Vacanze culturali

di
genere
sentimentali

Nuda alla finestra osservo il mondo.

Da casa non ho la possibilità di poter osservare il mondo così come ora.

Vivere in una cittadina di provincia può farti sentire esclusa, inutile; eppure dove vivo io la gente è inclusiva, forse sono io che tendo a isolarmi.

Non può essere la particolarità della provincia, Orvieto dove sono ora è più piccola di Udine, praticamente è paragonabile ad un suo quartiere eppure la sento attorno, non è distante anzi ti avvolge col suo calore.

Guardo i turisti passeggiare pigramente per la strada principale, li immagino diretti al Duomo o al pozzo di San Patrizio; curioso, non gli avevo mai data una collocazione geografica, anzi ho sempre creduto fosse un luogo comune, un semplice modo di dire e invece non crederete al mio stupore incredulo nello scoprire che esiste davvero ed è qui a pochi passi da me, da questa gente che si muove come onde del mare.

Fumo e la mente si perde insieme alle volute del fumo di sigaretta, penso alla mia infanzia nel piccolo borgo di San Daniele del Friuli, piccolo e ospitale e poi allo stupore nel vedere la grande Roma, i parenti che ci portavano ogni volta a vedere luoghi fantastici e non finivano mai, ed io non capivo perché, non mi capacitavo del perché ci fossero così tanti luoghi fantastici da visitare in una sola città.

Ed ora sono qui a meditare su questa città, con quel misto di malinconia che hanno i turisti, che ho io quando faccio la turista.

Ucronia se volete, i film che mi faccio nel pensare che altra persona sarei stata se fossi nata qui; la storia della città, così antica, più antica di quella dove vivo, di quella dove sono nata, così antica che diventa epica nelle iscrizioni e nelle guide per turisti, ed io non ho difficoltà a credere che sia così.

Brividi che mi risalgono dai fianchi quando mi sfiori, mi giro, ti guardo e mi viene da piangere, è stupido lo so, mi sento stupida a pensare che io non sono nulla di fronte a te che sei di Firenze.

E tu che mi consoli ricordandomi che sono pur sempre mezza romana e che tu non sei fiorentina ma imprunetina, quindi ancora meglio.

Rido, perché non c'è modo di fregarvi a voi toscani, avete sempre la battuta pronta e quel modo di rendervi simpatici anche quando ci prendete per il culo. Però ha ragione lei, non ci penso mai che lei non è di Firenze sarà l'imprinting culturale che abbiamo noi che viviamo lassù in fondo a destra, emarginati.
scritto il
2022-08-13
9 5 4
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Puttana la zanzara

racconto sucessivo

En la playa de Barbate
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.