Valeria -Racconto 3 parte 1 -

di
genere
dominazione

Sono distesa sul letto, completamente legata ed immobilizzata in uno strettissimo completo in lattice.
Le caviglie sono legate tra di loro e fissate con due corde agli angoli inferiori del letto.
Le braccia e le mani sono immobilizzate all'interno del completo, e due corde partono dal collare che indosso, per fissarsi agli angoli superiori del letto.
Ho il viso completamente coperto.
Solo il naso è fuori, per respirare.
Ho dei tappi antirumore nelle orecchie, quindi non posso sentire nulla di nulla.
Solo il mio cazzo è oggi eccezionalmente libero dal suo chastity cage.
Si perchè oggi è il giorno della mungitura mensile.
Quel giorno del mese in cui vengono espletati i miei residui bisogni maschili che ancora frenano il mio processo di trasformazione in una donna vera e propria.
La mungitura a cui vengo sottoposta non è un premio, anzi, è una tortura lenta e dolorosa che serve a farmi comprendere quanto non sia necessario e quanto sia controproducente continuare ad avere impulsi maschili.
Innanzitutto mi viene fatta ingerire una corposa dose di viagra, per garantire una cospicua durezza al mio cazzo ormai da anni relegato a mero ed esclusivo organo orinatorio.

Le regole sono semplici e precise.

Restare sempre immobile qualunque cosa succeda e mugulare forte alla prima avvisaglia di piacere, pena punizioni corporali e privazioni fino alla prossima mungitura.
L'orgasmo deve essere rigorosamente controllato ed il processo deve durare circa due ore in cui il mio cazzo viene torturato e vessato in ogni modo.

Penetrazione uretrale, shock elettrici,torture con fuoco, ghiaccio e tutto quello che è umanamente immaginabile.

Vengo portata al limite del piacere tantissime volte per poi essere vessata e rivessata ancora ed ancora.
La sborrata finale, rigorosamente rovinata, è solo la fine di un supplizio senza alcun piacere.
Di tutto questo se ne occupa la giovane Serena, per fare pratica, sotto lo sguardo attento di mia moglie Ludovica.

Dicevo quindi, oggi è il giorno della mungitura ed io sono qui sul letto, pronta e col cazzo già durissimo dopo aver ingerito le necessarie dosi di viagra.
Non vedo e non sento nulla ed il tempo mi sembra non passare mai.
Sarà circa mezz'ora che sono qui sul letto, ferma ed immobile.
Poi all'improvviso sento il gel lubrificante colarmi dalla cappella alle palle.
Ed il guanto di lattice a contatto con la mia pelle.
La mano di Serena inizia ad andare su e giù, lubrificando il mio cazzo con un movimento lento e regolare.
Allarga la mano scendendo verso le palle per poi stringerla mentre risale, strozzandomi la cappella in una morsa.
Aumenta il ritmo della sega, premurandosi di strofinare bene bene sul buchino della cappella.
E' la prima manche della tortura, il piacere arriverà a breve e dovrò mugulare per avvisarla.

All'improvviso però, si ferma.

Strano, però almeno non dovrò avvisarla.
Passa qualche minuto e sento di nuovo la sua mano stringere il mio cazzo.
E' senza guanto.
Sento la sua pelle contro la mia ed è estremamente piacevole.
Non so cosa stia succedendo e cosa abbia in mente Serena ma ho l'ordine tassativo di non muovermi, qualunque cosa succeda.
Poi, all'improvviso, sento la sua lingua sulla cappella.

La punta che mi stuzzica il buchino, scavando un pò come a volerla penetrare, prima di accompagnare le labbra su di essa, inglobandola mentre la lingua scivola in basso, carezzando l'asta.

La sua bocca è caldissima e scivola sempre più in basso, fino a prendere tutto il mio cazzo, che proprio piccolo non è, fino in gola.
Sento la sua lingua muoversi mentre risale, risucchiando, per poi scendere di nuovo.
Capisco che mi sta facendo un pompino, un fantastico pompino.
Non sono più abituata a sentire e provare queste sensazioni ed emozioni, e sto letteralmente impazzendo.

Inizio a mugulare, come mi è stato ordinato perchè sto per esplodere in quella bocca divina.
Serena non si ferma, anzi, va ancora più veloce, pompando il cazzo su e giù e risucchiando tutto durante la salita.
Mugulo più forte, sempre più forte, ormai disperato perchè sento la sborra salire prepotente e non ho alcuna possibilità di fermarla.

"Mhmhmhmhmhmhmhmhhmhmhmmhmhmhmhmh" è il mio disperato rantolo prima del piacere.

Serena, di tutta risposta, avvolge completamente il mio cazzo con le sue labbra, piantandoselo fino in gola mentre sparo il primo, potente, fiotto di sborra.
La sento risalire verso la cappella lentamente, assecondando i continui e corposi fiotti di densa crema che le inondano la bocca.
E' un piacere divino quello che provo.
Un piacere dimenticato.

Dopo l'ultimo fiotto, sento la sua bocca piena della mia sborra ma le sue labbra sono serrate attorno al mio cazzo.
Posso sentire la mia cappella immersa nella mia sborra all'interno della sua bocca.
Poi, lentamente, scivola verso le palle, facendo ben attenzione a non aprire la bocca.
E' come se la mia cappella, il mio cazzo, spingessero la sborra nella sua gola.
Di fatto, il risultato era quello.
Serena aveva ingoiato tutto, ogni singola goccia di un mese di sborra custodita nelle mie palle.
Poi si è staccata, lentamente e dolcemente, lasciandomi lì, sul letto.
Non capisco.
Cosa sta succedendo?
Ludovica ha permesso tutto ciò? Cos'hanno in mente di farmi dopo avermi fatto provare un piacere così intenso ed improvviso?

-continua-
di
scritto il
2021-02-24
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