Tra i banchi di scuola

di
genere
saffico

Ciao a tutti, sono Francesca e ho 18 anni. Due anni fa mi sono trasferita in una scuola nuova in cui non conoscevo nessuno. Non avrei mai pensato di scoprire, proprio tra i banchi di scuola, di essere bisessuale.
Il primo giorno di scuola ero molto in ansia, ma fui felice di scoprire che non ero l'unica studentessa nuova. Lei si chiama Chiara e subito mi è apparsa molto gentile e davvero bella. La prima cosa che ho notato credo siano state le tette: una bella quarta che stava perfettamente su. Non so il perché, ma subito mi sentii attratta da lei tanto che le chiesi di diventare la mia compagna di banco.
Durante le lezioni comincavamo scrivendo sul retro di un quaderno. Lei mi raccontava sempre dei ragazzi con cui usciva finché una volta mi parlò anche di una ragazza. Quando lessi quel messaggio la guardai dritto negli occhi e vidi che non mentiva. Incuriosita, le feci molte domande sui rapporti con le ragazze e all'improvviso chiese alla prof di andare in bagno e se potessi ancora. Inizialmente credevo volesse dirmi che tutte le mie domande l'avevano infastidita, ma quando uscimmo dalla classe e lei mi prese per mano capii che non era arrabbiata con me.
Entrammo nel bagno per studenti disabili in cui spesso andavamo a fumare una sigaretta visto che i nostri bagni non avevano le finestre. Lei chiuse la porta a chiave e io cercai subito le mie sigarette. "No dai, non fumare adesso" mi disse. "Scusami e perché siamo qui allora?" Le chiesi non riuscendo a capire dove volesse andare a parare. "Prima in classe mi hai chiesto se si prova piacere a mettere la testa tra le tette di una ragazza", "Si...e allora?" le risposi in imbarazzo. "Allora perché non provi tu stessa?" e detto ciò si tolse la maglietta e vidi per la prima volta lei su belle tettone. Dai capezzoli turgidi capivo che era arrapata. Mi avvicinai a lei guardandola negli occhi e la baciai. Lei ricambiò subito il bacio ricco di passione. Le nostre lingue si toccavano dapprima in modo leggero, quasi assaporandoci lentamente, poi diventò più passionale tanto che a lei scappò un gemito. Le misi una molla sulla bocca e la guardai sorridendo: "Se qualcuno ci sente come minimo ci sospendono". "Tra 10 minuti dobbiamo tornare in classe. Vuoi tuffarti tra le mie tette o no?". Quel tono così sfacciato, quello sguardo languido, mi stava provocando e lo faceva molto bene. Accettai la sfida e mi tuffai a capofitto su quelle tette. La sentii gemere ancora quando dopo essermi sbattuta le sue tette in faccia, le presi un capezzolo in bocca mentre le strizzavo l'altro. "Oddio Francy, non sai da quanto tempo volevo che lo facessi. Prendimi tutta" e così si slacciò i jeans e li fece cadere a terra. Io capii che voleva raggiungere l'orgasmo prima di rientrare in classe e così iniziai a toccarle il clitoride. Ebbe un sussulto iniziale e poi iniziò a godere, lo capivo dalle sue frasi da porca tipo "Si ti prego continua così". Quando meno se l'aspettava mi staccai dai suoi capezzoli e presi a leccare il suo clitoride. "Oddio così mi farai venire, quanto sei troia". Ah ora la troia ero io? Eh no, l'unica troia era lei e l'avrei fatta urlare in quanto tale. La feci stendere a terra, le misi due dita dentro e continuai a mangiare quel frutto proibito. Era dannatamente buono il sapore della sua fica,la leccai così velocemente che dovetti tapparle la bocca quando raggiunse l'orgasmo. "Cazzo mi hai fatto venire in pochissimo tempo. Dobbiamo assolutamente rifarlo" mi disse ridendo. Aveva l'affanno e capì di aver fatto un bel lavoro. "La prossima volta io ti farò godere come non ti è mai successo" e il suono di quelle parole mi fece bagnare all'istante.
Non vedevo l'ora.



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2020-12-18
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