Sogni in famiglia 3 - la mamma
di
Paopao
genere
incesti
Il mattino seguente mi svegliai presto, due di seguito un evento. Sbadigliando mi incamminai verso la cucina dove mamma stava preparando la colazione.
< Buongiorno anche oggi caduto dal letto?
mi disse sorridendo
< Sì mamma, voglio recuperare un pò di lezioni”>
Mentre le dicevo questo lei si voltò verso di me porgendomi un caffè e vidi coperte dalla sua vestaglia le sue bellissime tette con i capezzoli durissimi che mi causarono un’erezione immediata.
Ci sedemmo a tavola per fare colazione ed iniziammo a parlare del più e del meno, ma i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quei capezzoli che sembravano stessero per bucare il sottile strato di tessuto, finché mi venne in mente di ripetere l’evento del giorno prima. Così per errore, buttai a terra il cucchiaino e velocemente mi infilai sotto il tavolo con il cuore che batteva all’impazzata. Alzando gli occhi lentamente una leggera tristezza mi pervase, aveva le gambe chiuse e la vestaglia era ad altezza ginocchio. Forse avevo esagerato o forse avevo troppe aspettative, ma proprio mentre pensavo ciò e stavo per farmi indietro lei allargò le gambe e così facendo la vestaglia salì lungo le sue cosce e lì persi il fiato… Indossava un paio di mutandine con bordo in pizzo e nella parte superiore aveva delle zone più trasparenti che permettevano di vedere i suoi peli pubici. La voglia di infilarmi tra le sue gambe, che avevo così vicine, era tanta. Avrei voluto leccarle tutto e sentire i suoi umori nella mia bocca, ma come ogni sogno mi svegliai presto e tornai al mio posto.
Rosso in viso tornai a mangiare e mia madre con il sorrisino mi chiese
< Tutto bene? Sembri un po’ accaldato>
restai di sasso, non sapevo cosa rispondere se non un
< No tutto ok…>.
Allora un pensiero iniziò ad assalirmi, e se lei l’avesse fatto apposta ad aprire le gambe?... No non poteva essere, una donna tranquilla e tradizionale come mamma non l’avrebbe mai fatto...
Però le mutandine che indossava non erano da suora come pensavo…
Ero troppo confuso, non sapevo cosa fare o dire…
Finita la colazione pensai di uscire in giardino a prendere un po' d’aria e mia madre mi chiese
< Devi andare in bagno? Perchè altrimenti vado io che dopo vado da nonna a vedere come sta>
< No vado dopo, fai le tue cose>.
Lei allora si incamminò verso il bagno, ma io come potevo andare fuori sapendo lei in bagno. Iniziai ad immaginare cosa fare, pensai di fare come in quei vecchi film degli anni '80 e sbirciare dalla serratura perchè in un modo o nell’altro volevo vederla.
Tolte le ciabatte per fare meno rumore lentamente mi avvicinai alla porta del bagno, sentivo il rumore dell’acqua scorrere, e con grande sorpresa notai la porta leggermente aperta, mi avvicinai ma non si vedeva niente così. Il cuore batteva talmente forte che avevo paura lo sentisse. Mi feci coraggio e lentamente iniziai ad aprire la porta quel tanto che bastava per vedere all’interno, ma all’improvviso il rumore dell’acqua svanì. La paura di essere stato visto mi pervase ed immediatamente mi allontanai dalla porta, ma lei non disse niente. Allora mi riavvicinai alla porta e potei ammirarla davanti a me tutta nuda di spalle che si stava asciugando. Mi sembrava di sognare nel vedere la sua pelle chiara, le sue belle gambe e quel culone. Poi lentamente, come fanno nei film, lei si girò e così potei ammirare le sue bellissime tettone mentre le asciugava e più in basso la sua figa ricoperta da un bellissimo pelo al naturale ma che sembrava comunque ben sistemato. Sarei rimasto lì ore a guardarla ma lei in pochi secondi si vestì e quindi era ora di andare via.
Mi infilai in camera e appena la sentii uscire di casa corsi in bagno dove trovai subito le sue mutandine. Le aveva lasciate fuori dal cesto. Le avrà dimenticate o l’avrà fatto apposta sapendo che le adoro?, pensai. Ma scartati tutti i pensieri in un secondo erano già tra le mie mani e vicino al mio naso che immediatamente fu avvolto dal suo profumo. Era più intenso dell’altra volta, forse perchè la notte prima aveva fatto l’amore ed era zuppa dei suoi umori, pensai. Ma era comunque il profumo più dolce che avessi mai sentito e come l’altra volta una copiosa sborrata riempì le sue mutandine.
Sistemato tutto tornai in camera dove rimasi fino al pomeriggio quando la sentii rientrare e dopo essersi cambiata tornare in sala dove avrebbe visto la tv.
Decisi di andare a vedere come stava così timidamente ma altamente eccitato andai da lei. Era seduta sul divano con le gambe sul tavolino e indossava come ieri un leggings nero e una maglione bianco non troppo spesso ma che comunque la teneva al caldo. Mi sedetti accanto a lei e le chiesi come stesse nonna e di come fosse andata. Lei rispose senza neanche degnarmi di uno sguardo, troppo intenta a guardare la sua puntata, finchè toccandosi un piede disse
< Mi fanno un male i miei poveri piedi, li sto trascurando troppo>
Senza pensarci dissi
< Se vuoi posso aiutarti e massaggiarli con la crema che metti sempre>
e lei guardandomi sorpresa disse
< Volentieri tesoro, mi faresti tanto felice. La crema è sul mio comodino>
Mi alzai subito e andai a prenderla, dentro di me c’erano un turbine di emozioni, ma tornato al divano ogni pensiero scomparve lasciando solo l’eccitazione. Era seduta ma questa volta con le gambe sul divano dove prima ero seduto io e muoveva le dita dei piedi come se non stesse aspettando altro.
Come mi vide sorrise e ritirò le gambe per farmi posto. Una volta seduto le distese su di me e subito iniziai a massaggiarli. Dopo averle cosparse di crema iniziai a massaggiare le piante dei sui piedini e le piccole dita. Da come muoveva la testa capivo che le piaceva, allora cominciai a massaggiare con più forza ma comunque delicatamente. Erano bellissimi, avrei voluto baciarli e accarezzarli con la lingua. Nel rilassarsi allargò le gambe e potevo vedere la sua figa gonfia coperta da troppi vestiti, quanto avrei voluto massaggiarla anche quella.
< Sei bravissimo tesoro, era da tanto che non mi rilassavo così tanto. Sarai un bravissimo fidanzato, le ragazze saranno soddisfatte>
< Mamma!!! Ma che dici?>
< Ma che ho detto di male? Un giorno ti sposerai anche tu e avrai una bella mogliettina da massaggiare, basta che non fai la fine di tuo padre>
Ridemmo entrambi ma dentro di me pensavo che l’unica donna che avrei voluto massaggiare e baciare era solo lei.
Finita la puntata finì anche il massaggio, e lei ringraziandomi mi disse che sarebbe andata farsi la doccia e accarezzandomi i capelli se ne andò. Avevo il cazzo durissimo e penso che anche lei se ne fosse accorta.
Decisi di tornare in camera e passando davanti al bagno vidi la porta chiusa, allora dentro di me pensai che quelli che credevo messaggi erano solamente degli eventi capitati per caso a cui in passato forse non avevo notato.
Mi sdraiai sul letto e ripensando ai suoi piedini tra le mie mani iniziai a segarmi ma improvvisamente sentii la sua voce che mi chiamava. Subito andai a vedere e da dietro disse
< Carlo ho dimenticato le mutandine e il reggiseno in camera, puoi andare a prendermeli? Sono sul letto>
< Certo mamma te li porto subito>
Corsi al volo in camera sua a prenderli. Avere tra le mani l’intimo che poco dopo mia madre avrebbe indossato mi faceva impazzire e mi eccitava tantissimo.
Arrivato davanti alla porta le dissi
< Eccomi, te li lascio qui?>
< No entra pure tanto sono coperta>
Con il cuore in gola aprii quella porta e lentamente entrai dentro. Lei mi aspettava lì avvolta da un asciugamano bianco mentre se ne sistemava un altro a mo di turbante per i capelli. Il telo le arrivava al ginocchio ma sopra non riusciva a coprire bene le sue tettone.
< Poggiali sulla cesta per favore>
allora passandole dietro le poggiai e stavo per andare via quando con un suo movimento strano ci ritrovammo uno davanti all’altra. Avevo il viso di mia madre così vicino, sentivo il profumo della sua pelle, era davvero irresistibile. Non riuscivo a controllare il mio corpo, mi avvicinavo sempre più a lei che invece di allontanarsi restava lì come ad aspettarmi. Senza rendermene conto le mie labbra erano vicinissime alle sue fino a che si sfiorarono e fu allora che mi resi conto che stavo baciando mia madre.
Un mix di emozioni mi inondò, il cuore stava per uscirmi dal petto. Le sue labbra erano così morbide e dolci. Il tempo sembrava essersi fermato. Sentii le sue labbra aprirsi leggermente e inconsciamente tirai fuori la lingua, ma a quel punto si staccò e spingendomi indietro urlò < Ma che diavolo fai? Sono tua madre>
Non sapevo cosa dire. Corsi via in camera mia e buttandomi sul letto iniziai a piangere per scaricare tutte quelle emozioni fino a che mi addormentai.
A ora di cena mi venne a chiamare, così pieno di vergogna andai in cucina dove mi aspettava lei con papà che era da poco tornato. Mangiai in fretta e parlai pochissimo anche perchè avevo timore solo ad incrociare lo sguardo con mia madre.
Così appena finito corsi in camera mia e dopo aver fatto un paio di partite al pc andai a dormire, con il pensiero che non avrei più fatto pensieri su mia madre.
Era notte fonda quando sentii una mano che mi accarezzava il petto ed una dolce voce che mi chiamava. Aprii gli occhi e seduta sul letto accanto a me vidi mia madre che mi guardava. < Mamma cos’è successo? Che ora è?>
< Tranquillo tesoro, stai bene?>
e senza aspettare la mia risposta si chinò su di me e mi baciò. Di colpo mi svegliai, anche se non capivo bene se fosse un sogno o realtà. Mia madre qui che mi baciava, non potevo credere a tutto ciò. Sentii la sua lingua entrare nella mia bocca allora mi lasciai andare e risposi con la mia. Mi accarezzava la testa allora la presi e la strinsi a me.
Dopo interminabili secondi si staccò, mi sorrise e mi disse
< Scusami per prima, ho esagerato…>
Non feci in tempo a rispondere che lei appoggiandomi un dito sulla bocca per zittirmi si alzò e sorridendo andò via.
Passai la notte sveglio, d’altronde come potevo dormire dopo quello che era successo…
P.S. Sono graditi commenti e suggerimenti
< Buongiorno anche oggi caduto dal letto?
mi disse sorridendo
< Sì mamma, voglio recuperare un pò di lezioni”>
Mentre le dicevo questo lei si voltò verso di me porgendomi un caffè e vidi coperte dalla sua vestaglia le sue bellissime tette con i capezzoli durissimi che mi causarono un’erezione immediata.
Ci sedemmo a tavola per fare colazione ed iniziammo a parlare del più e del meno, ma i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quei capezzoli che sembravano stessero per bucare il sottile strato di tessuto, finché mi venne in mente di ripetere l’evento del giorno prima. Così per errore, buttai a terra il cucchiaino e velocemente mi infilai sotto il tavolo con il cuore che batteva all’impazzata. Alzando gli occhi lentamente una leggera tristezza mi pervase, aveva le gambe chiuse e la vestaglia era ad altezza ginocchio. Forse avevo esagerato o forse avevo troppe aspettative, ma proprio mentre pensavo ciò e stavo per farmi indietro lei allargò le gambe e così facendo la vestaglia salì lungo le sue cosce e lì persi il fiato… Indossava un paio di mutandine con bordo in pizzo e nella parte superiore aveva delle zone più trasparenti che permettevano di vedere i suoi peli pubici. La voglia di infilarmi tra le sue gambe, che avevo così vicine, era tanta. Avrei voluto leccarle tutto e sentire i suoi umori nella mia bocca, ma come ogni sogno mi svegliai presto e tornai al mio posto.
Rosso in viso tornai a mangiare e mia madre con il sorrisino mi chiese
< Tutto bene? Sembri un po’ accaldato>
restai di sasso, non sapevo cosa rispondere se non un
< No tutto ok…>.
Allora un pensiero iniziò ad assalirmi, e se lei l’avesse fatto apposta ad aprire le gambe?... No non poteva essere, una donna tranquilla e tradizionale come mamma non l’avrebbe mai fatto...
Però le mutandine che indossava non erano da suora come pensavo…
Ero troppo confuso, non sapevo cosa fare o dire…
Finita la colazione pensai di uscire in giardino a prendere un po' d’aria e mia madre mi chiese
< Devi andare in bagno? Perchè altrimenti vado io che dopo vado da nonna a vedere come sta>
< No vado dopo, fai le tue cose>.
Lei allora si incamminò verso il bagno, ma io come potevo andare fuori sapendo lei in bagno. Iniziai ad immaginare cosa fare, pensai di fare come in quei vecchi film degli anni '80 e sbirciare dalla serratura perchè in un modo o nell’altro volevo vederla.
Tolte le ciabatte per fare meno rumore lentamente mi avvicinai alla porta del bagno, sentivo il rumore dell’acqua scorrere, e con grande sorpresa notai la porta leggermente aperta, mi avvicinai ma non si vedeva niente così. Il cuore batteva talmente forte che avevo paura lo sentisse. Mi feci coraggio e lentamente iniziai ad aprire la porta quel tanto che bastava per vedere all’interno, ma all’improvviso il rumore dell’acqua svanì. La paura di essere stato visto mi pervase ed immediatamente mi allontanai dalla porta, ma lei non disse niente. Allora mi riavvicinai alla porta e potei ammirarla davanti a me tutta nuda di spalle che si stava asciugando. Mi sembrava di sognare nel vedere la sua pelle chiara, le sue belle gambe e quel culone. Poi lentamente, come fanno nei film, lei si girò e così potei ammirare le sue bellissime tettone mentre le asciugava e più in basso la sua figa ricoperta da un bellissimo pelo al naturale ma che sembrava comunque ben sistemato. Sarei rimasto lì ore a guardarla ma lei in pochi secondi si vestì e quindi era ora di andare via.
Mi infilai in camera e appena la sentii uscire di casa corsi in bagno dove trovai subito le sue mutandine. Le aveva lasciate fuori dal cesto. Le avrà dimenticate o l’avrà fatto apposta sapendo che le adoro?, pensai. Ma scartati tutti i pensieri in un secondo erano già tra le mie mani e vicino al mio naso che immediatamente fu avvolto dal suo profumo. Era più intenso dell’altra volta, forse perchè la notte prima aveva fatto l’amore ed era zuppa dei suoi umori, pensai. Ma era comunque il profumo più dolce che avessi mai sentito e come l’altra volta una copiosa sborrata riempì le sue mutandine.
Sistemato tutto tornai in camera dove rimasi fino al pomeriggio quando la sentii rientrare e dopo essersi cambiata tornare in sala dove avrebbe visto la tv.
Decisi di andare a vedere come stava così timidamente ma altamente eccitato andai da lei. Era seduta sul divano con le gambe sul tavolino e indossava come ieri un leggings nero e una maglione bianco non troppo spesso ma che comunque la teneva al caldo. Mi sedetti accanto a lei e le chiesi come stesse nonna e di come fosse andata. Lei rispose senza neanche degnarmi di uno sguardo, troppo intenta a guardare la sua puntata, finchè toccandosi un piede disse
< Mi fanno un male i miei poveri piedi, li sto trascurando troppo>
Senza pensarci dissi
< Se vuoi posso aiutarti e massaggiarli con la crema che metti sempre>
e lei guardandomi sorpresa disse
< Volentieri tesoro, mi faresti tanto felice. La crema è sul mio comodino>
Mi alzai subito e andai a prenderla, dentro di me c’erano un turbine di emozioni, ma tornato al divano ogni pensiero scomparve lasciando solo l’eccitazione. Era seduta ma questa volta con le gambe sul divano dove prima ero seduto io e muoveva le dita dei piedi come se non stesse aspettando altro.
Come mi vide sorrise e ritirò le gambe per farmi posto. Una volta seduto le distese su di me e subito iniziai a massaggiarli. Dopo averle cosparse di crema iniziai a massaggiare le piante dei sui piedini e le piccole dita. Da come muoveva la testa capivo che le piaceva, allora cominciai a massaggiare con più forza ma comunque delicatamente. Erano bellissimi, avrei voluto baciarli e accarezzarli con la lingua. Nel rilassarsi allargò le gambe e potevo vedere la sua figa gonfia coperta da troppi vestiti, quanto avrei voluto massaggiarla anche quella.
< Sei bravissimo tesoro, era da tanto che non mi rilassavo così tanto. Sarai un bravissimo fidanzato, le ragazze saranno soddisfatte>
< Mamma!!! Ma che dici?>
< Ma che ho detto di male? Un giorno ti sposerai anche tu e avrai una bella mogliettina da massaggiare, basta che non fai la fine di tuo padre>
Ridemmo entrambi ma dentro di me pensavo che l’unica donna che avrei voluto massaggiare e baciare era solo lei.
Finita la puntata finì anche il massaggio, e lei ringraziandomi mi disse che sarebbe andata farsi la doccia e accarezzandomi i capelli se ne andò. Avevo il cazzo durissimo e penso che anche lei se ne fosse accorta.
Decisi di tornare in camera e passando davanti al bagno vidi la porta chiusa, allora dentro di me pensai che quelli che credevo messaggi erano solamente degli eventi capitati per caso a cui in passato forse non avevo notato.
Mi sdraiai sul letto e ripensando ai suoi piedini tra le mie mani iniziai a segarmi ma improvvisamente sentii la sua voce che mi chiamava. Subito andai a vedere e da dietro disse
< Carlo ho dimenticato le mutandine e il reggiseno in camera, puoi andare a prendermeli? Sono sul letto>
< Certo mamma te li porto subito>
Corsi al volo in camera sua a prenderli. Avere tra le mani l’intimo che poco dopo mia madre avrebbe indossato mi faceva impazzire e mi eccitava tantissimo.
Arrivato davanti alla porta le dissi
< Eccomi, te li lascio qui?>
< No entra pure tanto sono coperta>
Con il cuore in gola aprii quella porta e lentamente entrai dentro. Lei mi aspettava lì avvolta da un asciugamano bianco mentre se ne sistemava un altro a mo di turbante per i capelli. Il telo le arrivava al ginocchio ma sopra non riusciva a coprire bene le sue tettone.
< Poggiali sulla cesta per favore>
allora passandole dietro le poggiai e stavo per andare via quando con un suo movimento strano ci ritrovammo uno davanti all’altra. Avevo il viso di mia madre così vicino, sentivo il profumo della sua pelle, era davvero irresistibile. Non riuscivo a controllare il mio corpo, mi avvicinavo sempre più a lei che invece di allontanarsi restava lì come ad aspettarmi. Senza rendermene conto le mie labbra erano vicinissime alle sue fino a che si sfiorarono e fu allora che mi resi conto che stavo baciando mia madre.
Un mix di emozioni mi inondò, il cuore stava per uscirmi dal petto. Le sue labbra erano così morbide e dolci. Il tempo sembrava essersi fermato. Sentii le sue labbra aprirsi leggermente e inconsciamente tirai fuori la lingua, ma a quel punto si staccò e spingendomi indietro urlò < Ma che diavolo fai? Sono tua madre>
Non sapevo cosa dire. Corsi via in camera mia e buttandomi sul letto iniziai a piangere per scaricare tutte quelle emozioni fino a che mi addormentai.
A ora di cena mi venne a chiamare, così pieno di vergogna andai in cucina dove mi aspettava lei con papà che era da poco tornato. Mangiai in fretta e parlai pochissimo anche perchè avevo timore solo ad incrociare lo sguardo con mia madre.
Così appena finito corsi in camera mia e dopo aver fatto un paio di partite al pc andai a dormire, con il pensiero che non avrei più fatto pensieri su mia madre.
Era notte fonda quando sentii una mano che mi accarezzava il petto ed una dolce voce che mi chiamava. Aprii gli occhi e seduta sul letto accanto a me vidi mia madre che mi guardava. < Mamma cos’è successo? Che ora è?>
< Tranquillo tesoro, stai bene?>
e senza aspettare la mia risposta si chinò su di me e mi baciò. Di colpo mi svegliai, anche se non capivo bene se fosse un sogno o realtà. Mia madre qui che mi baciava, non potevo credere a tutto ciò. Sentii la sua lingua entrare nella mia bocca allora mi lasciai andare e risposi con la mia. Mi accarezzava la testa allora la presi e la strinsi a me.
Dopo interminabili secondi si staccò, mi sorrise e mi disse
< Scusami per prima, ho esagerato…>
Non feci in tempo a rispondere che lei appoggiandomi un dito sulla bocca per zittirmi si alzò e sorridendo andò via.
Passai la notte sveglio, d’altronde come potevo dormire dopo quello che era successo…
P.S. Sono graditi commenti e suggerimenti
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