Vendemmia con il contadino porco - Pt3 -
di
Flux
genere
gay
Mario uscì dalla casa per poi iniziare a parlare con Antonio.
Nel frattempo io mi rivestii scegliendo però di non uscire, sia perché non volevo intervenire nella discussione, sia perché provaci una forte vergogna per quel che era successo.
Mi limitai però ad avvicinarmi alla porta e iniziare a origliare la discussione.
Sentivo loro che discutevano principalmente su una questione:
“Ti rendi conto che non riesco più a guardarti come prima?” Diceva Antonio
“Mi dispiace, non volevo che lo sapessi infatti”
“E a tua moglie che dirai?l
“Assolutamente nulla! Sono cazzi miei...”
“Si ma come fai a convivere con questa cosa?!”
“Non lo so, mi viene naturale non pensarci”
Nel frattempo che continuavano a discutere io mi accesi una sigaretta per poi tornare in bagno a fare pipì.
Quando uscii dal bagno mi riavvicinai alla porta e sentii che i volumi delle loro voci si erano abbassati.
Così mi avvicinai sempre di più in modo da poter continuare a sentire cosa si dicevano.
“Te l’ho detto, l’ho trovato in officina che si leccava la mia sborra dalla rivista dove mi ero segato poco prima...”
“Ma davvero?”
“Certo! Te cosa avresti fatto scusa?”
“Non lo so, ma di certo non mi sarei messo a scoparmi un pervertito!”
“A me invece ha eccitato così tanto che ho solo pensato a fottermelo”
“E ti piace farlo con gli uomini?”
“Certo e ti dirò, molto più che farlo con una donna!”
“Era la prima volta?”
“No avevo già provato altre volte in passato “
“Ah ecco! Ok...”
“Sai, dovresti provare?”
“Ma chi io? Sei scemo? Non credo proprio che mi possa nemmeno diventare nudo...”
“Sono solo pregiudizi i tuoi, vedrai che quando provi cambi idea velocemente...”
“Mah...”
Da quel momento ci fu qualche secondo di silenzio per poi sentire Mario dire ad Antonio:
“Ha un culo fantastico quella troietta! Dovresti provare!”
“....”
“Fidati! Non te ne pentirai”
“Ormai, domani tanto se ne va!”
“Ora! Entri tiri fuori il cazzo e te la scopi, come una Troia!”
“Ma se ci stavi scopando te...e poi scusa, se non vuole?’”
“Vuole vuole! Ha così tanta voglia di cazzo che lo prenderebbe tutta la notte”
“Non lo so...ci devo pensare!”
“No non pensarci! Entri dentro, tiri fuori il cazzo e te la sbatti per bene!”
“E te?”
“Io mi fumo una sigaretta, quando poi hai fatto riprendo da dove ero rimasto!”
“Ok...allora vado...”
Ad ascoltare quella conversazione mi ero eccitato nuovamente tantissimo. Sentire due uomini che parlavano di me come fossi solo una Troia da usare mi faceva impazzire.
Antonio apri la porta e appena entrò mi vide seduto lì vicino, capendo che mi ero ascoltato tutta la loro conversazione.
Senza dire niente mi alzai in piedi per poi iniziare a spogliarmi completamente. Mi avviai verso il letto e mi girai di spalle, posizionandomi a pecorina.
L’uomo in piedi, incredulo per la situazione in cui si trovava non disse nulla nemmeno lui. Si avvicinò a me e si calò i pantaloni, facendo uscire il suo cazzo ancora moscio.
Iniziò a segarsi sopra di me è ad massaggiarmi il buchetto, infilandoci dentro due dita.
Mi stantuffava per capire meglio dove avrebbe messo il suo uccello, ma eccitandosi in pochi secondi, appoggiò la sua cappellona sul mio orifizio e molto duramente si fece strada all’interno.
Il culo mi si aprì all’improvviso facendo spazio a quel nuovo corpo che se ne voleva approfittare.
Sembrava più grosso di quello di Mario e lo sentivo soprattutto da quanto più largo mi sentissi il buco del culo rispetto a prima.
Iniziò a scoparmi con calma, facendolo scivolare lentamente dentro e fuori.
“Ti piace?” Domandai ad Antonio
“Mmmm si! Hai un culo che sembra una fica...”
“Mmm bene! Allora fottimi più forte!”
“Si cazzo! Ti sfondo troia!”
Mi inculò con più energia e decisione, ma da quanto si stava eccitando, nel giro di pochi minuti Antonio iniziò a godere e a liberare un fiume di sborra all’interno del mio canale.
Ero pieno, ne aveva fatta tantissima, tanto che appena uscì con il cazzo iniziò a colare sopra il letto e sopra le cosce.
L’uomo si rivesti nel frattempo per poi uscire, mentre io continuavo a tenere la posizione.
Poco dopo infatti entrò Mario che mi disse :
“Contenta troia? Hai preso pure un cazzo nuovo stasera...”
Si avvinò a me e con un colpo forte e deciso riprese a scoparmi.
Lo sentivo che era tornato ad essere eccitato come prima nel bagno, il suo cazzo era durissimo, ma visto che avevo il culo ripieno dalla sborra di Antonio, quel cazzo oramai entrava e usciva senza alcun dolore.
Godevo e lo facevo urlando e ansimando ad alta voce, mentre il contadino mi offendeva e mi sculacciava il sedere con degli schiaffi belli forti e decisi.
Mi usò per tutta la notte, passando più di due ore insieme a lui, che sembrava avere energie infinite, sborrando nel culo e nella mia bocca più volte di fila.
Alla fine eravamo così esausti che io crollai sul letto senza nemmeno vestirmi e con un miscuglio di sperma dentro e fuori il culo.
Mario invece si ricompose per poi salutarmi ed andare.
La mattina seguente mi svegliai che puzzavo di sperma, così mi feci una doccia per poi ri ordinare tutte le mie cose e partire verso casa mia.
Dovevo comunque rivederlo un ultima volta, dovevo tornare infatti dopo dieci giorni per riscuotere i soldi del lavoro svolto e quei soldi me li avrebbe dato proprio Mario.
Nel frattempo io mi rivestii scegliendo però di non uscire, sia perché non volevo intervenire nella discussione, sia perché provaci una forte vergogna per quel che era successo.
Mi limitai però ad avvicinarmi alla porta e iniziare a origliare la discussione.
Sentivo loro che discutevano principalmente su una questione:
“Ti rendi conto che non riesco più a guardarti come prima?” Diceva Antonio
“Mi dispiace, non volevo che lo sapessi infatti”
“E a tua moglie che dirai?l
“Assolutamente nulla! Sono cazzi miei...”
“Si ma come fai a convivere con questa cosa?!”
“Non lo so, mi viene naturale non pensarci”
Nel frattempo che continuavano a discutere io mi accesi una sigaretta per poi tornare in bagno a fare pipì.
Quando uscii dal bagno mi riavvicinai alla porta e sentii che i volumi delle loro voci si erano abbassati.
Così mi avvicinai sempre di più in modo da poter continuare a sentire cosa si dicevano.
“Te l’ho detto, l’ho trovato in officina che si leccava la mia sborra dalla rivista dove mi ero segato poco prima...”
“Ma davvero?”
“Certo! Te cosa avresti fatto scusa?”
“Non lo so, ma di certo non mi sarei messo a scoparmi un pervertito!”
“A me invece ha eccitato così tanto che ho solo pensato a fottermelo”
“E ti piace farlo con gli uomini?”
“Certo e ti dirò, molto più che farlo con una donna!”
“Era la prima volta?”
“No avevo già provato altre volte in passato “
“Ah ecco! Ok...”
“Sai, dovresti provare?”
“Ma chi io? Sei scemo? Non credo proprio che mi possa nemmeno diventare nudo...”
“Sono solo pregiudizi i tuoi, vedrai che quando provi cambi idea velocemente...”
“Mah...”
Da quel momento ci fu qualche secondo di silenzio per poi sentire Mario dire ad Antonio:
“Ha un culo fantastico quella troietta! Dovresti provare!”
“....”
“Fidati! Non te ne pentirai”
“Ormai, domani tanto se ne va!”
“Ora! Entri tiri fuori il cazzo e te la scopi, come una Troia!”
“Ma se ci stavi scopando te...e poi scusa, se non vuole?’”
“Vuole vuole! Ha così tanta voglia di cazzo che lo prenderebbe tutta la notte”
“Non lo so...ci devo pensare!”
“No non pensarci! Entri dentro, tiri fuori il cazzo e te la sbatti per bene!”
“E te?”
“Io mi fumo una sigaretta, quando poi hai fatto riprendo da dove ero rimasto!”
“Ok...allora vado...”
Ad ascoltare quella conversazione mi ero eccitato nuovamente tantissimo. Sentire due uomini che parlavano di me come fossi solo una Troia da usare mi faceva impazzire.
Antonio apri la porta e appena entrò mi vide seduto lì vicino, capendo che mi ero ascoltato tutta la loro conversazione.
Senza dire niente mi alzai in piedi per poi iniziare a spogliarmi completamente. Mi avviai verso il letto e mi girai di spalle, posizionandomi a pecorina.
L’uomo in piedi, incredulo per la situazione in cui si trovava non disse nulla nemmeno lui. Si avvicinò a me e si calò i pantaloni, facendo uscire il suo cazzo ancora moscio.
Iniziò a segarsi sopra di me è ad massaggiarmi il buchetto, infilandoci dentro due dita.
Mi stantuffava per capire meglio dove avrebbe messo il suo uccello, ma eccitandosi in pochi secondi, appoggiò la sua cappellona sul mio orifizio e molto duramente si fece strada all’interno.
Il culo mi si aprì all’improvviso facendo spazio a quel nuovo corpo che se ne voleva approfittare.
Sembrava più grosso di quello di Mario e lo sentivo soprattutto da quanto più largo mi sentissi il buco del culo rispetto a prima.
Iniziò a scoparmi con calma, facendolo scivolare lentamente dentro e fuori.
“Ti piace?” Domandai ad Antonio
“Mmmm si! Hai un culo che sembra una fica...”
“Mmm bene! Allora fottimi più forte!”
“Si cazzo! Ti sfondo troia!”
Mi inculò con più energia e decisione, ma da quanto si stava eccitando, nel giro di pochi minuti Antonio iniziò a godere e a liberare un fiume di sborra all’interno del mio canale.
Ero pieno, ne aveva fatta tantissima, tanto che appena uscì con il cazzo iniziò a colare sopra il letto e sopra le cosce.
L’uomo si rivesti nel frattempo per poi uscire, mentre io continuavo a tenere la posizione.
Poco dopo infatti entrò Mario che mi disse :
“Contenta troia? Hai preso pure un cazzo nuovo stasera...”
Si avvinò a me e con un colpo forte e deciso riprese a scoparmi.
Lo sentivo che era tornato ad essere eccitato come prima nel bagno, il suo cazzo era durissimo, ma visto che avevo il culo ripieno dalla sborra di Antonio, quel cazzo oramai entrava e usciva senza alcun dolore.
Godevo e lo facevo urlando e ansimando ad alta voce, mentre il contadino mi offendeva e mi sculacciava il sedere con degli schiaffi belli forti e decisi.
Mi usò per tutta la notte, passando più di due ore insieme a lui, che sembrava avere energie infinite, sborrando nel culo e nella mia bocca più volte di fila.
Alla fine eravamo così esausti che io crollai sul letto senza nemmeno vestirmi e con un miscuglio di sperma dentro e fuori il culo.
Mario invece si ricompose per poi salutarmi ed andare.
La mattina seguente mi svegliai che puzzavo di sperma, così mi feci una doccia per poi ri ordinare tutte le mie cose e partire verso casa mia.
Dovevo comunque rivederlo un ultima volta, dovevo tornare infatti dopo dieci giorni per riscuotere i soldi del lavoro svolto e quei soldi me li avrebbe dato proprio Mario.
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