L'alunno prediletto

di
genere
gay

Sono un professore di liceo di 63 anni, da sempre mi aiuto con qualche extra facendo lezioni private ad alunni che ne hanno bisogno. Così ho conosciuto Paolo, un ragazzo di 21 anni con la quale ho stretto un rapporto che va oltre il lavoro. Ho sempre pensato che avesse un debole per me dal modo in cui si imbarazza se gli chiedo qualcosa sulla vita privata oppure dei pensieri che mi regala ogni tanto senza che ci debba essere una ricorrenza particolare. Sono omosessuale di fatto e in un paio di occasioni in cui ne abbiamo parlato mi era sembrato molto curioso. Tant'è che una mattina in cui avemmo lezione successe l'imprevisto tanto atteso. Mi svegliai tardi quel giorno e Paolo come un orologio svizzero mi bussó che stavo ancora in Pantaloncini del pigiama. 'scusami ma mi sono svegliato tardi oggi, ti faccio un caffè, tu intanto prendi gli esercizi'. Notai che non mi toglieva gli occhi di dosso, anche perché nonostante la mia età sono ancora in ottima forma, specialmente sul culo. Glielo dissi 'scusa ma come mai mi fissi il culo?' senza troppi giri di parole venne al dunque: 'mi piaci da morire e mi chiedevo se avessi una possibilità di venire a letto con te'
All'inizio rimasi sconvolto ma non durò molto, in fondo quel ragazzo era davvero un pezzo di carne niente male. Gli chiesi di avvicinarsi a me e lo baciai. Le sue labbra erano così morbide, l'alito di dentifricio appena lavato, mi slinguazzó per bene. Ero già duro, gli poggiai la sua mano sul mio pene e lui subito sfiló i Pantaloncini. Cominciò a leccare il mio pene che piano piano raggiunse la misura massima, se lo portò alla bocca e aiutandosi con le mani pompó la mia mazza. Stavo impazzendo, lo fermai e lo spogliai di ogni indumento. Poi gli feci anche io un pompimo leccando e bagnando il suo cazzo dotato. Mi sedetti sul tavolo e lo invitai a scoparmi. Non se lo fece ripetere. Il pisello entró fino in fondo, prese a scoparmi e mi riempì di complimenti : come sei bello, che culone hai, quanto ti ho desiderato sapessi le seghe che mi sparo su di te. Io godevo, gli baciavo il collo e lo stringevo a me, le unghie gli graffiavano la schiena, le se mani accarezzavano le mie cosce fino a portare le gambe sulla sua testa. Schiena sul tavolo e con le gambe sulla sua testa, Paolo riprese a scoparmi, si portò alla bocca i miei piedi e li leccó con gusto. 'non c'è niente che non mi farei di te' continuava a farmi complimenti e ad eccitarmi sempre di più. Doveva venire così lo pregai di farlo dentro di me. Si svuotó di una quantità immensa di sperma. 'ora voglio che mi scopi tu, ti desidero da troppo'. Ci scambiammo di posizione, gli leccai per bene il culo che già prometteva bene ed entrai in lui. Si mantenne a me, lo fottevo con forza, era stupendo. Ci guardammo negli occhi e lui mi sorrise, stava esaudendo le sue fantasie. Lo baciai ancora una volta, la sua bocca mi faceva impazzire, i suoi gemiti mi eccitavano da matti, eravamo fuori controllo. 'Vienimi dentro per favore'. Esaudii quell'ultima preghiera lasciandomi andare dentro Paolo. Lo invitai a fare un bagno insieme, tanto la lezione era stata impartita in altro modo quel giorno.
di
scritto il
2021-03-20
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