L'epifania

di
genere
prime esperienze

Luigi non riusciva a spiegarselo. A 27 anni, lui, alto, biondo magro ma con un fisico atletico, aveva vissuto il sesso solo per piccoli assaggi, qua e là. Senza mai provare il piacere condiviso del sudore e della fatica della penetrazione prolungata.
Le ragazze gli piacevano, le sognava tutte le notti mentre il suo pene pulsava dritto e duro tra le lenzuola. Aveva avuto alcune fidanzate. Gli piaceva il sapore della figa, l'odore e il piacere che le ragazze provavano quando la sua lingua entrava nelle labbra e si avvinghiava attorno al clitoride indurito. Amava accarezzare i seni e stuzzicare i loro capezzoli induriti e vedere le espressioni prima stupite e quasi un po' impaurite, poi desiderose e sempre più lascive delle sue partner. Non conosceva sensazione migliore di quando le ragazze si lasciavano andare completamente al flusso del desiderio e si muovevano in modo compulsivo, selvaggio, animalesco per esprimere il loro godimento e ansimavano, bagnate, sudate, colme di vita e di godimento.
Luigi però non riusciva a penetrarle. Questo lo rendeva insicuro e aumentava la sua atavica timidezza. Entrava dentro col suo cazzo duro e veniva dopo pochi secondi, deludendo così la partner. La paura lo bloccava e gli impediva di cercare il sesso, lo inibiva.
Era più di un anno che non andava a letto con una ragazza quando conobbe Laura. Laura era più grande, sulla quarantina. Biondo cenere, occhi verdi, alta 1,60, un seno sodo ma non particolarmente grande, con due capezzoli che guardavano verso l'alto.
Lo invitò a casa sua per un bicchiere di vino. Due parole. Lei è timida, quasi quanto lui. Ha una voce flebile e modi gentili. All'improvviso mi porta in camera. Mi sussurra qualcosa nell'orecchio che non capisco. Mi lecca l'orecchio e mi bacia. Io ho paura, ma la desidero. Voglio godere con lei. Tremo.
"Stai tranquillo, abbiamo una vita per godere. Siamo capitati qui e adesso con calma cerchiamo di godere insieme amore".
Dopodiché mi tira giù i pantaloni ed inizia a succhiarmelo. Sento la cappella imprigionata tra la sua lingua e il suo palato pieno di saliva calda. La sento ansimare. La spoglio. Oh quei capezzoli. Inizio a leccarglieli e poi li succhio fino a quasi assaggiarli. Lei sta godendo ma la sua timidezza riesce ancora a trattenere le grida di piacere. Le tolgo le mutandine bianche e la lecco. E' bagnata. Saliva, sudore, acque del piacere che scendono fino all'ano. Glielo lecco. E poi su fino al clitoride. Si sta irrigidendo. Mi piace, ce l'ho duro e sento uno zampillo di sperma che scende sulla mia cappella. Continuo, lei non riesce più a trattenersi e mi implora di continuare. Dai piccolo dai. Ma poi improvvisamente mi mette una mano sulla fronte.
"Basta! Ora voglio sentire il tuo cazzo dentro! Pentrami, subito!"
Non so che fare, ma non ho tempo di pensare. Laura mi prende il cazzo duro e lo accompagna tremolante verso la sua vagina bagnata. Entro piano. La bacio. Sento la sua fiducia e sento che sono potente. In questo momento sono il ragazzo più potente dell'universo. Tutto è dentro, tutto è fuori di me. Io sono tutto. E la penetro sempre più forte. Sento il rumore dei colpi. Il cazzo sempre più duro che pulsa, lei che mi stringe forte fino a graffiarmi la schiena. Sì, urla. Sì. Fino all'esplosione.
Laura mi ha insegnato l'amore
di
scritto il
2020-12-01
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