatti.
“Siii cazzo che tette …. Cazzo siiii ….senti come me l’hai fatti rizzare la minchia pottana!!!”
“Ma Luca … oddio …. Lasciami ….. aiutooo …. Aiutooooo ….” La porca stava fingendo la solita scenetta da donna per bene molestata che tanto faceva ingrifare me, i suoi amanti di turno e pure lei stessa.
Ma un po’ perché gli altri lo avevano già istruito a dovere circa le finte ritrosie della signora, un po’ perché più che d’aiuto pareva già un grido di godimento, Luca non stette a sentirla ed anzi si fece sempre più audace, prima aprendole del tutto la zip del giacchino della tuta facendole fuoriuscire le tettone, poi, prendendo a palpare le stesse sempre più rudemente, martoriandole i capezzi e leccandole il collo e le orecchie.
“Cazzo urli pottana lo so bene che ti piace assai il trattamento… sei una lurida pottanazza!!!!”
“Aiutoo … lasciami bastardo ….. o cielo …… sei l’amico di mio figlio … oddio ma che hai capito e se dovesse entrare mio marito …. O cielo…. Io amo …”.
“Ma statte zitta troiazza non dirmi che ami quel cornutazzo di tuo marito ….. so tutto sul tuo conto pottana …. Me lo avevano detto gli altri che spari solo minchiate …. E allora la minchia mi devi succhiare …. Brutta pottanazza sucaminchia!”.
Detto ciò Luca spinse via mamma, si abbassò i pantaloni, e, sempre restando comodamente seduto sulla sua sedia, ordinò a mamma:
“E adesso inginocchiati e sucaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa pottanaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!”.
Il cazzo di Luca non era mai stato così grosso e turgido, e la vista di quel notevolissimo pezzo di carne pulsante non lasciò di certo indifferente la troia di mamma che infatti con gli occhi sbarrati e fissi su quel pene esclamò:
“O-MIO-DIO!!!!” quasi scandendo le parole. Del resto oramai non aveva più tanto senso fingere, anche lei era eccitata di brutto e così come un automa, sempre con gli occhi fissi sul cazzo di Luca, si inginocchiò ai suoi piedi e con la solita maestria e bramosia, che oramai la contraddistingueva come la più grande pompinara di Treviso e dintorni, prese leccarlo e poi a succhiarlo e risucchiarlo fino ad ingoiarlo tutto, aiutata in questo dallo stesso Luca che, a più riprese, affondò con forza la nuca di mamma sul suo uccello.
“Siiiiiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sucami la minchia, sucami la minchia bagasciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Tutta me la devi sucare tutta fino in gola potttaaanaaazzzzaaaaaaaaaaaaaaa!!!! ….. ti piace la mia minchia eh pottana ?”.
“Siii siiii hai un cazzone fantastico siiiii scopami adesso scopami ….. sono una vacca in calore che ha bisogno di essere montata dal suo toro……. montami cazzo …. montaaaamiiiii!!!”. Rispose mamma con i suoi labbroni siliconati da cui pendevano i filamenti di sperma del cazzo di Luca.
Detto e fatto, Luca le strappò letteralmente di dosso i vestiti e dopo averle leccato la figa, peraltro già grondante di umori, prese a penetrarla con gran foga, proprio come piaceva alla troia.
La penetrazione vaginale, lasciò poi il posto a quella anale e fu a quel punto, con Luca che stava inculando la maiala urlante (“inculamiiiiiii inculamiiiiiiiii impalamiiiii col tuo cazzoneeeeeee …. Spaccami il culooooooooo ….. sono una la tua schiava rotta in culooooooo!!!!!”) messa a 90 gradi e appoggiata alla scrivania, che gli altri fecero capolino nella stanza ridendo e sentenziando:
“Mi sa che qualcuno ci dovrà delle scuse he he he he …… Ehi Luca ancora convinto che siano delle balle ?”.
Luca li guardò sorridendo e rispose, senza peraltro smettere di inculare la vacca di mia madre: “Scusatemi ragazzi, scusatemi, minchia ma non pensavo esistessero delle pottanazze così!!!!!”
“Beh ingrato bastardo non vorrai mica tenertela tutta per te sta maiala …. Ricordati che l’abbiamo scoperta noi e poi, scusami, ma alla signora non basta più un cazzo solo oramai, è talmente malata di uccelli che per godere sul serio deve essere sbattuta da almeno tre o quattro cazzi contemporaneamente …. Vero signora De Rossi ? ” disse Gianni mentre si calava le braghe, seguito a ruota da Roberto e Jacopo.
“Siiii siiiiii voglio tutti i vostri bei cazzoni per me … .siiiiii …. Tutti quanti per la vostra schiava succhia cazzi siiiiii … tutti per la vostra porcona sfondata siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!” rispose mamma passandosi la lingua tra i labbroni con un tono ed una espressione da laida ninfomane fuori di testa.
Detto fatto, in breve, i miei 4 compagni di appartamento le furono addosso, la buttarono sul letto senza troppi preamboli e raffinatezze, manco fosse un sacco della spazzatura, e presero a palparla, leccarla e poi a scoparla in ogni buco con una violenza inaudita ed offendendola come piaceva a lei:
Gianni affondando il suo pene nell’ano di mamma, con una fluidità inaudita, manco fosse un coltello nel burro: “Dai troia di merda prendilo in culo il mio cazzo! Ti sfondo il culo vacccaaaaa!!!!!”
Roberto e Jacopo riempendole la bocca coi loro arnesi ”….. succhiaceli pompinara del cazzo ….. strozzati brutta troia….. devi strozzarti coi nostri cazzi schiava!!!!”;
Luca, sdraiato supino nel letto, scopandola in figa e mordendole le tettone che quasi lo soffocavano: “ti slabbro la fica pottanazza madonna che pottanazza tettonazzaaaaa!!!”.
La troia di mamma prese com’era a far fronte a quei quattro cazzoni assatanati faceva persino fatica a parlare limitandosi a grugnire e ululare come una maiala in calore.
I miei compari infierivano invece senza pietà continuando a scoparla selvaggiamente ed a insultarla pesantemente:
Roberto: “Cazzo che razza di troia decerebrata!!!!! Non ha più limiti sta maiala …. Cazzo ha il cervello completamente in pappa .. he he he …. Mi sa che le hanno siliconato pure quello a sta vacca!!!!”
Jacopo stringendo il viso di mamma in modo brutale : “Porca eva se hai ragione …. Non ti abitui mai alla porcaggine di sta troia ….. cazzo si è pure fatta tatuare free-entry sopra la figa … ma vi rendete conto ma si può essere più vacche di così ???? eh troia ????’ ma quanto troia sei eh ?!?!?!?”.
Mamma col suo ormai naturale tono da oca decerebrata passandosi la lingua tra le labbra da cui pendevano numerosi filamenti di sperma: “Tanto……sono tanto tanto troia ….. sono una troiaaaaaaaaaaaaaa!!”
E Gianni di rimando: “cazzo davvero incredibile …. He he he he …. Ma quel rincoglionito di suo marito la tromba mai sta cagna ?????? ma quanto rincoglionito è porco cazzo!!!! Vabbè dai gli darò un altro indizio per capire quanto è vacca la mogliettina he he he” e detto ciò prese un pennarello rosso di quelli semi-indelibili e disegnò una freccia appena sopra le natiche affermando: “E che cazzo …. Fronte e retro giusto ragazzi ?!? per amor di precisione he he he”.
Tutti scoppiarono a ridere, mentre la porca di mia madre oramai farcita di cazzi continuava il suo sproloquio derilante: “siiii siiiii sono una troia … siiiiiiiiiiiii …. La vostra ttrrroooiiaaaa senza cervello ….. siiiiiiiiiiiiiiiiiii….. io vivo per il cazzoooooo ….. sfondatemi di cazzzoooooooooooooooo!!!!! Vi pregoooooooo …. Sfonadatemi di cazzzoooooo!!”
I miei amici, avevano oramai raggiunto tutti una notevole resistenza, tutti a parte Luca che infatti ad un certo punto dovette disarcionare la vacca di mamma per sborrarle in faccia e sulle tettone come piaceva fare a lui con le “Pottane sfondate”.
“Bevila tutta pottanaaaaaaaaaaaaaaaaa …. Ha ha ha ha ragazzi guardate come la innondo la gran signora di sta minchiaaa!” in effetti la sborrata fu davvero improvvisa e colossale per essere provenuta da un solo cazzo, e andò a colpire la maiala di mamma direttamente sul viso, coprendole i suoi begli occhioni, e colando poi giù sulle mega poppe metà carne metà silicone!
“Oh siiii siiiii hummmm hummmm …. Delizioso …” rispose mia madre Viviana contorcendo la lingua alla ricerca dello sperma di Luca e deglutendo con gran gusto il frutto della sua inaudita porcaggine!
Ovviamente la scena infoiò ancor di più gli altri che dopo essersi scambiati più volte di posizione, chi in bocca, chi in figa, chi in culo, ovviamente contemporaneamente, incitati da un eccitatissimo Luca: “Si cumpari siiii così riempitela di michia sta pottana!!! Senza pietà senza pietà ha ha ha!”, la scaraventarono giù dal letto senza troppe cortesie e posizionatisi a cerchio presero a menarselo freneticamente, ordinando alla porcona: “e adesso apri per bene la bocca …. Da brava cagna assetata di sborra quale sei! Ha ha ha …. Da brava spalanca bene quel cesso che hai al posto della bocca he he he ….”.
“sborratemi sborratemi in faccia…… voglio bere la vostra sborra ….. sono il vostro cesso svuota sborra”
A quel punto Luca, rivelatosi perfettamente a suo agio in questa situazione di delirio sessuale, posizionatosi alle spalle di mamme le afferrò la bocca con le mani allargandogliela di forza:
“Hai sentito sucaminchia che ti abbiamo ordinato ??? devi aprirla bene sta latrina ….e voi state attenti a non sporcarmi …. Mirate dritti nella turca di sto water umano!.
Fu proprio così, con Luca che allargava oscenamente la bocca di mamma, che prima Jacopo, poi Roberto e infine Gianni, a turno, posizionarono i loro arnesi in quella caverna continuando a masturbarsi e finendo coll’eiaculare tutto il loro seme direttamente in gola alla pompinara.
La poveretta fu quasi sul punto si strozzarsi tanta fu la quantità di sborra che dovette ingoiare e così, non appena liberatasi dal giogo di Luca, si mise per terra a carponi in preda agli spasmi di vomito!
Anche per una mega bocchinara come lei era stata dura deglutire direttamente tutto quello sperma!
“Cazzo fa sta cagna pompinara mica vorrà sputare fuori tutta la sborra che ci siamo prodigati di regalarle! Che maiala irriconoscente!” disse Gianni con un tono di disprezzo assoluto e assestando un calcetto nelle chiappe a mia madre che messa a quattro zampe, proprio come una cagna, perse l’equilibrio e cadde a terra!
Che scena …. Quella brava ed integerrima donna tutta casa e chiesa che era stata nel passato si era oramai irreversibilmente e completamente trasformata in una becera troia masochista priva di ogni amor proprio e sentimento del pudore, una vera e propria schiava del sesso pronta a subire ogni angheria e sottomissione pur di far godere gli amanti di turno.
Il gusto della sottomissione era per lei divenuto una sorta di droga, almeno tanto quanto il gusto per l’uccello! Non a caso, dopo quel piccolo momento di difficoltà, nonostante fosse stata trattata come un animale, rialzatasi in ginocchio, guardando fisso in faccia i suoi “stupratori” con un’aria di beata gratitudine si mise a ridacchiare spalancando la bocca piena zeppa di sborra che si fece scivolare un po’ alla volata addosso sul suo splendido corpo da quarantenne in calore!
Una miriade di rivoli di sborra scesero dalla sua bocca, andandole a rigare tutto il corpo, prima il mento, e poi via via più giù alcuni fermandosi sulle tettone - magari facendo tira e molla tra i capezzoli ed il pavimento - altri, trovato un pertugio tra il solco di quei meloni immensi, arrivando fino al basso ventre e di lì a terra!
Dalla bocca di mia madre, manco fosse la caldera di un vulcano pronto ad esplodere, vi fu una vera e propria eruzione di sperma! Che scena cari lettori, che scena!
“Ah ecco adesso ti riconosciamo brutta laida puttana pompinara! … non volevamo credere che ad una maiala del tuo calibro non fosse piaciuto il servizietto! Ha ha ha ha ..” risposero in coro i miei amici mettendosi a ridere.
“He He he …. E già non c’è che dire mia madre è davvero la più grande troia che ci sia in circolazione, su questo non ci sono dubbi, un’altra svuotapalle bocchinara rottainculo come lei non esiste proprio al mondo!!!” Proruppi io ridacchiando, mentre con sorrisetto beffardo, appoggiato allo stipite della porta, dopo aver assistito all’ennesimo pornoshow della troiazza, ammiravo i volti dei miei amici sbiancare letteralmente, manco avessero visto un fantasma.
“Ma ma ma ….. cioè PaPaPaolo non è come …. Ciociocioè …. Vedi …. È successo che ….” Provò a giustificarsi un balbuzientissimo e imbarazzatissimo Jacopo; “Porca merda …. Che cazzo di situazione …..!” sentenziò invece Gianni!
Come al solito fu la maiala di mamma a rompere il ghiaccio venutosi a creare improvvisamente nell’allegra brigata scopaiola dei miei compagni d’appartamento!
“Finalmente amorino sei arrivato …. Non vedevo l’ora di scoparti per benino …. Intanto mi son presentata per pene … ops … hi hi hi … volevo dire per bene ai tuoi amici …. Ho fatto male ???” l’espressione ed il tono usato, manco a dirlo, erano i soliti da ninfomane decerebrata; per di più aggiungete cari lettori che la porcona, ancora ricoperta di sperma dalla testa ai piedi con filamenti di sborra che gli pendevano dalle tettone e che le scendevano dalla bocca e dalla fronte, aveva preso a massaggiare e a ripulire i cazzi ancora in tiro dei miei compari!
Le parole di mia madre ovviamente gettarono ancora più in confusione i miei amici che mi guardavano con aria allibita, toccò pertanto a me fugare ogni dubbio e gettare finalmente la maschera del povero figlio cornuto ed ignaro dell’immensa troiaggine della madre ninfomane!
“Eh già cari i miei amiconi figli di puttana, è proprio come state pensando nelle vostre testoline di cazzo, ….. del resto non crederete mica che con un puttanone del genere a disposizione in casa il sottoscritto Paolo De Rossi si sarebbe potuto tirare indietro lasciandovi campo libero solo perché il puttanone in questione è sua madre, vero ?!?!?! E che cazzo certo che me la sono trombata anch’io sta maiala, ed ovviamente ero al corrente del fatto che voi ve la scopavate, ….. beh voi ed un’altra quarantina di persone a dire il vero …. He he he he ! ”: sentenziai io con una fermezza ed una calma assoluta.
“Ma ma ma ….” I miei amici ancora apparivano increduli.
“Beh ovviamente all’inizio ci sono rimasto un po’ di merda, chiaro, sapete com’è …. Uno pensa di avere una madre tradizionale tutta casa e chiesa e poi scopre che in realtà è una maniaca sessuale, fa un certo effetto cacchio, non c’è che dire, per non parlare della frustrazione e della gelosia che ho provato le prime volte che l’ho beccata a farsi montare come una troia…. specie quella volta con voi a casa mia!!! Avevo paura che tutti sarebbero venuti a conoscenza della vera natura di mia madre …. Però a forza di spiarla mi son reso conto che c’è poco da fare …. la verità è che la mia cara mammina è una troia malata di uccelli e allora e che diamine perché dovrei essere l’unico sfigato che non ne approfitta ???? Del resto col tempo la gelosia nei suoi confronti è del tutto svanita per far posto alla libidine più sfrenata e dal momento che mio padre si è del tutto rincoglionito ho pensato che fosse il caso di fare l’uomo di casa … ho sbagliato ? ”
“Parole sante vecchio mio ….. parole sante …. Questo sì che è parlare porca troia!!!” disse Gianni ovviamente sollevato (e penso pure eccitato dal fatto di aver scoperto la relazione incestuosa tra me, il suo miglior amico, e la sua amante, ovvero mia madre), dandomi il cinque.
Anche gli altri parvero rasserenarsi seppur rimanendo un po’ esterefatti.
Come al solito fu Gianni a far portavoce dei sentimenti del gruppo: “.. è solo vecchio mio che è da non credere …. Cioè … cerca di capire anche il nostro punto di vista …. già tua madre ci ha sconvolto, per carità l’abbiamo sempre trovata arrapante …. non sai le seghe che ci facevamo pensando a lei he he he, però pensavamo fosse una bacchettona e pure un po’ frigida non certo una troia sfondata, ed ora scopriamo che te la trombavi pure te ….. cioè …. È da non credere porco cazzo !”.
“Cosa vorresti dire ??? che dovrei sentirmi in colpa per avervi scioccato ???” risposi io.
“No No Vecchio …. È solo che …. Che …. Che è una cazzo di situazione allucinante, fica ma allucinante, ma ti ggiuro che ci hai sollevato da un bel peso porca eva, ci dispiaceva che fosse proprio tua madre ad essere così troia! Giuro mi dispiace anche per tuo papà … ma cazzo …. Alla troia di tua madre non si può resistere! Tu lo sai meglio di noi Giusto Paolo ?” chiarì Gianni.
“Meglio che lasciamo perdere sta cazzo di storia dei sensi di colpa ….. non mi sembravate così preoccupati quando ve la inculavate a turno mentre era al telefono con me o con mio padre…. Lasciamo perdere và ….. il passato è passato …. Adesso pensiamo solo a divertirci con sta troia …. Ho organizzato tutto a posta … ero stanco di passare per il coglionazzo di turno che non sa di avere una madre puttana!” sentenziai io.
Nel frattempo mia madre Viviana aveva iniziato a sditalinarsi selvaggiamente e convulsamente in preda ai suoi soliti attacchi di porcaggine acuta gridando “Beh lo avete sentito il mio Paolino no !?!? cazzo aspettate a chiavarmi come una troia ….. ho la figa tutta bagnata …… voglio che mi riempiate di cazziiii …… voglio i vostri bei cazzoni ……. Sfondatemi sfondatemi sfondatemi di caaaazzzzzzooooooooooooo!!!!”.
“Cazzo Paolo tua madre è davvero una vacca senza limiti …. Già già è proprio una puttana senza ritegno …..è proprio vero che è malata di cazzo …… mai visto niente del genere……” mi dissero i miei amici con i cazzi di nuovo in tiro.
“E lo dite a me ???? E riempiamola di cazzi la gran troia di mia madre ….. sotto con la scopata!” risposi io togliendomi con un colpo solo mutande e pantaloni e gettandomi addosso alla vaccona che mi aspettava a gambe spalancate.
Ne seguì una scopata davvero selvaggia e, in un certo senso, liberatoria.
Finalmente mi ero chiarito con i miei amici, oddio chiarito, soprassedendo sul fatto che l’oggetto dei nostri sfoghi sessuali era proprio mia madre, mi ero finalmente riconciliato con loro.
Come detto la scopata fu davvero selvaggia: la troia di mamma venne infilzata in tutti i buchi e trombata in ogni posizione immaginabile.
Ma le sorprese di quella giornata non erano ancora finite.
Potendo disporre di solo 3 buchi anatomici (figa, culo e bocca) ma avendo ben 5 cazzoni a sua disposizione, alla maiala, in un afflato di altruismo sessuale ovvero in preda alla sua inaudita porcaggine la quale le aveva mandato del tutto in pappe il cervello (lascio al lettore la scelta), venne in mente di proporre una doppia penetrazione anale: “Ne voglio due in culooooo….. sbattetemene due in culooooooo!!!!! Siiiiiii siiiiiiii sfondatemi il culoooooo!!!!!”
A miei amici non parve vero, e così mentre la troia era distesa sopra di me sul letto, con Jacopo e Roberto che si facevano spampinare, Luca e Gianni presero la palla al balzo e, dopo aver dilatato il suo deretano a dismisura inserendo prima dildi di ogni misura e forma e poi le loro intere mani, in men che non si dica le sfondarono il culo inserendo contemporaneamente i loro peni!
La troia era davvero farcita …. L’eccitazione di tutti era al massimo, io stesso mentre mordevo con rabbia le tettone di dia madre che mi schiacciavano la faccia e pompavo a mille nella sua fregna sbrodolosa sentivo i cazzi dei miei amici farsi spazio e contorcersi nelle sue budelle!
Mamma prese ad urlare come un’ossessa frasi per lo più incomprensibili visto che la sua bocca veniva tappata a turno dai cazzi di Jacopo e Roberto che si stavano dilettando in un deep throat da panico.
“ahhh … ahhhhh … uhhmmmm … siiiiiii siiiiii godooooooooo siiiiii arghhhh uhmmmmm…. Sono pienaaaaaa … uhmmmm arghhhh … di caaazzzzooooooo …… uhhhhmmmm arghhhhh ….gooo …. Uhmmmm … dooooooo …. Uhmmmm …… come ….. uhmmmmm …. Na …uhmmmm …. Ma …. Uhmmmm …ia …..uhmmmm …… laaaaaaaaaaa!”
Jacopo e Roberto la insultavano a più non posso: “Cazzo Paolo che troia merdosa che è tua madre ….. è la più grande rotta in culo del pianeta terra cazzo ….. la stiamo farcendo di cazzi ……senti come urla sta maiala ….. le stanno rompendo il culo mentre suo figlio la scopa …… cazzo che baldracca” e poi presero a schiaffeggiarla prima coi loro cazzi e poi con le loro mani “prendi questo e questo vacca schifosa …. Soffri puttana decerebrata!!!”
Sarà stata la doppia penetrazione anale, saran stati i ceffoni in volto sempre più forti, la povera Viviana iniziò a lacrimare ma la cosa, anziché impietosire i suoi aguzzini, li spronò ancor di più.
“Piange la troiona … ha ha ha …. Guardate come piange la maiala incestuosa della Signora De Rossi …. Ha ha ha …. Ma piangi dal dolore o dal piacere brutta vacca ???” disse infine Roberto prendendo mia madre per i capelli e piegandole con forza la testa da u lato.
La risposta da vera maiala succube e masochista ovviamente non si fece attendere:
“Siiii siiiii picchiatemiiiii siiiiiiii mi piace siiiiiiiiiii siiiiiiiiiii sono la vostra troia da sbattere siiiiiiiiiii la vostra schiava siiiiiiiiiiiiiiii siiiiiiii ahhhhhh come godoooooooooooo con due caaazzzzziii nel cuuullooooooo !!!!!!”.
Io non riuscivo nemmeno a parlare perché ero letteralmente schiacciato dal peso del corpo di mia madre (ed in particolare delle sue tettone giganti), distesa sopra di me e a sua volta schiacciata dai due che la stavano inculando contemporaneamente, ovviamente, senza risparmiarsi nei complimenti.
Luca: “Minchiiiiaaaaaa Gianni senti come c’entrano bene le nostre minchie nella caverna che sta pottana c’ha al posto del buco del culo !!!!! Mizzega che potttanazza rootttaaaincuuuloooooooo …… minchiiiiiaaaaaa la riempio sta pottanazza la riempio in culoooooooooooooooooooo!!!!!”.
Gianni: “Cazzo Vivi ti stiamo sfondando il culo ….. cazzo ……. Sei davvero una troia rottainculo adesso!!!! Cazzo Paolo tua mamma è la puttana più laida che possa esistere a sto mondo …. Cazzo quanto è troia sta vacca di meeeerrrrddddaaaaaaaaaaaaaaaaa …… gli innnondo il culooooo di sborraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!”.
I due eiacularono all’unisono nel culo sfondato di mamma, seguiti di lì a poco dalla mia colossale sborrata in figa (fortunatamente mamma si era fatta sterilizzare altrimenti l’avrei messa in cinta), e da quelle di Jacopo e Roberto che svuotarono direttamente nella bocca del mignottone.
A dire il vero Luca ne aveva talmente tanta in corpo di sborra che dopo aver estratto il suo pene dallo sfintere slabbrato di mia madre le sborrò anche sulle chiappe e sulla schiena!
Di scopate selvagge e senza limiti ne avevo viste far a quella gran porca di mamma, ma questa le aveva battute davvero tutte, anche perché Gianni propose con successo di coronare il tutto con un bella pisciata liberatoria addosso alla maiala, che del tutto sfinita, sia fisicamente sia cerebralmente, non ebbe certo la forza e/o la voglia di opporsi!
“Piasciamoli addosso a sta maiala …. È o non è un cesso umano a nostra disposizione ????”.
E ciò detto, dopo averla scaraventata a terra dal letto manco fosse una bambola gonfiabile, prese davvero a pisciarle addosso, seguito ovviamente dal resto della compagnia, con Roberto che si divertì a fare la fontanella mirando a varie parti del corpo, ora le tettone, ora la faccia e Luca, invece, che le pisciò direttamente in bocca.
Solo io me ne stavo un po’ in disparte, quasi preso da un’improvviso sentimento di pudicizia, visto che quel cesso umano era pur sempre mia madre, ma Gianni mi destò da quel torpore incitandomi ad imitarli: “Dai Paolo piscia anche tu addosso a sta vacca infame daiiiii ….. che figata guarala come si beve la piscia di Luca la troiazza … ha ha ha ha …. Che latrina umana…..!”.
Effettivamente mamma stava bevendo il piscio di Luca senza scomporsi più di tanto manco fosse stata una cedrata: era davvero una troia pervertita priva di ogni freno inibitore.
Afferrai il mio uccello, spostai Luca e pisciai in faccia alla troia dicendo:
“Prendi il mio piscio puttana, sei una lurida troia ….. siiiii ….. sei proprio un cesso umano ……… siiiiii!”.
La degradazione di mia madre Viviana aveva oramai raggiunto il massimo, almeno così pensavo in quel momento.
Vedere quel gran pezzo di figa quarantenne di mamma, tutta ricoperta di sborra e piscio fu uno spettacolo davvero estremo e sconvolgente, non c’è che dire!
“Vatti a fare una doccia puttana che puzzi come una merda!” disse Gianni assestandole un calcio in culo.
Mia mamma non aveva neanche più la forza di parlare, si alzò e come un automa si diresse in bagno a lavarsi.
Anche noialtri eravamo davvero stremati e così io mi stesi a letto, e dopo aver commentato per un ultima volta coi miei compari la troiaggine di mia madre:
Jacopo: “Cazzo Paolo ma quanto maiala è tua mamma ???? ….. Ma ti rendi conto che ne ha presi due in culo contemporaneamente ????”
Io: “Eh già e proprio una troia sfondata !!!”.
Roberto: “Cazzo puoi dirlo forte che è sfondata …..he he he …. Cazzo che puttana …… ma ancora non ci credo che tuo padre non si sia accorto che è una ninfomane assatanata ???”.
Gianni: “Beh …. Raga …. Con tutto il rispetto ma il Sig. De Rossi mi pare assai rincoglionito …. Si vede lontano un miglio che la signora è una porcona vogliosa di cazzi …..Scusa Paolo non ti incazzare ma lo hai detto tu stesso che …..”.
Io: “Si si e chi si incazza …. Boh …. Non so che abbia in testa mio padre ….. “ e detto ciò chiusi gli occhi e cominciai ad addormentarmi, sentendo le voci dei miei amici che prendevano per il culo l’inerzia da cornuto di mio padre (“Secondo me il papà Paolo è il classico che gode vedendo la moglie trombata dagli altri … si si …. Ma no dai è un brav’uomo solo ha avuto la sfiga di sposarsi un troione represso ….. è già del resto anche noi pensavamo fosse una suora invece …… si beh però dai come fai a non renderti conto di avere una moglie così puttana …. Bla bla bla….”), sempre più in lontananza manco fossero un eco lontano della mia coscienza, finché non crollai del tutto.
Mi risvegliai l’indomani mattina, verso le 11.40, di mia madre e dei miei amici non vi era traccia finché sentii suonare il campanello e ….. ma ora basta, questa è materia per il prossimo racconto.
di
scritto il
2020-07-16
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