Santina 3
di
Farco
genere
incesti
La mattina preparai la valigia, le vacanze erano finite, misi apposto la mia camera e preparai la colazione:la mia testa era piena di pensieri, chissà se davvero Santina mi avrebbe fatto il regalo, a che punto si sarebbe spinta, forse finalmente avrei fatto sesso, chissà se ci sarei riuscito.
La mattina volo via e dopo pranzo nonna mi disse se l'accompagnavo dal parrucchiere che poi saremo passati da sua sorella per un saluto e così facemmo, era allegra e solare mi disse che stava bene in mia compagnia e che le sarei mancato.
Arrivammo da zia verso le 18, lei entro in casa mentre io mi intrattenni a parlare in giardino con lo zio intento, come sempre, al giardinaggio dopodiché sali anch'io: le due signore erano intente a parlare e a ridere sedute sul divano.
Nonna aveva le gambe accavalcate, si intravedeva la fine della decorazione della calza e indossava dei zoccoletti aperti, lo smalto rosso delle dita, rideva, anche se non sentivo il motivo. Anna invece era stravaccata sul divano, magra rispetto alla sorella e di alcuni anni più giovane: un micro abito le copriva a malapena le piccole tettine, le gambe oscenamente aperte che facilmente vedevo le mutandine bianche. Poi si avvicinarono e avvenne l'impensato, le loro lingue vennero a contatto e Santina, spostandole la mutandine le mise due dita in figa, le leccava e le infilava così bene che zia venne con pochi colpi, scoppiava di voglia ma chiaramente imbarazzato uscì di nuovo senza che si accorgesse di me.
-Vieni su a salutare zia che poi andiamo-
-Complimenti ti sei fatto proprio un bel ragazzo, Santi poi mi a detto che sei davvero bravo con il pennello e che gli hai imbiancato tutta casa- e inizio a ridere. Avevo capito il senso e non sapevo che dire.
-Sai che facciamo quando torna a trovarmi ti faccio dare una spennelata anche a te-disse nonna e giù una nuova imbarazzante risata.
-Si che il mio pennello è ormai morto-.
Salutata ci incamminammo e decidemmo di prenderci come cena un gelato
-Scherzavo prima spero non ti sia offeso-
-No è che conosco poco zia e quindi mi sono un po vergognato-
-Lei è così, genuina e spontanea eppoi abbiamo un gran feeling. Sappiamo tutto di noi anche le cose più intime. Gli ho detto della tua esuberanza e le o raccontato anche del favoloso pomino che facevi al mio dildo-
-Allora si che sono imbarazzato-
-Non c'è niente di male, poi siamo due vecchiette e spettegolare ci piace-
Rientrammo presto lei mi disse che era stanca e si sarebbe stesa un po, feci la doccia e con l' accappatoio mi sdraiai sul divano a guardare la TV, la serata non sarebbe andata come pensavo, demoralizzato mi assopi.
-Se dormi niente spettacolo-
Apri gli occhi era lì davanti a me, vestita solo con una vestaglia trasparente le grandi bocce e la peluria della micia, in mano aveva il grande bastone
-Pensavo ti trovassi pronto, nudo con il pennello al vento- mi prese alla sprovvista, il mio lui più moscio del dovuto
-Hai detto che riposavi-
Si mise seduta davanti a me e allargo le gambe, la fica esageratamente aperta
-Guardare ma non toccare-
Un dito, poi un altro, l'intera mano e la sua lingua sull'asta di legno, un immagine forte da vera troia, poi lubrificata bene prese quella grande cappella e la mise dentro. Era almeno tre volte il mio cazzo e le pallesembravano due bocce. Dentro e fuori
-Arg è bellissimo, godo come una va ca fammi vedere come sei e citato mio piccolo maiale-
Mi avvicinai con il cazzo ritto segandomi furiosamente
-Si ti desidero così troia, hai una fica pazzesca-
Aumento' il ritmo entrava e usciva almeno la metà del fallo
-Nonna mi fai sborrare-
-Sei pieno maiale, sborra qui-
Si cavo il cazzo e me lo pose
-Sborra sull'asta- venni, venni molto. Preseil cazzo pieno del mio seme e lo rimise dentro
-Si finalmente un po di sborra calda, mi manca la voglio tutta. Da ora in poi la dai tutta a nonna, non si spreca più -
Urlo, fece uscire il bastone, prese a sgrillettarsi veloce e venne, sborro forse più di me, assaporo il suo nettare mischiato al mio, si mise tre dita dentro e me le pose
-Tieni le ca la voglia di una donna- bevvi tutto e ricomincia a menerlo
Si giro e apri le antiche, si insalivo due diti e li mise dentro
-Tesoro lecca il buco del culo mollamelo-
Misi la lingua tra quei meloni, leccai esternamente, apri di più il buco e così vi infilati la lingua, tutta ero al limite di nuovo. Mi mise in mano il bastone
-Inculami- lo introdusse con facilità, il cazzo in mano
-Nonna vengo di nuovo- si giro, si mise a smorzacandela sul legno, la fica grondante e apri la bocca
-Voglio il tuo sapore, dai sborra nonna. Hai il cazzo come tuo padre, sempre pieno e la nonnina glielo havuotato spesso- quelle parole furono l'ultimo atto le sborra una quantità enorme di seme, sorrise e bevve
-Adesso tocca a te vediamo se sei più bravo di lui-
Mi prese la testa e la porto davanti alla fuga, si fece inculcare affondo dal bastone, allargo le grandi labbra
-Vengo testa di cazzo, bevi tutto non devi sprecare una goccia- così dicendo inizio a pisciami in bocca, bevvi come a una fontanella, mi piaceva il sapore, non finiva più
-Bevi non sprecare-
S
Si cavo il cazzo dal culo e me lo mise in bocca-Assapora tutto di nonna, più sei maiale più divento troia.
Misi la lingua sull'asta e la ripuli, amavo tutto di lei, poi mi avvicinaialla sua faccia stravolta, pomiciammo, lingua a lingua, mi alzai presi il mio cazzo ormai moscio-Adesso bevi tu troia-
Apri la bocca-Si sei proprio come lui-
Pisciai.
La mattina volo via e dopo pranzo nonna mi disse se l'accompagnavo dal parrucchiere che poi saremo passati da sua sorella per un saluto e così facemmo, era allegra e solare mi disse che stava bene in mia compagnia e che le sarei mancato.
Arrivammo da zia verso le 18, lei entro in casa mentre io mi intrattenni a parlare in giardino con lo zio intento, come sempre, al giardinaggio dopodiché sali anch'io: le due signore erano intente a parlare e a ridere sedute sul divano.
Nonna aveva le gambe accavalcate, si intravedeva la fine della decorazione della calza e indossava dei zoccoletti aperti, lo smalto rosso delle dita, rideva, anche se non sentivo il motivo. Anna invece era stravaccata sul divano, magra rispetto alla sorella e di alcuni anni più giovane: un micro abito le copriva a malapena le piccole tettine, le gambe oscenamente aperte che facilmente vedevo le mutandine bianche. Poi si avvicinarono e avvenne l'impensato, le loro lingue vennero a contatto e Santina, spostandole la mutandine le mise due dita in figa, le leccava e le infilava così bene che zia venne con pochi colpi, scoppiava di voglia ma chiaramente imbarazzato uscì di nuovo senza che si accorgesse di me.
-Vieni su a salutare zia che poi andiamo-
-Complimenti ti sei fatto proprio un bel ragazzo, Santi poi mi a detto che sei davvero bravo con il pennello e che gli hai imbiancato tutta casa- e inizio a ridere. Avevo capito il senso e non sapevo che dire.
-Sai che facciamo quando torna a trovarmi ti faccio dare una spennelata anche a te-disse nonna e giù una nuova imbarazzante risata.
-Si che il mio pennello è ormai morto-.
Salutata ci incamminammo e decidemmo di prenderci come cena un gelato
-Scherzavo prima spero non ti sia offeso-
-No è che conosco poco zia e quindi mi sono un po vergognato-
-Lei è così, genuina e spontanea eppoi abbiamo un gran feeling. Sappiamo tutto di noi anche le cose più intime. Gli ho detto della tua esuberanza e le o raccontato anche del favoloso pomino che facevi al mio dildo-
-Allora si che sono imbarazzato-
-Non c'è niente di male, poi siamo due vecchiette e spettegolare ci piace-
Rientrammo presto lei mi disse che era stanca e si sarebbe stesa un po, feci la doccia e con l' accappatoio mi sdraiai sul divano a guardare la TV, la serata non sarebbe andata come pensavo, demoralizzato mi assopi.
-Se dormi niente spettacolo-
Apri gli occhi era lì davanti a me, vestita solo con una vestaglia trasparente le grandi bocce e la peluria della micia, in mano aveva il grande bastone
-Pensavo ti trovassi pronto, nudo con il pennello al vento- mi prese alla sprovvista, il mio lui più moscio del dovuto
-Hai detto che riposavi-
Si mise seduta davanti a me e allargo le gambe, la fica esageratamente aperta
-Guardare ma non toccare-
Un dito, poi un altro, l'intera mano e la sua lingua sull'asta di legno, un immagine forte da vera troia, poi lubrificata bene prese quella grande cappella e la mise dentro. Era almeno tre volte il mio cazzo e le pallesembravano due bocce. Dentro e fuori
-Arg è bellissimo, godo come una va ca fammi vedere come sei e citato mio piccolo maiale-
Mi avvicinai con il cazzo ritto segandomi furiosamente
-Si ti desidero così troia, hai una fica pazzesca-
Aumento' il ritmo entrava e usciva almeno la metà del fallo
-Nonna mi fai sborrare-
-Sei pieno maiale, sborra qui-
Si cavo il cazzo e me lo pose
-Sborra sull'asta- venni, venni molto. Preseil cazzo pieno del mio seme e lo rimise dentro
-Si finalmente un po di sborra calda, mi manca la voglio tutta. Da ora in poi la dai tutta a nonna, non si spreca più -
Urlo, fece uscire il bastone, prese a sgrillettarsi veloce e venne, sborro forse più di me, assaporo il suo nettare mischiato al mio, si mise tre dita dentro e me le pose
-Tieni le ca la voglia di una donna- bevvi tutto e ricomincia a menerlo
Si giro e apri le antiche, si insalivo due diti e li mise dentro
-Tesoro lecca il buco del culo mollamelo-
Misi la lingua tra quei meloni, leccai esternamente, apri di più il buco e così vi infilati la lingua, tutta ero al limite di nuovo. Mi mise in mano il bastone
-Inculami- lo introdusse con facilità, il cazzo in mano
-Nonna vengo di nuovo- si giro, si mise a smorzacandela sul legno, la fica grondante e apri la bocca
-Voglio il tuo sapore, dai sborra nonna. Hai il cazzo come tuo padre, sempre pieno e la nonnina glielo havuotato spesso- quelle parole furono l'ultimo atto le sborra una quantità enorme di seme, sorrise e bevve
-Adesso tocca a te vediamo se sei più bravo di lui-
Mi prese la testa e la porto davanti alla fuga, si fece inculcare affondo dal bastone, allargo le grandi labbra
-Vengo testa di cazzo, bevi tutto non devi sprecare una goccia- così dicendo inizio a pisciami in bocca, bevvi come a una fontanella, mi piaceva il sapore, non finiva più
-Bevi non sprecare-
S
Si cavo il cazzo dal culo e me lo mise in bocca-Assapora tutto di nonna, più sei maiale più divento troia.
Misi la lingua sull'asta e la ripuli, amavo tutto di lei, poi mi avvicinaialla sua faccia stravolta, pomiciammo, lingua a lingua, mi alzai presi il mio cazzo ormai moscio-Adesso bevi tu troia-
Apri la bocca-Si sei proprio come lui-
Pisciai.
1
voti
voti
valutazione
9
9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Santina 2racconto sucessivo
Santina e la mamma
Commenti dei lettori al racconto erotico