L'amante di mamma - massaggio
di
GiuliaWilliam
genere
incesti
Ciao, mi chiamo Giulia ho 19 anni e visto che ogni tanto seguo questo sito, ho deciso di raccontarvi una mia storia successa ad aprile. Partiamo dal fatto che mia mamma è separata da un paio di anni, e nell’ultimo periodo sta frequentando un uomo William, nero sulla quarantina. Lui è molto carino, ha un fisico muscoloso e abbastanza ben definito. In quel periodo si frequentavano, da quello che io so, da qualche mese. Visto l’imminente inizio del lock down mia mamma ha deciso di ospitare a casa nostra William altrimenti non si sarebbero più visti per parecchio.
In quel periodo mia mamma lavorava ancora, tutti i pomeriggi, mentre William era in cassa integrazione. A causa del lock down avevo cominciato a fare degli esercizi a casa il pomeriggio per tenermi in forma. Mi sono accorta che ogni tanto William passava a guardarmi soprattutto quando facevo stretching. La reputavo una cosa normale, anche perché avevo preso da mia mamma: ero magra, mediamente alta, un buon culo sodo e delle belle tette abbondanti (una terza piena). Fatto sta, forse perché dopo un po’ di rimanere chiusi in casa non mi potevo sfogare con il mio ragazzo, mi piaceva che William mi guardasse ed ogni tanto quando lui passava mi mettevo apposta in posizioni provocanti.
Un giorno volli vedere cosa sarebbe successo. Con la scusa di aver fatto un movimento strano, gli dissi che avevo male alla schiena e gli chiesi se mi facesse un massaggio.
Lui non si fece di certo pregare. Andammo in camera mia. Avevo una maglietta sportiva un paio di pantaloncini dell’adidas. Mi tolgo la maglietta e lui tota subito le mie tette abbondanti e si perde lì con lo sguardo. Mi butto a pancia in giù sul mio letto. Lui prende l’olio per i massaggi. “Dove ti fa male?”
Indicando un punto nella parte alta della schiena e uno all’altezza delle fossette di venere: “Lì e lì. Comincia pure dalla parte alte. Se ti dà fastidio, slacciami pure il reggiseno” Non se lo fa ripetere e con semplicità me lo slaccia. Mi mette un po’ d’olio sulla schiena e di fianco a me si mette a massaggiarmi. “Guarda che se vai meglio puoi sederti sopra di me”.
“Pensavo ti desse fastidio”
“Ma ché e poi non sono una bambina: ho già avuto dei ragazzi sopra di me e mi hanno fatto tutt’altro tipo di massaggio”
Ci mettiamo a ridere. Lui si siede praticamente sopra il mio culo. Comincia a massaggiarmi la parte alta della schiena, è molto bravo! Va avanti per dieci minuti buoni. “Ti va di farmi un massaggio anche lì?” gli indico la zona delle fossette di Venere.
“Si si, tanto ormai ci ho preso gusto”
Mi alzo leggermente su e mi giro un po’ verso di lui e con degli occhietti da cerbiattina: “Grazie”
Quando mi sono girata, visto che avevo il reggiseno slacciato penso che avessi una tetta mezza fuori, visto lo scatto dei suoi occhi in quella zona. “Non vorrei sporcarmi i pantaloncini con l’olio, me li potresti togliere?”
Si asciuga le mani in un fazzoletto e con dolcezza me li toglie. “Abbassami anche un po’ le mutande”
Me le faccio abbassare fino a circa metà culo. Lui comincia a massaggiarmi la parte bassa della schiena. Ogni tanto si abbassa un po’ più i giù andando prima solo a sfiorarmi il culo e via via più in giù finché non arriva a metà dove ho le mutande. Va però cauto, testando quanto spazio gli lascio. Visto che non mi oppongo, prende e mi abbassa completamente le mutande.
“Ehi! – lo dico più che altro perché lo si deve dire quando un uomo ti toglie le mutande – Vuoi farmi un massaggio anche al culo?
“Se me lo permetti”
“Si dai, può sempre andare bene, così evito che si formi acido lattico” dico scherzando.
Comincia a massaggiarmi il mio culetto. Con movimenti precisi va a tastare la consistenza di tutto il mio culo. Ogni tanto allargo un po’ le gambe in modo da fargli scorgere anche l’altro mio buchetto e lui lesto va piano piano a giocarci un po’.
Lo fermo. Mi giro, il reggiseno slacciato non riesce a contenere le mie tette che fuoriescono abbondantemente, tengo le gambe semi aperte in modo che la mia fighetta si possa intravedere. Mordicchiandomi un labbro: “Mi piacerebbe tanto se mi facessi un massaggio anche da questa parte del mio corpo, ovviamente se accetti anche a quello che seguirà?” gli faccio l’occhiolino e nel mentre gli lancio il reggiseno in faccia.
“Sarebbe un piacere farti un massaggio completo” prende un po’ d’olio e me lo spalma sulle mie tettone. Comincia a impastarmele, ogni tanto prende i miei capezzolini e me li strizza.
Scende, mi apre le gambe e con le sue dita esperte mi sgrilletta. Normalmente non grido finché scopo, ma non riuscivo a trattenere alcuni gemiti di piacere. Quando comincia a usare la lingua il piacere aumenta ancora. Si sentiva che era esperto e che andava a toccarmi nei punti giusti per farmi godere.
“Lascia che ora ti faccia un massaggio io” Lui smette, si mette ai piedi del letto. Io gli tolgo i pantaloni e le mutande e porca puttana! È enorme!” Ero inginocchiata davanti a lui, con una mano glielo prendo: facevo fatica a tenerlo tutto in una mano. Era anche lunghissimo! Quando lo metto in bocca e comincio a succhiarglielo non riuscivo a metterlo tutto in bocca. Sarà stato sui venti centimetri. Comincio a sbocchinarlo, ma sembravo una verginella alle prima esperienza con un cazzo da quanto impacciata ero viste le dimensioni. Dopo parecchio prendo confidenza e riesco a giocarci bene.
Gli chiedo: “Ti prego scopami, lo voglio dentro, voglio sentire cosa si prova ad avere un cazzo così bello dentro di me, ti prego scopami.”
Mi prende e mi fa distendere sul letto. Si butta sopra di me. Mi bacia per la prima volta. Le nostre lingue si intrecciano: una un ottimo sapore. Lo supplico: “Non posso aspettare ancora, ti prego prendimi.” Ero in estasi, tutta elettrizzata come un bambino alla mattina di Natale, non ce la facevo ad aspettare ancora. Si stacca e si alza. Apro le gambe, lui me le alza un po’. Appoggia la sua mazza sulla mia pancia arrivava a metà tra l’ombelico e la mia figa. La prende e mi schiaffeggia la fica. Poi con una mano lo prende e me lo appoggia all’entrata. Sentivo la cappella che mi dilata leggermente la mia passera pronta per entrare. “Ti prego en… ahahhahahaha…tra. Siiiii così” Mi entra dentro lentamente per farmi abituare alle sue dimensioni. Lo sento arrivarmi fino in fondo senza difficoltà. Ero in estasi. Rimane fermo un po’ e poi esce e rientra un’infinità di volte. La concezione di quello che mi stava intorno andava sfumando: c’era solo il suo cazzo che mi sbatteva e io con le gambe aperte lo ricevevo. Ogni tanto le sue mani giocavano con le mie tette a volte mi sgrillettavano e in quei momenti involontariamente urlavo di goduria.
In un certo momento esce e ricomincio a capire quello che mi sta intorno. Lui si butta, io mi avvicino e gli succhio il suo cazzo. Prendo le mie tettone e le metto attorno alla sua asta e vado su e giù. Lui apprezza e me lo fa capire. Continuo così, poi me metto sopra di lui. Con una mano gli tengo il suo palo fermo, mi ci appoggio sopra e…phff ce l’ho di nuovo dentro e il piacere ricomincia. Mi piego leggermente in avanti e lui mi sbatte forte di nuovo. “Sei fantastico, ti prego lascia che mi scopi un po’ da sola”
“Certo tesoro” si ferma e mi da un bello schiaffo sul culo “Fammi vedere cosa sai fare”
Mi tiro su dritta, ero proprio a 90 gradi rispetto a lui e comincio a fare un bel smorza candele, vado su e giù con un buon ritmo, non come il suo, ma sostenuto. Facevo fatica a sostenerlo per ci provavo, ad ogni colpo le mie tette sobbalzavano su e giù in uno spettacolo meraviglioso. Mi fermo un attimo e lui ricomincia a battermi. “Non ce la faccio più tesoro, sto per venire”
“Vienimi dentro, voglio sentire il tuo sboro caldo dentro di me.
Continuiamo a scopare finché lui si ferma dentro di me, il suo cazzo si ingrossa, io urlo, sento il suo seme caldo invadermi dentro riempiendomi. Uno, due, … penso una decina di schizzi e poi si ferma. Mi spalo. La mia figa non riesce a contenere tutto quello sperma e cola fuori sulla sua pancia. Quando a finito lo raccolgo con la lingua, aveva un buon sapore.
Mi butto di fianco a lui, lo abbraccio e lui ricambia. Gli solletico la pancia con l’altra mano e gli dico: “Proprio un bel massaggio, ora sono rinata”
“Eeee io sono bravo a fare i massaggi, però questo deve rimanere il nostro segreto”
“Va bene a patto che finché non posso vedere il mio fidanzato mi farai degli altri massaggi dopo gli esercizi. Tanto al pomeriggio mamma non c’è mai”
“Non so…”
“Dai…ho fatto così schifo?”
“No, dal primo giorno che ti ho vista ho desiderato di sbatterti, e sinceramente è stato molto meglio di quello che immaginavo, ma non vorrei che facessimo casini”
“Tranquillo, mamma al pomeriggio non c’è mai, io prendo sempre la pillola e tu mi sembri un tipo capace di sostenere due scopate al giorno: una con me e una con mamma”
“Si…”
Non gli lascio finire la frase: “Non vedo l’ora che sia domani”
In quel periodo mia mamma lavorava ancora, tutti i pomeriggi, mentre William era in cassa integrazione. A causa del lock down avevo cominciato a fare degli esercizi a casa il pomeriggio per tenermi in forma. Mi sono accorta che ogni tanto William passava a guardarmi soprattutto quando facevo stretching. La reputavo una cosa normale, anche perché avevo preso da mia mamma: ero magra, mediamente alta, un buon culo sodo e delle belle tette abbondanti (una terza piena). Fatto sta, forse perché dopo un po’ di rimanere chiusi in casa non mi potevo sfogare con il mio ragazzo, mi piaceva che William mi guardasse ed ogni tanto quando lui passava mi mettevo apposta in posizioni provocanti.
Un giorno volli vedere cosa sarebbe successo. Con la scusa di aver fatto un movimento strano, gli dissi che avevo male alla schiena e gli chiesi se mi facesse un massaggio.
Lui non si fece di certo pregare. Andammo in camera mia. Avevo una maglietta sportiva un paio di pantaloncini dell’adidas. Mi tolgo la maglietta e lui tota subito le mie tette abbondanti e si perde lì con lo sguardo. Mi butto a pancia in giù sul mio letto. Lui prende l’olio per i massaggi. “Dove ti fa male?”
Indicando un punto nella parte alta della schiena e uno all’altezza delle fossette di venere: “Lì e lì. Comincia pure dalla parte alte. Se ti dà fastidio, slacciami pure il reggiseno” Non se lo fa ripetere e con semplicità me lo slaccia. Mi mette un po’ d’olio sulla schiena e di fianco a me si mette a massaggiarmi. “Guarda che se vai meglio puoi sederti sopra di me”.
“Pensavo ti desse fastidio”
“Ma ché e poi non sono una bambina: ho già avuto dei ragazzi sopra di me e mi hanno fatto tutt’altro tipo di massaggio”
Ci mettiamo a ridere. Lui si siede praticamente sopra il mio culo. Comincia a massaggiarmi la parte alta della schiena, è molto bravo! Va avanti per dieci minuti buoni. “Ti va di farmi un massaggio anche lì?” gli indico la zona delle fossette di Venere.
“Si si, tanto ormai ci ho preso gusto”
Mi alzo leggermente su e mi giro un po’ verso di lui e con degli occhietti da cerbiattina: “Grazie”
Quando mi sono girata, visto che avevo il reggiseno slacciato penso che avessi una tetta mezza fuori, visto lo scatto dei suoi occhi in quella zona. “Non vorrei sporcarmi i pantaloncini con l’olio, me li potresti togliere?”
Si asciuga le mani in un fazzoletto e con dolcezza me li toglie. “Abbassami anche un po’ le mutande”
Me le faccio abbassare fino a circa metà culo. Lui comincia a massaggiarmi la parte bassa della schiena. Ogni tanto si abbassa un po’ più i giù andando prima solo a sfiorarmi il culo e via via più in giù finché non arriva a metà dove ho le mutande. Va però cauto, testando quanto spazio gli lascio. Visto che non mi oppongo, prende e mi abbassa completamente le mutande.
“Ehi! – lo dico più che altro perché lo si deve dire quando un uomo ti toglie le mutande – Vuoi farmi un massaggio anche al culo?
“Se me lo permetti”
“Si dai, può sempre andare bene, così evito che si formi acido lattico” dico scherzando.
Comincia a massaggiarmi il mio culetto. Con movimenti precisi va a tastare la consistenza di tutto il mio culo. Ogni tanto allargo un po’ le gambe in modo da fargli scorgere anche l’altro mio buchetto e lui lesto va piano piano a giocarci un po’.
Lo fermo. Mi giro, il reggiseno slacciato non riesce a contenere le mie tette che fuoriescono abbondantemente, tengo le gambe semi aperte in modo che la mia fighetta si possa intravedere. Mordicchiandomi un labbro: “Mi piacerebbe tanto se mi facessi un massaggio anche da questa parte del mio corpo, ovviamente se accetti anche a quello che seguirà?” gli faccio l’occhiolino e nel mentre gli lancio il reggiseno in faccia.
“Sarebbe un piacere farti un massaggio completo” prende un po’ d’olio e me lo spalma sulle mie tettone. Comincia a impastarmele, ogni tanto prende i miei capezzolini e me li strizza.
Scende, mi apre le gambe e con le sue dita esperte mi sgrilletta. Normalmente non grido finché scopo, ma non riuscivo a trattenere alcuni gemiti di piacere. Quando comincia a usare la lingua il piacere aumenta ancora. Si sentiva che era esperto e che andava a toccarmi nei punti giusti per farmi godere.
“Lascia che ora ti faccia un massaggio io” Lui smette, si mette ai piedi del letto. Io gli tolgo i pantaloni e le mutande e porca puttana! È enorme!” Ero inginocchiata davanti a lui, con una mano glielo prendo: facevo fatica a tenerlo tutto in una mano. Era anche lunghissimo! Quando lo metto in bocca e comincio a succhiarglielo non riuscivo a metterlo tutto in bocca. Sarà stato sui venti centimetri. Comincio a sbocchinarlo, ma sembravo una verginella alle prima esperienza con un cazzo da quanto impacciata ero viste le dimensioni. Dopo parecchio prendo confidenza e riesco a giocarci bene.
Gli chiedo: “Ti prego scopami, lo voglio dentro, voglio sentire cosa si prova ad avere un cazzo così bello dentro di me, ti prego scopami.”
Mi prende e mi fa distendere sul letto. Si butta sopra di me. Mi bacia per la prima volta. Le nostre lingue si intrecciano: una un ottimo sapore. Lo supplico: “Non posso aspettare ancora, ti prego prendimi.” Ero in estasi, tutta elettrizzata come un bambino alla mattina di Natale, non ce la facevo ad aspettare ancora. Si stacca e si alza. Apro le gambe, lui me le alza un po’. Appoggia la sua mazza sulla mia pancia arrivava a metà tra l’ombelico e la mia figa. La prende e mi schiaffeggia la fica. Poi con una mano lo prende e me lo appoggia all’entrata. Sentivo la cappella che mi dilata leggermente la mia passera pronta per entrare. “Ti prego en… ahahhahahaha…tra. Siiiii così” Mi entra dentro lentamente per farmi abituare alle sue dimensioni. Lo sento arrivarmi fino in fondo senza difficoltà. Ero in estasi. Rimane fermo un po’ e poi esce e rientra un’infinità di volte. La concezione di quello che mi stava intorno andava sfumando: c’era solo il suo cazzo che mi sbatteva e io con le gambe aperte lo ricevevo. Ogni tanto le sue mani giocavano con le mie tette a volte mi sgrillettavano e in quei momenti involontariamente urlavo di goduria.
In un certo momento esce e ricomincio a capire quello che mi sta intorno. Lui si butta, io mi avvicino e gli succhio il suo cazzo. Prendo le mie tettone e le metto attorno alla sua asta e vado su e giù. Lui apprezza e me lo fa capire. Continuo così, poi me metto sopra di lui. Con una mano gli tengo il suo palo fermo, mi ci appoggio sopra e…phff ce l’ho di nuovo dentro e il piacere ricomincia. Mi piego leggermente in avanti e lui mi sbatte forte di nuovo. “Sei fantastico, ti prego lascia che mi scopi un po’ da sola”
“Certo tesoro” si ferma e mi da un bello schiaffo sul culo “Fammi vedere cosa sai fare”
Mi tiro su dritta, ero proprio a 90 gradi rispetto a lui e comincio a fare un bel smorza candele, vado su e giù con un buon ritmo, non come il suo, ma sostenuto. Facevo fatica a sostenerlo per ci provavo, ad ogni colpo le mie tette sobbalzavano su e giù in uno spettacolo meraviglioso. Mi fermo un attimo e lui ricomincia a battermi. “Non ce la faccio più tesoro, sto per venire”
“Vienimi dentro, voglio sentire il tuo sboro caldo dentro di me.
Continuiamo a scopare finché lui si ferma dentro di me, il suo cazzo si ingrossa, io urlo, sento il suo seme caldo invadermi dentro riempiendomi. Uno, due, … penso una decina di schizzi e poi si ferma. Mi spalo. La mia figa non riesce a contenere tutto quello sperma e cola fuori sulla sua pancia. Quando a finito lo raccolgo con la lingua, aveva un buon sapore.
Mi butto di fianco a lui, lo abbraccio e lui ricambia. Gli solletico la pancia con l’altra mano e gli dico: “Proprio un bel massaggio, ora sono rinata”
“Eeee io sono bravo a fare i massaggi, però questo deve rimanere il nostro segreto”
“Va bene a patto che finché non posso vedere il mio fidanzato mi farai degli altri massaggi dopo gli esercizi. Tanto al pomeriggio mamma non c’è mai”
“Non so…”
“Dai…ho fatto così schifo?”
“No, dal primo giorno che ti ho vista ho desiderato di sbatterti, e sinceramente è stato molto meglio di quello che immaginavo, ma non vorrei che facessimo casini”
“Tranquillo, mamma al pomeriggio non c’è mai, io prendo sempre la pillola e tu mi sembri un tipo capace di sostenere due scopate al giorno: una con me e una con mamma”
“Si…”
Non gli lascio finire la frase: “Non vedo l’ora che sia domani”
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