Sabrina la vacca (Carne da macello)
di
Abisso dell Anima
genere
dominazione
Per commenti nessunoitaca@ibero.it
Sono nuda, sdraiata su una tavolo. Il mio corpicino da troia giace inerme. Dalla bocca rigurgito saliva mista a piscio e sperma. Le mie grosse mammelle mi bruciano per quanto sono state torturate. Dai grossi capezzoli escono due grosse viti. Il mio povero corpo da troia è completamente rigato dai segni di frusta. Tra le mie gambe sento uscire dalla fica e dal culo ancora pulsanti quantità di calda sborra. le braccia mi cadono inerti. Gli occhi impastati di sborra mi permettono di vedere solo le sagome di tanti uomini intorno a me. Distinguo una voce che sembra venire da lontano “La troia si chiama Sabrina…. si, è giovane, ha solo 19 anni… potete usarla come volete… è solo un pezzo di carne senza diritti utile a sfogare ogni nostro desiderio…. si… il suo fisico esile e minuto con quelle due mammelle da vacca eccita tutti… l’ho fatta montare anche da un branco di cani…”
A seguire quelle parole capisco che sarò usata ancora a lungo. Il mio corpo, fuori controllo freme al pensiero. Sento un calore salire dai lombi, su fino al cervello. Un brivido che mi fa fremere. La mia lurida fica si contrae dagli spasmi. La sento larghissima e calda in preda a contrazioni spasmodiche.
La solita voce lontana “Si… prima di voi c’è stato un altro gruppo che la ridotta così… due giorni di stupri e violenze inaudite… nutrita solo di piscio, sborra e merda…. risate… una animale come vi ho detto…. gode di tutto ciò che subisce…. vedete che sta per avere un altro orgasmo?... Dai troia, lasciati andare… fai vedere quanto sei puttana… non deludere i miei clienti…”
A queste parole mi sento autorizzata o forse obbligata da quella voce a lasciar esplodere il mio corpo. Inarco la schiena come posseduta. Le mammelle sembrano aprirsi in due dal dolore delle grosse viti che sono piantate dentro. Poi inizio a scuotere sul tavolo mentre vengo in un lago di squirting ed umori. Lascio un gemito di piacere affogato dal vomito che mi soffoca e ricopre il viso. So di essere estremamente oscena e che il mio corpicino da vacca stimola solo voglie animalesche. Servo solo per dare piacere e sfogo. Ormai è quasi un anno che vivo in questo stato. Devo ringraziare il mio padrone per avermi scelta e fatto capire a cosa servo.
Voci “porta una sesta… quando l’ho presa aveva una quinta, ma con un trattamento di iniezioni di ormoni da vacca ha iniziato a fare il latte e le mammelle sono gonfiate… certo che li fanno male… deve essere munta ogni giorno come un animale… in oltre gli somministro pesanti dosi di un farmaco per l'induzione del parto... il suo utero è continuamente stimolato da contrazioni uterine per favorire la dilatazione della cervice… sentite quanto è larga…”
Sento qualcosa, che poi capisco essere una mano, insinuarsi dentro la mia fica slabbrata. Lentamente entra sempre più dentro di me. Mi sento come strappare in due. Allargo le gambe per agevolare l’operazione. La mia fica si contrae come per abbracciare quel corpo che mi sfonda come se non volesse farlo uscire. Sento il pugno forzarmi a forza dentro la pancia… Mi sento strappare, il mio ventre pieno quasi ad esplodere. Mi abbandono a quella sensazione di dolore. Altre grosse mani palpano il mio corpicino da troia. Sento due mani che mi afferrano la testa in una morsa ferrea e fortissima. Mi abbandono a quella sensazione di protezione. Riconosco le mani del mio padrone che mi tengono la testa schiacciata sul tavolo. Altre due mani afferrano le grosse viti che aprono in due i miei poveri grossi capezzoli e penetrano in profondità nella carne tenera delle mie grosse e morbide mammelle burrose. Le percuotono brutalmente. Le sento ondeggiare e strattonare con dolori indescrivibili. Poi mi sento sollevare. Capisco che stanno sollevando il mio esile e sensuale corpicino da troia dalle viti. Le mie mammelle sembrano strapparsi mentre mi tengono fissa al tavolo la testa ed il ventre con il braccio che mi sfonda la mia povera fica dilatata. Poi le grosse viti si strappano dalle mie grosse mammelle e cado pesantemente sul tavolo. I miei poveri capezzoli sono distrutti. Le grosse tettone pulsano dal dolore… ho uno spasmo e svengo in un devastante orgasmo
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Sono nuda, sdraiata su una tavolo. Il mio corpicino da troia giace inerme. Dalla bocca rigurgito saliva mista a piscio e sperma. Le mie grosse mammelle mi bruciano per quanto sono state torturate. Dai grossi capezzoli escono due grosse viti. Il mio povero corpo da troia è completamente rigato dai segni di frusta. Tra le mie gambe sento uscire dalla fica e dal culo ancora pulsanti quantità di calda sborra. le braccia mi cadono inerti. Gli occhi impastati di sborra mi permettono di vedere solo le sagome di tanti uomini intorno a me. Distinguo una voce che sembra venire da lontano “La troia si chiama Sabrina…. si, è giovane, ha solo 19 anni… potete usarla come volete… è solo un pezzo di carne senza diritti utile a sfogare ogni nostro desiderio…. si… il suo fisico esile e minuto con quelle due mammelle da vacca eccita tutti… l’ho fatta montare anche da un branco di cani…”
A seguire quelle parole capisco che sarò usata ancora a lungo. Il mio corpo, fuori controllo freme al pensiero. Sento un calore salire dai lombi, su fino al cervello. Un brivido che mi fa fremere. La mia lurida fica si contrae dagli spasmi. La sento larghissima e calda in preda a contrazioni spasmodiche.
La solita voce lontana “Si… prima di voi c’è stato un altro gruppo che la ridotta così… due giorni di stupri e violenze inaudite… nutrita solo di piscio, sborra e merda…. risate… una animale come vi ho detto…. gode di tutto ciò che subisce…. vedete che sta per avere un altro orgasmo?... Dai troia, lasciati andare… fai vedere quanto sei puttana… non deludere i miei clienti…”
A queste parole mi sento autorizzata o forse obbligata da quella voce a lasciar esplodere il mio corpo. Inarco la schiena come posseduta. Le mammelle sembrano aprirsi in due dal dolore delle grosse viti che sono piantate dentro. Poi inizio a scuotere sul tavolo mentre vengo in un lago di squirting ed umori. Lascio un gemito di piacere affogato dal vomito che mi soffoca e ricopre il viso. So di essere estremamente oscena e che il mio corpicino da vacca stimola solo voglie animalesche. Servo solo per dare piacere e sfogo. Ormai è quasi un anno che vivo in questo stato. Devo ringraziare il mio padrone per avermi scelta e fatto capire a cosa servo.
Voci “porta una sesta… quando l’ho presa aveva una quinta, ma con un trattamento di iniezioni di ormoni da vacca ha iniziato a fare il latte e le mammelle sono gonfiate… certo che li fanno male… deve essere munta ogni giorno come un animale… in oltre gli somministro pesanti dosi di un farmaco per l'induzione del parto... il suo utero è continuamente stimolato da contrazioni uterine per favorire la dilatazione della cervice… sentite quanto è larga…”
Sento qualcosa, che poi capisco essere una mano, insinuarsi dentro la mia fica slabbrata. Lentamente entra sempre più dentro di me. Mi sento come strappare in due. Allargo le gambe per agevolare l’operazione. La mia fica si contrae come per abbracciare quel corpo che mi sfonda come se non volesse farlo uscire. Sento il pugno forzarmi a forza dentro la pancia… Mi sento strappare, il mio ventre pieno quasi ad esplodere. Mi abbandono a quella sensazione di dolore. Altre grosse mani palpano il mio corpicino da troia. Sento due mani che mi afferrano la testa in una morsa ferrea e fortissima. Mi abbandono a quella sensazione di protezione. Riconosco le mani del mio padrone che mi tengono la testa schiacciata sul tavolo. Altre due mani afferrano le grosse viti che aprono in due i miei poveri grossi capezzoli e penetrano in profondità nella carne tenera delle mie grosse e morbide mammelle burrose. Le percuotono brutalmente. Le sento ondeggiare e strattonare con dolori indescrivibili. Poi mi sento sollevare. Capisco che stanno sollevando il mio esile e sensuale corpicino da troia dalle viti. Le mie mammelle sembrano strapparsi mentre mi tengono fissa al tavolo la testa ed il ventre con il braccio che mi sfonda la mia povera fica dilatata. Poi le grosse viti si strappano dalle mie grosse mammelle e cado pesantemente sul tavolo. I miei poveri capezzoli sono distrutti. Le grosse tettone pulsano dal dolore… ho uno spasmo e svengo in un devastante orgasmo
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