L'accappatoio di Brian

di
genere
gay

Sono almeno dieci anni che Sauro è il mio fornitore principale di musica, nel suo negozietto del centro trovo sempre cose interessanti. La settimana scorsa gli ho ordinato un album dei Flaming Lips, oggi pomeriggio ho ricevuto una sua telefonata mentre ero sul cantiere.
-Ciao Sauro.
-Ciao Michele, ti chiamo per avvisarti che il vinile è arrivato, passa pure quando vuoi.
-A che ora chiudi oggi?
-Alle 20.
-Allora ci vediamo più tardi, arriverò poco prima della chiusura.
-Nessun problema, io potrei non esserci, ma sicuramente troverai Nicola, mio nipote. L'ho assunto un paio di giorni fa, ti piacerà parlare con lui. È un grande esperto di musica elettronica.
-Grande Sauro, sei entrato nel nuovo millennio!
Lo sento ridere rumorosamente, ci salutiamo e riprendo a lavorare.

Parcheggio il furgone in piazza Malatesta, cammino a passo veloce verso il negozio, sono le otto meno dieci. Quando arrivo la porta è aperta, il nipote di Sauro sta spazzando il pavimento. Dentro c'è solo lui, saluto e mi presento.
-Ciao, mio zio mi ha detto che saresti passato, ti ho già preparato il disco nel sacchetto.
-Grazie Nicola, sei molto gentile.
E molto carino. È alto come me, ricciolino con i capelli corti, occhi azzurri e svegli. Non ha un filo di barba, penso non superi i 25 anni.
-Mio zio mi accennava del tuo interesse per l'elettronica.
-Si, da qualche anno mi sono buttato alla scoperta di questo mondo.
-Ti piace?
-Tantissimo.
-Fammi qualche nome, così capisco di cosa parliamo. Il mondo elettronico è molto grande e vario.
-Apparat, Modeselektor, Bonobo, Aphex, Vitalic, Justice, Flashbulb. Questi sono i primi che mi vengono in mente.
-Ah però Michele, qualità non indifferente in questi nomi. Non è comune trovare rockettari che si aprono alla musica elettronica, solitamente c'è rifiuto totale.
-Sembri molto esperto per la tua età.
-Ho vissuto a Londra gli ultimi due anni, lavoravo in un negozio di dischi a Soho. Il modo di vivere la musica, in Inghilterra, è molto bello. Nonostante lo streaming si vendono tanti dischi.
Lo guardo mentre parla, nei suoi occhi si vede la passione per quello che fa.
-Come mai sei tornato?
-Mio zio mi ha proposto di prendere in mano il negozio lo scorso anno, ma non ero ancora pronto a lasciare Londra. Poi due mesi fa ho capito che volevo tornare, ho chiuso la mia vita inglese ed eccomi qua. Sei di fretta?
-No no, la mia compagna è fuori a cena, non ho orari.
-Mi piacerebbe farti sentire questo album, l'ho preso in Inghilterra il giorno prima di partire, è un raro ep di Venetian Snares. Solo che l'impianto qui in negozio non rende, a casa invece ho un Bose che spacca in quanto a pulizia del suono.
-Se mi stai invitando, accetto volentieri.
-Perfetto, chiudo la cassa e possiamo andare.
Osservo Nicola mentre si muove nel negozio, è stato molto audace e diretto. Mi domando se il suo interesse sia solo musicale, perché più lo guardo, più la voglia di conoscerlo sotto i vestiti cresce. Mi giro verso la vetrina, in strada c'è un bel via vai. Nel riflesso vedo il ragazzo guardarmi, sorrido compiaciuto.
-Sei in macchina Nicola?
-No, non ho la patente, mi muovo in autobus.
-Ti porto io, dove abiti?
-Vicino al vecchio tribunale.

Sposto cataloghi e fogli dal sedile del passeggero, accendo e guardo Nicola sedersi. Sostiene il mio sguardo senza timidezza, bello e deciso. Esco dal parcheggio e inizio a curiosare.
-Sei fidanzato Nicola?
-No, ci siamo lasciati due mesi prima che tornassi.
-Ah, quindi hai deciso di tornare quando è finita. È inglese?
-Si, ci siamo conosciuti in un locale di Chelsea.
-Posso chiederti come mai vi siete lasciati?
-Molto semplice, si era spenta la passione. Eravamo diventati due semplici coinquilini, abbiamo parlato e deciso di chiuderla.
-Mi dispiace, ma sei giovane e il mondo è pieno di ragazze. Specialmente per uno come te, bello intelligente e maturo.
-Ti ringrazio Michele, però a me le ragazze non interessano.
Lo guardo distogliendo l'attenzione dalla strada, mi sorride.
-Io ti interesso, Nicola?
-Si, da quando sei entrato in negozio ho iniziato a volerti invitare da me. Dalla facilità con cui hai accettato, direi che anche io ti interesso.
Che sfrontato, già lo adoro.
-In effetti è così, speravo che il tuo invito non dipendesse solo dalla musica.
Allunga una mano e mi tocca la patta, sotto il mio uccello spinge per farsi prendere.
-Sei mai stato con un altro ragazzo?
-È capitato.
-Mhh… sei attivo o passivo?
-Sono come la situazione richiede. Tu hai preferenze?
-Lo scoprirai.
-Vorrei farmi una doccia, dici che è possibile?
-Certo, tra l'altro mi sono ritrovato in valigia l'accappatoio di Brian, più o meno è della tua misura, poco più grande forse.

Nicola apre la porta e accende la luce, entriamo in un piccolo salotto.
-Ti preparo la doccia, aspetta un secondo di qua.
Mi guardo intorno, è tutto molto pulito e ordinato, non vedo nessuno stereo. Il ragazzo torna e mi porge un paio di pantofole, mi dice che è tutto pronto in bagno.
-Anche queste sono di Brian?
Gli chiedo sorridendo, lui mi dice di no e abbassa lo sguardo. Allungo una mano per accarezzarlo sulla guancia, alza gli occhi e mi fissa. Lo tiro verso di me e lo bacio, sento il suo corpo stamparsi contro il mio. Con la mano libera gli stringo un gluteo, è piccolo e sodo. Nicola lascia cadere le pantofole, con le braccia si aggrappa alla mia schiena. Muove timidamente la lingua, quando trova il piercing il movimento prende vigore. Rimaniamo avvinghiati per un po’, quindi mi tolgo le scarpe e vado in ciabatte verso il bagno.
-Mi hai invitato per ascoltare Venetian, ma non vedo nessuno stereo.
-Non lo vedi perché è in camera, dopo la doccia ti aspetto di là.
Gli sorrido prima di uscire dal salotto, lui ricambia e si gira verso il mobile per prendere qualcosa.

Apro l'acqua calda e la lascio scorrere, mentre aspetto che arrivi a una temperatura decente mi spoglio. Ho l'uccello duro, liberarlo dalla pressione dei vestiti è una goduria. Vedo un accappatoio beige appeso vicino al box, è morbido e profuma di uomo maturo. Entro e chiudo gli occhi sotto l'acqua bollente, mi massaggio il membro pensando a Nicola.
Dopo qualche minuto esco, il bagno è invaso dal vapore. Mi copro con l'accappatoio, mi avvolge abbondantemente. Apro leggermente la finestra, pian piano la stanza si libera dalla nebbia. Tampono l'acqua sulla mia pelle, infilo le pantofole e vado in camera.
Apro la porta, Nicola è seduto sul letto, indossa solamente le mutande e una maglietta bianca aderente. Armeggia davanti ad una scatola in legno, sta preparando una canna. Alza lo sguardo e ha un sussulto, mi dice che sembro Brian da giovane. Chiudo la porta e vado verso lo stereo, sul piatto il disco è già pronto.
-Posso?
-Certo.
Alzo la testina e, con estrema cura, poggio la puntina sulla prima traccia. Nicola mi invita sul letto, lascio cadere a terra l'accappatoio e lo raggiungo.
-Quanti anni ha Brian?
-53.

Accende lo spinello, chiude la scatola e la mette sul comodino. Sono seduto con la schiena appoggiata alla testata, guardo le spalle larghe del ragazzo. Ha un bel fisico da nuotatore, sotto le mutande il rigonfiamento appare interessante. Nicola mi passa la canna, mi dice di chiudere gli occhi e ascoltare la musica. Tiro una grossa boccata, dopo qualche secondo la mia percezione del suono cambia, lo sento più a fondo, nell'anima. Improvvisamente le mani del ragazzo piombano sul mio uccello, apro gli occhi. Inginocchiato al mio fianco mi guarda, massaggiandomi il membro mi invita nuovamente a rilassarmi. Senza vederlo sento le sue calde labbra avvolgermi la cappella, fumo e mi lascio andare. Nicola è bravo con la lingua, gioca sapientemente intorno al filetto. Non lo prende fino in fondo, sembra quasi un antipasto. Passo la canna al ragazzo, quindi mi metto in ginocchio davanti a lui. Gli tolgo la maglietta, mi piego sui suoi pettorali e gli bacio i capezzoli. Mugugna di piacere tra una boccata e l'altra, lo metto a sedere e gli sfilo le mutande. Ha davvero un bel cazzo, sul corpo nemmeno l'ombra di un pelo. Ricambio le sue attenzioni, gli apro le gambe e glielo prendo in bocca. Lo guardo dal basso, mentre col piercing gioco intorno alla cappella, ha gli occhi chiusi rivolti al soffitto. Lascio cadere la saliva in abbondanza, quando cola lungo i testicoli ne approfitto per sondare il buco. Gli alzo le gambe e infilo la lingua senza preavviso, Nicola gode rumorosamente. Arretro e rimango in ginocchio, il ragazzo poggia la canna nel posacenere e si sdraia a pancia in sotto.

Allargo le gambe e mi siedo sul sedere di Nicola, metto l'uccello nella fessura e mi piego sulla sua schiena. Lo bacio sul collo, poi lungo le spalle, lui allunga le braccia sotto i cuscini. Mi muovo, lentamente, avanti e indietro, metto le mani sulle sue e intrecciamo le dita. Lecco e ciuccio i lobi delle sue orecchie, alza la testa e ci baciamo. La posizione è scomoda, allora di forza lo giro a pancia in su. I nostri uccelli si toccano, entrambi sono duri come la pietra. Gli tengo le braccia ferme sotto ai cuscini, appoggio il peso sui suoi polsi. Intervallo baci e sguardi, sento la sua passione crescere, lo voglio sempre di più. Mi alzo e mi siedo contro la testata, Nicola scatta in ginocchio, non vedeva l'ora di prendermelo nuovamente in bocca. Si fionda sul mio uccello senza timore, lo spinge subito tutto in gola. È preso dalla foga, devo afferrarlo per i capelli e gestire i suoi movimenti. Capisce e rallenta, la saliva aumenta notevolmente. Allargo le gambe, con le dita gioca intorno al mio buco. Gli dico che è fantastico, lui mi sorride con gli occhi.

Vedo il suo membro strisciare contro le lenzuola, mi bagno le labbra e decido che lo voglio. Senza interrompere Nicola, mi giro a 69 e lo prendo fino in fondo, sento un conato in gola. Apro gli occhi e guardo il suo uccello, poi li richiudo e lo faccio sparire. Siamo entrambi sdraiati sul fianco, l'uno con in bocca il cazzo dell'altro, con le mani stringo il suo piccolo culetto. Quando gli infilo un dito nel buco, Nicola fa lo stesso, ci muoviamo con grande sincronia. Dopo qualche minuto sento le labbra del ragazzo allontanarsi, mi sdraio sulla schiena e lo guardo. Scivola sul bordo del letto, apre il comodino e tira fuori preservativi e lubrificante. Mi alzo sulle ginocchia e lo bacio, si scioglie contro il materasso. Lo seguo senza staccarmi, sulle pareti della sua bocca c'è il mio sapore.

Infilo il condom senza smettere di fissarlo, si contorce sulle lenzuola come una gattina in calore. Si passa le mani sui pettorali, con le dita stimola i capezzoli. Apro il tubetto e spruzzo il gel sulla mano, mi lubrifico l'uccello prima di bagnare il suo buco. Entro con un dito, poi con due, Nicola è pronto. Gli alzo le gambe e appoggio la cappella, lo guardo mentre mi supplica di sfondarlo. Entro subito fino in fondo, quindi esco ed entro di nuovo. Non trovo molta resistenza, sposto il peso sulle braccia e inizio a pompare. Gli occhi del ragazzo sono chiusi, con le mani stringe il tessuto delle lenzuola. Non c'è segno di dolore sul suo volto, tiene la bocca aperta e si bagna continuamente le labbra. Mi muovo velocemente e con decisione, sbatto violentemente contro le sue cosce. Ha le gambe allungate contro il mio petto, gli lecco i polpacci tirati dal piacere. Le sue urla si fanno sempre più forti, mi accorgo che la musica si è fermata. Dall'alto lo guardo compiaciuto, lui continua a dirmi di non fermarmi.

Dopo qualche colpo profondo, esco e con forza lo giro a pecora. Nicola si lascia modellare come creta, le sue spalle da dietro sono uno spettacolo. Piega la testa sul cuscino, lo prendo per i fianchi e lo penetro nuovamente. Sento il cazzo di marmo, il buco del ragazzo si fa sempre più caldo e bagnato. Il rumore delle mie anche che sbattono contro il suo sedere mi eccita da morire, inizio a schiaffeggiarlo sulle natiche. Nicola mi chiede più forza, gliela concedo senza indugio.
Quando sto per venire mi fermo, non voglio ancora chiuderla qui. Carezzo la schiena del ragazzo, le sue gambe cedono per la fatica. Seguo la sua caduta e mi trovo completamente spalmato sopra di lui, quindi scivolo sul fianco e lo tiro verso di me. Fermo, dentro al suo buco, con la mano esploro il suo petto. Nicola geme, lentamente riprendo a muovermi. Alza la gamba per agevolarmi, gli afferro il cazzo lo pompo con decisione. Sento nuovamente il seme salire, questa volta non lo fermo. Do gli ultimi colpi, sono i più belli e duri. Il cappuccio si riempie, Nicola ancora deve raggiungermi. Esco e lo giro a pancia in su, gli apro le gambe e prendo in bocca il suo uccello. Mi aiuto con le mani, una intorno al membro e una intorno al buco. Il ragazzo urla, una marea di sperma mi travolge. I primi getti riesco a ingoiarli, il restante sbrodola lungo i suoi testicoli. Mi alzo e vado verso le sue labbra, mi apre e cerca il suo sapore nella mia bocca.

Vedo una scatola di fazzoletti sul comodino, ne prendo un paio e glieli passo. Mentre si pulisce vado verso lo stereo, giro il vinile e riposiziono la puntina. Venetian riparte, Nicola prende la canna dal posacenere e la riaccende. Mi tolgo il condom e lo guardo, il suo volto ha un sorriso disteso.




scritto il
2020-12-27
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