Una visita imbarazzante 4
di
dred
genere
dominazione
Racconto scritto da me e dala mia amica Esse che mi ha contattato all'indirizzo lapsus000@email.it
Breve riassunto per chi non vuole rileggere gli episodi precedenti Laura si reca da un medico per un problemino intestinale, la visita in realtà si trasorma in un ispezione accurata del suo culo che però arriva a farla eccitare al punto di farsi dominare medico, che ha una collega anche lei in qualche modo "complice"...Laura in questo episodio senza dire niente al medico incontra la dottoressa Carol....
Sempre più cambiata Laura contattò Carol, la raggiunse in un piccolo monolocale dove la dottoresssa viveva.
" voglio raccontarti quello che ha fatto a me il porco " le disse Carol....
mi sono laureata da poco e faccio qualsiasi tipo di lavoro per pagare i debiti che ho fatto per poter studiare,
ho commesso una leggerezza, qua mi pagano poco e devo anche pagare l' affitto di questo appartamento.
per arrotondare un pò ho fatto alcune visite senza emettere fattura quindi potevo tenermi tutti i soldi senza dividerli con il dottore, in qualche modo lui lo ha saputo. Un giorno è entrato in studio e ha detto che stava per andarmi a denunciare;
sono quasi svenuta, mi avrebbero licenziata, avrei dovuto pagare un avvocato, ho iniziato a piangere davanti a lui e ad implorarlo dicendo che avrei restituito tutto.
Mi ha detto che di soldi ne aveva anche troppi ma che per questa volta me la sarei cavata con una sculacciata, ho iniziato a ringraziarlo, ma non avevo capito, mi ha detto che non mi avrebbe denunciata ma sculacciata sì. Ho capito che non scherzava non sapevo se ridere o piangere. Lui era impassibile se vuole farlo lo faccia pensavo ma on capivo cosa intendesse per sculacciata speravo di cavarmela con una pacca sul sedere ma dentro di me temevo qualcosa di diverso...
con te voglio essere sincera , ci sei passata anche tu e lo sai, quel momento era anche eccitante fingevo di essere stranita e di non capire ma temevo e speravo conteporanemente che non fosse un semplice buffetto sul culo.
mi sono avvicinata a lui ,ero vestita, se proprio ci tiene lo faccia, lui rimaneva seduto immobile , sai bene cosa intendo, mi ha solo detto, a quel punto.....
A quel punto mi ha detto di abbassare i pantaloni ma senza toglierli, dovevo abbassarli solo sino sopra il ginocchio. Interpretai quello come un gesto di cortesia, perché la temperatura dell’ambiente era piuttosto bassa. Invece si rivelò uno stratagemma per tenere bloccate le mie gambe.
Lui intanto si era alzato e aveva tolto la cintura del pantalone. A quel punto mi sono preoccupata e gli ho detto che si era parlato di sculacciate. Lui ha risposto che sarebbero state solo sculacciata ma non intendeva perdere tempo con me e pertanto si sarebbe assicurato che mantenessi la posizione corretta durante tutta la punizione.
Mi passo la cinghia intorno ai polsi assicurando che fossero bloccati e poi tirò le mie braccia sopra la scrivania fino a quando non agganciò la cinghia ad uno dei supporti in ferro battuto che sostenevano il piano della scrivania stessa.
Ero completamente distesa con il sedere a sua disposizione. A quel punto ha preso dal divano un grosso cuscino e me lo ha posto tra le cosce e la scrivania e ha spinto una poltroncina a bloccare le mie caviglie. E’ stato allora che ho capito che il pantalone mi impediva di compiere alcun movimento.
Sciaff. Senza alcun avviso mi ha dato il primo ceffone sul gluteo sinistro. Sciaff. Uno Meno potente ne è seguito subito dopo sul gluteo destro. Il culetto sin da subito ha iniziato a bruciarmi e non ho potuto resistere dall’emettere dei gridolini.
Lui allora mi ha detto quale era il numero esatto di fatture che non avevo emesso.
Io mentendo ho risposto che erano state 2. Lui mi ha detto che lo stavo deludendo ancora, ma sapeva che sarebbe stata la mia ultima bugia perché aveva deciso di darmi 5 sculacciate per ogni visita che avevo tentato di tenergli nascosta ma ora le sculacciate, grazie alla mia ulteriore bugia, erano diventate 10 per fattura e se avessi mentito ancora sarebbero diventate 20.
Mi resi conto che mi ero rovinata da sola non avevo fatto ben 7 fatture e le sculacciate che mi aspettavano erano 70.
Confessai e la mia punizione iniziò. Ogni sculacciata il bruciore e il dolore aumentava e se all’inizio la cosa in un certo qual senso mi eccitava ora invece l’unico effetto che aveva su di me ogni nuovo colpo era di provocarmi un dolore che cresceva esponenzialmente. Ad un certo punto il dottore mi chiese se avevo tenuto conto del numero di sculacciate che mi aveva dato. Io risposi di no e lui mi disse con tono contrariato che ero proprio una buona a nulla che doveva fare tutto lui. Aggiunse che pensava che lo rispettassi e tenessi a lui ma invece non avevo nessun riguardo della sua persona. Gli risposi di no che si sbagliava.
Allora lui mi disse che aveva la mano indolenzita e che se tenevo veramente a lui mi sarei dovuta preoccupare di ciò e l’avrei dovuto pregare di continuare la punizione utilizzando la grossa riga in legno che teneva sulla scrivania.
Altro che cintura intendeva bastonarmi, ma non potei fare a meno di supplicarlo di continuare a punirmi con il bastone.
Mi ringraziò ma mi disse che i prossimi colpi dovevo contarli io e ringraziarlo per ogni colpo che ricevevo e dovevo iniziare da 39.
Ahi 39 grazie. Ahiiiiiiiiiiiiiiii 40 grazie. I colpi di riga mi causavano un dolore insopportabile nemmeno lontanamente paragonabile a quello delle sculacciate. E se prima con la mano il colpo arrivava con più violenza sul gluteo destro ora il colpo di bastone mi colpiva con maggiore forza sul gluteo destro.
Arrivammo a settanta che piangevo a dirotto e pronunciavo singhiozzando il numero del colpo e il ringraziamento.
Avevo il sedere in fiamme sentivo pulsare i miei glutei come se il cuore si fosse trasferito al loro centro.
Poi improvvisamente ho sentito la sua mano intrufolarsi tra le mie cosce e toccarmi la fighetta.
Sei tutta bagnata sei proprio una puttanella.
Ha iniziato a toccarmi e stuzzicare il clitoride e in meno di 10 secondi ho raggiunto un orgasmo violento, lungo e intenso come non ne avevo e non ne ho più avuti.
Poi impassibile mi ha liberata e detto di ricompormi. Mi sono guardata allo specchio ed avevo il culetto rosso come un peperone e non mi sono potuta sedere per diversi giorni.
A letto persino il lenzuolo sfiorandomi i glutei mi provocava dolore.
Laura era turbata dal racconto di Carol, il solito mix di emozioni;
capiva di aver vissuto le stesse cose;
erano loro a desiderare il medico o erano davvero sottomesse?
mentre pensava alla risposta Carol le si avvicinò e le diede un bacio
le loro lingue erano avvinghiate e si cercavano...un bacio profondo, caldo, sensuale
un bacio bellissimo
Breve riassunto per chi non vuole rileggere gli episodi precedenti Laura si reca da un medico per un problemino intestinale, la visita in realtà si trasorma in un ispezione accurata del suo culo che però arriva a farla eccitare al punto di farsi dominare medico, che ha una collega anche lei in qualche modo "complice"...Laura in questo episodio senza dire niente al medico incontra la dottoressa Carol....
Sempre più cambiata Laura contattò Carol, la raggiunse in un piccolo monolocale dove la dottoresssa viveva.
" voglio raccontarti quello che ha fatto a me il porco " le disse Carol....
mi sono laureata da poco e faccio qualsiasi tipo di lavoro per pagare i debiti che ho fatto per poter studiare,
ho commesso una leggerezza, qua mi pagano poco e devo anche pagare l' affitto di questo appartamento.
per arrotondare un pò ho fatto alcune visite senza emettere fattura quindi potevo tenermi tutti i soldi senza dividerli con il dottore, in qualche modo lui lo ha saputo. Un giorno è entrato in studio e ha detto che stava per andarmi a denunciare;
sono quasi svenuta, mi avrebbero licenziata, avrei dovuto pagare un avvocato, ho iniziato a piangere davanti a lui e ad implorarlo dicendo che avrei restituito tutto.
Mi ha detto che di soldi ne aveva anche troppi ma che per questa volta me la sarei cavata con una sculacciata, ho iniziato a ringraziarlo, ma non avevo capito, mi ha detto che non mi avrebbe denunciata ma sculacciata sì. Ho capito che non scherzava non sapevo se ridere o piangere. Lui era impassibile se vuole farlo lo faccia pensavo ma on capivo cosa intendesse per sculacciata speravo di cavarmela con una pacca sul sedere ma dentro di me temevo qualcosa di diverso...
con te voglio essere sincera , ci sei passata anche tu e lo sai, quel momento era anche eccitante fingevo di essere stranita e di non capire ma temevo e speravo conteporanemente che non fosse un semplice buffetto sul culo.
mi sono avvicinata a lui ,ero vestita, se proprio ci tiene lo faccia, lui rimaneva seduto immobile , sai bene cosa intendo, mi ha solo detto, a quel punto.....
A quel punto mi ha detto di abbassare i pantaloni ma senza toglierli, dovevo abbassarli solo sino sopra il ginocchio. Interpretai quello come un gesto di cortesia, perché la temperatura dell’ambiente era piuttosto bassa. Invece si rivelò uno stratagemma per tenere bloccate le mie gambe.
Lui intanto si era alzato e aveva tolto la cintura del pantalone. A quel punto mi sono preoccupata e gli ho detto che si era parlato di sculacciate. Lui ha risposto che sarebbero state solo sculacciata ma non intendeva perdere tempo con me e pertanto si sarebbe assicurato che mantenessi la posizione corretta durante tutta la punizione.
Mi passo la cinghia intorno ai polsi assicurando che fossero bloccati e poi tirò le mie braccia sopra la scrivania fino a quando non agganciò la cinghia ad uno dei supporti in ferro battuto che sostenevano il piano della scrivania stessa.
Ero completamente distesa con il sedere a sua disposizione. A quel punto ha preso dal divano un grosso cuscino e me lo ha posto tra le cosce e la scrivania e ha spinto una poltroncina a bloccare le mie caviglie. E’ stato allora che ho capito che il pantalone mi impediva di compiere alcun movimento.
Sciaff. Senza alcun avviso mi ha dato il primo ceffone sul gluteo sinistro. Sciaff. Uno Meno potente ne è seguito subito dopo sul gluteo destro. Il culetto sin da subito ha iniziato a bruciarmi e non ho potuto resistere dall’emettere dei gridolini.
Lui allora mi ha detto quale era il numero esatto di fatture che non avevo emesso.
Io mentendo ho risposto che erano state 2. Lui mi ha detto che lo stavo deludendo ancora, ma sapeva che sarebbe stata la mia ultima bugia perché aveva deciso di darmi 5 sculacciate per ogni visita che avevo tentato di tenergli nascosta ma ora le sculacciate, grazie alla mia ulteriore bugia, erano diventate 10 per fattura e se avessi mentito ancora sarebbero diventate 20.
Mi resi conto che mi ero rovinata da sola non avevo fatto ben 7 fatture e le sculacciate che mi aspettavano erano 70.
Confessai e la mia punizione iniziò. Ogni sculacciata il bruciore e il dolore aumentava e se all’inizio la cosa in un certo qual senso mi eccitava ora invece l’unico effetto che aveva su di me ogni nuovo colpo era di provocarmi un dolore che cresceva esponenzialmente. Ad un certo punto il dottore mi chiese se avevo tenuto conto del numero di sculacciate che mi aveva dato. Io risposi di no e lui mi disse con tono contrariato che ero proprio una buona a nulla che doveva fare tutto lui. Aggiunse che pensava che lo rispettassi e tenessi a lui ma invece non avevo nessun riguardo della sua persona. Gli risposi di no che si sbagliava.
Allora lui mi disse che aveva la mano indolenzita e che se tenevo veramente a lui mi sarei dovuta preoccupare di ciò e l’avrei dovuto pregare di continuare la punizione utilizzando la grossa riga in legno che teneva sulla scrivania.
Altro che cintura intendeva bastonarmi, ma non potei fare a meno di supplicarlo di continuare a punirmi con il bastone.
Mi ringraziò ma mi disse che i prossimi colpi dovevo contarli io e ringraziarlo per ogni colpo che ricevevo e dovevo iniziare da 39.
Ahi 39 grazie. Ahiiiiiiiiiiiiiiii 40 grazie. I colpi di riga mi causavano un dolore insopportabile nemmeno lontanamente paragonabile a quello delle sculacciate. E se prima con la mano il colpo arrivava con più violenza sul gluteo destro ora il colpo di bastone mi colpiva con maggiore forza sul gluteo destro.
Arrivammo a settanta che piangevo a dirotto e pronunciavo singhiozzando il numero del colpo e il ringraziamento.
Avevo il sedere in fiamme sentivo pulsare i miei glutei come se il cuore si fosse trasferito al loro centro.
Poi improvvisamente ho sentito la sua mano intrufolarsi tra le mie cosce e toccarmi la fighetta.
Sei tutta bagnata sei proprio una puttanella.
Ha iniziato a toccarmi e stuzzicare il clitoride e in meno di 10 secondi ho raggiunto un orgasmo violento, lungo e intenso come non ne avevo e non ne ho più avuti.
Poi impassibile mi ha liberata e detto di ricompormi. Mi sono guardata allo specchio ed avevo il culetto rosso come un peperone e non mi sono potuta sedere per diversi giorni.
A letto persino il lenzuolo sfiorandomi i glutei mi provocava dolore.
Laura era turbata dal racconto di Carol, il solito mix di emozioni;
capiva di aver vissuto le stesse cose;
erano loro a desiderare il medico o erano davvero sottomesse?
mentre pensava alla risposta Carol le si avvicinò e le diede un bacio
le loro lingue erano avvinghiate e si cercavano...un bacio profondo, caldo, sensuale
un bacio bellissimo
3
voti
voti
valutazione
4.7
4.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Una visita imbarazzante 3racconto sucessivo
è stata un ottima cena
Commenti dei lettori al racconto erotico