E questo per Samas
di
hermann morr
genere
pulp
Io veramente non volevo rompere ancora i coglioni con cose fuori dall'erotismo, ma c'è chi ha chiesto il bis.
La fregata lanciamissili Kopis, trecento metri di lunghezza, quaranta uomini di equipaggio, dotata di quarantotto missili atomici che il capitano Faggiari sperava di non dover usare, correva velocissima nel cielo di Icaro, inseguita dall'oggetto sconosciuto su cui dovevano indagare.
La sala comando era modesta, date le ridotte dimensioni della nave, il capitano occupava una poltroncina rossa al centro, dietro ai tre ufficiali che sedevano alla grande consolle.
Lo schermo principale mostrava l'immagine ingrandita dell'oggetto : un dodecaedro regolare apparentemente metallico, grande circa cinque volte la Kopis, oppure il 30% delle dimensioni della nave ammiraglia.
Non grandissimo, ma comunque l'aspetto era davvero alieno, la sua capacità di cambiare improvvisamente il vettore del suo movimento anche. Chissà che armi poteva avere.
In mancanza di protocolli specifici, avevano eseguito la manovra di intercettazione standard : avvicinarsi usando solo i sensori passivi per non essere rilevati subito, accendere i sensori attivi e gli schermi protettivi solo all'ultimo momento. Faggiari si rendeva conto che qualunque essere capace di ragionare avrebbe preso quella manovra per quel che era, un attacco. La nave bersaglio, era certo che fosse una nave come la loro, era schizzata di lato nel momento in cui la Kopis l'aveva illuminata coi radar di scoperta e puntamento. Poi aveva ruotato su se stessa e si era diretta verso di loro, che avevano virato a loro volta, era un'ora che manovravano e si studiavano.
Faggiari abbassò lo sguardo sugli ufficiali sotto lo schermo.
Al centro il timoniere smadonnava, sulla destra l'addetto alle comunicazioni stava provando tutte le frequenze dello spettro elettromagnetico per stabilire una comunicazione.
Il posto a sinistra era occupato da una figura più minuta, nascosta da una cascata di capelli neri, stava china sulle letture dei sensori.
" Si capisce qualcosa, dottoressa Niikura ? Li abbiamo più vicini adesso "
" I nostri strumenti ripetono le stesse letture che abbiamo avuto dalla stazione Astrid. Ovvero il bersaglio disturba tutti i sistemi di rilevamento, a meno che non si voglia seriamente credere che sia fatto di talco tenuto assieme con la chiara d'uovo. "
" Chiara d'uovo dice ? "
" Si. Albumina 3% , 80% silicato di magnesio... le linee dello spettrografo sarebbero anche definite, e ancora ragionevoli rispetto a quel che mi sta dicendo il gravitometro.
La massa di quell'affare sembra cambiare continuamente, da quella di un piccolo pianeta fino a valori negativi, che non è possibile. Non esiste la gravità negativa. "
" Chissà, dottoressa. L'esistenza di una gravità negativa è una delle tante spiegazioni proposte per la costante cosmologica.
Didima ! Tu che ne pensi ? "
Il capitano non aspettò una risposta, si era rivolto alla intelligenza artificiale per abitudine, ma sapeva che il mainframe, situato sulla Collinder, era in quel momento distante sedici minuti luce.
Anche con le comunicazioni via laser ci sarebbe voluta mezz'ora, prima di ricevere.
" Signore ! Navicelle in arrivo ! "
" Cannonieri alle torrette. Ma non si spara per primi, non pensateci neanche ! "
La nave probabilmente aliena, quasi sicuramente aliena, non era veloce quanto la Kopis, ma ora si dimostrava dotata di navicelle d'attacco. Oppure solo da ricognizione ? Lo avrebbero saputo entro un paio di minuti.
La forma dei caccia alieni ricordava le libellule; corpo tubolare, alette sovrapposte, due cupolette trasparenti sopra il muso, come occhi d'insetto.
Raggiunsero la Kopis, passarono sotto, sopra, la superarono. Sullo schermo della sala comando, al massimo ingrandimento, riuscirono a scorgere la sagoma di un pilota dentro una cupoletta, pareva umano per la verità.
" Ci ronzano attorno.. "
" Anche noi ronziamo attorno alla loro nave madre. Fin che non si spara va tutto bene.
Dottoressa Niikura, dica qualcosa, che dicono gli strumenti. "
" La massa del bersaglio sembra di nuovo salita ai massimi.. "
" Proprio adesso che li abbiamo dietro e in linea col nostro vettore eh ?...
Timone ! Diminuire la velocità e lasciamo avvicinare il bersaglio, intanto prepari una rovesciata. "
L'ultimo ordine non suonava bene per nulla, ma l'addestramento degli ufficiali non prevedeva che si potessero discutere le decisioni del capitano.
Il pilota innestò il circuito audio e la sua voce risuonò per tutta la nave.
" Virata stretta a breve. Aggrapparsi ! "
Quattordici minuti luce dal pianeta Zagro, cioè centoquarantadue minuti per la Kopis a spinta massima. 208 minuti alla spinta corrente, anzi 215 notò stupito il pilota.
" Capitano ? Stiamo decelerando anche più di quanto pensassi. O sono disturbati anche i miei strumenti, o il bersaglio ha davvero una forza di gravità enorme che ci risucchia indietro. "
" A che distanza è da noi adesso ? "
" Ventidue secondi luce. "
" A dieci esegua la rovesciata e metta la spinta al massimo. Gli andiamo in faccia. "
Quattro minuti, quaranta persone in attesa, tutte legate con cinture di sicurezza a poltroncine, ai lettini delle cabine, o alla peggio aggrappate alle maniglie d'emergenza.
Tutti a mantenere la posizione regolamentare e a ripassare in silenzio l'addestramento per quelle situazioni.
" Bersaglio a dieci secondi. " - annunciò il timoniere - " Sbalzo in tre.. due.. "
" Dottoressa, non perda di vista il gravitometro.. "
La fregata lanciamissili Kopis accese bruscamente tutti i razzi di frenata, nello stesso tempo i motori vennero orientati verso l'alto, rispetto all'assetto della nave.
La composizione delle due forze contrastanti fece impennare la nave, mentre le navicelle aliene che la scortavano, prese di sorpresa dalla manovra, continuavano a muoversi in avanti perdendo il contatto..
Nel tempo che i piloti realizzassero l'accaduto e aprissero a bomba la loro formazione per tornare indietro, la Kopis aveva completato la sua rotazione di centottanta gradi, finendo rovesciata e rivolta verso il dodecaedro che la inseguiva. Subito i motori furono portati al massimo e la nave partì come un proiettile in rotta di collisione con l'oggetto alieno.
Si potrebbe pensare che l'equipaggio e gli oggetti nella nave si trovassero a quel punto a testa in giù, ma in realtà il generatore di gravità artificiale manteneva costante la direzione di caduta all'interno.
Dal punto di vista degli occupanti era stato l'intero cielo a ruotare attorno a loro, in apparenza fermi. In compenso la sensazione causata dalla frenata improvvisa poteva essere descritta come prendersi un destro in faccia da un pugile invisibile e sentirsi cadere all'indietro per interminabili secondi. Quando poi i motori avevano ripreso la spinta, il pugile invisibile aveva mollato anche un sinistro, questa volta al ventre, piegandoli in due. Sollecitazioni molto dure, ma tutto l'equipaggio aveva superato selezioni e addestramenti rigorosi per poterle sopportare.
Distanza dieci secondi luce, alla velocità raggiunta dalla Kopis, significava che la nave aliena aveva massimo due minuti di tempo per togliersi dalla traiettoria.
Lo fece senza difficoltà, spostandosi in alto a destra rispetto al vettore della Kopis. Ma non nel senso che avesse descritto una curva più o meno stretta, come qualunque astronave normale, no, si era soltanto spostata in quella nuova direzione come se il suo vettore fosse stato sempre quello.
" Dottoressa. La lettura.. "
" La massa rilevata diminuisce. Ora sembra più coerente con le dimensioni visibili dell'oggetto.. "
" Eh.. perchè non è più rivolto verso di noi.. Timone ! Virata a novanta gradi e vagli in coda.. vedi di non sbattere.. "
Descrivendo una stretta curva, la Kopis da inseguita si fece inseguitore, volando nella scia del dodecaedro.
" Massa negativa ! E' tornata sotto lo zero ! "
" Comunicazioni ! Registrare tutti i dati e inviare alla Collinder questo messaggio:
Abbiamo potuto dimostrare che il gravitometro fornisce letture anomale solo quando ci troviamo allineati col vettore dell'oggetto sconosciuto.
Questo confermerebbe che riesce a utilizzare la forza gravitazionale per la sua propulsione. Ritengo che le sue dodici facce siano generatori di gravità artificiale molto più avanzati dei nostri, che gli permettono di muoversi lungo sei assi diversi. Non penso di poter scoprire altro. Per questo ora tenteremo di sganciarci e tornare alla squadra. Qui fregata Kopis. Chiudo. "
" Capitano.. abbiamo quei loro caccia ancora addosso. "
" Manovra evasiva e spegnere le barriere e tutto quel che possa farci individuare. Ci leviamo di culo prima che a quelli gli venga in mente di polverizzarci. "
Quindici ore dopo.
Gli alieni, si, ormai erano tutti convinti che si trattasse di alieni, avevano lasciato scappare la nave che li aveva avvicinati, senza atti di ostilità, e questo faceva sperare che fossero ragionevoli, oltre che pensanti e in possesso di tecnologie superiori.
La nave in tre ore era tornata nell'orbita di Zagro con le altre, il dodecaedro aveva continuato con calma ad esplorare il sistema, si muoveva a spirale sempre più vicino, prima o poi se lo sarebbero nuovamente trovato di fronte. Intanto la dottoressa Niikura dopo tutta quell'agitazione aveva dormito sei ore nella sua cabina. Al risveglio si era finalmente resa conto di quanto fossero stati tutti vicini a finire morti, e come spesso succede, questo aveva risvegliato l'istinto della riproduzione. In poche parole si era svegliata arrapata come raramente le era successo, si era messa le dita dappertutto sotto la doccia, anche il flacone del bagnoschiuma, e ancora non bastava, desiderava qualcuno, chiunque, che la prendesse e la sbattesse senza pietà contro la parete, sotto il getto d'acqua.
Per togliersi dalla testa quei pensieri si dedicò all'attività più noiosa che ci fosse, compilare i referti delle analisi mediche nell'infermeria.
Fu li che la trovò il capo della sezione medica, era giovane quanto il resto dell'equipaggio, baffuto, ma basso. La dottoressa non lo aveva mai considerato, ma stavolta lo vedeva con occhi diversi.
Per un attimo vide se stessa, ancora seduta al suo terminale, a prendersi in bocca il cazzo del capo con una mano su per le mutande.
Solo un attimo, prima di essere riportata alla realtà.
" Yuko. Mi hanno detto che hai fatto un gran lavoro su in sala comando. Meriteresti più riposo. "
" Volevo sistemare gli arretrati, capo. Le analisi sono tutte a posto. C'è solo una glicemia vicina al limite, che potrebbe essere da approfondire. "
" Grazie. Non sono qui per questo però. Sono venuto a dirti che il grande capo, l'ammiraglio, ti vuole subito a rapporto sulla Collinder. "
" Io ? "
" Si. Tu. C'è una spoletta già in attesa nell'hangar. Molla tutto e non farli aspettare. "
La fregata lanciamissili Kopis, trecento metri di lunghezza, quaranta uomini di equipaggio, dotata di quarantotto missili atomici che il capitano Faggiari sperava di non dover usare, correva velocissima nel cielo di Icaro, inseguita dall'oggetto sconosciuto su cui dovevano indagare.
La sala comando era modesta, date le ridotte dimensioni della nave, il capitano occupava una poltroncina rossa al centro, dietro ai tre ufficiali che sedevano alla grande consolle.
Lo schermo principale mostrava l'immagine ingrandita dell'oggetto : un dodecaedro regolare apparentemente metallico, grande circa cinque volte la Kopis, oppure il 30% delle dimensioni della nave ammiraglia.
Non grandissimo, ma comunque l'aspetto era davvero alieno, la sua capacità di cambiare improvvisamente il vettore del suo movimento anche. Chissà che armi poteva avere.
In mancanza di protocolli specifici, avevano eseguito la manovra di intercettazione standard : avvicinarsi usando solo i sensori passivi per non essere rilevati subito, accendere i sensori attivi e gli schermi protettivi solo all'ultimo momento. Faggiari si rendeva conto che qualunque essere capace di ragionare avrebbe preso quella manovra per quel che era, un attacco. La nave bersaglio, era certo che fosse una nave come la loro, era schizzata di lato nel momento in cui la Kopis l'aveva illuminata coi radar di scoperta e puntamento. Poi aveva ruotato su se stessa e si era diretta verso di loro, che avevano virato a loro volta, era un'ora che manovravano e si studiavano.
Faggiari abbassò lo sguardo sugli ufficiali sotto lo schermo.
Al centro il timoniere smadonnava, sulla destra l'addetto alle comunicazioni stava provando tutte le frequenze dello spettro elettromagnetico per stabilire una comunicazione.
Il posto a sinistra era occupato da una figura più minuta, nascosta da una cascata di capelli neri, stava china sulle letture dei sensori.
" Si capisce qualcosa, dottoressa Niikura ? Li abbiamo più vicini adesso "
" I nostri strumenti ripetono le stesse letture che abbiamo avuto dalla stazione Astrid. Ovvero il bersaglio disturba tutti i sistemi di rilevamento, a meno che non si voglia seriamente credere che sia fatto di talco tenuto assieme con la chiara d'uovo. "
" Chiara d'uovo dice ? "
" Si. Albumina 3% , 80% silicato di magnesio... le linee dello spettrografo sarebbero anche definite, e ancora ragionevoli rispetto a quel che mi sta dicendo il gravitometro.
La massa di quell'affare sembra cambiare continuamente, da quella di un piccolo pianeta fino a valori negativi, che non è possibile. Non esiste la gravità negativa. "
" Chissà, dottoressa. L'esistenza di una gravità negativa è una delle tante spiegazioni proposte per la costante cosmologica.
Didima ! Tu che ne pensi ? "
Il capitano non aspettò una risposta, si era rivolto alla intelligenza artificiale per abitudine, ma sapeva che il mainframe, situato sulla Collinder, era in quel momento distante sedici minuti luce.
Anche con le comunicazioni via laser ci sarebbe voluta mezz'ora, prima di ricevere.
" Signore ! Navicelle in arrivo ! "
" Cannonieri alle torrette. Ma non si spara per primi, non pensateci neanche ! "
La nave probabilmente aliena, quasi sicuramente aliena, non era veloce quanto la Kopis, ma ora si dimostrava dotata di navicelle d'attacco. Oppure solo da ricognizione ? Lo avrebbero saputo entro un paio di minuti.
La forma dei caccia alieni ricordava le libellule; corpo tubolare, alette sovrapposte, due cupolette trasparenti sopra il muso, come occhi d'insetto.
Raggiunsero la Kopis, passarono sotto, sopra, la superarono. Sullo schermo della sala comando, al massimo ingrandimento, riuscirono a scorgere la sagoma di un pilota dentro una cupoletta, pareva umano per la verità.
" Ci ronzano attorno.. "
" Anche noi ronziamo attorno alla loro nave madre. Fin che non si spara va tutto bene.
Dottoressa Niikura, dica qualcosa, che dicono gli strumenti. "
" La massa del bersaglio sembra di nuovo salita ai massimi.. "
" Proprio adesso che li abbiamo dietro e in linea col nostro vettore eh ?...
Timone ! Diminuire la velocità e lasciamo avvicinare il bersaglio, intanto prepari una rovesciata. "
L'ultimo ordine non suonava bene per nulla, ma l'addestramento degli ufficiali non prevedeva che si potessero discutere le decisioni del capitano.
Il pilota innestò il circuito audio e la sua voce risuonò per tutta la nave.
" Virata stretta a breve. Aggrapparsi ! "
Quattordici minuti luce dal pianeta Zagro, cioè centoquarantadue minuti per la Kopis a spinta massima. 208 minuti alla spinta corrente, anzi 215 notò stupito il pilota.
" Capitano ? Stiamo decelerando anche più di quanto pensassi. O sono disturbati anche i miei strumenti, o il bersaglio ha davvero una forza di gravità enorme che ci risucchia indietro. "
" A che distanza è da noi adesso ? "
" Ventidue secondi luce. "
" A dieci esegua la rovesciata e metta la spinta al massimo. Gli andiamo in faccia. "
Quattro minuti, quaranta persone in attesa, tutte legate con cinture di sicurezza a poltroncine, ai lettini delle cabine, o alla peggio aggrappate alle maniglie d'emergenza.
Tutti a mantenere la posizione regolamentare e a ripassare in silenzio l'addestramento per quelle situazioni.
" Bersaglio a dieci secondi. " - annunciò il timoniere - " Sbalzo in tre.. due.. "
" Dottoressa, non perda di vista il gravitometro.. "
La fregata lanciamissili Kopis accese bruscamente tutti i razzi di frenata, nello stesso tempo i motori vennero orientati verso l'alto, rispetto all'assetto della nave.
La composizione delle due forze contrastanti fece impennare la nave, mentre le navicelle aliene che la scortavano, prese di sorpresa dalla manovra, continuavano a muoversi in avanti perdendo il contatto..
Nel tempo che i piloti realizzassero l'accaduto e aprissero a bomba la loro formazione per tornare indietro, la Kopis aveva completato la sua rotazione di centottanta gradi, finendo rovesciata e rivolta verso il dodecaedro che la inseguiva. Subito i motori furono portati al massimo e la nave partì come un proiettile in rotta di collisione con l'oggetto alieno.
Si potrebbe pensare che l'equipaggio e gli oggetti nella nave si trovassero a quel punto a testa in giù, ma in realtà il generatore di gravità artificiale manteneva costante la direzione di caduta all'interno.
Dal punto di vista degli occupanti era stato l'intero cielo a ruotare attorno a loro, in apparenza fermi. In compenso la sensazione causata dalla frenata improvvisa poteva essere descritta come prendersi un destro in faccia da un pugile invisibile e sentirsi cadere all'indietro per interminabili secondi. Quando poi i motori avevano ripreso la spinta, il pugile invisibile aveva mollato anche un sinistro, questa volta al ventre, piegandoli in due. Sollecitazioni molto dure, ma tutto l'equipaggio aveva superato selezioni e addestramenti rigorosi per poterle sopportare.
Distanza dieci secondi luce, alla velocità raggiunta dalla Kopis, significava che la nave aliena aveva massimo due minuti di tempo per togliersi dalla traiettoria.
Lo fece senza difficoltà, spostandosi in alto a destra rispetto al vettore della Kopis. Ma non nel senso che avesse descritto una curva più o meno stretta, come qualunque astronave normale, no, si era soltanto spostata in quella nuova direzione come se il suo vettore fosse stato sempre quello.
" Dottoressa. La lettura.. "
" La massa rilevata diminuisce. Ora sembra più coerente con le dimensioni visibili dell'oggetto.. "
" Eh.. perchè non è più rivolto verso di noi.. Timone ! Virata a novanta gradi e vagli in coda.. vedi di non sbattere.. "
Descrivendo una stretta curva, la Kopis da inseguita si fece inseguitore, volando nella scia del dodecaedro.
" Massa negativa ! E' tornata sotto lo zero ! "
" Comunicazioni ! Registrare tutti i dati e inviare alla Collinder questo messaggio:
Abbiamo potuto dimostrare che il gravitometro fornisce letture anomale solo quando ci troviamo allineati col vettore dell'oggetto sconosciuto.
Questo confermerebbe che riesce a utilizzare la forza gravitazionale per la sua propulsione. Ritengo che le sue dodici facce siano generatori di gravità artificiale molto più avanzati dei nostri, che gli permettono di muoversi lungo sei assi diversi. Non penso di poter scoprire altro. Per questo ora tenteremo di sganciarci e tornare alla squadra. Qui fregata Kopis. Chiudo. "
" Capitano.. abbiamo quei loro caccia ancora addosso. "
" Manovra evasiva e spegnere le barriere e tutto quel che possa farci individuare. Ci leviamo di culo prima che a quelli gli venga in mente di polverizzarci. "
Quindici ore dopo.
Gli alieni, si, ormai erano tutti convinti che si trattasse di alieni, avevano lasciato scappare la nave che li aveva avvicinati, senza atti di ostilità, e questo faceva sperare che fossero ragionevoli, oltre che pensanti e in possesso di tecnologie superiori.
La nave in tre ore era tornata nell'orbita di Zagro con le altre, il dodecaedro aveva continuato con calma ad esplorare il sistema, si muoveva a spirale sempre più vicino, prima o poi se lo sarebbero nuovamente trovato di fronte. Intanto la dottoressa Niikura dopo tutta quell'agitazione aveva dormito sei ore nella sua cabina. Al risveglio si era finalmente resa conto di quanto fossero stati tutti vicini a finire morti, e come spesso succede, questo aveva risvegliato l'istinto della riproduzione. In poche parole si era svegliata arrapata come raramente le era successo, si era messa le dita dappertutto sotto la doccia, anche il flacone del bagnoschiuma, e ancora non bastava, desiderava qualcuno, chiunque, che la prendesse e la sbattesse senza pietà contro la parete, sotto il getto d'acqua.
Per togliersi dalla testa quei pensieri si dedicò all'attività più noiosa che ci fosse, compilare i referti delle analisi mediche nell'infermeria.
Fu li che la trovò il capo della sezione medica, era giovane quanto il resto dell'equipaggio, baffuto, ma basso. La dottoressa non lo aveva mai considerato, ma stavolta lo vedeva con occhi diversi.
Per un attimo vide se stessa, ancora seduta al suo terminale, a prendersi in bocca il cazzo del capo con una mano su per le mutande.
Solo un attimo, prima di essere riportata alla realtà.
" Yuko. Mi hanno detto che hai fatto un gran lavoro su in sala comando. Meriteresti più riposo. "
" Volevo sistemare gli arretrati, capo. Le analisi sono tutte a posto. C'è solo una glicemia vicina al limite, che potrebbe essere da approfondire. "
" Grazie. Non sono qui per questo però. Sono venuto a dirti che il grande capo, l'ammiraglio, ti vuole subito a rapporto sulla Collinder. "
" Io ? "
" Si. Tu. C'è una spoletta già in attesa nell'hangar. Molla tutto e non farli aspettare. "
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