Il mio amore mi ha fatto cornuto! - Capitolo 1
di
Bobbi
genere
tradimenti
Mi chiamo Andrea, ho 19 anni e sto insieme a una fantastica ragazza di nome Giulia, anche lei della mia stessa età. Non sono molto alto e nemmeno atletico, sono una persona normale. Giulia invece è bellissima, un seno piccolo ma perfetto e un sedere da favola. Stiamo insieme da un anno e mezzo e siamo felicemente innamorati, l’unica cosa in cui abbiamo problemi è il sesso. Non abitiamo vicini e lei è di una famiglia piuttosto all’antica. Ovviamente non la fanno venire da me, quindi ci tocca fare sempre tutto di nascosto ed è molto difficile trovare l’occasione. A causa di questa situazione la nostra vita sessuale non è mai stata il massimo: lei è molto pudica e io ho qualche problema di… durata. Ma ora forse le cose stanno per cambiare finalmente! Entrambi abbiamo scelto di andare nella stessa università, lontana dalle nostre case, in una grande città. Giulia ha tenuto nascosto ai suoi genitori la sua intenzione di andare a vivere con me. I suoi, per evitare “cattive influenze” sulla loro figlioletta, le pagheranno l’affitto di un piccolo appartamento in centro, visto che di certo i soldi non mancano nella loro famiglia.
Dopo i primi tempi di adattamento la nostra nuova vita insieme andava molto bene, ma la nuvola dei problemi a letto ci aveva seguiti fin lì. Io mi impegnavo con tutte le mie energie, ma a lei non sembrava essere mai davvero molto interessata a fare l’amore con me, si sentiva in imbarazzo, probabilmente a causa della sua educazione vedevo tutto come qualcosa di sporco, sudicio, peccaminoso. Io, per il mio amore per lei, aveva imparato ad accettare questo suo lato e ad apprezzare e costruire la nostra relazione sui suoi svariati pregi. Insomma, non potevo negare di essere felice e soddisfatto della mia vita.
Ormai era passato un anno da quando ci eravamo trasferiti e con la fine dell’estate sarebbe arrivata una novità. Il mio amico Marco mi aveva chiesto ospitalità per un po’ di tempo. Anche lui ha scelto un’università nella nostra stessa città e aveva bisogno di un po’ di tempo per trovare una sistemazione. Aveva la nostra stessa età ma aveva perso un anno scolastico a causa di problemi in famiglia. Non è un una cima negli studi, ma se la cava… Marco è uno che punta molto di più sull’esteriorità: 1,85, super atletico, amante degli sport, della bella vita e delle donne. Era un rubacuori, termine non poi tanto adatto visto che non era proprio il cuore a interessargli nelle sue conquiste.
“Ehi Andre! Come va?” mi salutò Marco quando aprii la porta del nostro appartamento
“Tutto bene, tutto bene. E tu? Andato bene il viaggio? Dai entra!”
Dalla camera da letto arrivò Giulia per salutare Marco.
“Ciao! È bello rivederti” e gli diede due baci sulle guance.
“Anche per me, vedo che sei bella come sempre, vero Andrè? Eh? Tu sì che lo sai” e si fece una bella risata.
Mangiammo fuori in un ristorante e passammo tutto il tempo a raccontare l’ultimo anno. Marco era sempre lo stesso, era passata da una donna all’altra. Dopo una serata in giro per locali tornammo a casa. Io ero un po’ brillo, Giulia non aveva bevuto, mentre Marco aveva bevuto tanto ma era una che reggeva l’alcool alla grande.
Io e Giulia lo lasciammo sistemarsi nell’altra piccola camera da letto e andammo nella nostra camera. Io, un po’ alticcio, avevo voglia di fare sesso. Mi avvicinai a lei da dietro.
“Tesoro, sei bellissima… voglio fare l’amore con te”
“Grazie amore, ma stasera davvero non mi va”
“Ti prego amore” iniziai a palpeggiarla, a essere insistente e alla fine cedette.
Andò come al solito, lei un cadavere, io sopra di lei che mi agitavo come un forsennato e venni immediatamente. Mi tolsi da sopra di lei e mi addormentai subito.
Lei non aveva sonno, si alzò e si fece una doccia. Si mise dei vestiti comodi e si distese sul divano a guardare un po’ di televisione.
Dopo una ventina di minuti Marco entrò nel salotto.
“Ehi, come mai ancora sveglia?” chiese sedendosi vicino a lei, dopo essersi messa seduta pure lei per lasciargli spazio.
“Non ho sonno, niente di che”
“Mh… già… anche io non sono uno che dorme tanto. La notte preferisco fare altro” disse con un ghigno stampato sul viso.
“Sì, lo so… non si può certo dire che sia una novità”
“E tu? Preferisci dormire scommetto”
“Non sono affari tuoi Marco… smettila, lo sai che non mi piace parlare di queste cose”
“Ok, ok… è solo che poco fa non mi sei sembrata molto… entusiasta”
Giulia si voltò di scatto verso di lui, allarmata.
“Che intendi dire con poco fa?”
“Lo sai cosa intendo dire… prima stavo andando in bagno e passando davanti alla vostra camera ho notato che la porta era socchiusa e… ho dato una sbirciatina. Non che ci fosse molto da vedere… quel idiota è venuto in trenta secondi!”, rise di gusto.
Giulia era allibita.
“Come ti permetti di spiarci mentre facciamo l’amore?!” era rossa, imbarazzatissima, ma anche arrabbiata.
“Ahahah… quello non è fare l’amore! Non è nemmeno fare sesso! È nulla… con quel cazzetto che si ritrova non riesce soddisfarti. Lo conosco, è sempre stato un imbranato con le donne, non ci sa fare!”
“E tu cosa ne sai?”
“Per favore… è un mio amico… so com’è fatto e gli ho visto il cazzetto che ha tra le gambe… sarei pronto a scommettere che non hai mai avuto un orgasmo in vita tua”
Giulia arrossì ancora di più e stette zitta, poi si alzò di scatto.
“Basta me ne vado a letto!”
Marco la afferrò per un braccio e la fermò.
“Dai scusa… è l’alcool che mi fa parlare così” le mentì.
“Ok…”
Tornò sul divano e per un po’ ci fu silenzio, poi Marco tornò alla carica.
“Sai… vedervi prima mi ha fatto venire voglia…”
“E quindi?”
“Quindi ho proprio bisogno di un tocco femminile…” disse sconsolato.
“Allora esci e vai a trovarti qualcuna di quelle sgualdrine con cui vai di solito…”
“Peccato… pensavo che di poter ricevere una “mano” da parte di un’amica”
Giulia capì dove voleva andare a parare.
“Scordatelo… io amo Andrea e non lo tradirei mai”
“Ma non si tratta di tradimento… aiuteresti semplicemente un amico nel momento del bisogno”
Marco mosse il bacino, mettendo in mostra il vistoso rigonfiamento nei suoi jeans. Giulia fu catturata da quel bozzo enorme… era il doppio del mio cazzo. Per la prima volta nella sua vita Giulia sentì uno strano calore nel suo basso ventre e timidamente, senza neanche accorgersene allungò la mano per toccarlo. Poggiò la mano destra sul cazzo di Marco e iniziò ad accarezzarlo piano piano, con timore.
“Brava Giulia, bravissima… sapevo di poter contare su di te. Sei una vera amica”
Giulia sembrò nemmeno non sentirlo, era incantata da quello che sentivo sotto la sua mano.
“Vuoi vederlo?”
Lei fece un piccolo cenno con la testa.
“Allora dai, tiralo fuori…”
Giulia slaccio la zip e infilò la mano dentro i boxer, tirando fuori l’enorme cazzo. Era caldo, pulsante, era un vero cazzo. Iniziò a menarglielo con movimenti lenti e Marco chiuse gli occhi e si abbandonò al tocco delicato della mano della mia ragazza.
Mi svegliai quasi subito. La birra che avevo bevuto si faceva sentire e dovevo andare in bagno. Notai che Giulia non era al mio fianco e mi alzai. Dopo essermi liberato mi diressi verso il salotto convinta di trovarla da sola a guardare la tv.
Mi fermai di botto. La mia ragazza era insieme a Marco, il quale aveva il cazzo all’aria ma ancor peggio veniva segato da Giulia. Rimasi immobile, incapace di reagire. La rabbia cominciò finalmente a montare, ma dalle regioni basse del mio corpo arrivo un’altra sensazione, molto più viscerale… mi stavo eccitando. Alla fine, mi nascosi nel corridoio buio e continuai a osservare per vedere come sarebbe andata avanti.
“Ti piace il mio cazzo?”
“Sì…”
“Più del cazzetto del tuo ragazzo?”
“Sì… è così… grosso… lo sento pulsare con forza nella mia mano”
Giulia sempre più eccitata iniziò a menarlo sempre più veloce. Marco iniziò ad avere piccoli spasmi di piacere.
“Sì… continua così… sì… sto per venire… prendimelo in bocca… altrimenti sporco tutto”
“Non ci pensare nemmeno… non l’ho mai fatto… vieni nella mia mano”
Marco riversò litri di sborra fuori dal suo enorme cazzo. Molti schizzi finirono sui vestiti di Giulia, altri su quelli di Marco e ovviamente una grande quantità rimase nella mano di lei.
“E’ stata una sega fantastica… scommetto che ti è piaciuto molto di più che farla ad Andrea”
Il mio cazzo ormai era gonfio ed ero al limite dell’orgasmo senza nemmeno essermi toccato.
“E’ vero…” ammise con riluttanza “ora però è meglio che torni a letto non vorrei che Andrea ci scoprisse in questa situazione… io lo amo…”
“Certo, certo, lo so che lo ami… beh allora… buonanotte”.
Mi fiondai nel mio letto, fingendo di non essermi mai mosso da lì.
Sentii Giulia entrare in bagno e pulirsi per poi tornare a letto. Si distese a fianco a me e si addormentò immediatamente.
Io non riuscivo a dormire, non sapevo cosa pensare, cosa fare. Una cosa però la sapevo… dovevo fare qualcosa con il mio cazzo. Mi faceva male. Presi la mano di Giulia e la strinsi piano attorno al mio cazzo, cercando di non farla svegliare. Iniziai a segarmi… sapere che fino a mezz’ora prima aveva toccato un altro cazzo ed era stata ricoperta di sborra mi eccitava in un modo che neanche ritenevo possibile. Dopo nemmeno due minuti venni imbrattando le lenzuola.
Finalmente riuscii a prender sonno.
Dopo i primi tempi di adattamento la nostra nuova vita insieme andava molto bene, ma la nuvola dei problemi a letto ci aveva seguiti fin lì. Io mi impegnavo con tutte le mie energie, ma a lei non sembrava essere mai davvero molto interessata a fare l’amore con me, si sentiva in imbarazzo, probabilmente a causa della sua educazione vedevo tutto come qualcosa di sporco, sudicio, peccaminoso. Io, per il mio amore per lei, aveva imparato ad accettare questo suo lato e ad apprezzare e costruire la nostra relazione sui suoi svariati pregi. Insomma, non potevo negare di essere felice e soddisfatto della mia vita.
Ormai era passato un anno da quando ci eravamo trasferiti e con la fine dell’estate sarebbe arrivata una novità. Il mio amico Marco mi aveva chiesto ospitalità per un po’ di tempo. Anche lui ha scelto un’università nella nostra stessa città e aveva bisogno di un po’ di tempo per trovare una sistemazione. Aveva la nostra stessa età ma aveva perso un anno scolastico a causa di problemi in famiglia. Non è un una cima negli studi, ma se la cava… Marco è uno che punta molto di più sull’esteriorità: 1,85, super atletico, amante degli sport, della bella vita e delle donne. Era un rubacuori, termine non poi tanto adatto visto che non era proprio il cuore a interessargli nelle sue conquiste.
“Ehi Andre! Come va?” mi salutò Marco quando aprii la porta del nostro appartamento
“Tutto bene, tutto bene. E tu? Andato bene il viaggio? Dai entra!”
Dalla camera da letto arrivò Giulia per salutare Marco.
“Ciao! È bello rivederti” e gli diede due baci sulle guance.
“Anche per me, vedo che sei bella come sempre, vero Andrè? Eh? Tu sì che lo sai” e si fece una bella risata.
Mangiammo fuori in un ristorante e passammo tutto il tempo a raccontare l’ultimo anno. Marco era sempre lo stesso, era passata da una donna all’altra. Dopo una serata in giro per locali tornammo a casa. Io ero un po’ brillo, Giulia non aveva bevuto, mentre Marco aveva bevuto tanto ma era una che reggeva l’alcool alla grande.
Io e Giulia lo lasciammo sistemarsi nell’altra piccola camera da letto e andammo nella nostra camera. Io, un po’ alticcio, avevo voglia di fare sesso. Mi avvicinai a lei da dietro.
“Tesoro, sei bellissima… voglio fare l’amore con te”
“Grazie amore, ma stasera davvero non mi va”
“Ti prego amore” iniziai a palpeggiarla, a essere insistente e alla fine cedette.
Andò come al solito, lei un cadavere, io sopra di lei che mi agitavo come un forsennato e venni immediatamente. Mi tolsi da sopra di lei e mi addormentai subito.
Lei non aveva sonno, si alzò e si fece una doccia. Si mise dei vestiti comodi e si distese sul divano a guardare un po’ di televisione.
Dopo una ventina di minuti Marco entrò nel salotto.
“Ehi, come mai ancora sveglia?” chiese sedendosi vicino a lei, dopo essersi messa seduta pure lei per lasciargli spazio.
“Non ho sonno, niente di che”
“Mh… già… anche io non sono uno che dorme tanto. La notte preferisco fare altro” disse con un ghigno stampato sul viso.
“Sì, lo so… non si può certo dire che sia una novità”
“E tu? Preferisci dormire scommetto”
“Non sono affari tuoi Marco… smettila, lo sai che non mi piace parlare di queste cose”
“Ok, ok… è solo che poco fa non mi sei sembrata molto… entusiasta”
Giulia si voltò di scatto verso di lui, allarmata.
“Che intendi dire con poco fa?”
“Lo sai cosa intendo dire… prima stavo andando in bagno e passando davanti alla vostra camera ho notato che la porta era socchiusa e… ho dato una sbirciatina. Non che ci fosse molto da vedere… quel idiota è venuto in trenta secondi!”, rise di gusto.
Giulia era allibita.
“Come ti permetti di spiarci mentre facciamo l’amore?!” era rossa, imbarazzatissima, ma anche arrabbiata.
“Ahahah… quello non è fare l’amore! Non è nemmeno fare sesso! È nulla… con quel cazzetto che si ritrova non riesce soddisfarti. Lo conosco, è sempre stato un imbranato con le donne, non ci sa fare!”
“E tu cosa ne sai?”
“Per favore… è un mio amico… so com’è fatto e gli ho visto il cazzetto che ha tra le gambe… sarei pronto a scommettere che non hai mai avuto un orgasmo in vita tua”
Giulia arrossì ancora di più e stette zitta, poi si alzò di scatto.
“Basta me ne vado a letto!”
Marco la afferrò per un braccio e la fermò.
“Dai scusa… è l’alcool che mi fa parlare così” le mentì.
“Ok…”
Tornò sul divano e per un po’ ci fu silenzio, poi Marco tornò alla carica.
“Sai… vedervi prima mi ha fatto venire voglia…”
“E quindi?”
“Quindi ho proprio bisogno di un tocco femminile…” disse sconsolato.
“Allora esci e vai a trovarti qualcuna di quelle sgualdrine con cui vai di solito…”
“Peccato… pensavo che di poter ricevere una “mano” da parte di un’amica”
Giulia capì dove voleva andare a parare.
“Scordatelo… io amo Andrea e non lo tradirei mai”
“Ma non si tratta di tradimento… aiuteresti semplicemente un amico nel momento del bisogno”
Marco mosse il bacino, mettendo in mostra il vistoso rigonfiamento nei suoi jeans. Giulia fu catturata da quel bozzo enorme… era il doppio del mio cazzo. Per la prima volta nella sua vita Giulia sentì uno strano calore nel suo basso ventre e timidamente, senza neanche accorgersene allungò la mano per toccarlo. Poggiò la mano destra sul cazzo di Marco e iniziò ad accarezzarlo piano piano, con timore.
“Brava Giulia, bravissima… sapevo di poter contare su di te. Sei una vera amica”
Giulia sembrò nemmeno non sentirlo, era incantata da quello che sentivo sotto la sua mano.
“Vuoi vederlo?”
Lei fece un piccolo cenno con la testa.
“Allora dai, tiralo fuori…”
Giulia slaccio la zip e infilò la mano dentro i boxer, tirando fuori l’enorme cazzo. Era caldo, pulsante, era un vero cazzo. Iniziò a menarglielo con movimenti lenti e Marco chiuse gli occhi e si abbandonò al tocco delicato della mano della mia ragazza.
Mi svegliai quasi subito. La birra che avevo bevuto si faceva sentire e dovevo andare in bagno. Notai che Giulia non era al mio fianco e mi alzai. Dopo essermi liberato mi diressi verso il salotto convinta di trovarla da sola a guardare la tv.
Mi fermai di botto. La mia ragazza era insieme a Marco, il quale aveva il cazzo all’aria ma ancor peggio veniva segato da Giulia. Rimasi immobile, incapace di reagire. La rabbia cominciò finalmente a montare, ma dalle regioni basse del mio corpo arrivo un’altra sensazione, molto più viscerale… mi stavo eccitando. Alla fine, mi nascosi nel corridoio buio e continuai a osservare per vedere come sarebbe andata avanti.
“Ti piace il mio cazzo?”
“Sì…”
“Più del cazzetto del tuo ragazzo?”
“Sì… è così… grosso… lo sento pulsare con forza nella mia mano”
Giulia sempre più eccitata iniziò a menarlo sempre più veloce. Marco iniziò ad avere piccoli spasmi di piacere.
“Sì… continua così… sì… sto per venire… prendimelo in bocca… altrimenti sporco tutto”
“Non ci pensare nemmeno… non l’ho mai fatto… vieni nella mia mano”
Marco riversò litri di sborra fuori dal suo enorme cazzo. Molti schizzi finirono sui vestiti di Giulia, altri su quelli di Marco e ovviamente una grande quantità rimase nella mano di lei.
“E’ stata una sega fantastica… scommetto che ti è piaciuto molto di più che farla ad Andrea”
Il mio cazzo ormai era gonfio ed ero al limite dell’orgasmo senza nemmeno essermi toccato.
“E’ vero…” ammise con riluttanza “ora però è meglio che torni a letto non vorrei che Andrea ci scoprisse in questa situazione… io lo amo…”
“Certo, certo, lo so che lo ami… beh allora… buonanotte”.
Mi fiondai nel mio letto, fingendo di non essermi mai mosso da lì.
Sentii Giulia entrare in bagno e pulirsi per poi tornare a letto. Si distese a fianco a me e si addormentò immediatamente.
Io non riuscivo a dormire, non sapevo cosa pensare, cosa fare. Una cosa però la sapevo… dovevo fare qualcosa con il mio cazzo. Mi faceva male. Presi la mano di Giulia e la strinsi piano attorno al mio cazzo, cercando di non farla svegliare. Iniziai a segarmi… sapere che fino a mezz’ora prima aveva toccato un altro cazzo ed era stata ricoperta di sborra mi eccitava in un modo che neanche ritenevo possibile. Dopo nemmeno due minuti venni imbrattando le lenzuola.
Finalmente riuscii a prender sonno.
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