Lettera per te 5
di
Aerdna
genere
sentimentali
Ciao E.,
Oggi è stato un inferno. Il nostro capo mi ha riempito di lavoro e fatto girare un po' per Torino. L'unica cosa che mi ha tirato su è il pensiero che ti dovrò vedere per lavoro. Spero di riuscire a prendermi un attimo per parlare con te. Nella speranza che tu voglia farlo.
Oggi, a lavoro, ho parlato di fiori. Inutile dirti che mi sei subito venuta in mente te.
Mi è tornato alla memoria ti ho chiesto di andare a prendere un regalo che ti avevo fatto per la tua laurea. Quando sono venuto di nascosto sotto casa tua a portarti dei fiori di campo e messi nella buca delle lettere prima di andare via per impegni. Ti ricordi? Ti avevo chiamata dicendo che c'era una sorpresa per te nella buca delle lettere.
Poi ricordi meno piacevoli come la rosa del deserto portata a casa tua. Per poi scoprire che non c'eri.
Ma pensiamo positivo. Mi piace farlo. Ti piace farlo.
Quando penso ai fiori penso ai tuoi vestiti. Alle tue minigonne portate con naturalezza. Le tue minigonne. Difficilmente, quando le porti, indossi delle mutande. Quasi sempre perizomi. A volte niente. Ti piace farti guardare. Ti piace farti desiderare. Ti piace far eccitare gli uomini che ti guardano.
Ho un sacco di ricordi piacevoli su questo tuo modo di fare. Tu hai una minigonna con i fiori. Una minigonna con cui fai girare la testa a molte persone. Le donne per invidia. Gli uomini per la speranza che un colpo di vento la alzi.
Un giorno sei comparsa all'improvviso con quella gonna. Sopra avevi un top rosso che faceva capire che eri senza reggiseno. Sei arrivata con il capo. Potevo guardarti solo da lontano. Mentre io volevo vederti da vicino. Toccarti. Cazzo, quanto voglio toccarti.
Un altro ricordo molto bello sulle tue gonne con i fiori è quando sei venuta a casa mia dopo un pomeriggio libero. Chissà cosa hai fatto prima. Sei entrata in casa mia. Ti sei seduta sul mobile di ingresso e mi hai chiesto di leccartela. Io ho eseguito subito. Mi piace farlo. L'ho fatto tutti i giorni in cui siamo stati insieme. Leccare la tua figa è un sogno. Baciare il tuo buco. Succhiare il tuo clitoride. Leccarla ancora è un mio forte desiderio, E. Quel giorno aveva un sapore diverso dal solito. Ma non mi interessava. Il gusto della tua figa vinceva su tutto il resto. Mi hai anche fatto un video mentre lo facevo. Ancora oggi guardo quel mobile e ti vedo sopra. Tutta vestita e con le gambe aperte. I talloni appoggiati sopra e le tue mani sulla mia testa che mi davano il ritmo che tu volevi.
Sei tu stessa un fiore E., sempre detto. Un fiore è unico. Ogni fiore è diverso dall'altro, anche se per un piccolo particolare. E tu sei come loro. Unica. Unica nel tuo essere. Bellissima.
Ti immagino sul letto. Sdraiata e ricoperta da petali di diverso colore. Ti immagino mentre posi per me. Ti immagino mentro ti fotografo per poterti avere sempre con me. Ho tenuto una sola foto. L'unica che mi hai regalato stampata. Noi due al fiume. Mentre ti bacio sulla guancia. Tu sei stupenda. Questa è l'unica foto sulla quale non mi masturbo pensandoti.
Ti immagino mentre pieghi le gambe. Mentre accarezzi i tuoi lunghi capelli. Ti immagino mentre con le mani scendi sul tuo viso, segui la linea del tuo collo e scendi sui tuoi sensi, giocando con i capezzoli. Ti immagino mentre con una mano scendi verso la tua figa e inizi a toccarti. Mentre ti tocchi il clitoride con una o due dita. Immagino di posare la fotocamera. Di avvicinarmi a te e iniziare a leccartela senza interromperti. Voglio aumentare il tuo piacere. Farei di tutto per te. Ho fatto e feccio di tutto per te. Mi fermo per guardarti meglio. Ma come posso stare solo fermo a guardarti?
Così mi metto in ginocchio di fronte a te. Metto il mio cazzo dentro di te. Ma solo la cappella. Così posso toccarmi mentre ti guardo masturbarti. I nostri occhi sono fissi su di noi. Voglio continuare finché non vengo dentro di te. Voglio esplodere dentro di te.
Oggi è stato un inferno. Il nostro capo mi ha riempito di lavoro e fatto girare un po' per Torino. L'unica cosa che mi ha tirato su è il pensiero che ti dovrò vedere per lavoro. Spero di riuscire a prendermi un attimo per parlare con te. Nella speranza che tu voglia farlo.
Oggi, a lavoro, ho parlato di fiori. Inutile dirti che mi sei subito venuta in mente te.
Mi è tornato alla memoria ti ho chiesto di andare a prendere un regalo che ti avevo fatto per la tua laurea. Quando sono venuto di nascosto sotto casa tua a portarti dei fiori di campo e messi nella buca delle lettere prima di andare via per impegni. Ti ricordi? Ti avevo chiamata dicendo che c'era una sorpresa per te nella buca delle lettere.
Poi ricordi meno piacevoli come la rosa del deserto portata a casa tua. Per poi scoprire che non c'eri.
Ma pensiamo positivo. Mi piace farlo. Ti piace farlo.
Quando penso ai fiori penso ai tuoi vestiti. Alle tue minigonne portate con naturalezza. Le tue minigonne. Difficilmente, quando le porti, indossi delle mutande. Quasi sempre perizomi. A volte niente. Ti piace farti guardare. Ti piace farti desiderare. Ti piace far eccitare gli uomini che ti guardano.
Ho un sacco di ricordi piacevoli su questo tuo modo di fare. Tu hai una minigonna con i fiori. Una minigonna con cui fai girare la testa a molte persone. Le donne per invidia. Gli uomini per la speranza che un colpo di vento la alzi.
Un giorno sei comparsa all'improvviso con quella gonna. Sopra avevi un top rosso che faceva capire che eri senza reggiseno. Sei arrivata con il capo. Potevo guardarti solo da lontano. Mentre io volevo vederti da vicino. Toccarti. Cazzo, quanto voglio toccarti.
Un altro ricordo molto bello sulle tue gonne con i fiori è quando sei venuta a casa mia dopo un pomeriggio libero. Chissà cosa hai fatto prima. Sei entrata in casa mia. Ti sei seduta sul mobile di ingresso e mi hai chiesto di leccartela. Io ho eseguito subito. Mi piace farlo. L'ho fatto tutti i giorni in cui siamo stati insieme. Leccare la tua figa è un sogno. Baciare il tuo buco. Succhiare il tuo clitoride. Leccarla ancora è un mio forte desiderio, E. Quel giorno aveva un sapore diverso dal solito. Ma non mi interessava. Il gusto della tua figa vinceva su tutto il resto. Mi hai anche fatto un video mentre lo facevo. Ancora oggi guardo quel mobile e ti vedo sopra. Tutta vestita e con le gambe aperte. I talloni appoggiati sopra e le tue mani sulla mia testa che mi davano il ritmo che tu volevi.
Sei tu stessa un fiore E., sempre detto. Un fiore è unico. Ogni fiore è diverso dall'altro, anche se per un piccolo particolare. E tu sei come loro. Unica. Unica nel tuo essere. Bellissima.
Ti immagino sul letto. Sdraiata e ricoperta da petali di diverso colore. Ti immagino mentre posi per me. Ti immagino mentro ti fotografo per poterti avere sempre con me. Ho tenuto una sola foto. L'unica che mi hai regalato stampata. Noi due al fiume. Mentre ti bacio sulla guancia. Tu sei stupenda. Questa è l'unica foto sulla quale non mi masturbo pensandoti.
Ti immagino mentre pieghi le gambe. Mentre accarezzi i tuoi lunghi capelli. Ti immagino mentre con le mani scendi sul tuo viso, segui la linea del tuo collo e scendi sui tuoi sensi, giocando con i capezzoli. Ti immagino mentre con una mano scendi verso la tua figa e inizi a toccarti. Mentre ti tocchi il clitoride con una o due dita. Immagino di posare la fotocamera. Di avvicinarmi a te e iniziare a leccartela senza interromperti. Voglio aumentare il tuo piacere. Farei di tutto per te. Ho fatto e feccio di tutto per te. Mi fermo per guardarti meglio. Ma come posso stare solo fermo a guardarti?
Così mi metto in ginocchio di fronte a te. Metto il mio cazzo dentro di te. Ma solo la cappella. Così posso toccarmi mentre ti guardo masturbarti. I nostri occhi sono fissi su di noi. Voglio continuare finché non vengo dentro di te. Voglio esplodere dentro di te.
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