Puttana la zanzara
di
Lucrezia
genere
comici
La zanzarina è piccolina, ma il suo suono lo senti dalla sera alla mattina.
Non la vedi perché è piccolina, però la senti perché fa un gran casino, la zanzarina.
Poi non la senti più, chiudi gli occhi e speri di dormire, oramai il fastidio non c'è più, se n'è andata, ci speri più che credere è una speranza, pia speranza.
E no, lei è lì solo non vola, zampetta e poi scava sulla pelle tua liscia e rosea.
È sul viso, sulla guancia, la senti che si posa, alzi la mano e lentamente l'avvicini alla tenera superficie e poi di colpo giù.
Uno schiaffo, ti sei data uno schiaffo, e che sarà mai; di certo l'avrai presa così che quel sonoro ricordo di ben altri schiaffi dati da tuo padre, sarà servito a qualcosa.
Sì intendevo il tuo di schiaffo, l'avrai uccisa quel sonoro interludio al giusto sonno, quella disturbatrice notturna, quella grandissima troia di una zanzara, piccolina però, una zanzarina.
E no! La stronza è lì che ronza e tu ti sei data pure uno schiaffo, e poi la luce accesa no, e che succede?
Succede porca di una troia che in questa casa vivono più zanzare che umani, ecco che succede. E poi bam!
Ecco, dopo lo schiaffo autoindotto te ne sei beccata pure un altro dato dalla tua amata, che poi si guarda la mano e fa: eccola lì vedi, ora non c'è più, dormi tranquilla amore mio.
E sì dormi tu tranquilla, io domani come lo spiego il volto tumefatto.
Non la vedi perché è piccolina, però la senti perché fa un gran casino, la zanzarina.
Poi non la senti più, chiudi gli occhi e speri di dormire, oramai il fastidio non c'è più, se n'è andata, ci speri più che credere è una speranza, pia speranza.
E no, lei è lì solo non vola, zampetta e poi scava sulla pelle tua liscia e rosea.
È sul viso, sulla guancia, la senti che si posa, alzi la mano e lentamente l'avvicini alla tenera superficie e poi di colpo giù.
Uno schiaffo, ti sei data uno schiaffo, e che sarà mai; di certo l'avrai presa così che quel sonoro ricordo di ben altri schiaffi dati da tuo padre, sarà servito a qualcosa.
Sì intendevo il tuo di schiaffo, l'avrai uccisa quel sonoro interludio al giusto sonno, quella disturbatrice notturna, quella grandissima troia di una zanzara, piccolina però, una zanzarina.
E no! La stronza è lì che ronza e tu ti sei data pure uno schiaffo, e poi la luce accesa no, e che succede?
Succede porca di una troia che in questa casa vivono più zanzare che umani, ecco che succede. E poi bam!
Ecco, dopo lo schiaffo autoindotto te ne sei beccata pure un altro dato dalla tua amata, che poi si guarda la mano e fa: eccola lì vedi, ora non c'è più, dormi tranquilla amore mio.
E sì dormi tu tranquilla, io domani come lo spiego il volto tumefatto.
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