Niente pillola 11 - L'enorme verga del cornuto
di
una madre
genere
incesti
Seduta tra me e mio figlio ci stringeva a se facendoci sentire il calore del suo corpo e col suo respiro profondo riusciva persino a farci percepire i battiti del suo cuore e l'emozione del momento.
Dopo un po di quel raciproco scambio di calore corporeo e lievi effusioni,aveva sollevato le mani e ponendole dietro la mia nuca e quella di mio figlio,ci aveva accompagnati al contatto con le sue gote poi,con voce grave ma dal tono suadente e sensuale aveva detto:
-Adesso vi mostrerò uno spettacolo che mai potreste immaginare di vedere.-
Appena finita quella frase,era apparso il marito con un nuovo vassoio sul quale vi era una bottiglia con 4 flute.
A quel punto lei,sciogliendosi dalla nostra stretta,aveva lasciato che il marito ci servisse i nostri bicchieri prima di sedersi lui stesso davanti a noi per un brindisi alquanto strano essendo noi tre completamente nudi mentre lui aveva ancora i pantaloni e la camicia di lino bianco che aveva indossato per tutta la sera.
Mentre tutti eravamo impegnati a sorseggiare le nostre "bollicine" fresche,Paola rivolgendosi al marito gli aveva detto:
-Amore,non hai voglia di mostrare ai nostri ospiti il tuo gioiello?-
A quel punto il marito slacciando la cintura ed i bottoni dei suoi pantaloni,se li era calati insieme alle mutande mettendo in mostra un arnese scuro che cadeva su uno scroto pendulo e ricoperto di folti peli neri "Quei peli glieli faccio tingere io,non mi piacciono bianchi e grigi naturali che lo fanno sembrare vecchio" aveva commentato Paola a bassa voce.
Poi,rivolgendosi ancora al marito gli aveva detto:
-Masturbati Luca,fallo diventare duro e poi godi e sborra dove sai tu.-
Luca si era seduto con le natiche a filo del cuscinone in modo che il suo fallo ed i suoi testicoli pendessero sin quasi a metà gamba.
In quella posizione,ci eravamo già resi conto che si trattava di qualcosa di straordinario.
Infatti,dopo alcuni secondi che si accarezzava i coglioni e se lo menava,quel cazzo aveva cominciato a prendere forma e via via che si induriva,si allungava e si ricopriva di gonfie vene scura che avvolgevano l'asta ricoprendolo come un reticolo ad altorilievo.
La cappella inizialmente nascosta dal prepuzio,era esplosa gonfia e livida come una grossa prugna.
Via via che si accarezzava,la verga diveniva sempre più turgida e impressionante.
Non saprei dire quanto fosse grosso,sicuramente,nel suo massimo turgore,aveva la circonferenza come il mio polso e pur non essendo lunghissimo era alemno una volta e mezzo quello di mio figlio;Davvero impressionante!
-Vieni quì Luca che voglio darti un bacino prima che ti fai una sega.-
Gli aveva detto la moglie allungando le braccia verso di lui in un amorevole invito.
Quando Luca si era avvicinato,il suo cazzo appariva ancora più impressionante tra le dita della moglie che a malapena riusciva a stringerlo con entrambi le mani.
Avvicinandolo alla sua bocca gli aveva leccato il prepuzio con una specie di pennellata e,senza neanche provare ad imboccare la cappella,lo aveva spinto verso di me che come ipnotizzata da quella visione,avevo allargato le labbra sino a riuscire a prendergli il glande in bocca.
Anch'io gli avevo leccato il filetto teso come una corda di violino per tastarlo e gustarne il sapore.
Mio figlio aveva osservato quella scena con gli occhi sbarrati e trattenendo il respiro.
-Basta Luca,basta,vai al tuo posto e fatti una sega,non vorrei che te te ne venissi e ci imbrattassi con la tua sborra.-
Gli aveva detto la moglie spingendolo verso il pouff.
A quel punto il marito si era disteso ed aveva cominciato a masturbarsi mostrando ai nostri increduli occhi,una enorme verga proiettata verso il cielo mentre i testicoli sballottavano al ritmo del suo frenetico smanettare.
I suoi iniziali ansimi via via aumentavano divenendo lamenti rochi sino a che sollevandosi,aveva preso il suo bicchiere di Champagne e grugnedo come una bestia,non aveva cominciato a sborrarci dentro.
A quel punto la moglie chiamandolo a se e sollevando il bicchiere insieme a me e mio figlio gli aveva detto:
-Amore,sei stato magnifico,ci hai fatti divertire ed eccitare tutti,vieni...vieni...brindiamo a te,al tuo bel cazzone e a tutti noi.-
Poi,intrecciando il braccio con quello del marito,aveva bevuto dal bicchiere spruzzato di sperma e subito dopo,si era congiunta a lui in un bacio profondo e lascivo per scambiarsi quel trasgressivo cocktail.
Quando il marito era andato in bagno a fare il bidet,Paola rivolta a me aveva detto:
-Se ti piace l'arnese di mio marito,te lo posso prestare.-
Poi rivolgendosi a mio figlio:
-Mi piacerebbe Mattuo che anche tu assistessi a quella monta se tua madre vuole.
Naturalmente,gli farei indossare il preservativo per non correre rischi e lasciare a te l'esclusiva di inseminarla.-
Segue
Dopo un po di quel raciproco scambio di calore corporeo e lievi effusioni,aveva sollevato le mani e ponendole dietro la mia nuca e quella di mio figlio,ci aveva accompagnati al contatto con le sue gote poi,con voce grave ma dal tono suadente e sensuale aveva detto:
-Adesso vi mostrerò uno spettacolo che mai potreste immaginare di vedere.-
Appena finita quella frase,era apparso il marito con un nuovo vassoio sul quale vi era una bottiglia con 4 flute.
A quel punto lei,sciogliendosi dalla nostra stretta,aveva lasciato che il marito ci servisse i nostri bicchieri prima di sedersi lui stesso davanti a noi per un brindisi alquanto strano essendo noi tre completamente nudi mentre lui aveva ancora i pantaloni e la camicia di lino bianco che aveva indossato per tutta la sera.
Mentre tutti eravamo impegnati a sorseggiare le nostre "bollicine" fresche,Paola rivolgendosi al marito gli aveva detto:
-Amore,non hai voglia di mostrare ai nostri ospiti il tuo gioiello?-
A quel punto il marito slacciando la cintura ed i bottoni dei suoi pantaloni,se li era calati insieme alle mutande mettendo in mostra un arnese scuro che cadeva su uno scroto pendulo e ricoperto di folti peli neri "Quei peli glieli faccio tingere io,non mi piacciono bianchi e grigi naturali che lo fanno sembrare vecchio" aveva commentato Paola a bassa voce.
Poi,rivolgendosi ancora al marito gli aveva detto:
-Masturbati Luca,fallo diventare duro e poi godi e sborra dove sai tu.-
Luca si era seduto con le natiche a filo del cuscinone in modo che il suo fallo ed i suoi testicoli pendessero sin quasi a metà gamba.
In quella posizione,ci eravamo già resi conto che si trattava di qualcosa di straordinario.
Infatti,dopo alcuni secondi che si accarezzava i coglioni e se lo menava,quel cazzo aveva cominciato a prendere forma e via via che si induriva,si allungava e si ricopriva di gonfie vene scura che avvolgevano l'asta ricoprendolo come un reticolo ad altorilievo.
La cappella inizialmente nascosta dal prepuzio,era esplosa gonfia e livida come una grossa prugna.
Via via che si accarezzava,la verga diveniva sempre più turgida e impressionante.
Non saprei dire quanto fosse grosso,sicuramente,nel suo massimo turgore,aveva la circonferenza come il mio polso e pur non essendo lunghissimo era alemno una volta e mezzo quello di mio figlio;Davvero impressionante!
-Vieni quì Luca che voglio darti un bacino prima che ti fai una sega.-
Gli aveva detto la moglie allungando le braccia verso di lui in un amorevole invito.
Quando Luca si era avvicinato,il suo cazzo appariva ancora più impressionante tra le dita della moglie che a malapena riusciva a stringerlo con entrambi le mani.
Avvicinandolo alla sua bocca gli aveva leccato il prepuzio con una specie di pennellata e,senza neanche provare ad imboccare la cappella,lo aveva spinto verso di me che come ipnotizzata da quella visione,avevo allargato le labbra sino a riuscire a prendergli il glande in bocca.
Anch'io gli avevo leccato il filetto teso come una corda di violino per tastarlo e gustarne il sapore.
Mio figlio aveva osservato quella scena con gli occhi sbarrati e trattenendo il respiro.
-Basta Luca,basta,vai al tuo posto e fatti una sega,non vorrei che te te ne venissi e ci imbrattassi con la tua sborra.-
Gli aveva detto la moglie spingendolo verso il pouff.
A quel punto il marito si era disteso ed aveva cominciato a masturbarsi mostrando ai nostri increduli occhi,una enorme verga proiettata verso il cielo mentre i testicoli sballottavano al ritmo del suo frenetico smanettare.
I suoi iniziali ansimi via via aumentavano divenendo lamenti rochi sino a che sollevandosi,aveva preso il suo bicchiere di Champagne e grugnedo come una bestia,non aveva cominciato a sborrarci dentro.
A quel punto la moglie chiamandolo a se e sollevando il bicchiere insieme a me e mio figlio gli aveva detto:
-Amore,sei stato magnifico,ci hai fatti divertire ed eccitare tutti,vieni...vieni...brindiamo a te,al tuo bel cazzone e a tutti noi.-
Poi,intrecciando il braccio con quello del marito,aveva bevuto dal bicchiere spruzzato di sperma e subito dopo,si era congiunta a lui in un bacio profondo e lascivo per scambiarsi quel trasgressivo cocktail.
Quando il marito era andato in bagno a fare il bidet,Paola rivolta a me aveva detto:
-Se ti piace l'arnese di mio marito,te lo posso prestare.-
Poi rivolgendosi a mio figlio:
-Mi piacerebbe Mattuo che anche tu assistessi a quella monta se tua madre vuole.
Naturalmente,gli farei indossare il preservativo per non correre rischi e lasciare a te l'esclusiva di inseminarla.-
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