Una madre sorprendente
di
Willo
genere
voyeur
Il mio amico Mirko ultimamente tendeva a frequentare sempre più spesso casa mia, spesso con pretesti alquanto improbabili quali “studiare insieme”, “prendiamoci un caffè”, “vediamoci la partita” e balle simili.
In realtà, sapevo che aveva sparlato con altri conoscenti di quanto fosse insolitamente attratto da mia madre…
Mia madre Antonella ci ha praticamente visto crescere insieme e verso i miei amici è sempre stata gentile ed ospitale. Nessuno la aveva mai di fatto vista come un obiettivo sessuale, fin quando, verso i 20 anni, Mirko non l’aveva presa di mira.
E oggettivamente non potevo biasimarlo!
Mamma, 46 anni, era una donna a dir poco conturbante e senza dubbio sexy. Capelli neri, lunghi e lisci, un metro e 75 con una quarta di reggiseno spesso velata solo da scollature provocanti, e un fondoschiena non propriamente a mandolino, piuttosto largo, il che le conferiva una certa rotondità, non esagerata e quasi arrapante…
Dal punto di vista del comportamento era rimasta una moglie fedele e impegnata nel lavoro, senza grilli per la testa, finchè Mirko non riuscì a farmi cambiare parzialmente idea su di lei.
Tornando alla narrazione, lui rimaneva uno dei miei amici “storici”, le cui continue visite però mi insospettivano non poco.
Oltre a saperlo da altre persone, avevo avuto la riprova definitiva quando, un giorno, lo colsi con le mani nel sacco, che spiava mia madre dalla serratura del bagno!
“Squallido!” gli urlai, e lui si girò spaventato verso di me, conscio di aver fatto una figuraccia.
Onestamente non mi disturbava granchè l’idea che Mirko spiasse mamma, però era oggettivamente una scena triste, degna dei film di Pierino!
Successivamente mi chiese scusa, però in privato mi spiegò che effettivamente mia madre rappresentava per lui un desiderio sessuale inarrivabile; apprezzai moltissimo il fatto che me lo fosse venuto a dire personalmente.
In ogni caso gli dissi che sarebbe stato arduo, se non impossibile, portarsi a letto Antonella;
Tuttavia provavo un minimo di fastidio, e non gli rivelai che mamma quando entrava in bagno tendeva a lasciare la porta chiusa, ma non a chiave…
Nei giorni seguenti, continuando a bazzicare casa mia come una presenza costante, non ebbi modo di notare altri episodi del genere fin quando, ancora eccitato come un toro, Mirko si appoggiò nuovamente contro la serratura, e poco dopo gli venne in mente di aprire la porta.
“Antonella scusami… pensavo che fosse libero!”
Mamma si stava facendo il bidet! La figa rasata era visibile tra le cosce, condite da un filo di cellulite cui lui non fece minimamente caso.
Mi riferì che mamma lo aveva guardato quasi furiosa, e lui chiuse immediatamente la porta.
“Certo che tua madre è veramente una gnocca incredibile… scusa se te lo dico, ma se potessi la spaccherei in due!”
Ero basito. Praticamente Mirko aveva avuto la visione in diretta della figa di mamma….
Tuttavia la colossale figura fatta dal mio amico, benché gli avesse dato da masturbarsi per mesi, comportò che non si fece vedere a casa per un bel po’.
Qui avvenne l’imponderabile. Mamma iniziò a chiedermi che fine avesse fatto Mirko, con domande tipo “la sua mancanza ormai si sente”, “chissà come mai non si fa più vedere”…
E soprattutto aveva preso una nuova abitudine: notavo che, sotto i suoi pantaloni, indossava spesso dei perizoma! Un indumento che non le avevo praticamente mai visto indossare!
“chissà se quell’animale sta riuscendo nel suo intento”, pensai, ma poi razionalmente pensavo fosse impossibile che mia madre si concedesse in questo modo a un 20enne, è roba da film!
Ciononostante decisi di riferire a Mirko le frasi che lei mi aveva rivolto, stimolandolo involontariamente a insistere con Antonella.
Il fattaccio avvenne alcuni giorno dopo: il mio amico aveva trovato coraggio di ripresentarsi a casa, lo aspettavo ad una data ora, prima che mamma decise di spedirmi a fare una commissione proprio in quell’orario.
E’ troppo strano, pensai. Soprattutto perché non svolgevo commissioni da anni, sapeva quanto mi scocciassi a fare questo tipo di cose.
E allora decisi, non so come, di farle credere che ero uscito, nascondendomi in realtà in un ripostiglio di casa. La mia mente aveva partorito uno strano piano di cui non riuscivo a riconoscere la motivazione: sebbene mi desse fastidio il fatto che Mirko si arrapasse pensando a mamma, volevo conceder lui un’opportunità, ma soprattutto volevo comprendere se questa fantomatica “commissione” imposta da mia madre avesse a che fare col fatto che lui stava per arrivare.
“Che mente malata la mia!”, riflettei.
Le cinque giunsero e Mirko, qualche minuto dopo, bussò.
Mamma, sebbene non fosse sotto la doccia, andò ad aprirgli in accappatoio…
Lì capii che la mia mente perversa aveva fottutamente ragione.
“Ciao Mirko, purtroppo al momento Giulio non è in casa.”lo accolse.
Lui, paralizzato dalla visione di Antonella in tenuta molto domestica, stava per ritornare indietro, quando mamma lo tirò per un braccio dentro casa: la discussione successiva fu incredibile.
“Sei tornato per continuare a spiarmi nel bagno, maiale?”
“….”
“E ti è piaciuta la mamma del tuo amico mentre si puliva?”
“Scusami, ma non ce la faccio più.. sei il mio sogno erotico ormai!”
“Davvero?” Lusingata, mamma gli sorrise sinistramente.
“Vieni con me”, lo prese per mano, lo condusse sul divano e a quel punto decisi di uscire.
Dovevo vedere cosa stava succedendo.
Mirko si era seduto sul divano, incredulo di avere davanti a sé le gambe depilate e lunghe di mamma, che se le toccava lentamente, a un ritmo esasperante.
“Quindi ti vuoi scopare la mamma del tuo amico…” e si buttò al volo sulle labbra di lui.
Si baciarono a lungo, approfonditamente, con le lingue che si univano lussuriosamente mentre mamma gli toccava i pantaloni..
“Antonella ti voglio nuda!” disse Mirko con la bava alla bocca.
E lei si staccò, proferendogli qualche parola, sussurrandola lentamente:
“Puoi solo vedere… nel frattempo fammi vedere il tuo cazzo…” e lo tolse dai jeans, svettante e già lucido. Lo toccò con due dita, in maniera lieve sulla punta, mentre Mirko iniziava a fare versi goduriosi.
“Preparati allo show di una VERA donna!”
Mise una sedia davanti a lui e iniziò a fare passi lenti, sinuosi volti a provocare il mio amico.
Mamma stava iniziando uno spogliarello che mi provocò un’erezione assurda.
Poco dopo tolse l’accappatoio e, fossi stato in Mirko, sarei venuto anche io.
Indossava sotto un perizoma nero, sottile all’estremo, che mentre si voltava mostrava l’interezza del suo culo, toccandoselo con la mano, mentre sopra un reggiseno di pizzo nero a stento conteneva gli enormi seni.
Si muoveva in maniera sensuale oltre ogni previsione, chinandosi regolarmente per mostrargli tutte le sue grazie, appoggiò uno dei tacchi accanto a lui, mostrandogli la vagina scostando il perizoma.
Prese il dito di Mirko e lo infilò dentro, provocando rumori che mostravano evidentemente quanto fosse bagnata. Mentre lui procedeva, lei gli toccava le labbra sfiorandole appena, e spingendo col bacino contro due dita che spingevano furiosamente.
Si staccò di colpo, abbassando prima il perizoma e poi togliendosi il reggiseno.
Si piegò nuovamente a 90 di fronte a Mirko, poggiandoli delicatamente le tette in faccia.
“Leccamele” e non se lo fece ripetere.
Mordicchiava delicatamente i capezzoli di mamma, titillandoli con le dita , e lei lo guardava soddisfatta, ignara del figlio dietro l’angolo che osservava la scena, e che mai avrebbe immaginato che la madre fosse una simile troia!
Si baciarono di nuovo, con trasporto, quando mamma iniziò a masturbare con estrema lentezza il pene di Mirko che a tratti sarebbe scoppiato…
“Antonella non ti posso scopare?” disse sudando.
“non esiste, se torna Giulio che faccio?”
“Non lo so, prova con un pompino”
Risero entrambi. Mamma si inginocchiò di fronte a lui e mise il cazzo fra le sue tette.
Iniziai a masturbarmi: mia madre Antonella, la sua quarta di seno che conteneva il pene di un mio amico, la sega spagnola lenta che gli stava facendo, era tutto troppo eccitante.
“Che tette eccezionali che hai… voglio sborrarci sopra!” Disse infoiato.
“Sinceramente preferisco sentire il sapore dello sperma” fu l’incredibile risposta di mamma!
Mirko propose di scoparla ancora, ma lei rifiutò, dicendo che “una donna sposata non si può far fottere da chiunque!”
Che zoccola!
“Comunque se vuoi tornare un pompino non te lo negherò certo” disse, ghignando, e continuando ad alzare e abbassare i seni sul suo pene.
Poco dopo Mirko si alzò e, con mamma ancora inginocchiata, le mise il cazzo in bocca.
“Ohhhh quanto ho sognato un pompino da te!”
Lei sfiorava lentamente la cappella con la lingua, passandola lungo tutta la circonferenza, e andando via via sempre più verso la base dell’attrezzo.
Mamma sembrava una pompinara nata…
Ma non durò molto: poco dopo Mirko iniziò a masturbare la parte del pene rimasta libera dalle fauci di Antonella, e le venne copiosamente in bocca mugolando in modo animalesco e ingoiando la sborra, con qualche goccia che scendeva lungo il collo.
Rimasi incredulo.
Chissà che prossimamente non mi convenga provarci con la mia stessa madre….
In realtà, sapevo che aveva sparlato con altri conoscenti di quanto fosse insolitamente attratto da mia madre…
Mia madre Antonella ci ha praticamente visto crescere insieme e verso i miei amici è sempre stata gentile ed ospitale. Nessuno la aveva mai di fatto vista come un obiettivo sessuale, fin quando, verso i 20 anni, Mirko non l’aveva presa di mira.
E oggettivamente non potevo biasimarlo!
Mamma, 46 anni, era una donna a dir poco conturbante e senza dubbio sexy. Capelli neri, lunghi e lisci, un metro e 75 con una quarta di reggiseno spesso velata solo da scollature provocanti, e un fondoschiena non propriamente a mandolino, piuttosto largo, il che le conferiva una certa rotondità, non esagerata e quasi arrapante…
Dal punto di vista del comportamento era rimasta una moglie fedele e impegnata nel lavoro, senza grilli per la testa, finchè Mirko non riuscì a farmi cambiare parzialmente idea su di lei.
Tornando alla narrazione, lui rimaneva uno dei miei amici “storici”, le cui continue visite però mi insospettivano non poco.
Oltre a saperlo da altre persone, avevo avuto la riprova definitiva quando, un giorno, lo colsi con le mani nel sacco, che spiava mia madre dalla serratura del bagno!
“Squallido!” gli urlai, e lui si girò spaventato verso di me, conscio di aver fatto una figuraccia.
Onestamente non mi disturbava granchè l’idea che Mirko spiasse mamma, però era oggettivamente una scena triste, degna dei film di Pierino!
Successivamente mi chiese scusa, però in privato mi spiegò che effettivamente mia madre rappresentava per lui un desiderio sessuale inarrivabile; apprezzai moltissimo il fatto che me lo fosse venuto a dire personalmente.
In ogni caso gli dissi che sarebbe stato arduo, se non impossibile, portarsi a letto Antonella;
Tuttavia provavo un minimo di fastidio, e non gli rivelai che mamma quando entrava in bagno tendeva a lasciare la porta chiusa, ma non a chiave…
Nei giorni seguenti, continuando a bazzicare casa mia come una presenza costante, non ebbi modo di notare altri episodi del genere fin quando, ancora eccitato come un toro, Mirko si appoggiò nuovamente contro la serratura, e poco dopo gli venne in mente di aprire la porta.
“Antonella scusami… pensavo che fosse libero!”
Mamma si stava facendo il bidet! La figa rasata era visibile tra le cosce, condite da un filo di cellulite cui lui non fece minimamente caso.
Mi riferì che mamma lo aveva guardato quasi furiosa, e lui chiuse immediatamente la porta.
“Certo che tua madre è veramente una gnocca incredibile… scusa se te lo dico, ma se potessi la spaccherei in due!”
Ero basito. Praticamente Mirko aveva avuto la visione in diretta della figa di mamma….
Tuttavia la colossale figura fatta dal mio amico, benché gli avesse dato da masturbarsi per mesi, comportò che non si fece vedere a casa per un bel po’.
Qui avvenne l’imponderabile. Mamma iniziò a chiedermi che fine avesse fatto Mirko, con domande tipo “la sua mancanza ormai si sente”, “chissà come mai non si fa più vedere”…
E soprattutto aveva preso una nuova abitudine: notavo che, sotto i suoi pantaloni, indossava spesso dei perizoma! Un indumento che non le avevo praticamente mai visto indossare!
“chissà se quell’animale sta riuscendo nel suo intento”, pensai, ma poi razionalmente pensavo fosse impossibile che mia madre si concedesse in questo modo a un 20enne, è roba da film!
Ciononostante decisi di riferire a Mirko le frasi che lei mi aveva rivolto, stimolandolo involontariamente a insistere con Antonella.
Il fattaccio avvenne alcuni giorno dopo: il mio amico aveva trovato coraggio di ripresentarsi a casa, lo aspettavo ad una data ora, prima che mamma decise di spedirmi a fare una commissione proprio in quell’orario.
E’ troppo strano, pensai. Soprattutto perché non svolgevo commissioni da anni, sapeva quanto mi scocciassi a fare questo tipo di cose.
E allora decisi, non so come, di farle credere che ero uscito, nascondendomi in realtà in un ripostiglio di casa. La mia mente aveva partorito uno strano piano di cui non riuscivo a riconoscere la motivazione: sebbene mi desse fastidio il fatto che Mirko si arrapasse pensando a mamma, volevo conceder lui un’opportunità, ma soprattutto volevo comprendere se questa fantomatica “commissione” imposta da mia madre avesse a che fare col fatto che lui stava per arrivare.
“Che mente malata la mia!”, riflettei.
Le cinque giunsero e Mirko, qualche minuto dopo, bussò.
Mamma, sebbene non fosse sotto la doccia, andò ad aprirgli in accappatoio…
Lì capii che la mia mente perversa aveva fottutamente ragione.
“Ciao Mirko, purtroppo al momento Giulio non è in casa.”lo accolse.
Lui, paralizzato dalla visione di Antonella in tenuta molto domestica, stava per ritornare indietro, quando mamma lo tirò per un braccio dentro casa: la discussione successiva fu incredibile.
“Sei tornato per continuare a spiarmi nel bagno, maiale?”
“….”
“E ti è piaciuta la mamma del tuo amico mentre si puliva?”
“Scusami, ma non ce la faccio più.. sei il mio sogno erotico ormai!”
“Davvero?” Lusingata, mamma gli sorrise sinistramente.
“Vieni con me”, lo prese per mano, lo condusse sul divano e a quel punto decisi di uscire.
Dovevo vedere cosa stava succedendo.
Mirko si era seduto sul divano, incredulo di avere davanti a sé le gambe depilate e lunghe di mamma, che se le toccava lentamente, a un ritmo esasperante.
“Quindi ti vuoi scopare la mamma del tuo amico…” e si buttò al volo sulle labbra di lui.
Si baciarono a lungo, approfonditamente, con le lingue che si univano lussuriosamente mentre mamma gli toccava i pantaloni..
“Antonella ti voglio nuda!” disse Mirko con la bava alla bocca.
E lei si staccò, proferendogli qualche parola, sussurrandola lentamente:
“Puoi solo vedere… nel frattempo fammi vedere il tuo cazzo…” e lo tolse dai jeans, svettante e già lucido. Lo toccò con due dita, in maniera lieve sulla punta, mentre Mirko iniziava a fare versi goduriosi.
“Preparati allo show di una VERA donna!”
Mise una sedia davanti a lui e iniziò a fare passi lenti, sinuosi volti a provocare il mio amico.
Mamma stava iniziando uno spogliarello che mi provocò un’erezione assurda.
Poco dopo tolse l’accappatoio e, fossi stato in Mirko, sarei venuto anche io.
Indossava sotto un perizoma nero, sottile all’estremo, che mentre si voltava mostrava l’interezza del suo culo, toccandoselo con la mano, mentre sopra un reggiseno di pizzo nero a stento conteneva gli enormi seni.
Si muoveva in maniera sensuale oltre ogni previsione, chinandosi regolarmente per mostrargli tutte le sue grazie, appoggiò uno dei tacchi accanto a lui, mostrandogli la vagina scostando il perizoma.
Prese il dito di Mirko e lo infilò dentro, provocando rumori che mostravano evidentemente quanto fosse bagnata. Mentre lui procedeva, lei gli toccava le labbra sfiorandole appena, e spingendo col bacino contro due dita che spingevano furiosamente.
Si staccò di colpo, abbassando prima il perizoma e poi togliendosi il reggiseno.
Si piegò nuovamente a 90 di fronte a Mirko, poggiandoli delicatamente le tette in faccia.
“Leccamele” e non se lo fece ripetere.
Mordicchiava delicatamente i capezzoli di mamma, titillandoli con le dita , e lei lo guardava soddisfatta, ignara del figlio dietro l’angolo che osservava la scena, e che mai avrebbe immaginato che la madre fosse una simile troia!
Si baciarono di nuovo, con trasporto, quando mamma iniziò a masturbare con estrema lentezza il pene di Mirko che a tratti sarebbe scoppiato…
“Antonella non ti posso scopare?” disse sudando.
“non esiste, se torna Giulio che faccio?”
“Non lo so, prova con un pompino”
Risero entrambi. Mamma si inginocchiò di fronte a lui e mise il cazzo fra le sue tette.
Iniziai a masturbarmi: mia madre Antonella, la sua quarta di seno che conteneva il pene di un mio amico, la sega spagnola lenta che gli stava facendo, era tutto troppo eccitante.
“Che tette eccezionali che hai… voglio sborrarci sopra!” Disse infoiato.
“Sinceramente preferisco sentire il sapore dello sperma” fu l’incredibile risposta di mamma!
Mirko propose di scoparla ancora, ma lei rifiutò, dicendo che “una donna sposata non si può far fottere da chiunque!”
Che zoccola!
“Comunque se vuoi tornare un pompino non te lo negherò certo” disse, ghignando, e continuando ad alzare e abbassare i seni sul suo pene.
Poco dopo Mirko si alzò e, con mamma ancora inginocchiata, le mise il cazzo in bocca.
“Ohhhh quanto ho sognato un pompino da te!”
Lei sfiorava lentamente la cappella con la lingua, passandola lungo tutta la circonferenza, e andando via via sempre più verso la base dell’attrezzo.
Mamma sembrava una pompinara nata…
Ma non durò molto: poco dopo Mirko iniziò a masturbare la parte del pene rimasta libera dalle fauci di Antonella, e le venne copiosamente in bocca mugolando in modo animalesco e ingoiando la sborra, con qualche goccia che scendeva lungo il collo.
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